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Autore: darkrin    11/11/2015    1 recensioni
12. - Dovresti provare a uscire con Sharon. Voglio dire, è una Carter, è un agente ed è bionda. I vostri figli sarebbero l’emblema del sogno americano – afferma Darcy con un ghigno, mentre la porta dell’ascensore si chiude alle loro spalle. (Darcy/Steve)
13. A volte Bucky scompare per giorni. A volte la familiarità e le sottese tensioni che ancora animano l’aria della Torre degli Avengers e il Winter Soldier che quasi gli brucia il sangue per tornare a premere il grilletto - terminare la missione -, diventano insopportabili. (Steve/Darcy/Bucky)
14. Mentre il mondo esplode, anche altre cose cadono a pezzi e l'unico filo di collegamento è quello di un telefono - anche se i telefoni non hanno più fili. (past-Darcy/Steve)
(Raccolta di minuscole storie sul tema della quotidianità | Coppie, Rating e Avvertimenti vari)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Darcy Lewis, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note: - Questa della gente che dorme sta diventando chiaramente una raccolta nella raccolta. Sorry not sorry. 
- Darcy e Steve non dovevano esserci, ma COSE ACCADONO e io ho problemi.
- Questo capitolo è per Gaara_92 che va in posti e non mangia cose e mi dà il tormento per l'aggiornamento. Tò. Suca.  
- Sempre NO BETA quindi segnalatemi qualsiasi cosa, svista, strafalcione.
- Ps: ovviamente Pepper pensa sempre e solo a Tony. 



 
Quiet nights of quiet stars (3)
 
 
 
Pepper esce dal bagno, stringendosi le braccia intorno al petto per mantenere un poco di calore e difendersi dal gelo che regna incontrastato nella stanza, illuminata solo dalla tenue lampadina del suo comodino. Tony è già addormentato, esausto dopo troppe ore, Pep, ho perso il conto dopo settantatre e ho costretto Jarvis a chiuderlo fuori dai laboratori – tutti i laboratori! Anche quello di Bruce – e a spedirlo a letto senza la sua storia della buonanotte. Quando torni da Malibù, Pep? Gli manchi, ci manchi. È più equilibrato, quando sei qui, le aveva annunciato Darcy al telefono e Pepper aveva esalato un sospiro, passandosi una mano sulla fronte.
- Sto salendo ora sull’aereo – aveva risposto e aveva riso piano, del verso di giubilo della sua Lab Manager e della bassa, roca, risata che era rimbombata di sottofondo. Li aveva immaginati accoccolati sul divano di uno dei loro appartamenti. Perché si ostinassero ad averne due, come se non passassero tutte le notti insieme e le loro cose non fosse mescolate in un’irriconoscibile esplosioni di vestiti fuori moda e cianfrusaglie che Darcy doveva assolutamente avere e comprare, era per tutti gli abitanti della Torre fonte di grande mistero.
- Salutami, Steve – le aveva chiesto.
Darcy aveva riso piano.
- Agli ordini, capo. –
Aveva risposto con quel tono di voce più morbido che sembrava usare solo raramente e Pepper l’aveva immaginata voltarsi leggermente a guardare l’uomo accanto a lei e forse stupirsi della sua presenza, forse addolcirsi per la sua presenza. Pepper aveva pensato che al suo posto l’avrebbe fatto, che non vedeva l’ora di tornare a casa e poterlo fare.
 
 
Tony è per metà avvolto da un bozzolo di coperte e per metà esposto all’aria fredda della sua camera da letto, come se anche nel sonno e ancora dopo tutti gli anni passati, avesse bisogno di assicurarsi che fa freddo, che non è l’Afghanistan, che non…
Probabilmente ne ha bisogno, medita Pepper, mentre attraversa la stanza con passi rapidi. Anche il pavimento è gelido e se Pepper non conoscesse Tony così bene – non lo conoscesse come l’uomo per cui ha lavorato e che ha seguito per decenni, l’uomo che ha amato per anni -, Pepper si lamenterebbe, penserebbe che è tutto un inganno per costringerla a stringerglisi addosso, ma conosce i suoi incubi, la loro forma e il rumore che fanno, le urla che gli strappano nel cuore della notte, quando lo svegliano in un bagno di sudore. Lo conosce e come ogni sera si limita ad infilarsi sotto le coperte con un brivido e ad avvolgerglisi intorno come una coperta. Come quel pezzo di trapunta che gli manca. 
   
 
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