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Autore: beat    25/02/2009    3 recensioni
La mano di Smoker, stretta a pugno, prese ad emettere fumo sempre più intensamente.
Ace rimase fermo dov'era, ancora sfacciatamente sorridente, ma anche lui piantò ben bene i piedi a terra, i muscoli delle gambe in fremente attesa.

{Dedicata a Kurenai88}
Genere: Generale, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Incontri fortuiti


Ace correva veloce attraverso le intricate stradine di quello sperduto villaggio dove era finito suo malgrado.
Dannazione a lui e alla sua maledetta sfortuna.
Con tutti i posti dove poteva capitare, era logico che fosse finito nello stesso scalcinatissimo villaggio che aveva deciso di ospitare una più che fornita guarnigione di Marines.
A volte si domandava che aveva mai fatto di male nella vita per meritarsi tutto quella sfortuna. In fondo era solo un piccolo, innocuo pirata che amava fare la bella vita a spese degli altri!

Le grida dei suoi inseguitori, che si facevano sempre più forti, lo distrassero dai suoi pensieri.
Vide sbucare da un angolo poco distante una mezza dozzina di marinai, ciascuno con un fucile in braccio.
E con la coda dell'occhio ne vide altri spuntare anche dal lato opposto.
Lo stavano circondando.

Il ragazzo si concesse di sbuffare irritato, prima di spiccare un prodigioso salto verso il tetto dell'edificio alla sua sinistra, lasciando con un palmo di naso i suoi inseguitori.
Il pirata ridacchiò divertito, mentre atterrava leggero sul tetto e da sotto sentiva i soldatini gridare il suo nome.

“È Ace Pugno di Fuoco! Avvisate il Capitano!”

Ops, lo avevano riconosciuto. Vabbé, poco male!
Senza apparente sforzo, riprese la sua fuga.
Da quell'altezza vedeva bene la baia e tutte le barche ivi attraccate.

Con disappunto notò che, ancorata al molo principale, c'era una grossa imbarcazione – le vele bianche dipinte col simbolo della Marina – che sventolava compiacente la bandiera del Governo Mondiale.
Ace, senza che ci potesse fare nulla, storse il naso a quella vista.

Saltò sul tetto adiacente, continuando la sua corsa ad ostacoli.
La sua piccola imbarcazione era ancorata, seppur nascosta, proprio poco lontano da quella nave.
Sarebbe stato decisamente poco piacevole vedersela sequestrare da quei solerti soldatini.

Arrivato al limite dell'agglomerato urbano, Ace si esibì di nuovo in uno dei suoi balzi spettacolari, atterrando diverse centinaia di metri più avanti, e lasciando dietro di sé una lunga scia di fiamme guizzanti.
Atterrò flettendo le ginocchia per attutire il colpo, per poi riprendere lesto la sua fuga.

Continuando a riflettere sul motivo dell'astio del Destino nei suoi confronti, quasi non si accorse di una densa cortina di fumo che lo stava per acchiappare.
Se ne avvide solo all'ultimo e dovette ringraziare il suo sesto senso e la sua agilità sempre pronta se riuscì a non finire stritolato nella presa di Smoker.

Il Vecchio Tabaccoso – amorevole, e azzeccatissimo, soprannome che il suo dolce fratellino aveva affibbiato al Capitano – si ricompattò davanti a lui.
I soliti sigari in bocca, la solita espressione arcigna, irritata e scocciata.
Ace sorrise, calcandosi meglio il capello sulla testa.

“Qual buon vento, Smoker! Allora è proprio vero che non sai proprio starmi lontano!”

Il Marine sbuffò infastidito, mentre sottili fili di fumo continuavano a uscire dal suo corpo.
Era la quarta volta in meno di un mese che quel pirata impertinente gli capitava tra i piedi.
E dire che quando lo cercava di proposito, mai che lo trovasse, nemmeno a pagarlo tanto oro quanto pesava!

“Chiudi quella boccaccia Ace! Sto cercando un altro pirata.” gli intimò Smoker.

A quella rispostaccia, il ghignò del pirata si allargò a dismisura.

“Sempre di pessimo umore vedo!”

“Sei tu che mi infastidisci!”

“Ahahah! Quale onore! Beh, se mi trovi tanto insopportabile, che ne dici di lasciarmi passare...e di smetterla di inseguirmi una volta per tutte?!”

La mano di Smoker, stretta a pugno, prese ad emettere fumo sempre più intensamente.
Ace rimase fermo dov'era, ancora sfacciatamente sorridente, ma anche lui piantò ben bene i piedi a terra, i muscoli delle gambe in fremente attesa.

“Perché invece non fai il bravo, una volta tanto e ti vieni via con me?!”

“Spiacente, non sei il mio tipo!” e saltò.

Smoker non si lasciò prendere alla sprovvista e provò ad acchiappare il giovane avversario mentre era sospeso in aria.
Ma Ace non per niente era il Comandante della Seconda Flotta di Barbabianca.
Anche in quella posizione poco adatta – a mezz'aria e a testa in giù – riuscì ad evitare di finire tra le grinfie fumanti di Smoker, spedendogli contro un attacco infuocato, talmente luminoso da accecare per un attimo il Marine.

Ace riuscì a toccare terra indenne e prima che il nemico avesse la possibilità di contrattaccare, fece terra bruciata intorno a lui, creando un muro di fiamme talmente alto ed esteso da rendere impossibile a chiunque di vedere dove Ace stava andando.
Il ragazzo si sistemò meglio lo zaino in spalla, per poi riprendere la sua corsa verso la sua barchetta.

Alle sue spalle sentiva gli strepiti irritati di Smoker, che sbraitava contro i suoi sottoposti di bloccarlo, in qualunque modo umanamente possibile.
Il giovane pirata scoppiò a ridere di gusto sentendo le colorite imprecazioni che il Capitano stava urlando al suo indirizzo, che via via andavano scemando man mano che Ace si allontanava.

Un ultimo balzo e fu a bordo della sua imbarcazione.
Sciolse le cime che la tenevano legata al molo e la avviò il più velocemente possibile.
Borbottando solo qualche protesta iniziale, il motore della barchetta si avviò senza problemi, ed Ace si trovò a scivolare rapido e sicuro sulle acque limpide del mare che si spandeva davanti a lui.

Si voltò un attimo solo per ammirare gli inconcludenti sforzi di Smoker per raggiungerlo.
Ace sghignazzò al suo indirizzo e, per concludere in bellezza quell'entusiasmante incontro, si divertì ad agitare il cappello in segno di saluto, gridando a Smoker un “Alla prossima, Vecchio Tabaccoso!”.

Il ragazzo sparì così dalla vista del Marine, mentre solcava grazie al suo fuoco le acque blu dell'oceano, una mano sul cappello perché questo non volasse via, un sorriso strafottente sul volto lentigginoso e la libertà nel suo cuore di pirata.



Fine


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Angolo dell'Autrice:

Salve a tutti! ^^
Mia prima fiction su One Piece.
Che dedico a Kurenai88.
Il motivo? Perché lei sa scrivere delle bellissime SmokerAce...che purtroppo mi piacciono nonostante io odi questo pairing! XD
Ahahah!
Era un pò che volevo scrivere qualche cosa su One Piece, e in particolare su Ace, che secondo me è un personaggio fantastico...ma che puntalmente nelle fanfiction viene messo in coppia con il Vecchio Tabaccoso! E questa non è una bella cosa! XD
Perché Ace è uno spirito libero.
Perché Ace è il Fuoco.
Perché Ace è mio!
XD
Vabbé, la smetto di delirare.

Per favore, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat



   
 
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