Scherzi esplosivi e vendette pungenti

"Ottimo lavoro Sasori" disse Pain soppesando una piccola fiala di vetro: "Sapevo di poter contare sulle tue abilità mediche"

Sasori chinò il capo e ringraziò, dicendo con un mezzo sorrisetto che era stato un lavoretto da niente.

"Bene, bene" concluse il leader dell'organizzazione criminale più sgangherata di tutti i tempi: "Fai in modo che tutti ne abbiano una dose"

***

"Niente male" si disse lo Scorpione mentre tornava nella sua stanza: "Ci ho messo perfino meno di quanto avevo previsto, preparare quel vaccino è stato davvero un giochetto"

Adorava far notare a tutti quanto fosse esperto, sia come marionettista che come medico.

"Allora" riflettè ad alta voce, ormai arrivato a destinazione: "Sono passato nelle stanze di tutti, come aveva chiesto Pain, quindi a rigor di logica manca solo..."

***

"Assolutamente no, Danna" esclamò Deidara in tono lamentoso: "Non se ne parla, un!"

Il Marionettista sbuffò.

"Te lo spiegherò in parole semplici" cominciò: "Zetsu ha finalmente individuato il luogo adatto per il nostro nuovo rifugio, quindi ci trasferiamo"

"E questo cosa c'entra?"

"Zitto!" si spazientì Sasori: "Uno dei paesi vicini è famoso per la creazione di un potentissimo veleno che i suoi ninja utilizzano in battaglia. Grazie al lavoro di spionaggio di Konan e Zetsu sono riuscito ad averne un campione e a ricavarne un vaccino; inutile dire che questo ci darà un gran bel vantaggio, quindi Pain ed io riteniamo che sia necessario che la mia creazione sia somministrata ad ogni membro dell'organizzazione"

"Bene" sbuffò il biondino facendo spallucce: "Io non lo ritengo necessario, un!"

"Che stupidaggine!" ribattè l'altrò: "E chi saresti tu per dire cosa è necessario e cosa no? Da quand'è che sei diventato un medico?"

Deidara si sedette sul letto e voltò le spalle al compagno con aria imbronciata.

"Dai" sospirò Sasori avvicinandosi: "Dammi il braccio, ci metto un attimo..."

Il dinamitardo saltò in piedi e mise un po' di distanza tra sè e lo Scorpione.

"Ho detto no!!!"

Sasori ci mise un po' ma alla fine credette di aver capito il problema.

"Diedara?" gli disse piano, guardandolo storto: "Non sarà ancora la storia delle iniezioni, spero! Credevo che ormai l'avessi superata!"

Il biondino arrossì di botto.

"Non è vero, un!" si giustificò, sempre più agitato: "Io non ho affatto paura delle punture! E' solo che non penso sia indispensabile, un!!"

"D'accordo, d'accordo, non agitarti così!" risolse il marionettista: "Ma sappi che stavolta se finisci ammazzato è colpa tua ed io non verrò a salvarti, chiaro?"

"Chiarissimo, un!" ribattè ancora Deidara esibendo il più innocente dei sorrisi: "Me ne assumo la piena responsabilità Danna, contento? Ora se permetti, vado a farmi una doccia, un".

***

Qualche minuto dopo Sasori stava sistemando le sue marionette, riflettendo distrattamente sull'idiozia del suo compagno di stanza.

'Prima o poi lo ammazzeranno sul serio' pensò: 'Sembra di avere a che fare con un bambino! Possibile che l'unico Mukenin di livello S con la fobia degli aghi l'ho beccato io?'

Mentre si ripeteva quanto il destino fosse ingiusto, notò un foglietto stropicciato fissato ad uno dei suo tanti attrezzi da lavoro che erano riposti ordinatamente accanto al letto; incuriosito lo prese in mano e lesse le poche righe che vi erano appuntate.

Un terribile presentimento fluttuò nella mente dello Scorpione che, con un gesto fulmineo, riuscì a scagliare lontano l'attrezzo incriminato poco prima che esplodesse.

***

"DEIDARA!!!"

Il rumore d'acqua proveniente dal bagno si attenuò.

"Sì, Danna?" chiese con innocenza il dinamitardo: "Ti serve qualcosa, un?"

"Un po' di pace, ecco cosa mi serve!!!"

Stava ridendo, Sasori ne era certo, gli sembrava quasi di poterlo vedere mentre sghignazzava, soddisfatto della riuscita del suo ennesimo scherzo cretino.

"Questa non la passi liscia!" minacciò il marionettista: "Aspetta solo che ti metta le mani addosso e..."

"Ma dai Sasori, lo sai che un artista ha bisogno di continui stimoli, no?" rispose distrattamente il biondino: "Non dovresti prendertela così, perchè non ti fai una bella doccia rilassante anche tu, un?"

"Io non ho bisogno di rilassarmi!!!" gli urlò contro Sasori: "E le marionette non fanno docce!!!"

"Sì, sì, come vuoi, un" concluse allegramente Deidara, aumentando di nuovo il getto d'acqua e riprendendo la sua doccia calda.

'Inutile dire che questo significa guerra' pensava lo Scorpione mentre una strana espressione gli si dipingeva sul volto: 'Questa volta me la paga...'

***

Il biondino terminò la sua doccia in tutta tranquillità e, quando ebbe finito di sciacquarsi i capelli, rimase sotto il getto d'acqua a godere ad occhi chiusi di quel tepore così rilassante...

"Vedo che ci stiamo rilassando..."

Il dinamitardo splancò gli occhi e poco mancò che scivolasse sul pavimento bagnato.

"D-danna?!?" squittì Deidara afferrando al volo un asciugamani e legandoselo alla meglio in vita: "Ma che diavolo ci fai qui, un!?!"

"Non mi hai suggerito tu di farmi una doccia?" sghignazzò lo Scorpione: "Ti sto solo dando retta!"

"Sì, ma non intendevo con me, un!!!"

Il marionettista fece spallucce.

"Non c'è bisogno che ti copri, ho abbastanza conoscenze in anatomia da non scandalizzarmi... E comunque" ci tenne a precisare: "Non hai niente di così eccezionale da nascondere"

"Certo, ti piacerebbe, un!" ribattè subito Deidara, stizzito.

"Ehi, non te la prendere" soffiò piano Sasori, avvicinandosi pericolosamente al compagno: "Stavo scherzando!"

"Sasori Danna, che... Che stai facendo, un?"

"L'hai detto tu, no?" rispose tranquillo il marionettista, i cui vestiti erano ormai totalmente zuppi: "Un artista ha bisogno di continui stimoli"

Deidara avvampò.

"Muoviti" sussurrò ancora Sasori girandosi e facendo per uscire dal bagno: "Vieni fuori, ti aspetto"

***

Deidara era a dir poco sconcertato: ma che diavolo era preso al suo Danna?!

No, no, di sicuro c'era una spiegazione. Doveva esserci!

Le sue guance già vermiglie si colorarono ulteriormente quando si rese conto che se fosse stato così... Avrebbe anche potuto assecondarlo.

***

Sasori intanto attendeva, un'espressione indecifrabile in volto.

'Non lo farà mai' si disse: 'Mi sa che l'ho terrorizzato... E se si chiude in bagno?!'

Il marionettista trattenne una risatina: forse aveva davvero esagerato.

Passarono alcuni secondi, poi... La porta del bagno si aprì, lasciando uscire una nube di vapore.

"Oh. Mio. Dio"

Sasori benedì il suo corpo eterno: il legno per fortuna non può arrossire.

Deidara si avvicinò con passo incerto al compagno, indossava solo un asciugamani candido stretto sui fianchi; il marionettista si sorprese a pensare che era bellissimo, ma subito si riprese e gli lanciò un'occhiata maliziosa, invitandolo con un gesto della mano a sedersi accanto a lui.

Il dinamitardo obbedì e gli si sistemò accanto, stringendosi nelle spalle.

"Chiudi gli occhi..." gli soffiò piano Sasori accostandosi al suo orecchio.

Lentamente gli passò una mano sul fianco, accompagnandolo dolcemente nei movimenti fino a farlo stendere; gli carezzò la schiena, sentendolo tremare leggermente.

"Danna.." mormorò il biondino, senza osare aprire gli occhi: "Cosa...?"

"Tieni gli occhi chiusi..." ripetè lo Scorpione: "...E cerca di rilassarti"

***

Ma che stava facendo? Deidara proprio non lo sapeva, e a dirla tutta, nemmeno lo voleva sapere.

Si concentrò solo sulla mano del suo Danna, sentiva le sue dita scorrergli lungo tutta la schiena, sempre più giù, procurandogli un brivido freddo; sussultò quando sentì che l'asciugamano, unico suo indumento, veniva lentamente scostato.

"Ora stai calmo..."

La voce del suo Danna.

Si rese conto di essersi improvvisamente irrigidito e fece di tutto per distendere i muscoli: non aveva idea di cosa stava per succedere. E la cosa non gli dispiaceva affatto.

"Molto bene, Dei... Così va bene..."

Sentì la mano di Sasori appoggiarsi leggera sulle sue natiche, poi...

"Ahi!"

Deidara spalancò gli occhi e si girò di scatto verso il suo compagno.

"Quante storie!" esclamò ghignante lo Scorpione, sventolandogli davanti una siringa ormai vuota: "Te l'avevo detto che ci avrei messo un attimo!"

"Mi hai preso in giro, un!" sbottò l'altro afferrando immediatamente una coperta per coprirsi: "Tutto per quello stupido vaccino!!!"

"Veramente volevo fartela pagare per lo scherzetto di prima" ci tenne a precisare Sasori: "... E poi non potevo permetterti di rischiare la vita per una sciocchezza simile"

Deidara avvampò per la rabbia e la vergogna.

"Sei un maledetto, un!!!"

"Non mi dirai che pensavi davvero che ci stessi provando?" domandò il marionettista lanciandogli un'occhiata di sbieco.

"N-no!" si giustificò subito il biondino: "I-io non...!"

Le parole gli morirono in bocca quando il suo Danna gli scoccò un bacio sulla labbra.

"Potrebbe anche essere divertente, non trovi?"

"Magari, Danna..."

I due si scambiarono un'occhiata complice... Qualcosa suggeriva che quella sera si sarebbero davvero divertiti.

Fine. (?)