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Autore: Rossy_chris    11/11/2015    3 recensioni
Oliver è un uomo sposato, ma la sera di San Valentino si ritrova in un locale affollato per dimenticare un brutto litigio con la moglie, Laurel. Proprio in quel locale conoscerà una Felicity esuberante e sfinita allo stesso tempo per via della laurea conseguita da poco. Il racconto è assolutamente Olicity! (Per chi segue Once upon a time mi sono ispirata un po' al rapporto che avevan biancaneve e il principe prima del sortilegio. ) Vi lascio un estratto:
Che ci fa uno come lei ,qui ,la notte di San Valentino?-
-Uno come me?- chiede, insospettito.
Scrollo le spalle,l'alcool mi rende più spavalda. -Si, così...anziano.-
-Anziano?-
Alza la voce e sembra offeso. Mi mordo le labbra e inclino la testa, in segno di scusa. Mi guarda ancora, ammorbidito. Penso che potrei guardarli per sempre quegli occhi.
Non risponde e alza la mano sinistra, mostrandomi l'anulare. Porta la fede.
-Oh.- sono delusa, ma cerco di non darlo a vedere. Ordino un altro drink, doppio. -Allora avevo ragione a darle dell'anziano.-
-Ok- lo dice ridendo, ancora. Sarà la terza volta che lo faccio ridere. Si alza e mi viene vicino. Ha l'indice puntato poco più su della mia scollatura.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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OLIVER

Passai tutta la notte in un vicolo cieco,proprio dietro l'hotel di Felicity. Un paio di barboni avevano tentato di avvicinarsi,ma, con toni non proprio gentili, ero riuscito a mandarli via. Diggle e Laurel continuavano a chiamarmi così avevo gettato via il mio cellulare. Non aveva senso niente,senza di lei. Mi sentivo vuoto,inutile,quasi ero felice di essere lì sdraiato sul marciapiedi puzzolente di una squallida città. Ebbi l'istinto di arrampicarmi fin sopra alla sua finestra e di spiarla, di guardarla fare l'amore con quel Dick, di rimanere inerte,mentre le lasciavo vivere la sua vita senza di me.

Feci un salto,arrampicandomi sulla rampa delle scale di emergenza. I miei arti,nell'allungarsi,mi diedero dolore,facendomi sentire vivo. Ripetei il salto ed arrivai all'attico. La stanza era vuota. Scesi di nuovo,velocemente, lasciando scivolare il mio corpo lungo i condotti dell'acqua. Ero quasi al primo piano,quando una finestra si aprì,improvvisamente. Frenai l'attrito della scivolata, strusciando i piedi lungo il muro. Riuscii a fermarmi e fui sorpreso di vedere sgattaiolare fuori dalla finestra una donna,completamente vestita di pelle. Si abbassò piano, mostrandomi,involontariamente il suo sedere avvolto da quella pelle. Guardò la strada e poi fece un unico salto,cadendo su due gambe. Proprio come un gatto.

Alzò lo sguardo e mi vide. Sorrise,illuminando lo sguardo sotto la sua maschera. Si portò un indice alla bocca e mimò un "sh". Poi scappò via,lasciandomi penzolante lungo il condotto. Imitai il suo salto e fui contento di riuscire ad essere agile quanto lei nei movimenti. La seguii,di nascosto,faticando a starle dietro.

Mi condusse ad un'abitazione che non avrei mai pensato di conoscere davvero. Ripresi fiato,mentre guardavo Villa Wayne,dietro quei grandi cancelli di ferro.

 

FELICITY

Dick dormì sul divano,lasciando a me il comodissimo letto matrimoniale. La suite era enorme, molto spaziosa e comoda.

-Chi era alla porta ieri?- chiesi, prima di lasciare la camera.

-Oh nessuno.- Dick sembrò vago. -Una coppietta aveva sbagliato stanza.-

Lasciai cadere l'argomento,nonostante il tono assunto da Dick fosse sospetto. Saldò il conto dell'hotel e ci avviamo di nuovo a villa Wayne. Più passeggiavo per le vie di Gotham,più riaffioravano i ricordi di mio padre. Riuscivo a rivedere i suoi occhi grandi e scuri,mentre si abbassava su di me per chiedermi: "Anche se è unico ce ne sono tanti. Cos'è?"

-Sensi unici.- sussurrai,stringendomi al cuore quel ricordo.

-Cosa?- Dick si voltò a guardarmi. Non gli confessai che era la risposta all'indovinello. Scossi la testa,semplicemente. -Gotham, è davvero piena di sensi unici.-

Lui annuì e poi mi indicò la porta dell'altro giorno. -Benvenuta nella Batcaverna,Felicity.-

Sorrisi,pensando che mi sarebbe piaciuto dare un nome in codice anche alla base di Oliver. Sospirai,subito dopo,rendendomi conto di aver pensato a lui di nuovo.

-Buongiorno signorina Smoak.-

Salutai Bruce con un cenno del capo. -La prego,mi chiami Felicity.-

Lui sorrise,senza sbilanciarsi. A differenza di Dick, non sembrava essere di molte parole.

-Allora..-iniziai,dondolando le braccia avanti ed indietro. -Cosa succede ora?aspettiamo che i cattivi ci chiamino?-

-I cattivi..- Bruce mi schernì,voltandosi a guardare Dick che alzò gli occhi al cielo. -non chiamano, Felicity.-

-E poi Gotham ne è piena!- lo appoggiò, facendomi sentire una stupida. Pensai a quanto Diggle fosse invece stato carino con me fin dal nostro primo incontro.

-Allora che si fa?-

-Questa città è troppo pericolosa per te.- Dick mi si avvicinò,sfiorandomi il mento con la sua mano. Sembrava preoccupato. - E sei troppo coinvolta emotivamente. Rimarrai qui,okay?svolgerai delle ricerche per mio conto.-

Sbuffai. -Posso farcela,voglio entrare in azione anche io.-

Bruce e Dick si scambiarono delle occhiatacce.

-La prendo io la ragazza.-

Mi voltai, verso la voce femminile che aveva parlato. Ebbi davanti una donna bellissima,alta,dai capelli corvini e con dei bellissimi occhi verdi.

-Selina.- La chiamò Dick,sembrando sorpreso.

La donna si strusciò sul corpo di Bruce,che continuò a non battere ciglio. -Signor Grayson.- rispose al saluto,ammiccando.

Venne verso di me, senza neanche che me ne accorgessi, con passo felino.

-Sei carina.- Mi sfiorò un braccio con le sue lunghe unghie. -Scommetto che ti starebbe bene una tuta di pelle.- Mi sorrise, rivolgendosi agli altri due uomini. -Perchè non andate via?Così posso divertirmi sola con lei.-

Fece l'occhiolino ai due ragazzi, mostrando le sue lunghe ciglia.

-Non preoccuparti,Felicity.- Dick mi strinse la mano. -Starai bene con lei.- Mi scoccò un bacio sulla fronte che mi fece sentire parecchio a disagio.

-Oh.- commentò Selina,mentre Bruce e Dick si allontanavano. -A quanto pare piaci anche lui.-

Non risposi,sentendomi ancora a disagio. Selina tirò fuori una tuta nera,completamente in pelle.

-Forse è un po' presto per questa,tesoro.- Mi stava attorno,come un gatto che fa le fusa. -Ma questo..- mi tirò via la zip del vestito,facendola scorrere ai miei piedi. -ti andrà a pennello.-

Mi passò un corpetto,nero,pieno di laccetti. Mi aiutò ad indossarlo,incrociando tutti i ferretti e i lacci tra loro. Quasi non riuscivo a respirare,ma mi piaceva essere una di loro, un'eroina. Mi fece indossare un pantalone di pelle,lucida, ed un paio di stivali,per fortuna senza tacco.

-Ora va decisamente meglio.-

Sorrisi, ancora incapace di formulare una frase sensata.

Selina sussultò,improvvisamente,portandosi le mani all'orecchio.

-Oh no.- sospirò, alzando gli occhi al cielo. -Odio questo pinguino.-

-Pinguino?-ripetei,guardandola,sorpresa.

-Abbiamo del lavoro da fare,bellezza. Spero che tu sia pronta.-

Deglutii mentre la seguivo fuori,cercando di muovermi velocemente. Giurai di aver sentito qualcosa muoversi tra i cespugli.

-Cosa è stato?- chiesi,allarmata.

Selina non mi rispose.

-Selina, ehi!- accelerai il passo, raggiungendola. Mi sentivo osservata,ma Selina sembrava tranquilla perciò cercai di rilassarmi. Non volevo fare brutta figura con lei.

-Chi è questo pinguino?-domandai, col fiatone.

-Meno chiacchiere,più lavoro.- Saltò su un balcone, accovacciandosi in maniera molto sensuale. Ci provai, ma finii col sedere a terra,facendomi male. Selina mi porse un braccio,per aiutarmi a farmi arrampicare.

-Hai davvero parecchio su cui lavorare,dolcezza.-

-Sarei più agile dietro ad un computer.- cercai di giustificarmi.

Selina mi fermò,abbassandosi. Sentii degli spari e subito mi gettai a terra,coprendomi la testa.

Guardai in basso e mi accorsi che un paio di uomini vestiti di nero stavano sparando sulla folla. Chiusi gli occhi cercando di resistere a quella terribile scena. Erano capeggiati da un uomo pelato,molto alto e terribilmente spaventoso.

-Zsasz.- ringhiò,Selina,guardandolo arrabbiata. -Viscido Victor Zsasz.- Ripetè,poi scese dal palazzo gettandosi in un tuffo molto pericoloso.

Gli uomini iniziarono a sparare su di lei, ma i suoi movimenti erano così veloci che a stento la sfiorarono i proiettili.

-Selina.- La chiamò Victor,l'uomo pelato. -Fatti da parte, stiamo solo svolgendo i nostri affari.-

-Beh..-la gatta gli ronzò attorno, affilando gli artigli -Hai scelto il giorno sbagliato per farlo.-

-Non ti facevo quel tipo di donna che si lascia sottomettere da un uomo..-

-Infatti, non lo sono!-

Provò ad attaccare,ma Victor la fermò,premendole la canna della pistola alla schiena.

-Allora va via e lascia che sia Batman ad occuparsi personalmente della questione.-

-Victor!-

Una voce fuori campo lo richiamò. Mi affacciai e intravidi un uomo tozzo, basso e zoppicante.

-Pinguino!- lo salutò Selina, liberandosi dalla morsa di Zsasz.

Mi avvicinai ancora, cercando di capire cosa stesse succedendo.

-Mi dispiace di tutto questo spettacolo..- iniziò,allargando le braccia. La sua voce imitò un tono commosso e si rivolse ai cadaveri sulla strada. -soprattutto per queste povere anime che ci hanno rimesso.- simulò un segno della croce e poi sorrise,sbattendo velocemente le palbebre. -Ma, gli affari sono affari.-

-Ehi,Pinguino!- Dick si calò su di lui, proteggendo Selina. -perchè non parliamo da uomo ad uomo?-

Mi guardai intorno e scrutai Bruce sul tetto dell'edificio accanto. Anche Pinguino lo vide e fece uno sguardo di intesa ai suoi uomini.

Victor ricambiò il sorriso e caricò la pistola: Successe tutto all'improvviso. Iniziò una sparatoia rumorossissima, con Dick e Selina che si muovevano veloci per evitare i colpi. Bruce iniziò a mettere a riparo i passanti e poi scese in mischia, affrontando Pinguino.

Presi coraggio e saltai giù. Chiusi gli occhi,aspettando di sentire il freddo del pavimento ed invece finii nella stretta e salda presa di qualcuno. Riaprii piano gli occhi e urlai.

-OLIVER!-

Lui mi mise una mano sulla bocca e mi trascinò in disparte. Stese uno degli uomini di Pinguino e mi mise giù, stringendo l'arco tra le mani.

-Cosa...cosa ci fai qui?-

Non rispose e si voltò. Si mise davanti a me,per proteggermi ed iniziò a scagliare le sue frecce sui cattivi. Dick si mosse fuorioso, verso di lui. Gli stoppò le frecce e sbraitò,pieno di rabbia:

-Credevo ti fosse bastata la lezione di ieri!-

Oliver non rispose. Mi arrabbiai e sfuggi alla sua presa,prendendo parte alla battaglia.

Sentii Oliver e Dick urlare il mio nome,ma mi concentrai sullo scenario, cercando di essere utile in qualche modo. Era tutto troppo calmo: Pinguino continuava a gongolare sotto quel suo stupido ombrello. Gli uomini di Zsaz erano ormai decimati eppure i due non si decidevano a fuggire. Mi voltai indietro e sospirai.

-Questa strada..-iniziai, ragionando ad alta voce. -è a senso unico.-

Oliver mi guardò,preoccupato. -Merda.- imprecò,tendendo forte l'arco. -Siamo in trappola. Scappa,Felicity,vai!-

Non lo ascoltai e mi limitai a nascondermi dietro ad un estintore. Presto l'esercito di Pinguino marciò davanti a noi. Bruce e Dick erano in prima linea,mentre Selina e Oliver si occupavano dei perimetri. Studiai la mappa del luogo e urlai a Dick e Bruce come disporsi.

-Felicity!- Oliver tornò a parlarmi,arrabbiato. -Non è sicuro qui,devi andare via.-

-Tu neanche dovresti essere qui!- mi lamentai, nervosa. -Anzi,vorrei che tu non fossi qui!-

Sbottai,senza guardarlo. Lo sentii avvicinarsi. Mi prese per un braccio e mi sbattè contro un edificio.

-Dillo,di nuovo.- Mi strinse forte, tanto da farmi male. -Guarandomi negli occhi.-

Gettò a terra l'arco e mi prese il viso tra le mani. Ci guardammo,e io finii col perdermi nelle sue grandi iridi blu di nuovo. -Vorrei che tu non fossi qui.- ripetei,tradendo una punta di commozione nelle mie parole.

Oliver continuò a stringermi forte. -Non è vero.-

-Oliver!- mi ribellai e lui mi lasciò andare. Alle nostre spalle, la città stava cadendo a pezzi, era in atto una vera e propria guerra.

Lesse la paura nei miei occhi e venne al mio fianco. Mi catturrò di nuovo, ma questa volta la sua presa fu gentile.

-Torna a Starling City con me, Felicity.-

-Perchè mai dovrei farlo?-

Oliver mise una mano dietro la mia testa e mi baciò. Fui sorpresa da quel gesto e mi lasciai andare al bacio,godendomi quella sensazione: la sensazione di divedere il respiro della persona che ami.

Per quanto potessi negarlo,era così. Ero innamorata persa di Oliver Queen.

-Perchè..-mi abbracciò,quasi come se volesse impedirmi di ascoltare tutti quegli spari. -Perchè io ti amo,Felicity.-

Alzai lo sguardo per incrociare il suo,sorpresa da quella dichiarazione. Fu quasi come se mi avesse letto nel pensiero. Oliver era arrossito e gli occhi gli lacrimavano. Mi scostai da lui,ripensando a come aveva agito Selina. Lei era una donna indipendente, forte,fatale. Anche io volevo essere come lei. Ero stanca di essere il burattino nelle mani di Oliver.

-Proprio per questo..-inziai,allontanandomi. -Non tornerò mai a Starling City.-

Gli diedi le spalle e cercai di dimenticare quello che era appena successo: la città andava a fuoco, ed io bruciavo con lei.


Angolo autrice: Ciao ragazze! Vi è piaciuto il bacio di Oliver e Felicity,entrambi mascherati, con dietro lo scenario di una città praticamente in guerra? Come andranno le cose ora? Oliver vorrà davvero combattere per la sua Felicity? Nuovo capitolo in arrivo venerdì e dopo tutto questa azione, non vedo l'ora di farvelo leggere *-* Grazie di tutto il vostro affetto <3
  
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