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Autore: Anastasia123    10/11/2015    1 recensioni
Il mio proseguimento della sesta serie. Come evolveranno le vite dei tre protagonisti della fiction? Camilla, Renzo e Gaetano continuano la loro vita da "famiglia allargata" in attesa di qualche svolta futura, tra quotidianità, vecchi e nuovi incontri e casi da risolvere.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Intermezzo
 
Note d’inizio capitolo: chiedo scusa per il ritardo con cui pubblico questo secondo capitolo. In realtà era già pronto da un pezzo, ma devo dire che fra i vari impegni lavorativi e non, e soprattutto la lettura di altre fanfiction, mi hanno tenuta lontana dalla mia storia.
Mi colpisce veramente tanto vedere quante storie sono state pubblicate e continuano ad essere pubblicate e aggiornate quotidianamente, segno sicuramente dell’affezione del pubblico a questa serie ma, a mio avviso, segno anche del livello di insoddisfazione che ha lasciato in molte persone e che le motiva a darsi un personale proseguimento.
Approfitto anche per dire che non ho ancora recensito nulla nonostante la mia volontà di farlo; ad essere sincera ne sto seguendo forse un po’ troppe tanto da confondermi a volte... bhè buon motivo per rileggerle!
Non mi dilungo oltre. E’ un capitolo piuttosto breve ma spero di pubblicare presto il terzo che ho già cominciato a scrivere e che entrerà nel vivo con un giallo.
Sto cercando di mantenere i tempi e i ritmi di una puntata della prof., non so se ci riuscirò comunque questo è il mio intento.
Ringrazio fin d’ora chi lo leggerà e chi avrà il desiderio di lasciare un commento alla fine.
 
 
Camilla uscì dall’Istituto Nelson Mandela all’una e mezza. Accaldata, stanca, con la testa che ancora le doleva, ma soddisfatta per avercela fatta. Era stata dura, aveva dovuto addirittura alzare la voce in un paio di momenti ma alla fine era riuscita a convincere i suoi colleghi. Ambra era salva, perlomeno avrebbe dovuto recuperare tre materie durante l’estate ma le era stata risparmiata la bocciatura. E Camilla sapeva che la sua alunna si sarebbe data da fare durante l’estate, gliel’aveva promesso.
Stava andando verso la macchina quando il cellulare cominciò a squillare. “Pronto… Francesca, che sorpresa!.. Sì, lo so, hai perfettamente ragione, avevo promesso che ci saremmo sentite… ma questi mesi sono stati… impegnativi.. sono successi parecchie cose… ma sarebbe troppo lungo parlartene ora per telefono. Cosa dici? Stasera a cena? … Una pizza? Mi piacerebbe ma non so, è da stamattina che ho mal di tes.. hai già prenotato? E va bene dai.. tanto con te è inutile.. alle otto, alla Capannina”.
Ricacciò in borsa il telefono e sorrise. Era impossibile dire di no a Francesca, la sua amica cardiologa che aveva rivisto alcuni mesi prima, subito dopo la confessione di Renzo ma prima dei fatti che le avrebbero stravolto ancora di più la vita, dalla gravidanza e matrimonio di Livietta, al suo rapporto con Gaetano.
Non si erano più sentite dopo la conclusione del caso che le aveva viste coinvolte, quando in quel periodo Francesca si era trasferita per un periodo da Camilla e le due amiche si erano supportate a vicenda, come ai vecchi tempi, anzi, forse di più data la serietà di un tradimento da un lato e di un’implicazione in omicidio dall’altro.
Ed era stata proprio Francesca ad aprirle gli occhi su Gaetano: “Mica male il tuo amico commissario. Sbrigati perché se non te lo prendi tu, ci pensa qualcun’altra”. Queste parole le risuonarono nella mente… questa volta con una lieve fitta nel petto… perché alla fin fine le aveva dato ascolto, fino ad un certo punto, ma ora, ora avrebbe potuto davvero succedere che qualcun’altra.. no meglio non pensare. Salì velocemente in macchina e si avviò verso casa.
 
“Dottò posso entrare?”. “Vieni Torre, entra!”. Gaetano era in piedi rivolto verso la finestra.
“Con il vostro permesso, vi avrei portato un piccolo spuntino: caponata napoletana fatta da me medesimo e dolce bonet torinese doc, quello che alla Lucianona riesce meglio!”
Gaetano si voltò e sorrise all’amico. “Grazie Torre, appoggia pure là, effettivamente un po’ di fame mi è venuta. Ora vai pure e se ci sono novità sul caso Petrich avvisami”. “Sicuro dottò! Ma voi mi raccomando… mangiate! Se posso permettermi in queste ultime settimane vi ho visto con l’aria triste e vi siete pure un poco dimagrito..” “Passerà Torre, sono solo un po’ stanco”. Torre uscì con un’aria poco convinta perché sapeva benissimo che non si trattava solo di stanchezza.
“Lucianona mia, quanto mi fa male vedere il dottore così… lui dice che è solo stanco ma la verità è che la prof. non doveva trattarlo così, non doveva lasciarlo…”.
 
“Livietta, Livietta, aspettami!”. “Papà!” Livietta si girò e vide il padre che spingeva la carrozzina correndo goffamente verso di lei”. Si mise a ridere e si fermò ad aspettarlo. Stava portando Camilla jr. a fare una passeggiata: erano le cinque del pomeriggio e l’aria era più fresca. “Vieni con me papà?” “S-sì certo amore. Carmen aveva bisogno di riposarsi un po’ e io per oggi ho finito di lavorare. Avevo bisogno anch’io di una boccata d’aria”.
Padre e figlia si avviarono verso il parco di quartiere. Era strano passeggiare padre e figlia con ciascuno il proprio bambino in carrozzina, pensò Livietta, ma se c’era un senso in tutto quello che era accaduto in quei mesi era che ora si ritrovava a sentirsi più che mai legata a suo padre, nonostante il “grande casino” che aveva combinato. E non riusciva a esser gelosa del piccolo Lorenzo, al contrario, sognava quando lui e la sua Camilla avrebbero giocato assieme come fratelli, pur essendo zio e nipote.
“Ma a Carmen… non farebbe bene uscire un po’? Non la incontro mai al parco.. non sta troppo in casa?” chiese Livietta improvvisamente “Sì Livietta, hai ragione. E’ che Carmen sta attraversando un periodo… difficile, lo sai, non è semplice con un bambino piccolo.. e poi lei non ha nessuno.. cioè ci sono io, ci siamo noi ma non siamo la sua famiglia… anzi, Livietta, a questo proposito vorrei chiederti una cosa… ma non so se faccio bene e soprattutto non so se la mamma potrebbe esser d’accordo…”. Livietta rispose con uno sguardo interrogativo. “Stavo pensando se non ti dispiacerebbe passare del tempo con Carmen, che ne so, prova a chiederle di uscire con te e i bambini… d’altronde avete condiviso il momento del parto… forse a lei farà piacere parlare un po’, uscire..” “Ma sì papà è un’ottima idea! E poi sai che con Carmen mi sono sempre trovata bene!” “Si amore, m-ma ho paura però che la mamma non possa essere contenta di questa cosa”. “Ma no papà, la mamma non ha nulla contro Carmen e meno che meno contro Lorenzo. E’con te papà che ancora le cose proprio non vanno…” aggiunse con tono malinconico. “Lo so tesoro, lo so”, sospirò Renzo.
 
“Ciao Camilla!”. Camilla si voltò e vide Gaetano entrare in cortile. “Gaetano.. ciao”. Le si avvicinò. “Senti…” proseguì Gaetano “volevo chiederti, se ti andava di venire a bere un aperitivo da me… non ci siamo più visti in queste settimane se non di sfuggita… avevo voglia di fare due chiacchiere, così… da amici..” “Gaetano.. sì mi piacerebbe ma stasera non posso, ho un altro appuntamento…” “Ah” rispose Gaetano rabbuiandosi in volto. “Con Francesca, ti ricordi? La dott.ssa Gariglio” “Sì si certo, e poi non serve che mi dici dove vai, ci mancherebbe. Sarà per un’altra volta… facciamo domani?”. Camilla stava per rispondere quando due voci all’unisono la chiamarono e, girandosi, vide arrivare Livietta e Renzo con le due carrozzine dalle quali uscivano delle urla a squarciagola. “Scusami Gaetano… devo andare”.
Gaetano continuò ad osservarla allontanarsi e unirsi a quel quadretto famigliare, con la figlia e il marito, sì marito perché “ex” non lo era ancora diventato e – avvertendo una dolorosa morsa allo stomaco – si chiese se mai lo sarebbe diventato.
 
Camilla uscì dalla camera  pronta per uscire. “Livietta, amore, stasera esco con Francesca per una pizza, per te va bene?” “Ma sì mamma, vai pure, se proprio avessi bisogno c’è papà. Sai che sta aiutando tanto anche Carmen, vero” “Eh sì, lo so, d’altronde di tuo padre posso dire di tutto ma non che non si farebbe in quattro per sua… per i suoi figli” ammise con un sospiro Camilla, e di nuovo quella fitta al petto si fece sentire.
 
Alle otto in punto Camilla si presentò all’appuntamento. Non ci credeva, era riuscita ad essere puntuale!
Francesca era già arrivata e la stava aspettando al tavolo. Si salutarono con un abbraccio, ordinarono e cominciarono a chiacchierare, come per recuperare quei mesi passati senza sentirsi.
“No, non ci posso credere! Ti sei lasciata scappare il commissario! Anzi, li hai piantati in asso entrambi, lui e Renzo assieme” Francesca scoppiò in una fragorosa risata. “Ma tu sei matta! Poi dici di me! E Michele?? No Camilla, non puoi aver fatto tutto questo, non tu! Ma ci pensi? La prof. Camilla Baudino corteggiata da tre uomini.. e li lascia tutti con un pugno di mosche!”. “E dai Francesca, non farmi sentire ancora peggio di come mi sono sentita in quel momento… e poi cos’altro dovevo fare? Quei due mi davano l’assillo! Dovevi vederli, addirittura alleati contro di me… e poi aver rivisto Michele, non so, mi ha riportata indietro a vent’anni fa, alla spensieratezza di quegli anni...” aggiunse, come se stesse confidando questi pensieri a se stessa per la prima volta.
“Vabbè Camilla, allora vorrà dire che, visto che hai deciso di fare la donna single, avremo una scusa per vederci più spesso! Anzi, domani sera sono stata invitata ad una festa al “Top Club” vieni con me vero?” “Ma dai Francesca, no, non fa per me, non mi va..” “Va bene, passi a prendermi alle nove, puntuale come sei stata stasera!”. “Puntuale” fece eco Camilla con un mezzo sorriso ormai rassegnata ad ubbidire alla sua amica, ma in fondo contenta di uscire un po’ e di scrollarsi di dosso i pensieri e i ricordi.
   
 
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