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Autore: Meramadia94    10/11/2015    1 recensioni
Le tartarughe incontrano la giovane Paige, una ragazzina rimasta orfana da piccola e che ha sempre avuto come unico vero affetto il fratello maggiore, Robert. Ma adesso è scomparso, rapito da ignoti. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare il giovane. Nel frattempo, una delle tartarughe inizia a riscoprire un sentimento che credeva non dovesse appartenergli.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Sorpresa, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~'' Non credo che riuscirò mai a ringraziare ababstanza Karai...''- fece Paige scendendo dalla moto con cui Leonardo l'aveva accompagnata, fermandosi a circa un isolato dal luogo  in cui Bishop si era provvisoriamente sistemato e che da un paio di giorni era diventata la prigione di Toby Mitchell.
Decisamente, sarebbe stata per sempre in debito con quella donna... si era prodigata per indagare sul rapimento del fratello, aveva salvato le loro vite ed ora la stava aiutando a salvare Toby dalle mire di Bishop.
Il loro piano era semplice, anche se suicida per certi versi.
All'ultimo momento, Raffaello si era ricordato che Robert era rimasto gravemente ferito e che durante la fuga, l'aver messo fuori uso il sistema d'allarme e quello di sicurezza, non sarebbe stato sufficiente se Bishop poteva contare su un cecchino.
Detto fatto, Karai aveva procurato a Paige dei vestiti perfettamente identici a quelli che indossava... solo fatti con un tessuto antiproiettile.
'' Già... nemmeno io.''- fece Leo appoggiandosi alla moto. Sì, adesso era più tranquillo sapendo che Paige aveva una specie di armatura invisibile addosso e che quindi, anche se le avessero sparato come avevano fatto con suo fratello, le possibilità che la ragazza morisse o venisse gravemente ferita, calavano.
Ma era preoccupato lo stesso.
La SUA ragazza... sì, tanto ormai non era un segreto quasi per nessuno, Paige era la sua ragazza.
E stava andando da sola a salvare un suo amico a casa di uno psicopatico.
Non riusciva proprio ad accettarlo.
Non era concepibile, trovare una persona, rendersi conto di poter accettare tranquillamente la morte per amore suo... e poi rischiare di perderla per sempre.
'' Quindi...''- fece Leo -'' io e te, ci salutiamo qui.''
Paige lo guardò male.
'' Non pensarci nemmeno.... mi devi una pizza, rammenti?''
I due scoppiarono a ridere.
Un risata interrotta dal mutante che tirà a sè la ragazza, iniziando a baciarla come se fosse sicuro di non vederla più.
Il piano era semplice, e a volte erano proprio le idee più semplici a funzionare, ma due erano le cose certe per i vivi.
Primo, prima o poi la morte arriva per tutti.
Secondo, la vita era imprevedibile.
Perciò, se proprio era scritto che non dovesse più avere Paige tra le sue braccia, tanto valeva salutarla come si deve.
'' Te l'ho già detto che ti amo, vero?''- fece Leo carezzandole il viso.
'' Sì... e me lo dirai ancora. Promesso.''- lo baciò un' ultima volta sulle labbra e poi, lentamente, iniziò ad incamminarsi verso il luogo dell'appuntamento.
Sarebbe andata bene... sì.
Doveva solamente crederci.
Chiudere quella maledetta storia, i suoi genitori avrebbero finalmente riposato in pace, Robert avrebbe visto finalmente ripagato il dolore, la paura, la sofferenza che era stato costretto a sopportare... e lei e Leo avrebbero iniziato a pensare ad un futuro tutto loro.
'' E vissero per sempre felici e contenti...''- aveva smesso di credere alle favole il giorno in cui lei e suo fratello erano stati chiusi in un istituto, ma in fin dei conti solo chi non credeva alla magia e alle favole, non poteva trovare la sua.
E lei l'aveva trovata, alla fine.
Certo, Leo non era esattamente quello che immaginava quando pensava al suo '' principe azzurro''... era meglio.
Molto meglio.
Questi pensieri l'accompagnarono fino al palazzo di cui Bishop aveva fatto la sua base operativa nonchè prigione.
Appena arrivata alla porta, le venne intimato di non fare nemmeno un passo.
'' Sei sotto tiro...''- l'avvertì Bishop apparendo dal nulla, quasi come un fantasma -'' con le armi di cui sono equipaggiati i miei uomini, il foro di entrata potrebbe avere il diametro di un mandarino. Per cui attenta.''- la avvisò mentre uno degli uomini di Bishop andava a cercare eventuali accompagnatori della ragazza ed un altro la passava al setaccio con il metal detector.
'' Lascialo andare. Adesso.''- non ebbe bisogno di specificare a cosa o a chi si riferisse.
Bishop sogghignò.
'' Dì a tuo fratello di smettere di darmi la caccia e di consegnarmi tutto quello che ha raccolto contro di me, allora.''
Paige finse di pensarci un momento, dondolandosi sulle gambe -'' E ci lascerai in pace?''
Bishop non si fece pregare -'' Perchè no? Voi lasciate in pace me... ed io lascerò in pace voi. Tuo fratello potrà tornare alla sua brillante carriera di reporter, tu e Toby Mitchell a scuola con i vostri amici...''
'' E' pulita signore.''- fece il secondo soldato.
'' Nessuno nei dintorni.''- fece il primo di ritorno dal giro di perlustrazione.
'' Bene. Anzi, ottimo.''- fece Bishop con espressione soddisfatta in volto. Le indicò l'ingresso dell'edificio, per invitarla ad entrare -'' dammi quello che ti ho chiesto e potrai riavere il tuo amico.''
'' No.''- fece la ragazza -'' prima voglio sincerarmi che Toby stia bene. Non posso buttare quello che ha sofferto mio fratello senza nemmeno sapere che ne vale la pena.''
'' E' giusto...''- fece l'agente dopo averci pensato un poco -'' andiamo a prendere il tuo amico e chiudiamo l'affare.''
Il percorso non era compicato.
Toby era stato chiuso nella stessa prigione in cui era stata tenuta prigioniera anche lei, pochi giorni addietro.
Camminava tranquillamente seppur mantendendo la guardia alta.
Per ora era andato tutto bene, ma conoscendo il tipo...
'' Buone notizie Mitchell... sei libero. Ti pagano la cauzione.''- scerzò l'agente conducendo la giovane ragazza nella stanza dove, dentro la gabbia era accoccolato scompostamente il giovane Toby.
'' TOBY!!!''- Paige corse verso l'amico aprendo la porta della gabbia, per abbracciarlo.
Il ragazzo rispose con enfasi all'abbraccio.
'' Sapevo che saresti venuta a prendermi...''- ma poi il ragazzo ricominciò con le domande a raffica -'' ma chi è questo qua, che vuole da te...?''
'' Toby, sta tranquillo...''- fece Paige per tentare di calmarlo -'' è una lunga storia...''
CLACK!
Paige scattò verso la porta, quando la sentì chiudersi.
Bishop sogghignava maleficamente da fuori della gabbia -''... che avrai tutto il tempo per raccontare.'' - qui scoppiò a ridere -'' sai, girava voce che Karai Saki non fosse affatto come suo padre... ma dal momento che ha mandato una ragazzina a tentare di farmi fesso, tra i tanti ninja che poteva immolare, forse mi sbagliavo.''
Paige divenne pallida come un lenzuolo.
Lo sapeva, cavolo!
Sapeva che lei e Karai avevano ideato un piano per dargli ciò che meritava, senza mettere in mezzo altri innocenti e a quanto pare sapeva anche cosa avevano in mente.
'' Lo sapevi... sapevi...''
''... del tuo orologio programmato per creare una serie di bug nel sistema di sicurezza? Ovvio che sì.''- gongolò Bishop, pienamente soddisfatto di sè -'' vedi, quello che tu credevi un metal detector, oltre ad esserlo ha anche un'altra funzione.
Analizza tutto quello che hai addosso, non importa che quell'aggeggio fosse spento. Ha preso i dati, li ha inviati al computer madre ed ho ricevuto il rapporto via radio, mentre ti accompagnavo qui.''
Paige era indecisa se mettersi a ridere o scoppiare a piangere.
Optò per un '' Non dargli soddisfazione''
'' Avrei semplicemente potuto ucciderti, sparandoti a bruciapelo... ma so che nel giro di un' ora i tuoi amici sarebbero venuti a vendicarti, perciò...''
Aveva ragione Splinter... quello non era un uomo.
Era un pazzo, una bestia che si divertiva a giocare con le sue prede prima di infliggere loro il colpo di grazia.
'' Lasciala in pace.''- fece Mitchell parandosi davanti all'amica qualora l'agene avesse deciso di premere il grilletto.
'' Ma guardati... sei ridicolo...''- lo schernì Bishop -'' ti faresti ammazzare per proteggerla... la tua amica ti ha confidato che mentre tu venivi rapito dai miei uomini, lei era impegnata in romantiche passeggiate con una tartaruga alta un metro e sessantadue?''
Toby lo squadrò e poi portò lo sguardo sulla sua amica.
'' Poi mi spieghi, vero?''- le disse mentalmente, per poi riferirsi al loro aguzzino -'' La difendo perchè siamo amici, cosa che credo tu non possa capire.''
Tutto sommato si sentivano abbastanza al sicuro.
Paige era sempre in contatto con Leo ed il resto della squadra, se per caso fosse stata ferma troppo a lungo nello stesso punto avrebbero iniziato a sospettare che le fosse accaduto qualcosa.
Bishop non avrebbe mai corso un rischio del genere.
'' E adesso parliamo d'affari.''- fece Bishop avvicinandosi alla gabbia.
Senza nemmeno entrare, allontanò Toby da Paige e le afferrò il braccio con forza.
'' TOGLIMI LE MANI DI DOSSO!!!'' - urlò mentre lottava per reagire, ma il massimo che riuscì a fare in quel combattimento, fu graffiargli una mano con quella che le era rimasta libera.
Bishop però non era intenzionato a romperle l'arto, ma solo a strapparle via l'orologio.
'' E adesso organizziamo una piccola sopresa a tuo fratello, al tuo fidanzato ed al resto della tua combriccola.''- lo scienziato tirò fuori un cellulare ed iniziò a scrivere qualcosa.
'' Qualsiasi cosa tu voglia fare non la farai!''- lo affrontò Toby.
Bishop non gli diede peso.
'' Io dico di sì...''- fece l'agente.
'' Non sono stupidi...''- fece Paige -'' ci verranno a cercare. Ti faranno a pezzi. E poi ti consegneranno alla polizia.''
'' Ingenua...''- sogghignò Bishop -'' ma guardiamo come stanno le cose. Ho il tuo orologio con localizzatore e questo significa, per loro, che sei viva oltre che sana e salva.
E ho mandato un messaggio che lo conferma, dal cellulare del tuo amichetto. Tecnicamente... pare che vi siate fregati con le vostre stesse mani.''
'' Canaglia...''- fece Paige desiderando come non mai di avere per le mani una qualunque arma, contundente o da fuoco e fargli il più male possibile.
Bishop non si rammaricava di vedere quell'odio nei suoi confronti. Anzi, pareva molto soddisfatto da quel che vedeva.
'' Vuoi prendertela con qualcuno? Non è me che devi odiare per quello che sta succedendo.''
'' Ah davvero?!?''- intervenne Toby -'' e chi dovrebbe odiare allora? Sei stato tu ad assassinarle la famiglia.''
'' Non sarebbe stato necessario se suo padre prima, e suo fratello poi si fossero fatti gli affari loro.''- fu la semplice spiegazione dell'agente -'' pensaci, mentre mi libero una volta per tutte di quel maledetto ficcanaso... e godetevi gli ultimi istanti da esseri pensanti.''
Purtroppo non occorreva nè l'intelligenza di Donatello nè l'acume di Leonardo per capire cosa intendesse l'agente.
'' Prima mi libero di quel ficcanaso e dei vostri amichetti... poi ritorno qui, e vi spegnerò come due candele.''
Quando l'agente se ne andò, Paige si accasciò per terra, come se una sanguisuga si fosse nutrita di lei fino al midollo osseo.
Era finita.
Potevano solo sperare in un miracolo....

 

 

'' AHHH!!!''- urlò Robert chinandosi su sè stesso, premendo sulla cicatrice che aveva lasciato il proiettile di alcuni giorni prima, come se fosse in balia di un dolore insopportabile.
'' Robert!!!''- fece Donatello premurandosi subito di assisterlo ed assicurarsi che stesse bene.
'' Amico, tutto bene?''- si preoccupò Mik.
Robert si rialzò massaggiandosi la nuca, ostentando benessere -'' Sì... tutto bene... ho sentito solo una fitta alla ferita.''
Leo lo prese sotto braccio, portandolo verso il giardino -'' Vieni... prendiamo una boccata d'aria.''
'' Sì... credo sia una buona idea.''- ringraziò l'umano. Quando furono in giardino, Robert respirò a pieni polmoni, ma ciò non bastò a tranquillizzarlo.
La ferita gli faceva male, ma non era il suo problema principale. Sentiva come una morsa serrargli gola e stomaco.
Sensazione sgradevolissima quanto familiare.
'' Paige... le è successo qualcosa.''
Cinque parole, tra cui un nome, che bastarono a far gelare il sangue nelle vene del leader.
'' E tu come lo sai?''- assurdo... finora l'orologio che Chaplin aveva dato a Paige sosteneva che la ragazza fosse illesa, tutto come da programma...
'' Sensazione da fratello maggiore. E' un dubbio che non riesco a levarmi dalla testa.''- gli confidò l'umano lavandosi la faccia, bagnandosi anche i capelli, con l'acqua del laghetto -'' starò bene quando la vedrò sana e salva. E quando sarò certo che nessuno soffrirà per quello che ho fatto.''
'' Per quello che hai fatto?''- sbottò Leo, che non riusciva a capire -'' Parli di quello che fai come se fossi un criminale. Quello che fai è importante: fai in modo che la gente sappia la verità, e non per danaro ma perchè ci credi. Paige è fiera di te.''
Altrochè se lo era. Nei giorni in cui era stata con loro nella tana, la ragazza gli parlava quasi sempre del fratello, del suo lavoro... le brillavano gli occhi quando raccontava con dovizia di particolari di cosa si occupava Robert Collins.
Robert sospirò soddisfatto.
Del premio Penna d'Oro, dei complimenti di colleghi e datori di lavoro gliene importava almeno quando gli importasse sapere qual'era il colore che andava più di moda... ma dell'opinione della sua sorellina... beh, lei era l'unica persona la cui opinione lo stimolasse davvero.
'' Vado a prenderla. Anzi, li vado a prendere... così mi scuso di persona con quel povero diavolo.''- decise il giovane avviandosi verso l'uscita sul retro del palazzo, con Leo che non lo mollava nemmeno per un secondo.
Non avevano ancora avuto notizie da Paige, ma ormai non ce la faceva più a star lì buono ad aspettare.
'' Aspettami, vengo con te.''
Robert fece cenno di no con la testa -'' Meglio di no. Ti metteresti solo in pericolo, e poi so badare a me stesso.''
'' Appunto.''- fece il blu -'' proprio della mia incolumità mi preoccupo.''
'' Prego?''- fece Robert voltandosi, con aria interrogativa.
'' Sul fatto che tu sia capace di badare a te stesso non ho dubbi... ma metti caso che ti distrai un attimo e Bishop o uno dei suoi amici prova a giocarti uno scherzo di cattivo gusto... Paige come minimo mi fa fuori.''
I due risero.
Un modo come un altro di smorzare la tensione.
'' Perciò, se davvero mi sei grato di aver contribuito a levarti dalle mani di Bishop, ti prego di risparmiarmi un decesso doloroso per mezzo di tua sorella. Conviene anche per lei.''
A quel punto, Robert si convinse e diede alla tartaruga  l'ok per seguirla.
'' Ah... Leonardo... riguardo a ciò che è bene sia per te che per Paige...''- fece Robert una volta che furono entrambi fuori dal palazzo di Karai -'' sarai pure un ninja, ma tu spezzale il cuore ed io spezzerò te.''
Leo sbiancò.
A quanto pare avrebbe dovuto dire a Paige di non preoccuparsi troppo della scelta di parole da usare con il fratello per metterlo al corrente del loro ''fidanzamento'' e nemmeno della sua rezione.
Ma per adesso avevano altro di cui preoccuparsi.
Anche se non lo sapevano.

  
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