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Autore: piumafenice_99    13/11/2015    5 recensioni
SEQUEL DI "OUR STORY"
E se le nostre protagoniste decidessero di tornare in Italia per una vacanza trascinandosi dietro i ragazzi? E, perché no, figli? Nuove avventure ci attendono, la grande città di Firenze ha visto le ragazze crescere, fare amicizia, innamorarsi ecc.
Ha tante storie da raccontare, foto da far vedere. I BTR presto vedranno come erano le loro ragazze anni prima e tutte le pazzie che hanno combinato...volete unirvi a noi in questo salto nel passato?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Big Time Rush, Dustin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Florence, we are coming back
 
Due settimane dopo…
 
 
L’aereo atterrò piano sulla pista d’atterraggio della bellissima Firenze. Finalmente il grande giorno era arrivato, e le ragazze avevano fatto ritorno alla loro città natale.
I bambini dormivano ancora, in braccio ai loro papà, mentre le giovani donne, l’una accanto all’altra, non la smettevano di emettere piccoli urletti eccitati.
«Eccoci, ci siamo!» esclamò Ciù, cercando di mantenere un tono di voce calmo, per non svegliare il figlio.
«Siamo tornate!» affermò Ella, stringendo il braccio di Lucy che le era accanto.
«Siamo state via per anni, ma ora rieccoci qui!» fu la volta di Ilenia, mentre sorrideva a trentadue denti.
Una volta prelevati i propri bagagli, si diressero all’uscita dell’aeroporto. Inspirarono a pieni polmoni l’aria fresca, tenendo gli occhi chiusi per poi riaprirli e trovarsi di fronte ad un bellissimo tramonto.
«Firenze…quanto mi era mancata» mormorò Lucy, per poi stringere la mano di Carlos, che le sorrise dolcemente.
«Abbiamo fatto ritorno, ma stavolta sarà tutto diverso» disse Diana, spostando poi lo sguardo su Logan e la piccola Eleanor in braccio a lui, sorridendo.

 
***
 
«E così è questa casa tua?» chiese Kendall mentre poggiava le valige all’ingresso, guardandosi intorno.
«Proprio così, Kendo» rispose Ile, seguendolo in salotto.
«Mi piace» commentò lui, ignorando il soprannome, per poi voltarsi verso di lei e sorriderle.
«Ne sono contenta- rispose, ricambiando il sorriso - ma hai visto solo il salotto! Non vuoi vedere il resto della casa?» proseguì divertita.
«Certo che sì!- esclamò avvicinandosi a lei - iniziamo il tour?» le chiese, mentre lei annuiva.
«Mi segua pure mr. Schmdt, le farò fare il giro della mia nobile dimora» disse improvvisando un inchino, imitata poi da lui.
«Bene, allora andiamo, la seguo passo dopo passo» affermò divertito, avvicinandosi a lei che fece un mezzo giro.
Gli fece vedere tutta la casa, tralasciando però una stanza.
«E quella?» chiese infatti, facendo per avvicinarsi, ma venendo bloccato dalla presa di Ilenia sul suo braccio.
«Quella non è niente» disse arrossendo leggermente, fissando il muro dietro Kendall.
«Allora perché non possiamo aprirla?» domandò ancora, curioso.
«Ehm…» balbettò lei, senza accennare a voler tornare al suo colorito originale.
«Ehi- iniziò Kendall con tono dolce – lo sai che puoi dirmi tutto» proseguì accarezzandole una guancia.
«Sicuro?» volle accertarsene lei. Il ragazzo annuì, sorridendole.
«E va bene…- sbuffò leggermente, mettendosi di fronte alla porta- ma promettimi che non mi giudicherai» continuò. Lui annuì, e a quel punto la sua compagna aprì lentamente la porta, sbirciò un attimo dentro e poi la aprì completamente, così che anche Kendall potette vedere all’interno.
«Ma questa era la tua camera!» esclamò entrando e guardandosi intorno, per poi soffermarsi sui poster che erano sull’armadio.
«Esatto» confermò Ile, mettendosi di fianco a lui.
«Molto carina…ordinata…- iniziò spostandosi al centro della stanza e lanciando una occhiata generale- e anche molto colorata!» terminò ridendo leggermente.
«Sono sempre stata una vostra grande fan- si giustificò, alzando il mento orgogliosa –e non è tutto!» proseguì, andando verso uno scaffale, da cui ne estrasse un quaderno ad anelli, stracolmo di fogli e simili.
Si sedette sul letto, poggiandosi il quadernone sulle gambe e facendo cenno a Kendall di mettersi accanto a lei, per poi aprire la prima pagina del quaderno.
Quella mostrava la band al completo, proprio agli inizi della loro carriera, con tanti cuori intorno e parole scritte accanto che però lui non capiva, siccome in italiano, e che la sua ragazza pensò a tradurgli.
Continuarono a girare le pagine e mano a mano che andavano avanti, così i progressi del gruppo salivano. C’era di tutto lì dentro…mini poster, interviste, disegni, foto, i testi delle loro canzoni e tanto altro. Fino a quando non arrivarono ad una delle ultime pagine, quando i Big Time Rush decisero di prendersi una pausa, e in grande, accanto all’intervista, c’era il testo di We Are…il loro modo di salutare tutte le loro fans.
«Wow…» mormorò lui meravigliato.
A quel punto Ilenia chiuse il quadernone, tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani. Kendall, senza dire una parola, le prese il mento fra le dita, alzandole il volto per guardarla negli occhi, che scoprì essere lucidi.
Senza dire una parola la baciò dolcemente, mentre le accarezzava il viso e lei portava le mani dietro al suo collo.
«Mi dispiace tesoro, davvero…» le disse Kendall, quando si separarono.
«Tranquillo…è stata una scelta di tutti…e poi ormai è passata, non preoccuparti» cercò di rassicurarlo, forzando un sorriso.
«Sicura?» le chiese senza staccare gli occhi dai suoi. Ile annuì con convinzione, mentre lui continuava a guardarla, per poi sospirare rumorosamente.
«Bene- disse alzandosi e porgendole la mano- ora che ne dici di lasciare da parte i ricordi e andare a cena?»
Lei afferrò la sua mano, alzandosi con un piccolo balzo.
«Certo!» confermò lasciandogli un leggero bacio sulle labbra.
«Però cucini tu, ricordi cos’è successo l’ultima volta che mi sono messo ai fornelli?» domandò ridendo, tornando con la mente al disastro che aveva combinato.
«Non farmici ripensare!» esclamò lei inizialmente seria, per poi unirsi alla sua risata.
«Forza mrs. Schmidt, stupiscimi con un bel piatto di pasta italiano»

 
***
 
«Lucy!» esclamò Carlos dalla cucina.
«Dimmi, caro» disse lei, affacciandosi dalla porta.
«Dove sono le spezie?» chiese volgendole lo sguardo.
«Là, nella dispensa- gli rispose per poi avvicinarsi a lui – lascia stare, davvero, ci penso io alla cena» continuò cercando di togliergli il mestolo dalle mani.
«No signore! Tu ora te ne torni in salotto a riposare, qui ci penso io!» la rassicurò, battendosi una mano sul petto, mentre Lucy sospirava.
«Sicuro?» chiese poi.
«Al cento per cento» confermò.
«Ma almeno posso sapere che stai cucinando?» si incuriosì, tentando di sbirciare dentro la pentola, ma Carlos glielo impedì, mettendocisi davanti.
«No, è una sorpresa» disse infatti.
«Uff e va bene!» acconsentì, facendo per tornare in salotto. Però, quando era ormai sulla porta, si volse nuovamente verso di lui.
«Non mandare a fuoco la casa eh» si premurò, guardandolo. Lui rise leggermente.
«Non temere tesoro! Ci pensa chef Carlitos!» la rassicurò sorridendo.
«Io allora vado tranquilla, non farmene pentire»
«No no tranquilla, io sono affidabile! Non come Kendall» disse continuando a ridere.
«Già, Kendall…come dimenticare» confermò, lasciandosi andare ad una risata.
«Ora vai di là su…lasciami cucinare in pace» scherzò lui.
Lei acconsentì e tornò nell’altra stanza, lasciando il suo compagno ai fornelli. Dopo circa una oretta era tutto pronto, apparecchiò la tavola e chiamò Lucy, che arrivo subitissimo.
«Pronta a gustarti la cena?» chiese lui retorico.
«Pronta» affermò sedendosi sulla sedia che lui le aveva galantemente spostato.
Portò la pentola a tavola e, prima di togliere il coperchio, Lucy inspirò bene l’odore, cercando di capire cosa potesse aver cucinato.
«Spezzatino!» esclamò Los, rivelando il contenuto.
Mangiarono discorrendo animatamente, di tutte le cose più disparate e, quando finirono, lavarono insieme i piatti, per poi andare a guardarsi insieme un film in salotto.
Giunta l’ora di andare a letto, stanchi, si buttarono a peso morto sul letto matrimoniale, successivamente si misero un pigiama leggero, mettendosi poi sotto le coperte.
«Buonanotte piccola» mormorò Carlos, una volta spente le luci.
«Buonanotte amore» disse lei in risposta, per poi sentirsi circondare il busto dalle braccia di Carlos, che la stringevano a sé.

 
***
 
La mattina dopo si ritrovarono tutti insieme a far colazione in un bar vicino al parco in cui andavano sempre quando erano bambine.
«Mamma, dopo posso andare sullo scivolo?» chiese Eleanor, mentre addentava il suo cornetto.
«Certo tesoro» acconsentì Diana, sorridendole.
«Ed io posso andare con lei?» domandò Kevin a Giulia che gli scompigliò i capelli ridendo.
«Va bene piccolo»
Nel frattempo gli altri si gustavano in silenzio la colazione, fino a quando Logan non rischiò di strozzarsi con un pezzo della sua ciambella. Diana prese a dargli pacche dietro la schiena, finché lui non si riprese.
«Tutto bene?» gli chiese preoccupata.
«Didi, non c’è bisogno che ti allarmi! Logan sa cavarsela anche da solo, ormai è un uomo» disse divertito Dustin senza lasciarlo rispondere, lanciando poi una occhiata al suo amico che lo guardò male.
«E tu che ne sai? Sei forse nella mia testa?» replicò, ma Dustin non fece in tempo a dire altro, siccome gli arrivò uno scappellotto dietro la testa da parte di Ella.
«Dustin, stai zitto!» disse ad alta voce. Lui la guardò attentamente per poi tornare alla sua colazione, con un piccolo broncio.
Finirono di mangiare e si diressero, con la gioia dei due bambini, verso il parco.
Dopo le raccomandazioni dei genitori, i piccoli andarono verso i giochi, mentre gli altri passeggiavano nei dintorni, tenendoli d’occhio, fino a quando le ragazze riconobbero, tra la poca gente presente in quel parco, un viso a loro conosciuto. La persona in questione, quando le notò, assunse una espressione sorpresa per poi avvicinarsi velocemente a loro.
«Ma guarda un po’ chi si rivede!» esclamò.
«Ciao Veronica…» la salutò freddamente Giulia, mentre Diana si esibiva in un bel sorriso.
«Ehi ciao! Da quanto tempo!» disse cortese, mentre Ciù le assestava un leggero colpo sul braccio.
«Non essere gentile con lei…» le sussurrò a bassa voce, ma non abbastanza affinché Veronica non sentisse.
«Anche tu mi sei mancata eh» disse ironica. Giulia fece una smorfia, per poi prendere Diana sottobraccio, pronta ad andare, ma Lucy la bloccò.
«Sei sempre la solita!- disse rivolta alla sorella, poi si voltò verso Veronica-non darle retta, sai com’è fatta» aggiunse sorridendole. Ciù alzò gli occhi al cielo, sbuffando leggermente.
«Sì, lo so…è così dai tempi del liceo e noto che non è cambiata affatto» rispose guardandola da capo a piedi.
«Per tua sfortuna no!» disse sorridendo falsamente, tenendo stretta la presa sul braccio di Didi, che la guardava con fare divertito, come se fossero per un attimo tornate indietro nel tempo.
Veronica diede una occhiata veloce a tutti i ragazzi che erano dietro di loro, per poi sorridere civettuola e arrotolarsi una ciocca di capelli intorno al dito.
«E non mi presentate questi bei ragazzi?» chiese senza staccare gli occhi da loro. Giulia stava per saltarle addosso, ma fortunatamente Ella salvò la situazione.
«Noi veramente dovremmo andare…» si intromise, percependo l’aria tesa.
«Va bene…- disse fingendo un tono dispiaciuto-alla prossima, allora» disse poi rivolta ai ragazzi, che non capirono, e facendogli l’occhiolino, dopo di che si voltò e proseguì per la sua strada.
«Scusate, ma chi era quella?» domandò dopo un po’ James, a bassa voce, per paura della reazione della sua compagna.
«Oh caro James, tu non ne hai idea» rispose divertita Ilenia.

 
***
 
Stavano tranquillamente tutti seduti nel divano di casa Ferrari che non era cambiata di una virgola in cinque anni. I genitori delle ragazze rientravano abitualmente a casa, quindi nulla era mutato. I ragazzi si erano stupiti davvero nel vedere come tutte le ragazze si sentivano a loro agio a casa Ferrari, proprio come se fossero a casa loro.
«Allora? Che programmi abbiamo per domani?» domandò Dustin entusiasta mentre i suoi amici annuivano curiosi di sapere che avrebbero fatto il mattino successivo.
«Io vorrei riposarmi, ma prima di tutto vorrei capire dove è andata Lucy!» gli rispose la compagna mentre voltava lo sguardo da una parte all’altra del soggiorno, alla ricerca dell’amica.
«Sto arrivando!» esclamò Lucy facendo dedurre che si trovasse al piano di sopra.
«Che sta facendo?» chiese James curioso alla sua fidanzata che si scambiava strane occhiate con Didi. Lei si limitò ad alzare le spalle, quindi il moro chiese manforte a Logan che guardò Didi, ma ricevette la stessa risposa di James.
«Sorellona! Didi! Ricordate questo?» chiese Lucy sbucando dalla porta del salone con un diario bianco in mano, con qualche fotografia attaccata qua e là. Alla vista dell’oggetto le due amiche sbiancarono andando contro la più piccola per portarle via l’oggetto che aveva un non so che di preoccupante.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Hola! Sono tornata! Mi davate per dispersa? Ebbene no, sono tornata con un nuovo capitolo, fresco fresco per voi. Che ve ne pare di Veronica? E del ritorno a Firenze? Il diario che ha trovato Lucy non mi convince molto…ad ogni modo vorrei rispondere a _kokka! Sì, Diana sono io ahahah
Ci vediamo al prossimo capitolo! Un saluto speciale alle mie Rushers che attendevano con ansia il mio aggiornamento!
Un bacio a tutte e a alla prossima,
 
Diana
 

 
   
 
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