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Autore: Shayleen Fairchild    11/11/2015    1 recensioni
Shadowhunters and Downwolders, la vostra amica Shayleen è tornata a sottoporvi una nuova storia. Si tratta della mia prima long, spero che questo piccolo estratto dal primo capitolo vi incuriosisca. Se così sarà, ci vediamo dentro. ;)
Dal primo capitolo:
Il maggiore dei fratelli Lightwood stava semplicemente avendo un incubo, un incubo che stava scavando dentro di lui una terribile voragine lasciandogli una sensazione di perdita, di solitudine, come se qualcosa gli fosse stato strappato via dal petto, lasciandolo sanguinante e incompleto. Si svegliò di soprassalto mettendosi a sedere sul letto ormai completamente disfatto e cercando di riprendere a respirare in maniera normale anziché con l’affanno, come se avesse appena corso o combattuto una decina di battaglie senza fermarsi. Si portò una mano sul cuore, socchiudendo gli occhi, ma non riusciva a far passare quella brutta sensazione. “Probabilmente è solo un residuo del sogno”, si disse.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di nuovo insieme
Erano arrivati tutti all’Istituto che ormai il sole era tramontato. Simon aveva consegnato Isabelle tra le braccia di Alec ed era andato via con Jordan e Maia, dato che lui non poteva entrare dentro la chiesa.
Quando erano entrati si erano stupiti di non trovare Maryse, ma in compenso sapevano che non avrebbero dovuto dare subito grandi spiegazioni. Alec aveva portato Izzy nella sua stanza, togliendole la divisa e mettendole un pigiama, mettendola poi a letto e chiudendosi la porta alle spalle. Davanti alla porta della camera della sorella, trovò solo Magnus, poggiato al muro opposto, che lo guardava.
-Tuo fratello e la sua bella sono andati via.- Gli disse, staccandosi dal muro e avvicinandosi a lui.
-Ti accompagno a casa a prendere qualcosa? Resti qui? Non è sicuro là per te, ti hanno già rapito una volta.- Mormorò Alec, guardando Magnus con preoccupazione, ripensando a quello che era successo e anche che sarebbe stato molto meglio se lo stregone fosse rimasto all’interno dell’Istituto.
-Se ti va... Devo anche mettere un incantesimo di protezione sul loft.- Rispose Magnus, sorridendo dolcemente alle premure che il suo Cacciatore stava dimostrando per lui.
-Certo.- Disse Alec, sorridendogli dolcemente. –Vieni con me prima.- Gli disse, prendendolo per mano e avviandosi verso la sua stanza. Una volta lì, aprì la porta chiusa a chiave e fece entrare prima Magnus. Un miagolio di felicità si levò dalla stanza e vide Chairman saltare letteralmente dal letto addosso a Magnus.
-Chairman! Che ci fai qui?- Chiese Magnus sorpreso, al gatto, come se lui potesse rispondergli. Alec sorrise a quella scena e capì cosa avevano provato gli altri quando lui aveva fatto lo stesso.
-Non potevo mica lasciarlo da solo al loft.- Mormorò Alec, chiudendosi per un attimo la porta alle spalle e poggiandocisi sopra, sorridendo felice nel vedere gatto e stregone che si abbracciavano.
-Grazie Alexander.- Magnus si avvicinò con Chairman ancora tra le braccia e si sporse verso di lui per dargli un dolce bacio sulle labbra. Alec posò una mano sul suo collo e ricambiò il bacio, staccandosi poco dopo.
-Figurati. Chairman, aspetti qui? Noi andiamo al loft e torniamo subito.- Disse poi Alec, rivolgendosi al gatto, dandogli un buffetto dietro le orecchie e facendogli un paio di grattini. Vide Chairman scendere dalle braccia di Magnus e prendere posto sul letto, come a rispondere che sarebbe rimasto lì, buono buono.
Magnus scosse la testa ridacchiando a quella scena. –Non sono l’unico che parla con lui allora!- Disse, guardando Alec divertito.
-In due giorni abbiamo legato molto più di prima.- Gli rispose lui, guardandolo con uno sguardo eloquente. Magnus era mancato ad entrambi e si erano fatti forza a vicenda. Magnus annuì semplicemente e Alec rimase per un attimo a guardarlo, poi si riscosse e prese il plico di fogli dalla sua libreria. –Questo credo che vorrai rimetterlo al suo posto.- Mormorò, porgendolo poi a Magnus che inarcò un sopracciglio, guardandolo.
-Perché è qui?- Chiese poi curioso, vedendo poi il suo Cacciatore arrossire appena e torturarsi le mani.
-È una storia un po’ lunga, però te la racconto tutta dopo. In sostanza dovevamo fare delle ricerche su questi demoni e io mi ricordavo che tu avevi iniziato a parlarmene e sono andato al tuo loft a cercare qualcosa. Ho trovato quello, ma era troppo voluminoso per occuparmene da solo. Così l’ho portato da Jordan e ci abbiamo lavorato tutti insieme, ma mi sono raccomandato più volte di non fare nemmeno una piega a nessun foglio, lo giuro.- Gli raccontò Alec, per spiegargli, e poco dopo sentì una mano di Magnus che gli faceva alzare il viso.
-Volevi solo aiutarmi, non devi preoccuparti. Anzi... Grazie!- Sussurrò guardandolo negli occhi, dolcemente.
-Dovevo trovarti... Mi sentivo vuoto senza di te!- Gli rispose Alec, quasi con veemenza, arrossendo lievemente per il modo così diretto in cui aveva pronunciato quelle parole.
Magnus sorrise con amore e si allontanò appena da lui, riprendendo il plico di fogli. –Andiamo o non uscirò più per la stanchezza...- Mormorò, guardando Alec quasi con sguardo supplichevole.
-Si, certo.- Rispose Alec, andando alla porta e aprendogli la porta per farlo uscire e chiudere poi la porta dietro di loro.
Uscirono solo fuori dal portone dell’Istituto e Magnus aprì un portale, arrivando subito dopo direttamente nel salotto distrutto del suo loft. Alec vide Magnus guardarsi attorno un po’ dispiaciuto, ma andare dritto nel suo ufficio per posare il plico di fogli e tornare poi nella sua stanza. Prese un borsone e cominciò a riempirlo di vestiti. –Sai, potrei benissimo farli apparire all’Istituto direttamente da camera tua, ma mi sento davvero troppo, troppo stanco. Preferisco preparare un borsone, così il portale che useremo per tornare sarà l’ultima magia per qualche giorno, almeno mi rimetto come si deve.- Si sentì dire da Magnus, mentre lui si era seduto accanto al borsone, sul letto.
-Certo, ti capisco. Devi aver passato due giorni davvero bruttissimi.- Sussurrò Alec, guardando ogni movimento dello stregone, fatto con infinita lentezza. Si portava dietro i segni della stanchezza ed erano davvero ben visibili. –Mi dispiace che abbiamo distrutto la tua vestaglia di seta gialla, so quanto l’amavi, ma Clary aveva bisogno di qualcosa dove la tua essenza fosse davvero forte...-
-Non scusarti, Fiorellino, hai distrutto una vestaglia, ma mi hai salvato la vita. Per quello avresti potuto distruggere il mio intero guardaroba.- Gli disse sorridendo, andando poi nel bagno adiacente alla camera e tornando con una confezione nuova di bagnoschiuma, shampoo e balsamo al sandalo e la pochette che riempì di trucchi, mettendoli nel borsone.
-Non c’era bisogno... che ti portassi shampoo e bagnoschiuma. Ci sono nel mio bagno.- Gli disse Alec, osservandolo mentre chiudeva il borsone.
Magnus lo guardò e gli sorrise appena. –Sai che io uso solo quelli al sandalo.- Gli disse prendendo il borsone e facendo una smorfia.
Alec si avvicinò e gentilmente glielo tolse dalla spalla, mettendolo lui a tracolla. –Si, lo so, ma uso anche io quelli ormai.- Gli rivelò sentendosi leggermente in imbarazzo. Seguì in salotto un Magnus silenzioso, sorprendendosi che non avesse detto nulla, ma trovando un sorriso sulle sue labbra. Senza dire nulla lo vide fare un incantesimo alla porta e poi aprire un portale, per tornare all’Istituto.
Da quando avevano rimesso piede in camera di Alec, Chairman non aveva fatto altro che star dietro a Magnus e Alec lo capiva benissimo, anche lui non vedeva l’ora di abbracciarlo mentre riposava. Mentre Magnus si faceva la doccia, Alec aveva chiamato Taki per farsi portare qualcosa da mangiare. Rientrò in stanza e lo trovò con il solo asciugamano alla vita, che frugava nel borsone poggiato sul letto, sgocciolando tutto intorno a lui.
-Ho preso la cena.- Gli disse Alec alzando i contenitori e posandoli sul letto, mentre Magnus si metteva un paio di boxer blu pieni di brillantini e un paio di pantaloni di pigiama, in seta, azzurri.
-Grazie.- Sorrise Magnus, sedendosi accanto al suo Cacciatore, sul letto, prendendo il contenitore che Alec gli porgeva e mettendosi a mangiare con gusto.
-Non hai mangiato vero?- Chiese Alec dispiaciuto, tra un boccone e l’altro, guardandolo. Magnus alzò lo sguardo su di lui, per rispondergli.
-I demoni non sanno cosa sia l’ospitalità, purtroppo. A proposito, siete stati grandiosi, li avete sterminati in pochissimo.- Gli rispose, per poi complimentarsi, mentre Alec abbassava appena lo sguardo.
-Si beh, lo sono stati davvero.- Disse lui, sminuendosi come faceva sempre, alla fine, lui non aveva fatto molto.
-Alexander... Anche tu sei stato grandioso, ne hai fatti fuori un bel po’ con le tue frecce.- Lo riprese bonariamente Magnus. –Dovresti smetterla di sminuirti così. Sai che sei un grande Cacciatore.- Gli disse dolcemente.
Alec semplicemente annuì e si rimise a mangiare, alzandosi per andare a fare una doccia. –Mettiti pure a letto se sei stanco, arrivo subito.- Sussurrò semplicemente, sparendo in bagno. Si lavò con gli stessi prodotti che aveva usato Magnus poco prima, mettendoci il solto tempo record e si asciugò un po’, mettendosi poi l’asciugamano attorno alla vita e tornando in camera. Le luci erano spente, c’era la sua abatjour accesa che illuminava il viso privo di trucco di Magnus. Rimase lì, fermo, ad osservare i disegni che la luce appena tremolante disegnava con le sue ciglia, sulle guance.
-Hai intenzione di fissarmi ancora a lungo o vieni qui con me?- Si risvegliò dai suoi pensieri solo grazie alle parole che Magnus aveva pronunciato senza aprire gli occhi, indossò velocemente un paio di boxer e un paio di pantaloni di pigiama, dirigendosi poi verso il letto. Si infilò nel letto con lui e lo sentì muoversi, fino a che non ebbe la testa di Magnus posata sul suo cuore. –Finalmente a casa.- Sentì sussurrare dallo stregone, che intrecciò una gamba con le sue.
-Già... Finalmente.- Sussurrò Alec, stringendolo a se. –Finalmente dormirò, dopo due giorni.-
-Ti va di raccontarmi cosa è successo? Così mi lasciò cullare dalla tua voce.- Sussurrò Magnus, posando una mano sul petto nudo del Cacciatore, sentendolo caldo.
-Vuoi sapere come ho scoperto che non c’eri?- Chiese Alec, anche se non si aspettava veramente una risposta. –Ho fatto un incubo orribile e mi sono svegliato con una strana sensazione, come un vuoto. Nemmeno la doccia riusciva a calmarmi e quando ho realizzato che mi sentivo come se avessi perso parte della mia anima, mi sono messo la tenuta, mi sono armato e sono corso al tuo loft. Lì ho trovato il salotto distrutto e le mie preoccupazioni aumentavano. Speravo di trovarti sul letto a riprendere le forze dopo la battaglia, ma quando sono entrato in camera tu non c’eri. E io mi sentivo sempre peggio, sempre più a pezzi. Sentì Chairman che piangeva sotto il letto e lo chiamai, lui uscì fuori e si mise a piangere aggrappato alla mia maglia, così ho deciso di portarlo con me. Abbiamo passato un giorno e mezzo a cercare qualcosa su quei demoni e Chairman non si è mai staccato da me. Stavo leggermente meglio solo quando lo accarezzavo, altrimenti mi sentivo come se stessi cadendo a pezzi.- Durante il suo racconto Alec sentiva Magnus che disegnava, quasi distrattamente sul suo petto e lo strinse ancora un po’ a se, portando una mano tra i suoi capelli.
-Ora sono qui, Alec, mi hai riportato a casa. E ti prometto che farò di tutto per evitare che qualcosa ci separi di nuovo.- Sussurrò Magnus, seppur con voce un po’ impastata già dal sonno, che stava per avere la meglio su di lui.
-Ti amo.- Sussurrò Alec, posandogli un dolce bacio tra i capelli, sentendo il suo stregone scivolare nel sonno. Sonno nel quale anche lui lo raggiunse dopo pochi secondi.
Alec si svegliò di soprassalto e guardando fuori dalla finestra si accorse che era ancora notte, spostò delicatamente il braccio di Magnus ancora attorno alla sua vita e scese dal letto senza fare rumore. Con la scusa di dover andare in cucina, prese i cartoni della cena e li portò con sé, attento a chiudere la porta il più silenziosamente possibile. Arrivato in cucina, gettò la busta con i cartoni e si prese un bel bicchiere d’acqua, tornando poi in camera. Aprì la porta delicatamente e scivolò dentro, richiudendola altrettanto delicatamente.
-Alexander... Dov’eri?- Si sentì chiamare da Magnus, con voce preoccupata e impastata dal sonno. La trovava incredibilmente dolce e eccitante al tempo stesso, com’era possibile non ne aveva idea.
-Sono sceso a bere.- Sussurrò, entrando nuovamente sotto le lenzuola e avvicinandosi a Magnus, affondando il viso nell’incavo del suo collo.
-Oh... mi sono svegliato ed ero solo, mi sono fatto prendere dalla paura.- Sussurrò Magnus, stringendo il corpo del suo Cacciatore al suo, mentre Alec posava un bacio alla base del collo.
-Sono qui...- Lo rassicurò, alzando il viso e incatenando lo sguardo nel suo, blu nel verde dorato che tanto amava, si avvicinò ancora un po’ e posò un bacio sulle labbra di Magnus. Bacio che iniziò con dolcezza, ma che si trasformò in un bacio pieno di passione, mentre Magnus si sdraiava su di lui, premendosi addosso ad Alec, quasi a voler diventare una cosa sola. Le mani correvano ad accarezzarsi, ogni gesto emanava dolcezza, amore, possessione, passione e senso di appartenenza. Si staccavano l’uno dalle labbra dell’altro solo per riprendere fiato, mentre uno dei due torturava il collo dell’altro di baci e morsetti, per poi tornare a baciarsi e riprendere di nuovo.
Fecero l’amore più e più volte quella notte, sentendosi davvero completi per la prima volta dopo due giorni che erano stati separati e Alec capì che se qualcuno avesse osato mettersi in mezzo a loro, lui avrebbe benissimo potuto sparagli una freccia al cuore. Non voleva stare lontano dal suo Magnus, mai più.
-A che pensi, Fiorellino?- Sussurrò Magnus, accarezzando i capelli di Alec, che se ne stava con la testa posata sul petto dello stregone.
-Che non voglio mai e poi mai più stare lontano da te.- Sussurrò, rispondendogli con sincerità e mettendo in quelle parole tutto l’amore che provava per lui.
-Non dovrai. Ti prometto che niente ci separerà.- Rispose Magnus, sorridendo appena, stringendolo a se.
Entrambi sapevano, in realtà che c’era qualcosa che li avrebbe separati, ma per quella notte, non gli importava, fecero finta che il tempo non sarebbe mai passato, che sarebbero rimasti sempre gli stessi, quasi come se il tempo si bloccasse per loro.
-Magnus...- Sussurrò Alec, alzando il capo e guardando il suo stregone, dopo diversi minuti che stavano in silenzio.
-Si?- Rispose semplicemente l’altro, intrecciando le gambe nude con quelle del suo amore, sotto le lenzuola, come a non voler lasciare che lo spazio si insinuasse tra loro.
-Cosa pensi che accadrà? Con quei demoni intendo.- Gli chiese Alec, guardandolo, ancora puntellato su un gomito, con una mano sul petto di Magnus.
-Credo che dovrei parlarne al Consiglio, non appena si riunirà.- Sussurrò Magnus in risposta, posando nuovamente una mano tra i capelli di Alec. –E poi non toccherà a noi, occuparcene. Anzi, preferirei che potessimo stare in un posto sicuro.-
-L’Istituto è sicuro. Puoi restare qui quanto vuoi!- Rispose Alec, guardandolo dolcemente. –E poi, c’è una riunione tra una settimana. Izzy l’ha sentito ieri mentre facevamo ricerche.-
-I tuoi mi vorranno qui?- Chiese Magnus, guardandolo leggermente insicuro di quella situazione.
-Non mi importa. Ti voglio io qui. Il tuo appartamento non è sicuro contro i demoni. L’istituto si.- Gli rispose Alec con sicurezza, guardandolo e sapendo che nel suo sguardo Magnus avrebbe potuto leggere la preoccupazione.
-D’accordo. Come posso resisterti quando mi dici così che mi vuoi?!- Sussurrò, sorridendogli poi maliziosamente, sporgendosi a baciarlo, mordicchiando le dolci labbra del suo Cacciatore.
Alec si lasciò sfuggire un mugolio per quel gesto, ricambiandolo poco dopo per poi baciarlo di nuovo. Era arrivata l’alba, se ne accorgeva per i raggi che cominciavano a filtrare attraverso la finestra ben chiusa, ma poco dopo, quando sentì le mani del suo stregone su di lui, nuovamente quella notte, tutto il resto del mondo scomparve. L’unica cosa che sentiva erano le labbra di Magnus sulle sue, il suo corpo sotto il proprio, le sue mani che lo accarezzavano, l’amore che provavano l’uno per l’altro e il desiderio di stare insieme che gli impediva di separarsi.
Dopo essersi amati per l’ennesima volta quella notte, rimasero abbracciati stretti, sdraiati entrambi su un fianco, guardandosi e non riuscendo a non sorridersi.
-Dovremmo dormire un po’.- Sussurrò Alec, sentendo gli occhi leggermente pesanti che minacciavano di chiudersi prima del previsto.
-Dormi, Fiorellino, dormi. Io non vado da nessuna parte. Sono qui con te.- Sussurrò Magnus, posando una mano sul fianco di Alec, accarezzandolo pigramente prima di scivolare anche lui in un sonno ristoratore, mentre la luce fioca di una piovosa giornata invernale illuminava leggermente i loro corpi avvolti nelle lenzuola.
Alec mugugnò qualcosa di incomprensibile, perfino per lui, mentre si risvegliava e sentì un dolce bacio posarsi all’angolo delle sue labbra, cosa che lo fece sorridere ancor prima di aprire gli occhi. Quando li aprì, si trovò davanti lo sguardo verde-oro del suo Magnus, già completamente truccato che gli sorrideva con amore.
-Buongiorno dormiglione!- Sorrise, posandogli un vero bacio sulle labbra, ancor prima di dargli la possibilità di rispondere. Alec ricambiò il bacio e si lasciò sfuggire un mugolio di piacere per quel risveglio meraviglioso.
-Buongiorno.- Sussurrò, con il sorriso sulle labbra, non appena si staccarono l’uno dalle labbra dell’altro, mettendosi a sedere sul letto. Seduto sul letto, con le coperte raccolte attorno alla vita Alec poté notare il suo armadio aperto e i vestiti sgargianti di Magnus messi lì dentro in mezzo ai suoi, spostò lo sguardo su Magnus e lo vide completamente vestito che gli sorrideva.
-Hai detto tu che potevo stare qui e che non ti importava se i tuoi mi volevano o no.- Si giustificò con un sorriso così dolce e cuccioloso che Alec non poté far a meno di sorridergli apertamente.
-Si, l’ho detto!- Confermò infatti, tranquillamente. –Perché è vero. Non voglio che tu corra altri rischi.- Gli disse, guardandolo intensamente.
-E non lo farò. Te lo prometto.- Gli sorrise Magnus con amore, accarezzando Chairman che era saltato sul letto per reclamare un po’ di attenzione perduta. –Ora va a fare la doccia, tua sorella è venuta a bussare poco fa. Tua madre è tornata e dobbiamo parlare con lei.-
A quelle parole l’espressione di Alec si fece seria e presi i boxer della sera prima, che Magnus gli stava porgendo, se li infilò per poi alzarsi e prendere l’asciugamano per andare in bagno. Mentre si stava rilassando sotto il getto dell’acqua calda sentì la porta che si apriva.
-Sai Fiorellino, avresti bisogno di uno specchio un po’ più grande.- Si sentì dire da Magnus, mentre continuava a insaponarsi, vedendolo attraverso il box della doccia andare davanti allo specchio e acconciarsi i capelli con il glitter.
-Visto che io non sono vanitoso come te, per me va benissimo, Magnus. E tu non resisteresti a vivere all’Istituto, debellati questi demoni tornerai nel tuo loft.- Gli rispose lui, pur sempre con la massima dolcezza, anche se lo prendeva anche un po’ in giro per la sua vanità. –Poi se volevi uno specchio più grande potevi andare da Iz.- Aggiunse, mentre si sciacquava e si avvolgeva l’asciugamano alla vita, uscendo dalla doccia.
-E lasciarti tutto solo al tuo risveglio? Mai.- Gli rispose Magnus in tono solenne, mentre se lo squadrava per bene, facendolo arrossire un po’. Alec quasi scappò in camera e riuscì ad indossare i boxer, prima di sentire lo sguardo di Magnus di nuovo su di se.
-Mia madre sa che sei qui?- Gli chiese poi Alec, cambiando argomento per evitare di arrossire di nuovo, mentre metteva un paio di jeans scuri e una maglietta nera.
-Credo di no. Isabelle mi ha detto solo che dovevamo incontrarla e raccontarle tutto.- Gli rispose Magnus, guardandolo e scuotendo appena il capo nel vedere sempre quei colori scuri.
-Meglio. Okay che non mi interessa se ti vogliono o no... Ma non vorrei che mi rimproverasse come un bambino.- Mormorò lui, mettendo il broncio e avvicinandosi a Magnus e Chairman, coccolando un po’ il gatto. –Pronto?-
-Per incontrare la madre del mio Fiorellino e chiederle asilo? Assolutamente.- Rispose Magnus con un sorriso, alzandosi e posando le labbra sulle sue in un ultimo, si fa per dire, delicato bacio sulle labbra del suo ragazzo, prima che entrambi varcassero la porta della camera, diretti nel salotto.



Angolino di Shayleen:
Ragazze, vi chiedo umilmente perdono. È passato quasi un mese dall’ultimo capitolo che ho pubblicato, ma tra gli impegni di scuola e alcuni “problemi di cuore” non avevo molta voglia di fare nulla. Sono pessima, lo so, ma spero mi comprendiate. Vi prego di perdonarmi perché non sono nemmeno riuscita a correggere questo capitolo. Sono arrivata a quando Alec dice a Magnus “Mi sentivo vuoto senza di te!” e quelle parole mi hanno fatto venire le lacrime, quindi non sono riuscita ad andare avanti. Proverò a pubblicare prima il prossimo capitolo, ve lo giuro.
Spero che a voi vada tutto meglio di come stia andando a me al momento.
Un bacione a tutti/e
Shayleen <3

 
 
   
 
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