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Autore: _Naira    12/11/2015    2 recensioni
Storia sviluppata dalla one shot: 'she', personaggi:
•Naira: capelli biondi tinti di rosso, occhi azzurri, anoressica.
•Marco: capelli neri schiariti dal sole, occhi cioccolato e verdi, fisico mozzafiato.
•Angelo: capelli neri, occhi azzurri, papà di Marco.
•Isabel: capelli biondo scuro con shatush, occhi verdi/nocciola, migliore amica di Naira.
•Aldo: capelli grigi, occhi scuri, pastore amico di Angelo che ha visto crescere i 3 ragazzi.
•Ale: capelli marroni, occhi scuri, amico di Marco e Naira.
•Giacumassu: capelli grigi, occhi scuri, pastore amico di Aldo e Angelo.
Trama:
Questa storia parla di come un ragazzo riesca a tirare fuori una ragazza dall'anoressia, di come l'amore e l'amicizia, se veri, riescano a vincere su tutto.
Spero vi piaccia :) _Naira.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Lei ascoltò ogni mia parola attentamente, sembrava in trance mentre parlavo, rivivendo ogni singola lacrima, ogni sorriso, ogni abbraccio ed ogni bacio dato e ricevuto, mi resi conto di quanto sia Marco che i pastori avessero fatto per me ed un sorriso spontaneo mi allargò le labbra.
Quando ebbo finito col mio passato lei si mise a raccontarmi il suo: era cresciuta in una cittadina che non le era mai piaciuta, in un mondo ricco di posti bellissimi ma anche di brutta gente, la sua famiglia aveva lottato e sofferto tanto per non essere disintegrata ed ora, dopo 18 anni dalla sua nascita, Marta poteva concedersi una vacanza, una fuga con la sua famiglia per poter prendere un po' di respiro lontani da quello che lei definì inferno; voleva trovare lavoro lontano dalla sua casa, mi si strinse il cuore nel vederla asciugarsi una lacrima sfuggita al suo controllo.
Decisi di offrirle due settimane di prova per vedere se si trovava bene con noi, dopodiche se voleva, aveva trovato un lavoro, non appena gli e lo dissi mi saltò in braccio piangendo di gioia.
Le settimane ed i mesi passarono in fretta, Marta accettò il lavoro, i pastori accettarono Marta, oggi, il 18 febbraio, è il suo compleanno ed il mio regalo per lei è un video con scritto ciò: 
'Auguri tesoro <3
L'altro giorno mo hai chiesto cosa avrei scritto per il tuo compleanno e ti ho risposto che non lo sapevo, è vero, ci sono troppe cose da dire e non so da dove iniziare, ma ci proverò... 
Tutto è iniziato un giorno di settembre, te lo ricordi? Quando mi hai guardato da lontano e sei venuta a presentarti...
Volevo ringraziarti per tutte le volte che sei stata vicino a me, per tutte le volte che mi hai fatto ridere quando avevo solo voglia di piangere, per tutte le notti che abbiamo passato a parlare, perché nonostante tutto tu sei sempre vicino a me, grazie perché mi vuoi bene. 
Sei la persona più sincera e dolce che abbia mai conosciuto, non sai quanto vorrei poter fare di più per te, stringerti quando vuoi un   abbraccio, consolarti quando piangi, renderti la vita migliore, farti vedere che non sei sola in questo mondo di merda. 
Vivere le tue risate, le tue cazzate, esserti sempre vicino... 
Ti voglio bene, non puoi immaginare quanto.... 
Sei una persona meravigliosa e non permettere mai a nessuno di distruggerti... neanche a quel coglione di merda, perché nessuno può permettersi di toglierti il sorriso... non finché ci sarò io..
Ricordati una cosa: che tutte le volte che piangerai starò ore a parlare con te, che tutte le volte che sarai felice ti ascolterò e riderò con te, che tutte le volte in cui sarai incazzata lo sarò con te..    ti voglio bene... 
Ricordati questo.. 
Ricordati che sarò sempre vicino a te, anche se non mi vedi, anche se sono distante, nonostante tutto... sarò sempre vicino a te.
          Buon compleanno amore mio!'
Scrissi tutto sulle note di you'll be in my heart di Phil Collins. 
Marta lesse ogni riga con le lacrime agli occhi, quando finì la canzone mi corse incontro saltandomi in braccio e dandomi un bacio sulla guancia, la strinsi forte ridendo, in tutta risposta mi diede un pugno sul braccio dandomi della stronza; risi ancora di più poi Marco e gli altri presenti ci abbracciarono.
In un baleno arrivò maggio e con esso il mio compleanno, il compleanno di una ragazza col pancione, 22 anni di sofferenze, paure, lacrime il tutto cosparso da un pizzico di felicità raggiunta negli ultimi anni. 
Un raggio di sole ed una tempesta di baci mi svegliarono, aprii gli occhi trovando Marco con le braccia appoggiate affianco alla mia faccia ed il bacino comodamente adagiato sul letto che sfiorava la mia pancia; gli lasciai un morbido bacio su quelle labbra perfette che sorrisero appena.
"Buon compleanno principessa mia." Mi salutò dolcemente. 
"Grazie amore, buongiorno." Ricambiai sorridendo. 
Mi alzai piano piano andando in cucina per la colazione, un urlo collettivo mi fece sobbalzare, i pastori mi augurarono buon compleanno urlando e fischiando, mi tirarono le orecchie, abbracciarono e baciarono (sulla guancia).
I minuti si rincorsero uno dopo l'altro dino ad arrivare all'imbrunire; stanca morta per colpa del pancione decisi di sdraiarmi nel letto, convinta anche di non ricevere sorprese inaspettate, non dopo i 'festeggiamenti' del mattino. Chiusi gli occhi cullata dal tepore delle coperte, erano circa le 6 quando mi addormentai. Sognai di risvegliarmi in un posti sconosciuto, immerso nel buio e nel silenzio, di risvegliarmi completamente sola. 
Sognai di correre lungo strade senza meta col panico che scorreva nelle mie vene, con un solo, martellante pensiero in testa: dovevo trovare Marco, lui aveva bisogno di me. Corsi fino a perdere tutta l'energia ed il fiato che possedevo senza trovarlo, mi fermai stremata crollando su una panchina quando il mio sguardo si posò poco lontano su di una figura riversa per terra, mi avvicinai cauta, rimasi immobile qualche secondo ragionando sul fatto di voltarlo oppure no. Presi coraggio e decisi di voltarlo, lo feci e vidi...
"Buongiorno raggio di sole! È ora di alzarsi!" Aldo irruppe in camera mia facendomi sobbalzare. 
"Cosa vuoi?" Biasciacai aprendo un occhio.
"Sono le 8, è ora di mangiare bestiola o sparisci." Continuò il pastore con un tono paterno.
"Va bene 'paparino' , mi alzo." Conclusi mimando le virgolette con le dita.
Mi alzai per raggiungere gli altri in cucina, era tutto buio, ma non si doveva mangiare?! 
Accesi la luce della cucina trovando un vestito immenso, formato dal corpetto bianco e nero, la gonna bianca finemente decorata con lo stesso colore del corpetto, lo fissai a bocca aperta, notando l'aggiustamento per fare spazio al pancione, in quel momento notai anche un biglietto appuntato con uno spillo, andai a prenderlo e lo lessi: 
' vestiti principessa e corri a sposarmi, è una vita che ti aspetto <3.' 
Riconobbi la calligrafia di Marco e rileggendolo per la 50esima volta mi si strinse lo stomaco dall'emozione, dio mio! Stavo per sposarmi! 
Misi il vestito più velocemente possibile mentre la mia mente iniziò a lavorare su dove potesse essere, cioè praticamente ovunque, infilai le scarpe e mentre uscivo Marta mi si parò davanti.
"Ciao! Io sono il tuo primo indizio e ti accompagnerò per tutta la caccia al tesoro che ti premierà col matrimonio dei tuoi sogni. Ecco il primo indizio: sono in giorni felici, con allegri sorrisi, sono la figlia acquisita di una splendida famiglia, sono 'settembre andiam è tempo di migrar'; dove sono?" Recitò la mora con un sorriso.
Iniziai a pensare, cosa voleva dire la figlia acquisita di una splendida famiglia?  Per non parlare della pertinenza di 'pastori d'Abruzzo' , noi eravamo in Liguria!  Poi un lampo mi diede la risposta: la transumanza! 
Guardai Marta che mi prese la mano per poi avviarci verso il campo, arrivate trovammo Romeo legato al suo solito posto; quando mi vide alzò il muso nitrendo leggermente, mi avvicinai per accarezzarlo, con la mano scontrai qualcosa di cartaceo appeso alla criniera, lo staccai ed iniziai a leggere.
''Te ne vai, sei sempre scappata da me, dalle persone che ti amano […] perché ti amo, ho imparato ad amarti giorno dopo giorno...  non scappare da me, non farlo, resta al mio fianco cosicché possa farti vedere come si ci sente ad essere amati.' Sono verde e rigoglioso d'estate e bianco e silenzioso d'inverno. Sono davanti al fuoco ed alla neve, cercandoti con gli occhi,  dove sono?." 
Lessi il foglietto con le lacrime agli occhi,  ricordavo bene quel giorno, era quello in cui Marco dichiarò di amarmi, ricordo il suo discorso a memoria; sapevo dov'era era nel prato dove avevo curato Romeo. Il fuoco e la neve non mi erano chiari, poi dopo svariati minuti passati a pensare mentre sellavo il castrone capii: lui era davanti al camion quando mi parlò,  rosso come il fuoco e bianco come i fiocchi di neve! Salii su un muretto per poter arrivare sopra la sella, dopodiche ci incamminammo verso quel prato.
Arrivate a destinazione trovammo Enrico appoggiato alla sua macchina col trailer, mi guardò scuotendo la testa rassegnato.
"Non posso credere di essere caduto così in basso!" Disse prendendo un foglietto per e poi leggere ad alta voce il contenuto con un toni svogliato.
"Sono la notte fatta di note ed alcool, parole dette sotto la pioggia; sono uno sguardo carico di lacrime, un sorriso ed un abbraccio, dove sono?" Recitò il biondo guardando poi Marta. 
"Ti do un altro indizio: resta." Guardai tutti e due perplessa, ragionando sulle parole appena sentite, bon avevo veramente idea di cosa volessero dire. Continuai a guardarli finché Enrico non iniziò a farmi analizzare bene tutto:
"Allora, cos'é quella cosa che c'è di notte dove ci sono l'alcool e la musica?" Chiese con un tono simile a quando si parla con un ritardato.
"Una discoteca?" Domandai.
"Qual è la canzone in cui si parla sotto la pioggia?" Continuò. 
"Ce ne sono mille!" Risposi esasperata.
"Ah si?! Ci sono mille canzoni in cui vi siete guardati, avete sorriso e vi siete abbracciati? Quando c'ero anch'io." Spiegò testardo. 
"Ma certo! Stay!" Urlai esaltata, il biondo mi fece un applauso sarcastico poi caricammo Romeo e ci dirigemmo al locale.
Entrammo trovando Giacumassu seduto al bancone con i gomiti appoggiati su di esso che ci fissava, praticamente era seduto girato al contrario. 
"A te Enry ti han pagato per farlo? A me hanno pagato l'alcool che serve per farmi ubricare, anche perché da sobrio non farei una cosa del genere!" Biascicò un po' ma niente di eccessivo.
"Ehm ehm ehm; uno.due.tre prova; provaaa! Ok! 
Sono con le braccia incrociate, fra cucchiai e coltelli, sono fra cioccolate e risate, di detriti e di verità parliamo. Il sorriso di chi ha atteso 4 mesi il tuo ritorno. " concluse il pastore facendo un cerchio con le mani e mettendoselo sopra la testa.
Lo guardai esasperata, ma perché devono rendermi difficile pure il giorno del mio compleanno?!  Che cazzo hanno bevuto o fumato per partorire quest'idea geniale?! 
"Ti di un aiuto, cos'ho in testa?" Chiese. 
"Le dita." Risposi secca.
"È un'aureola cogliona!" Ribattè l'uomo. 
"Sei un angelo oppure Angelo?" Il pastore applaudì sarcastico.
"Marco ti ha mai raccontato perché è salito quella mattina?" Scossi la testa.
"Quando hai chiamato Angelo per dirgli che eri tornata lui e Marco poi hanno litigato per il fatto che Marco fosse cieco, dopo quel litigio il suo neurone gli ha detto che Angelo aveva ragione, per quello te lo sei ritrovato davanti quando sei entrata in coma." Una lacrima mi rigò il viso al ricordo di quei giorni bui. 
Salimmo in macchina per andare a casa di Angelo, dive mi sarebbe aspettata l'ultima tappa di questo assurdo viaggio. 




Spazio autrice 
Scusate il mio colossale ritardo, come sempre ormai, fatemi sapere se vi è piaciuto.... :)   
Un bacione la vostra _Naira. 
  
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