Detonatori abbindolanti

«Hermione, servono altri Detonatori Abbindolanti.» disse Fred sfoderando il suo famoso sorriso malandrino.

«Certo signor Weasley.» rispose la riccia, cercando di mantenere il sorriso. Mentre entrava nel magazzino, però, sbuffò chiedendosi chi glielo avesse fatto fare ad accettare di lavorare lì per le vacanze estive.

In realtà aveva accettato solo perché Harry e Ron l'avevano pregata...quei due sembravano dei bambini in un negozio di caramelle, lei invece non riusciva a non pensare a quanti di quei prodotti si sarebbe ritrovata a dover sequestrare una volta tornata a scuola.

Riscossasi da i suoi pensieri si guardò intorno alla ricerca dei Detonatori che come temeva si trovavano proprio sullo scaffale più alto.

Visto il quantitativo di oggetti esplosivi presenti nel magazzino non era possibile utilizzare un Incantesimo d'Appello.

Rassegnata Hermione prese la scala e la posizionò davanti allo scaffale giusto.

Arrampicatasi fino al ripiano afferrò lo scatolone e cercò di scendere ma la manica della sua camicia era rimasta impigliata allo scaffale.

«Hey, Hermione, i clienti aspettano!» urlò Fred entrando nel magazzino.

La risposta della ragazza non fu però quella che si aspettava.

Alzati gli occhi verso la scala sentì solo un urlò, il rumore di qualcosa che si strappava e un peso che gli piombava sul petto.

Aperti gli occhi si ritrovò sommerso da una massa di capelli ricci.

«Oh cavolo, scusami!» esclamò Hermione alzandosi a sedere.

«Per me non c'è problema, mi trovo piuttosto bene in questa posizione ma qualcuno potrebbe fraintendere.» rispose il ragazzo, ammiccando.

Abbassando lo sguardo la riccia si rese conto che oltre essere a cavalcioni su di lui era anche senza camicia visto che nella caduta si era strappata rimanendo impigliata allo scaffale.

Con un urlo Hermione saltò su e gli diede le spalle cercando di coprirsi con le mani.

«Tutto ok?» chiese George, affacciandosi sulla soglia. «Avete fatto un baccano tale che si sono zittiti anche i clienti.»

«Si, tranquillo, Hermione stava cadendo dalla scala ma è tutto a posto adesso.» rispose Fred nascondendo la ragazza alle sue spalle.

«Pericolo scampato.» disse il rosso appena il fratello se ne fu andato. «Però è meglio recuperare la tua camicetta prima che qualcun altro venga qui.»

Detto questo si arrampicò sulla scala, recuperò i resti dell'abbigliamento di Hermione e, dopo averli riparati con un colpo di bacchetta, poggiò la camicetta sulla spalla della ragazza quindi si voltò per darle la possibilità di rivestirsi e tenere d'occhio la porta.

«Grazie.» pigolò, rossa in volto.

«Grazie a te per la bella visione!» esclamò Fred, ridacchiando.

«Fred!» gridò Hermione arrossendo ancora di più e piantandogli gli occhi addosso, sorpresa; non era abituata a sentirsi fare dei complimenti da lui.

«Ho detto solo la verità, sei splendida...con o senza maglietta.»

«Smettila di prenderti gioco di me.»

«Non ti prendo in giro, anzi, non sai quanto sia stato difficile starti lontano avendoti qui tutto il giorno.»

Hermione lo fissò negli occhi quasi sperasse di potervi leggere la verità.

«Cosa vuoi dire?» chiese, incerta su quale fosse il significato di quelle parole.

Avvicinatosi, Fred le scostò una ciocca di capelli dal viso e si chinò fino a portare gli occhi all'altezza dei suoi.

«Questo.» sussurrò prima di baciarla.

Hermione artigliò la sua camicia con entrambi le mani e rispose al bacio con trasporto, stupita e felice.

I clienti avrebbero dovuto attendere ancora un po'...