Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Red_and_blue96    14/11/2015    5 recensioni
NOTE: Rileggendola ho notato che mancava un capitolo! Parlo del capitolo 25: Fino alla tappa di Verona. Se volete potete rileggerla e lasciare qualche recensione! Vi chiedo scusa se l ho notato solo ora.
Giulia Luzi, l’attrice che veste i panni di Giulietta nel famosissimo musical made in Italy “Romeo & Giulietta- Ama e cambia il mondo”, a causa di un infortunio durante una replica dello spettacolo è costretta ad abbandonare il ruolo. Al suo posto viene scelta Martina, una diciottenne che ha sempre adorato i musical.
Questa è la sua storia: dalla vita comune al provino, dalle prove al debutto, dall’ infatuazione al vero amore.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Davide)
Aveva iniziato a giocare sporco eh? La cosa mi stuzzica…giuro che non gli avrei reso la vita facile, dovevo solo trovare un modo. Questa mattina sono uscito presto con mio padre, dovevo andare a fare la visita di controllo in ospedale: i graffi e i tagli erano spariti ma ci volevano ancora due settimane di tutore…quando tornai a casa, trovai mia madre intenta nelle faccende di casa, Martina al suo seguito e Mr. Ricciolone che parlava al telefono... Ivan a casa ci stava solo per mangiare e dormire!
“Tesoro allora? Novità?” chiese mia madre venendo verso di me.
“Devo tenerlo per altre due settimane…”dissi guardando verso il tutore.
“Porta pazienza figlio mio…” e lasciatami una carezza tornò a spazzare la cucina. Mi recai in camera mia e aprì il pc: volevo avvertire le mie fans delle mie condizioni; dopo l’incidente avevo scritto solo una volta e so quanto loro stiano in pensiero per me…non come Martina: è corsa da me quando serviva e adesso che sono apposto non mi calcola più, anzi mi fa i dispetti! E poi per cosa? Un bacio rubato! Neanche l’avessi violentata o che so io…
Forse Google mi avrebbe fornito ciò che cercavo, così digitai “come farla pagare alla mia ex”. Ovviamente, lei non era la mia ex…un momento! La mia ex!!! È perfetta per fargliela pagare…vedrà cosa si prova a vedere la persona che ti interessa stare tra le braccia di un'altra.
“We fratellone!” mi salutò Ivan entrando in camera nostra.
“Ciao…”
“Va che stasera si esce eh! Non mi va di vederti sempre arrabbiato per “quella”…” disse.
“Quella” ha un nome…” precisai.
“Comunque, vestiti bene per stasera eh…si va a caccia!” e se ne andò facendomi l’occhiolino. Mio fratello? Un rubacuori…
Per tutta la giornata non si degnò nemmeno di guardarmi, faceva la dura la signorina…la vedevo andare in giro per la casa, senza fermarsi: qualcosa non andava…
(Martina)
Organizzare questa festa mi stava stancando, per giunta la stavo organizzando a un cogl…scusate! Però, ne andava della mia libertà, quindi mi stavo dando da fare: ero appena uscita con Ivan e Luca per andare a ordinare la torta, poi saremmo passati dal locale per le ultime cose e infine mi sono fatta accompagnare per comprarmi qualcosa da mettere, perché io ero partita per Bassano con quattro stracci e per miracolo avevo messo in valigia l’abito di Capodanno, ma non potevo rimettere quello! Tornammo a casa che erano già le 19:15, giusto in tempo per prepararci. Ivan era pronto per attuare il piano e si precipitò in camera sua e del fratello…
(Davide)
Ero sul letto a guardare un film e la porta si spalancò di colpo…
“Bussare non si usa più?” chiesi e mio fratello.
“Ancora così stai? vatti a cambiare, anzi…lascia che ti scelgo io i vestiti. Ti voglio tirato a lucido sennò mi fai fare brutta figura!” disse aprendo le ante dell’armadio e tirando fuori i vestiti: camicia, giacca…
“Stiamo andando a una serata di gala, per caso?” chiesi notando l’abbigliamento.
“Non fare domande e vatti a fare una doccia!” mi ordinò. Non l’avevo mai visto così determinato…
Dopo la doccia, mi cambiai e scesi sotto. Stranamente, la casa era vuota!
“Ivan? Dove sono tutti?” chiesi.
“Ah mi son dimenticato di dirti che mamma e papà cenavano con dei colleghi di papà, Luca e Martina cenano pure fuori…” spiegò “Andiamo?”
Uscì fuori e davanti casa mia trovai un nostro amico che era venuto a prenderci e dopo i saluti partimmo per andare a mangiare qualcosa. Ci portò in un locale che già conoscevo e dove si mangiava bene ma notai che le luci erano spente…
“Sicuri sia aperto?” chiesi
“Magari siamo in anticipo…”rispose il mio amico.
Provammo ad aprire la porta e la trovammo aperta, entrammo dentro e le luci si aprirono all’improvviso e non credetti ai miei occhi: tutti i miei amici erano lì e applaudivano. Guardai tutta la sala e vidi uno striscione “Bentornato Dado!” e qualche palloncino sparso qua e là…
“Ma nooo!” dissi sorridendo e abbracciando Ivan
“Non l’abbiamo fatta prima perché c’erano le feste natalizie…” disse ricambiando il mio abbraccio.
“Allora…grazie a tutti per la presenza e per l’affetto…vogliamo cominciare?” chiesi euforico.
(Martina)
Non si era nemmeno accorto dalla mia presenza, era intento a parlare con i ragazzi e con quelle quattro ochette delle sue amiche…ma perché me la prendevo tanto? Ma insomma che me ne può fregar…cosaaaaaa? Vedo bene? Nooo non ci credo: Davide e una stangona dai capelli lunghi e lisci si stanno baciando! …Dio, giuro che potrei vomitare, cioè, lei gli sta facendo la pulizia alle corde vocali, in pratica! Il disgusto si sta impossessando di me e decido di dimenticare questa scena con un mojito…
“Martina!” mi sento chiamare: Dio ce l’hai con me?
“Ehiii ciaooo!” esclamo con finta allegria a Davide che si è trascinato dietro quella.
“Ci tenevo a presentarti lei: Isabella lei è Martina, la mia collega!” disse con un sorrisino. La vidi guardarmi con aria di superiorità e tendermi la mano, o meglio un pezzo di carne e ossa decorato con 5 coltellini svizzeri al posto delle unghie! Le strinsi la mano inarcando un sopracciglio e dissi:
“Piacere…”
“E’ tutto mio…tesoro andiamo?” chiese a Davide e io a momenti non mi strozzavo con il cocktail. Ha detto tesoro?
“Daaavide aspetta!” lo fermai per un braccio.
“Ma non mi hai detto che stavi con qualcuna!” dissi indicandola con tutta la stronzaggine che possiedo in corpo!
“Si lei era la mia fidanzata e abbiamo appena fatto pace…” chiarì lui baciandola per poi fissarmi e sorridere beffardo.
“Scusa ma non posso stare tutta la serata qui a parlare…” e si allontanò. Molto bravo, davvero molto maturo da parte sua…farmi ingelosire non cambierà le cose! Presi un altro mojito e andai verso il mio ragazzo:
“Tesoro mio, usciamo fuori? Mi manca l’aria!” urlai al suo orecchio per via della musica alta. Mi prese per mano e in un attimo eravamo nel balcone del locale, dove c’era qualche panchina e una specie di privè con le poltroncine e un tavolino. Ci sedemmo sulle poltrone e mi disse:
“Carina la ragazza di Davide…” e subito lo fulminai con lo sguardo.
“Non provare mai più a dire che quella stangona dalle lunghe extension e con i coltellini svizzeri al posto delle unghie è carina!” gli sbraitai contro. Iniziò a ridere e disse:
“Uuuhh vedo che ti sta simpatica…a me non sembra antipatica!” disse riflettendo.
“La vuoi piantare?” lo rimproverai.
“Ma che ti ha fatto?” chiese ingenuamente.
“Che mi ha fatto? Mi ha trattata come se lei fosse superiore a me solo perché si atteggia come una prostituta! Anzi nemmeno come una di loro perché se mi sentissero si offenderebbero pure!” dissi con voce alterata.
“Oh piccola mia, sei centomila volte meglio!” e si avvicinò per baciarmi ma una voce stridula peggio del gracchiare di un corvo ci interruppe.
“Isabella, che gioia vederti!” dissi sarcasticamente.
“Già carina lo puoi dire…” sussurrò. Feci finta di non sentire per evitare una lite…senza che nessuno li invitasse, si sedettero e ordinarono da bere per tutti e quattro.
“Luca come stai?! da quanto tempo non ti vedo!” disse lei al mio ragazzo. Si conoscono già?
“Si Isa è vero…dall’ultima tournée...” disse lui.
“Su dai aggiornami un pò!” lo incitò lei, sedendosi al suo fianco sul divanetto. Io guardai Davide e gli sussurrai all’orecchio:
“Tienitela stretta altrimenti la rivolto dentro fuori!”
“Lasciala stare sta solo parlando. Non morde mica!” la giustificò.
“Lei no, ma io potrei…” dissi mettendomi una mano sugli occhi. La mia salvezza arrivava da lontano: il vassoio con le bevande! Stasera, l’alcool era la mia unica consolazione… mentre bevevo l’ennesimo cocktail, la cornacchia chiese a Luca:
“Da quando stai con lei?” e mi indicò. Dove vuole arrivare?
“Da poco, l’ho conosciuta ai provini per Giulietta!”
“Ah perché sai recitare e cantare?” chiese a me meravigliata.
“Certo, altrimenti non sarei Giulietta” risposi a tono.
“Non pensavo ne fossi capace…e comunque vacci piano con le scene dei baci, altrimenti mi sciupi il mio Davide” disse con voce di raccomandazione. I miei pugni si erano già stretti…
“Si infatti, però non so cosa ti sia rimasto da baciare…dopo tutte le repliche dello spettacolo!” la stuzzicai.
“Almeno Giulia Luzi era più brava e non gli aspirava le labbra!” ribatté. Ma come osa?
“Mai quanto te, carissima!” dissi sorridendole. La vidi alzarsi e avvicinarsi.
“Che vuoi dire?” disse infuriata
“Dico solo che Davide è una persona, non un ghiacciolo da leccare e succhiare!” dissi per poi girare i tacchi, sennò le avrei tirato quelle extension…
“Martina!” mi richiamò Davide.
“Cerca scusa a Isa!” mi ordinò.
“Come scusa?” chiesi io girandomi.
“Chiedile scusa…” ripeté.
“Oh poverina…la verità ti fa male lo so!” canticchiai per poi andarmene dalla festa accompagnata da Luca, non sarei rimasta un secondo in più o tutti i quotidiani della zona avrebbero avuto la notizia per la prima pagina: “Ragazza trovata impiccata ad un lampione. Indagata una coetanea”.
(Luca)
Ci dirigemmo in macchina e una volta seduta le chiesi:
“Ce l’ hai anche con me vero?”
“Quando pensavi di dirmi che già la conosci a quella sgualdrina?” chiesi a sua volta arrabbiata.
“Pensavo che non era rilevante !” mi scusai.
“Non era rilevante? Perfetto…lei mi sta antipatica e voi due siete amici!” e mise una mano sulla tempia per appoggiarsi allo sportello con il gomito.
“Lasciamo perdere…ti ricordo che domani, dopo pranzo, si parte!” dissi io.
“Non vedo l’ora aggiunse…”
Arrivati a Casa Merlini, scesi dalla macchina e andai ad aprire lo sportello a Martina: si era addormentata e non potevo nemmeno aprire lo sportello! Così feci il giro e la presi in braccio…con fatica aprì il portone e salì fino la sua camera. La adagiai sul letto e le sfilai il vestitino, la misi sotto le coperte e la guardai dormire. Era da qualche giorno che era strana, agitata e nervosa; stare vicino a Davide la faceva diventare così, specie se lui non la lasciava in pace. Domani mi sente quel ragazzino! Lasciai un bacio alla mia piccola e andai a dormire.
(Martina)
Inutile dire in che condizioni era ridotta la mia testa: fitte e capogiri ne erano i padroni. Cavolo, sei mojito hanno quest’effetto… cercai di alzarmi lentamente dal letto e barcollando, mi trascinai in bagno, mi serviva una doccia! Quando mi svegliai del tutto, decisi di scendere in cucina per salutare l’allegra famigliola: Elisabetta ai fornelli, Ivan e Davide alla play, Maurizio era andato a lavorare e Luca stava bevendo un caffè.
“Salve!” salutai per poi sedermi su una sedia.
“Martina stai bene?” chiese Elisabetta preoccupata.
“Si…”dissi io, ma la cosa non convinse nessuno.
“Tesoro mio, hai dormito un bel po’ eh!” disse Luca per poi darmi un piccolo bacio. Lo guardai interrogativa e mi voltai verso l’orologio appeso alla parete: 12:45. Wow, mai dormito così tanto in vita mia…a questo punto era inutile fare colazione, sarei passata direttamente al pranzo…
“Martina, Luca avete già preparato i bagagli?” chiese Maurizio. I bagagli? Oddio avevamo l’aereo tra poco…
“Veramente no…adesso corro subito!” dissi io, volevo andarmene il prima possibile, non per Mauro o Elisabetta, anzi i due mi stavano a cuore ormai! Ma per lui, Davide: non riuscivo più a stare tranquilla da quando era cambiato, ero costantemente nervosa e meno l’avrei visto e più sarei stata bene… mi alzai dal tavolo e corsi di sopra mentre sentivo Elisabetta che diceva “E la frutta non la mangi?”. Arrivata in camera, presi la valigia e la misi sul letto, aprì l’armadio e iniziai a piegare tutti i vestiti in maniera frettolosa:
“Se continui così in aeroporto non ci arrivi!” scherzò Luca.
“Fatti aiutare…” continuò per poi prendere un maglione e piegarlo.
“Grazie amore” e gli sorrisi.
“Sai, ho capito che non riesci più a stare qui…Bassano e i suoi abitanti ti stanno stretti!”
“No, i bassanesi sono tutti simpatici ma c’è sempre l’eccezione…” lo corressi.
“Ho parlato con Davide stamattina” confessò.
“E cosa gli hai detto?” chiesi curiosa sedendomi sul letto al suo fianco.
“Che non deve trattarti male e che Isa deve stare al suo posto, lui ha iniziato a dire che non mi devo intromettere e io l’ho minacciato: stai alla larga da Martina altrimenti ti rovino il bel faccino che ti ritrovi. Dici che avrà capito?”
“Ti ringrazio ma sarà inutile perché adesso partiamo e poi non riprenderà il tour, ricorda adesso ci sarà Federico al suo posto…” lo rassicurai.
“Ecco, ora vediamo se pure quest’ altro darà problemi…” scherzò per poi abbracciarmi. Risi insieme a lui e dissi:
“Vai a preparare la tua valigia…”
Passata un’ora, eravamo già in aeroporto e ci stavamo salutando con la famiglia Merlini, che tanto aveva insistito nell’accompagnarci fin lì:
“Mi mancherai tantissimo Martina, sei stata di grande aiuto in questo periodo di tempo e senza di te lui non sarebbe a casa!” disse tra le lacrime Elisabetta per poi guardare Davide, lo guardai anche io ma lui teneva la testa bassa: è così che mi ringrazia per averlo strappato via dal coma! La donna mi abbracciò calorosamente e a mia volta la ringraziai per l’ospitalità. Poi passai a Maurizio, anche lui era dispiaciuto per la partenza, si era affezionato! Ivan mi abbracciò e mi sollevò da terra, ormai eravamo complici noi due ed era diventato ufficialmente il mio terzo fratello, dopo Riccardo e Gianluca…ed eccoci di fronte a lui:
“Allora ci vedremo presto” disse atono.
“Per la mia salute spero di no” sentenziai. Fece un passo e mi abbracciò: anche un iceberg sarebbe stato più caloroso… certo, poteva nascondere le emozioni ma non il battito del suo cuore che sembrava prendermi a pugni la spalla…
“Davide” gli sussurrai ancora abbracciata a lui.
“Cosa?”
“Sei il mio miglior nemico…” e gli baciai la guancia. Si staccò da me e mi sorrise: ma non un sorriso maligno, era uno dei suoi soliti sorrisi sinceri.
Finalmente ci avviammo verso l’imbarco ma d’istinto mi voltai indietro: trovai gli occhi di Davide su di me mentre la sua famiglia era già di spalle e si stava allontanando. Titubante alzai una mano per salutarlo e lui ricambiò, poi raggiunse i suoi… d’un tratto ero diventata triste, la malinconia si era impadronita di me e sicuramente non mi avrebbe lasciato presto…
L’aereo si sollevò da terra e per distrarmi dalla vista di quella terra e dei ricordi che mi aveva lasciato, chiusi la tendina della finestra e mi voltai verso Luca, lui già si era sistemato per dormire mentre io avevo iniziato a piangere silenziosamente… ancora non mi ero sfogata da tutte quelle emozioni che mi avevano oppressa in quei due giorni. Ripensai a Davide in ospedale, al suo risveglio, ai momenti di intesa, al bacio e alla dichiarazione di Capodanno, al peggioramento della situazione, a quell’oca di Isabella e all’abbraccio prima della partenza: sembra poco per due settimane vero? Vi assicuro che non lo è…
  
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