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Autore: _Heide    14/11/2015    2 recensioni
AU e non | Bellarke | Raccolta di One-Shot | Pubblicata anche su Wattpad
Quanti di voi, come me, sono rimasti alquanto delusi dal finale di stagione e vorrebbero quel pizzico di Bellarke che manca nella serie? Bene: cosa ne dite di una raccolta di non so cosa siano, tutte decisamente Bellarke?
#22 Di decisioni difficili
#14 Clarke!Ladro Bellamy!Poliziotto
#3 Di film a noleggio e clienti infelici.
#4 Di ultime merendine sullo scaffale.
#1 Di quando Bellamy ha bisogno di ripetizioni.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Bellamy odiava fare la spesa. I supermercati erano sempre pieni di gente, i bambini correvano di qua e di la urlando manco fossero al parco giochi, le vecchiette passeggiavano vicine confabulando come perfette pettegole e in più Bellamy non riusciva mai a trovare ciò che cercava.

Insomma, perché dovevano mettere il dentifricio vicino alla pasta? Fortunatamente per lui, quel giorno Octavia gli aveva chiesto di comprare solo il pane e lui voleva approfittarne per qualche snack per quando aveva il turno di notte al lavoro. Dopo aver preso qualche panino, si recò dove solitamente si trovavano le merendine.

Il moro era proprio curioso di sapere perché ci fosse soltanto un tipo di pasta e poi, cambiando corsia, una miriade di prodotti zuccherati, pieni di grassi e altra roba tutt'altro che salutare.

Impiegò almeno una decina di minuti per trovare la confezione di merendine che comprava solitamente Octavia. Come faceva a fare spese industriali e metterci meno di un quarto d'ora?

Lui era da più di mezz'ora a vagare in quel negozio per due miseri prodotti.

Arrivato difronte allo scaffale ricercato e individuata la confezione esatta, allungò la mano per prenderla nel momento esatto mentre un'altra mano dalla carnagione rosea si sporgeva ed afferrava l'estremità opposta della scatola a quella presa da Bellamy.

Il ragazzo risalì fino al volto del proprietario della mano, scoprendo il viso di una ragazza bionda con due occhioni azzurri in cui, in un'altra occasione, sarebbe sicuramente affogato.

La ragazza aveva uno sguardo di sfida e un lampo di rabbia le attraversò quelle pozze di ghiaccio non appena realizzò che la confezione di merendine fosse l'ultima.

Si voltò verso Bellamy e, con un ringhio che avrebbe fatto invidia ad una leonessa, gli intimò: «Mollala. L'ho vista per prima.»

Bellamy non si fece assolutamente problemi a risponderle a tono, nonostante fosse una ragazza. Voleva sfidarlo? Bene.

«Si da il caso che io l'abbia presa per primo, quindi è mia.»

«Non usare questo tono con me, chiunque tu sia.»

Quando ancora andava al liceo, Bellamy era popolare fra i ragazzi per la sua ironia nei momenti più inappropriati e per il modo in cui provocava tutti, in qualunque senso.

«Bellamy Blake. Piacere, Principessa.» disse mostrandole un sorriso strafottente e tendendole la mano.

«Non – Chiamarmi – Principessa.» scandì bene le parole, la bionda.

«Come mai così acida, Principessa? Sei nel tuo periodo del mese, eh?»

Se il suo intento era quello di irritarla, beh, c'era riuscito alla perfezione. La ragazza lo guardò dritto negli occhi, con tutto l'odio e l'irritazione possibile. Se uno sguardo avesse potuto incenerire, di Bellamy non sarebbe rimasto altri che un mucchietto di cenere, sul pavimento a piastrelle bianche e rosse del supermercato. «Come ti permetti di parlarmi in questo modo?! Non mi conosci nemmeno!» ringhiò frustrata. «Uh... Allora, Principessa, che ne dici di lasciare la confezione e farmene andare così che nessuno possa più disturbarti, neh?»

Se possibile, la bionda si irritò ancora di più «Ti ho detto di non chiamarmi Principessa, e io prenderò queste merendine anche a costo di finire in galera per omicidio!»

Bellamy si avvicinò alla ragazza, facendo un passo avanti. Ancora un passo e i due sarebbero stati in grado di sfiorarsi. «Omicidio?»

«Sì, omicidio! Se non mi dai quella scatola, ti ammazzo.»

Bellamy scoppiò in una fragorosa risata, alquanto divertito dall'affermazione della ragazza e dal tono sicuro e deciso con cui aveva pronunciato quelle parole.

«Ah, Principessa Coraggiosa...» sospirò. Fece un altro passo e la ragazza si ritrovò incastrata fra il corpo del ragazzo e lo scaffale. Lui aveva un piano, se ne era accorta, non era stupida. Voleva giocare sporco? Perfetto, avrebbe giocato sporco anche lei. La bionda alzò il viso, guardando Bellamy dritto negli occhi, come a leggergli dentro, prese un respiro e dopo essersi passata la lingua sulle labbra si avvicinò alle sue, sporgendosi sulle punte dei piedi. Bellamy rimase visibilmente sorpreso per una decina di secondi ma, dopo essersi ripreso dallo stupore iniziale, si sporse verso di lei per eliminare la distanza fra le loro bocche. Le loro labbra non ebbero quasi nemmeno il tempo di sfiorarsi che un gemito di dolore uscì da quelle di Bellamy. Il dolore provocato dalla ginocchiata ben assestata della ragazza, fece perdere la presa a Bellamy sulla confezione di merendine, che la bionda afferrò, prontamente, al volo.

«A corte di ringraziano.» gli disse prima di dirigersi con un sorriso sulle labbra verso le casse per pagare.

Mai mettersi contro le principesse coraggiose se non le si conoscono... potrebbero essere delle guerriere.


Quel giorno, quando Bellamy tornò a casa, camminando con le gambe larghe per il dolore e a mani vuote, si trovò la sorella ad aprirle la porta che, appena lo vide, si mise a ridere come se avesse visto la cosa più divertente del mondo.

«Allora.... Clarke... aveva ragione!» disse fra una risata e l'altra, Octavia.

«Uh?» le domandò il fratello, la fronte corrugata in un'espressione confusa.

In tutta risposta, Octavia si spostò per far passare il fratello, liberandogli anche la visuale sul salotto di casa Blake. Sulla poltrona, che mangiava una merendina, c'era la ragazza bionda del supermercato che sghignazzava divertita.

«Ciao Bellamy.» gli disse semplicemente, la bionda. «Bell, ti presento Clarke. È una mia amica del college, rimarrà qui da noi per un po' perché devono fare dei lavori in casa sua e non sa dove andare.»

Bellamy rimase sulla soglia di casa per una decina di minuti mentre guardava la ragazza, tranquilla, che continuava a mangiare mentre la sorella cadeva a terra ridendo tenendosi la pancia.


 



Sono tornata, per vostra (s)fortuna! 
Come va? 
Devo dire che questa è quella che mi piace di più fra le altre due che ho pubblicato, voi cosa ne pensate? 
Credo che questa one-shot sia una delle più "comiche" che abbia mai scritto anche perché non sono in grado di scriverle, no seriamente a volte faccio delle battute che come reazione hanno il silenzio di tomba, quindi probabilmente a voi farà schifo... Pazienza, mi accontento anche delle critiche, l'importante per me sarebbe avere una qualche recensione, così da poter migliorare un po' se non vi piace il mio stile, se ci sono degli errori ditemelo che li correggerò, ma non ho avuto il tempo di rileggerla quindi se mi avvisate mi fate anche un favore enorme, eh !

Intanto vi lascio QUI il link della mia pagina autrice su Facebook,  dove potete contattarmi tranquillamente e QUI il mio profilo personale, potete chiedermi qualunque cosa, avere spoiler su qualunque mia storia e tutto ciò che vi pare, come anche chiedermi di scrivere qualcosa per voi a vostro rischio e pericolo ! 
Spero solo che la one-shot vi piaccia e che mi lasciate un commento! 
Scusatemi per la nota chilometrica, vi prometto che la prossima volta non vi annoio così tanto. 

Un bacio a tutti quanti !
BellarkeStydia22 

 

   
 
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