Chiude gli occhi, ma il viso di lui, dolce come il miele e candido come la neve più pura, le appare di fronte in tutto il suo splendore.
Inspira quel profumo delicato e sensuale che le solletica appena le narici, inebriandola.
Sa di gioia, quell’aroma zuccherino. Sa di corse nei prati umidi dopo una tempesta, sa di risate allegre di chi non ha altri pensieri che quello di essere felici e vivere la giovinezza senza rimpianti, senza rimorsi.
Sa di tutto ciò che le piace, sa di lui.
Un suono delicato le accarezza piano le orecchie: è la sua voce, soave come il canto di un usignolo nell’esplosione dell’estate, quando ogni cosa brilla e la pioggia è lontana, e le nuvole sono solo un lontano ricordo.
È così bello stare lì, con lui, è un sogno stupendo da cui non si vorrebbe mai svegliare.
Sbatte le palpebre, che contro ogni previsione sono riuscite a trattenere le lacrime, e la visione svanisce, disperdendosi come fumo nel vento.
I ricordi l’abbandonano, tornano ad essere relegati in uno scrigno recondito e sicuro della sua mente, in quel luogo segreto che è sempre appartenuto a lui.
Sospira, spezzando il silenzio irreale della casa troppo vuota, ed accarezza piano la morbida stoffa di quello che una volta era stato il maglione preferito di lui, quando ancora erano insieme.
Ora, però, bisogna andare avanti.
Per questo motivo si alza, e ripone con mani tremanti quel maglione nel cassetto, chiudendo insieme ad esso il viso dolce, il profumo sensuali e la voce soave di colui che non potrà mai più tornare.