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Autore: Ladyoftherainbow    10/11/2015    2 recensioni
Comunicazione importante della W|C|K|D
Il test è finalmente terminato. Abbiamo la cura. I corpi dei membri ‘morti’ sono stati rimesti in azione. Sono già stati rimessi in comando della propria mente. Possiamo spedirli a Paradiso come era stato promesso.
Ava Paige.
E se in realtà i morti, non fossero morti? Se la tecnologia avanzata della W|C|K|D avesse fatto in modo di creare un corpo esattamente uguale al loro e controllarlo attraverso la loro mente, mentre loro erano tranquillamente vivi e vegeti in un laboratorio segreto della W|C|K|D?
THOMINEWT
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Newt stava zappando la terra, aiutando Brenda e gli altri a piantare gli ultimi ortaggi. Da quel che avevano appurato vivendo sull’isola, questi erano probabilmente gli ultimi giorni di primavera, e se davvero volevano che le piante crescessero sane prima dell’autunno, era meglio che finissero prima dell’inizio dell’estate.

Newt non si lamentava. A lui lavorare la terra non dispiaceva poi così tanto. Era uno dei pochi lavori che poteva fare senza temere di farsi del male per via della propria gamba, e lo aveva fatto fin da quando era ancora nel Labirinto.

In più aver qualcosa da fare, lo distraeva da altre faccende. Come, per esempio, Thomas.

Newt sospirò pensando al ragazzo. Erano passate alcune settimane da quando Minho gli aveva spiegato che Thomas era incinto, ed erano passate poche settimane da quando Newt aveva provato a parlarne con Thomas. Il moro era rimasto ad ascoltare Newt per qualche minuto prima di scuotere la testa, deciso e testardo. Esattamente come aveva detto Minho, non c’era stato modo di smuoverlo.

“Prendetevi una pausa!” urlò Brenda agli altri, mentre si allontanava dal campo.

Newt si sedette a terra esausto, mentre si asciugava il sudore dalla fronte. Afferrò la sua bottiglietta d’acqua e si scolò il contenuto, attento a non rovesciarne il contenuto.

Fu allora che notò il gruppo di bambini dell’isola passare davanti al campo. Aris era davanti al gruppo di ragazzini, e stava chiacchierando amabilmente con una ragazza di forse 4 o cinque anni.

Newt si era spesso chiesto cosa facesse Thomas sull’isola e ora aveva una risposta. Oltre ad essere uno dei capi, si occupava dei bambini.

Thomas era in fondo alla fine, mano nella mano con un bambino di tre anni o meno.

Il bambino stava parlando con Thomas con fare cospiratorio, un sorriso sul volto. Erano adorabili da guardare. Thomas faceva un viso sorpreso o divertito a qualsiasi cosa il bimbo dicesse, il che era adorabile.

Nonostante ciò, almeno secondo Newt, Thomas appariva leggermente pallido e stanco. Aveva le borse sotto agli occhi e non molto stabile sui propri piedi.

Aveva indosso i vestiti di Minho, che gli stavano abbastanza grandi da coprire il proprio stomaco. Newt non aveva idea di quanto fosse avanti con la gravidanza, poiché non sapeva come chiederlo a Minho.

Newt notò Thomas fermarsi all’improvviso e piegarsi su se stesso, le mani strette al suo stomaco come se gli facesse male. Scattò in piedi ancor prima di registrare qualunque altra cosa.

“Tommy!” disse, aiutando il moro a mettersi in piedi. Thomas si volse verso di lui, il volto cinereo e sudato. Fece cenno di aspettare un secondo a Newt, mentre si volgeva verso Aris.

Grazie al cielo il ragazzo moro sembrava aver notato che Thomas sembrasse all’improvviso più pallido. Fece per avvicinarsi, ma Newt scosse la testa. “Tranquillo, ci sono io con lui.” Fece il biondo, cercando di nascondere la preoccupazione nella sua voce.

Aris lo guardò per un instante prima di annuire, mentre rivolgeva un sorriso falso ai bambini. “Avanti ragazzi, Tom non si sente molto bene, quindi andiamo da soli!”

Il ragazzino che stava tenendo la mano di Thomas guardò il moro con preoccupazione, e nonostante lo stato di evidente dolore in cui si trovasse, Thomas gli sorrise. “Tranquillo, Luke. Sto bene, solo un leggero mal di pancia.”

Il ragazzo fece un sorriso aperto, prima di fare ciao con la mano a Thomas e correre verso i compagni di classe.

Newt scosse la testa, allo stesso tempo toccato dal gesto di Thomas e infuriato che il ragazzo dicesse di stare bene anche quando era apparente il contrario. Si concentrò sui problemi principali prima di tutto. “Tommy, che cos’hai?” chiese, apprensivo.

Thomas si strinse una mano sul ventre. “Mi fa male lo stomaco. Sento delle... ah, contrazioni. Aghr.”

Il viso di Thomas si contrasse all’improvviso, e se Newt non si fosse trovato così vicino, Thomas sarebbe finito a terra. Il biondo lo stava guardando a metà tra il terrorizzato e panico totale. Non riuscì a fermarsi dal chiedere. “Stai partorendo adesso?!” mentre lo prendeva tra le braccia. Nonostante fosse abbastanza pesante, Thomas non era tento pesante quanto avrebbe dovuto essere.

Thomas arricciò il naso in dolore, mentre scuoteva la testa. “In teoria ho ancora almeno due mesi, o qualcosa del genere.” Prese un respiro profondo e riaprì gli occhi. “Sono pesante. Posso farcela a piedi...”

Newt non si fermò nemmeno a considerare quello che Thomas stesse dicendo mentre correva verso la sala dove Jeff e gli altri lavoravano. Thomas probabilmente non si aspettava una risposta, e si strinse più forte al collo di Newt.

“Cosa succede?” chiese Minho, apparendo insieme a Gally davanti alla sala dei Raduni.

Newt si limitò a dire “Thomas non sta bene.”, senza fermarsi a spiegare, ma Minho era immediatamente al suo fianco.

Thomas fece un’altra suono di dolore, stringendo una mano al proprio stomaco, sudore che gli imperlava la fronte. Newt corse tanto veloce quanto poteva con la sa caviglia rovinata, sia lui che Minho ignorando gli sguardi perplessi degli abitanti dell’isola.

Jeff, che sembrava averli visti da lontano, aprì la porta non appena arrivarono, offrendo una delle brandine a Thomas senza richiedere alcuna spiegazione.

Una volta che Thomas fu posizionato sulla brandina, Minho si gettò su Newt. “Che caspio gli sta succedendo?” chiese, aggressivo.

Newt non riuscì nemmeno a prendersela per l’atteggiamento di Minho, tanto era preoccupato a sua volta per Thomas. “Non lo so, l’ho visto poco fa, in dolore. Non si stava nemmeno lamentando, non so da quando sta sopportando tutto ciò...” fece, gli occhi fissi sul giovane sul letto.

Jeff era in piedi accanto a lui, le mani sul ventre di Thomas, mentre lo massaggiava lentamente. Il viso di Thomas sembrò rilassarsi un poco al contatto.

Newt sapeva che era irrazionale essere arrabbiati per una stupidaggine del genere al momento, ma non poteva non trovare irritante il modo casuale con cui Jeff toccava Thomas. E dal modo in cui Minho fissava le dita del MedJack, Newt non era l’unico a pensarla così.

Jeff si girò finalmente verso di Newt e Minho, che erano rimasti in religioso silenzio ad osservarlo. “Tranquilli, non è nulla di grave. Contrazioni di Braxton Hicks, sono cose naturali in una gravidanza.” Fece, mentre controllava qualcosa nel cassetto. “Purtroppo non abbiamo nulla per il dolore, ma non è nulla di grave.” Fece infine.

Newt lasciò andare un respiro che non si era reso conto di star tenendo, mentre scivolava a terra. “Cacchio...” fece, sottovoce.

Minho si sedette a terra accanto lui, un’espressione più calma che rispecchiava come si sentiva Newt. “Puoi ben dirlo.” Disse l’Asiatico, mettendo un braccio attorno alle spalle biondo.

Newt si sentì finalmente più vicino ai due di quanto era stato in tutte le settimane passate sull’isola, mentre appoggiava la fronte contro quella di Minho, e univa le loro labbra in un dolce bacio.

Newt non si rese conto di quanto il suo cuore fosse rimasto stretto in un nodo fino a questo momento. Si sentì come se un grosso peso fosse stato calato dalle sue spalle, mentre Minho passava una mano tra i suoi capelli, in un bacio puro e gentile.

“Non vorrei interrompervi perché siete adorabili da vedere, ma ho freddo, e voglio coccole.” Fece Thomas.

Minho si staccò da Newt roteando gli occhi mentre si voltava verso Thomas, che gli stava osservando con un sorriso sulle labbra da sopra la brandina. Era ancora leggermente pallido e sembrava ancora esausto, ma al contempo sembrava aver ripreso un po’ di energia.

“Andiamo dal moccioso, allora.” Fece Minho, aiutando Newt ad alzarsi in piedi.

Thomas fece la linguaccia, poi mise il broncio. “Non puoi più chiamarmi moccioso, sto letteralmente portando in grembo vostro figlio.”

Newt roteò gli occhi a sua volta, divertito. “Tommy, finché non diventi miracolosamente più grande di noi in età, resti il nostro moccioso.”

Thomas fece un suono a metà tra il divertito e l’annoiato, ma c’era un sorriso sulle sue labbra.

Angolo  Autrice

D’ora in poi proverò ad aggiornare una volta alla settimana, va bene? O ogni due  settimane. Boh, dipende.

   
 
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