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Autore: Niaile    12/11/2015    5 recensioni
"Draco glielo diceva sempre con i tipi come Weasley o Potter bisogna presentare un disegno con tanto di didascalia per ricevere una risposta e chi meglio di lui che il disegno ad Harry lo aveva fatto veramente, poteva capirla?"
Hermione innamorata di Ron, Ron troppo ingenuo per capirlo. Due migliori amici. Un amore. Ma ci si può giocare l'amicizia per l'amore? Hermione non è pronta... però Draco ed Harry le devono un favore!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Buona lettura:


Parole scritte su fogli bianchi, impresse a fuoco su cuori freddi.” ed Hermione Granger di parole ne aveva scritte tante, tanto da far diventare il suo cuore di ghiaccio.

Non c'era molto da fare quando la persona amata non capiva e ti sfuggiva, non serviva neanche chissà quale intelligenza quando la scelta spettava ad un altro. E Ronald Weasley non era intelligente. Era simpatico, era bello, era dolce, era troppo bello, era buono, era bellissimo, era forte, era veramente molto bello. Ma no. Non era intelligente. E cosa c'era di possibile in un amore che aveva tutte le vie interrotte? Erano amici, erano migliori amici, avevano dormito insieme e a volte fatto anche il bagno insieme, perchè quella testa rossa di un Weasley non era intelligente e non capiva. Draco glielo diceva sempre “con i tipi come Weasley o Potter bisogna presentare un disegno con tanto di didascalia per ricevere una risposta.” e chi meglio di lui che il disegno ad Harry lo aveva fatto veramente, poteva capirla?

-Non ne posso più!- sospirò e quel silenzioso rumore attirò l'attenzione dell'amico appisolato sulle sue ginocchia.

-Non starai pensando ancora a lui?!- gli occhi verdi di Harry avevano il potere di mettere in soggezione chiunque e dopo anni di amicizia Hermione ne sentiva ancora il peso.

-No.

-E io sono il migliore amico di Voldemort.

-Sai che ripetere ogni volta questa battuta non la renderà mai divertente?- era inutile, sentire quel nome procurava a tutti, ancora dopo un anno dalla sua morte, lo stesso effetto..

-Si ok, però tu stavi pensando a Ron, ammettilo!

-Cambierebbe qualcosa?

-No.

Era ridicolo, ogni volta la stessa risposta, ogni volta la stessa risatina. Certo lui era felice col suo micio... lei invece doveva scegliersi l'asinello per forza.

-Hermione, cosa ti spinge a non parlargli chiaramente?

-Mmmm... vediamo... tipo... 6 anni di amicizia? Oppure, che ne so, il fatto che per lui sono alla stregua di Ginny?

-No... non sei come Ginny. Te lo garantisco.

-No Harry Potter, tu non insinuerai nulla con quel faccino ok? Non mi interessa se stai per parlare delle solite battutine maschiliste e stupide che fate voi maschi stupidi!

-Hermione.. dovresti veramente parlargli!- non c'era più nessun sorrisino, non c'era più nessun sguardo. Non c'era niente se non un amico preoccupato.

-Non ce la faccio, Harry.- e non ci fu altro che una ragazza triste.

La riccia si alzò, se n'è andò e quando vide Draco avvicinarsi ad Harry una fitta di gelosia la fece vergognare. Il suo amico meritava tutto l'amore del mondo. Lei era soltanto una vigliacca.

-Non ci riesce ancora?- e una testolina bionda si intromise tra Harry e il libro di pozioni.

-Hei ciao!- e due paia di labbra si assaporarono.

-No, non ci riesce.

-Mi dispiace però, vederla così.

-Già. Non sopporto questa situazione. Sono i miei due migliori amici. Si conoscono a memoria, perchè Ron non capisce?

-Magari Ron ha paura di capire?

-Ma che senso ha avere paura dell'amore?

Draco sorrise e si strinse ancora di più al suo uomo. Lui aveva avuto paura dell'amore quando un'angosciosa ed irruenta passione lo aveva preso e rivoltato. Lui aveva avuto paura, quando guardando Harry, l'amicizia tanto agognata, mai raggiunta, già non gli bastava più. Però lui aveva fatto i conti con Harry, che non aveva paura di nulla, che era solo un po' stupido, che dopo l'ennesimo litigio, dopo quel disegnino fatto per gioco che Harry non doveva vedere ma che grazie ad Hermione aveva visto...

-Dobbiamo aiutarli.

-E come?

-Harry, sono i tuoi migliori amici.. dovresti conoscerli no?

-Beh si... però! Sono molto diversi e testardi!

-Caro, ma ti ricordi ancora i nostri cognomi vero?

Harry lo guardò serio e annuì, poi però scoppiò a ridere e riprese a baciarlo. Si. Ricordava i loro cognomi, ma ricordava anche il disegnino che aveva fatto il suo biondo: due ragazzi con divise diverse che si baciavano allegramente. E mai disegno fu più bello!


* * *


Hermione aveva qualcosa. Ma cosa? Le donne erano strane. Ma lei era Hermione e ogni tanto Ron dimenticava fosse lo stesso una ragazza. Aveva appena finito di fare la doccia e stava rientrando alla torre quando la vide camminare distratta. Era molto bella, eppure non riusciva a vederla in quella maniera, era cresciuta, certo, la gonna adesso celava gambe snelle e slanciate, e la camicetta era sempre un po' più stretta in seno, ma per lui si trattava sempre della solita Hermione coi denti grandi e i capelli indomabili del primo giorno in treno. Si sfiorò il naso e sorrise, poi le si avvicinò.

-Ci sono esami in vista e io non lo so?

-Eh? Cosa?- la grifona sussultò e quando si accorse di chi si trattava arrossì.

-Hai il tipico da sguardo da “devo studiare, ho paura di prendere una O e non una E!”- le sorrise allegro, ingenuo e inconsapevole. Ma lei non rispose, lo guardò male, lo spinse e corse via.

-Ma cosa ha fatto???

Si, decisamente, Hermione aveva qualcosa!


* * *


Non so chi sia più stupido tra me e lui! Ma certamente io. Lui vive nella sua ignoranza, nella sua ingenuità, nella sua stupidità, nel suo bel mondo fatto di sorrisi e occhiolini alle oche. Lui non guarda le ragazze in biblioteca, lui non guarda le ragazze che alzano la mano durante la lezione, né chi lo aiuta, né chi gli vuole bene. No!!! Lui si scopa quelle che gliela danno perchè è il portiere della squadra, lui si scopa quelle che si fanno trovare nel suo letto perchè ha vinto una partita!!! Lo odio lo odio lo odio!” ma Hermione non odiava lui, era impossibile odiarlo perchè lei conosceva il Ron delle partite a scacchi con Harry, delle scappatelle ad Hogsmead, delle vacanze alla Tana, delle cioccolate calde, dei compiti costretto, dei tivogliobene sussurrati, dei litigi, delle porte chiuse in faccia...

Hermione era convinta di amarlo ma non voleva rovinare quella bellissima amicizia. Cosa ne sarebbe stato di loro se qualcosa fosse andata male? Se non fossero stati capaci di assecondare i loro istinti battaglieri, se quel Ti amo maledetto avesse albergato soltanto nel suo cuore? Era pronta a perdere l'amore ma non Ron, non poteva permettersi un passo falso. Ron non era Harry, Ron non era impulsivo ma con lei ce la metteva sempre tutta a dire tutte le cose sbagliate, Ron non era pronto a diventare grande mentre lei aveva conservato l'ingenuità già due anni prima, quando per la prima volta lo aveva visto mettere da parte lei per una qualunque. E se fosse successo di nuovo? Lei non era per lui e lui si sarebbe stancato presto e poi? L'amore passa. L'amore finisce. L'amore è nulla. E il nulla diventa tutto in pochi secondi e perde sempre in pochi millesimi e poi rovina. Ma quell'amicizia sarebbe stata per sempre, perchè lei teneva a Ron più di quanto potesse amarlo e non era pronta a perderlo!

Così tornò su i suoi passi e sorrise. Aveva il cuore ammaccato. Aveva gli occhi lucidi e la pelle d'oca. Ma aveva fatto la sua scelta.

Lui ovviamente era in sala comune seduto davanti al camino e osservava il fuoco rapito da quei movimenti lenti ma fluidi.

-Siediti qui.

-...

-Per favore!

Gli si accoccolò vicino, riusciva a sentire i battiti del cuore e il profumo di arancia che lo caratterizzava da sempre. Le sua mani la circondarono e senza preavviso la strinsero più forte. Lei chiuse gli occhi e sospirò. Era giusto così. Non poteva rinunciare a quello. La tranquillità di un momento tutto loro. Eppure non riuscì a frenare le lacrime perchè un cuore innamorato è facile da illudere.


* * *


Quando Harry e Draco,sotto il mantello dell'invisibilità, oltrepassarono il quadro della Signora Grassa, la scena che videro li commosse e li incentivò di più: Ron accarezzava le spalle di Hermione scossa da leggeri tremuli dovuti, sicuramente, alle lacrime anarchiche di un'innamorata delusa. Lui le chiedeva cosa le fosse preso, perchè avesse iniziato a piangere senza motivo e lei continuava a ripetere che non era niente.

-Già. Niente!- un'occhiata complice ed Harry si infilò sotto al mantello, si diressero nelle scale del suo dormitorio, passando accanto ai due ma senza farsi sentire, Draco li osservò intenerito e casualmente fece cadere un fogliettino accanto al rosso e poi i due corsero via. Ora dovevano solo attendere che Ron non fraintendesse quella disperata, quanto chiara, spiegazione.


* * *


-Hermione mi dici cos'hai? Non ne posso più, sul serio.

-Non ho niente.

-Non è vero. Sei distratta, sei scontrosa, sei antipatica, sei sempre sul punto di scoppiare e affatturarmi. Mi fai paura.

-Ron. Stai zitto.

-No.- l'aveva presa per le braccia e l'aveva posizionata davanti a lui, era piccolina e stava perfettamente tra le sue gambe aperte. Questa volta dovevano parlare!

-Non mi parli da giorni, mi eviti, poi mi insulti, poi ritorni, mi abbracci e poi piangi. Merito una spiegazione- lei fece per alzarsi, ma le gambe la strinsero sul posto -e no, non te ne vai!

-Ron lasciami!

-Hermione, ti prego, aiutami a capirti!- ma lei abbassò gli occhi e non rispose. Dentro la riccia un tumulto di sensazioni. Emozioni in contrasto si battevano, fautori di giustizia e verità, ognuna diceva la sua, ognuna convinta di aver ragione. La logica, unica percezione della realtà per la Grifondoro, non esisteva più. E Ron continua a stringerla e a chiedere spiegazioni.

Poi ci fu un attimo di silenzio. Anche la stretta allentò e lei si arrischiò a guardarlo.

Ronald aveva in mano un fogliettino e in viso un'espressione intellegibile. La stessa di Harry dopo aver visto quel disegno...

ormai nulla la manteneva lì, ma una pesantezza la colpì in pieno, non riusciva a muoversi.

-Hermione.

-...

-Hermione.

-...

-Hermione.

-...

Hermione si sentì sollevare di peso e poi perdersi tra le braccia del suo migliore amico. Avvertì a rallentatore tutto quello che stava succedendo. Vide le mille espressioni che attraversarono il viso del rosso. Percepì il bacio ancora prima che le labbra si incontrassero. Poi lo ricambiò con tutta la foga di chi non aspetta altro che quello. E il tumulto interiore finì con la stessa facilità con cui si spense la sua mente. Poteva dire di aver finalmente baciato Ronald Weasley, il suo migliore amico, il suo primo amore, il suo unico amore, ma quel bacio non lo avrebbe ricordato mai perchè Hermione Granger si era fermata alla percezione di quel gesto, quando ancora una volta cercava di razionalizzare ciò che stava succedendo ma per la prima volta non ci riuscì.

-Rovineremo tutto!

-E poi lo riaggiusteremo. Come abbiamo sempre fatto!

E per la prima volta Ron aveva detto qualcosa di vero. Hermione aveva pensato a tutto quello che avevano vissuto e come potevano perderlo, ma non aveva pensato che ogni volti che rompevano poi riaggiustavano, perchè loro si rompevano sempre, ma erano comunque lì.

-Ti amo anch'io Hermione. Ma sai che non sono bravo ad arrivare al punto da solo!

-Ti amo Ronald. Ma questo non è un punto!

E Ron la baciò di nuovo. Dentro di lui una furia cieca che rompeva tutto. Ma Ronald era vuoto dentro e non era mai stato così felice di esserlo, perchè era troppo felice per trattenersi!

-Finalmente ho qualcosa di solo mio. Non di seconda mano né da condividere. In questo caso non sarò l'amico del prescelto né il sesto figlio di una numerosa famiglia. Finalmente sono il protagonista della mia storia, con un amore solo per me!

-Solo per te..- gli fece eco Hermione, colpita a fondo da quella dichiarazione inaspettata. Annegata nella consapevolezza che doveva tutto a quei due idioti che non erano capace di amare, come loro. Sommersa dall'idea che i pensieri di poco prima erano ancora veri e presenti ma adesso erano solo dei punti da cui ripartire perchè loro rimanevano comunque Hermione e Ron. Diversi. Amanti!


* * *


Parecchi anni dopo un ragazzo dai capelli celesti e una bambina dai capelli rossi ammiravano due disegni: il primo raffigurava il bacio di due ragazzi con divise diverse e nel retro una dolce frase “Cretino, Malfoy è cotto di te!”, l'altro raffigurava il bacio di un ragazzo dai capelli rossi e una ragazza dai disordinati capelli ricci e anch'esso nel retro riportava una frase “Weasley non sarai così coglione da non capire che la Granger ti ama ma non sono le ragazze a dover fare il primo passo, spero?!”
























Pensieri e Parole:

EFP È UNA FOTTUTISSIMA DROGA D:

mi ero ripromessa di non scrivere altro e concentrarmi sugli studi, ma mi risulta impossibile T.T

Spero vi piaccia questa piccola storiella.. è così tenera e innocua :3

Dai.. fatemi sapere ;)

Vivogliotroppobene

Sempre vostra Nia <3

   
 
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