Avresti potuto.

Fermo. Tutto sembra così confuso, ma non c’è nessuno, nessuno, la speranza di salvarsi si affievolisce. Quindi è così che succede. Solo in quel momento, pensando agli altri in cerca di disperato aiuto, sperando che stiano venendo da te, ti accorgi di quanto tutto sia straordinario, di quanto tutto stia continuando a succedere lì, lontano, ovunque, nonostante tu non ne faccia quasi più parte. Non è possibile, pensi, eppure questi sono gli ultimi istanti della tua vita. Chi lo avrebbe mai detto? Mentre cerchi di aggrapparti alla vita, non capendo nemmeno se davvero stai morendo, gli occhi ancora aperti cercano di guardarsi intorno, di osservare ogni oggetto come se fosse l’ultima cosa che vedono e che possono vedere. Quindi è così che si lotta per vivere. Perché non hai mai desiderato così tanto vivere quanto lo stai facendo ora, che non è più tempo di farlo. Pentito. Giureresti qualsiasi cosa pur di sopravvivere,  vorresti fare qualsiasi cosa, qualunque azione, anche un solo passo, metterti in piedi. Ma non è più tempo. Il tempo di vivere è finito. Perché per quanto la tua volontà sia forte, ora come non mai, sei costretto ad accettare.

Non puoi più nulla. Niente. Devi aspettare che accada qualcosa. Non è più tempo. Ti dispiace, vero? Per tutto quello che non hai fatto. Per tutto quello che hai dato per scontato. Hai sempre pensato alla vita come qualcosa di immenso, eppure ora che è la fine ti sembra di non aver vissuto abbastanza, ne vuoi ancora un boccone, non è così?

Giorni sprecati. Quanti? A contarli ci metteresti una vita, perché effettivamente i tuoi giorni sprecati sono stati quasi la totalità, lo hai capito solamente ora. Non ci sarà un’altra possibilità.

Vorresti gridare. Urlare alle persone che ami, salutarle, dirgli addio. Ma quante volte lo hai già fatto, quando eri vivo? Nulla è certo, nulla è per sempre, e ora quello che hai fatto hai fatto. Ricordati quei momenti.

La vita continuerà senza di te. Tu continuerai senza la vita.

Dicono che ci si ricorda solo le cose che hanno dato emozione. Le persone. La gioia. Il dolore. E tutte quelle piccole cose a cui non hai dato peso? L’odore della carta, il calore del Sole, l’acqua fresca sul viso, il profumo delle lenzuola pulite. Ogni piccola azione, situazione, caratteristica. Hai mai notato quanto la vita è splendida in ogni sua piccola, minuscola cosa? Quante cose non hai vissuto, non hai provato.

E ora tocca a te. Che cosa avresti voluto fare? Se avessi capito che potevi scegliere, avresti davvero scelto la vita che hai fatto? Dritte, in faccia, non c’è nemmeno bisogno che qualcuno ti faccia queste domande.

Avresti potuto fare qualsiasi cosa, scegliere di essere e di fare davvero qualsiasi cosa che esista, essere soddisfatto ogni giorno, eppure eccoti qui a pentirti del tempo sprecato.

L’hai capito ormai, non è più tempo. Non hai scelto tu di morire, è vero, ma nemmeno di vivere, se ci pensi. Hai avuto la vita.
Avresti dovuto viverla. Avresti potuto.


Gli occhi cominciano a spegnersi, è quasi come se stessi diventando cieco di colpo, la visuale si restringe sempre di più, ma hai ancora le palpebre aperte. Ti abbandoni perché è l’unica cosa che puoi fare. E’ l’ultima cosa che puoi fare.





Nota dell'autrice: ho letto alcune One-shot e così, per divertimento, ho deciso di provare a scrivere ed eccomi qui con la mia prima "storia"; assolutamente nulla di speciale, spero che abbiate apprezzato il mio "impegno" e che mi scriviate un commento con qualche suggerimento, se vi fa piacere. 
Realistic_dreamer