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Autore: CyanideLovers    15/11/2015    2 recensioni
Per la prima volta, quello che stava succedendo era quello che voleva lui. La sensazione è di controllo estremo e supremo su tutto.
Il fremito invitante che solo la disubbidienza può dare.
Oh, ed è tutto così elettrizzante.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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pioggia

The truth is so cold
A final song, a last request
A perfect chapter laid to rest
Now and then I try to find a place in my mind
Where you can stay
You can stay awake forever
So far away- Avenged Sevenfold

No!

Un urlo potente esplose nel petto dell'uomo ombra e le tenebre che avvolgevano il corpo della ragazza sparirono.

Era un po' più vicina a lui, ora.

Poteva vederla bene, avvolta dalla brina gelida, i capelli lucenti anche nel buio. Il ghiaccio tra i capelli e i vestiti, le conferivano l'aspetto di una regina delle tenebre. Lei, che era qualcosa di così puro da emanare luce propria.

Bella, troppo buona per appartenere ad un mondo fatto d'oscurità come quello.

E qui vecchi dalla pelle squamosa, mostri dall'anima nera,  che volevano toccarla, possederla e farla loro per divertirsi in eterno, la sola idea lo disgustava.

La sua unica fotte di luce in un mondo dove c'era solo oscurità.

Per la prima volta, quello che stava succedendo era quello che voleva lui. La sensazione è di controllo estremo e supremo su tutto.

Il fremito invitante che solo la disubbidienza può dare.

Oh, ed è tutto così elettrizzante.

Julian fece esplodere tutta la sua energia. Poteva quasi vedersi, con i capelli che scintillavano e gli occhi fiammeggianti blu intenso.  Non era più quello di prima, sentiva che l'energia era tale da rendere il suo corpo più etereo, come se fosse privo di confini. 

Una massa informe brillante, i contorni appena accennati.

-Esci da quella porta.- Disse stando davanti a Jenny.

Con le mani tese dinanzi a lui, tratteneva la forza degli uomini ombra che si stavano per scagliare su di loro. Ma lei, quella stupida, bellissima, ragazzina lo guardava con occhi languidi, titubante.

-Io non posso..-

-Esci da quella porta!- Urlò con più forza.

Per quanto fosse forte, sentiva che stava per cedere. Loro erano più forti, molto più antichi e cattivi. 

Ma era troppo tardi. Lo vide solo per un attimo, l'uomo ombra d'avanti a lui alzò un coltello verso la pietra che teneva in mano, ghignando divertito.

Fu solo un battito di ciglia, e il suo nome venne cancellato.

Spalancò gli occhi, sorpreso. Barcollò e cadde all'indietro, come se le gambe non lo reggessero più.

Sentì una voce gridare, e fu vagamente consapevole che era la sua.

Il suo corpo fece un tonfo sordo contro la pietra dura e fredda. Sussultò quando sentì due braccia calde che lo sollevavano per le spalle. Jenny cercava di trascinarlo lontano da loro che si muovevano verso di loro.

"Stupida, scappa ed esci da quella porta". Non sapeva se lo avesse detto o se lo avesse solo pensato.

Altre braccia lo afferrarono, sollevandolo, trascinandolo oltre la porta. Qualcuno gli cadde addosso, e la voce di uno di quei ragazzini che tanto odiava sigillò la porta con un colpo deciso.

Poi tornò la calma.

Julian si sentiva galleggiare, anche se in realtà era steso per terra, con la testa appoggiata sulle gambe di Jenny.

Gli stringeva la mano, piangendo.

Non avrebbe mai creduto che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere. Qualcuno che piangeva per lui.

Non era questo che aveva sempre desiderato? Si era sempre nascosto dietro quella sua malia come un'armatura, per celare il suo più grande, inconfessabile desiderio. Qualcuno che lo amasse, qualcuno che gli mostrasse un po' di umanità.

Desiderava il suo corpo, certo, il suo cuore, ma desiderava soprattutto che quegli occhi, verdi come il Nilo sotto il sole, lo guardassero come guardavano Tom.

-Julian, ti prego…-

Le sue lacrime lo colpivano come pioggia acida. Provò il desiderio di baciarla, di leccarle via dal viso tutta quella pioggia ma non aveva la forza di muovere un muscolo. Singhiozzava, e gli stringeva la mano in modo spasmodico.

-Va tutto bene- Sussurrò piano.

Ma cosa le aveva fatto quella ragazza?

Quella piccola umana, così fragile che un tempo avrebbe potuto spezzarla con un solo dito.

Ma se l'avesse ottenuta, se lei fosse diventata sua, cosa ne avrebbe fatto?

L'avrebbe posseduta?

La sola idea di toccare qualcosa di così puro con le sue mani sporche di peccati inconfessabili lo faceva stare male.

Non avrebbe mai potuto averla davvero, era qualcosa che semplicemente andava oltre le leggi della natura.

Persino il suo animo crudele, quella parte che, prima, aveva cercato di giustificare in ogni modo e che dopo aveva cercato di tenere a bada, rideva di lui.

Il suo animo si placò, capendo che era inutile pensare a cose simili in quel momento.

Jenny piangeva per lui, e questo gli bastava.

-Julian, non puoi morire.-

E pioveva, pioveva, pioveva sul suo viso.

-Non morirò.- sussurrò cercando di avvicinarsi un po' a suo orecchio, inutilmente. -Entrerò in un sogno, e se ogni tanto m sognerai potremo vederci.-

La sua ultima bugia, lui che per legge non avrebbe potuto farlo.

E mentre il suo corpo spariva, mentre la vista si annebbiava, mentre quei due pozzi d'acqua salmastra lo abbandonavano, la pioggia cadeva, cadeva.

E sentì che anche dai suoi occhi iniziava a cadere qualcosa.

Avrebbe voluto piangere, urlare, protestare, supplicare:

Oh, amami, amami, amami, amami, amami, amami, amami, amami, amami, amami. Sarò chiunque vuoi che io sia.

Dammi un cuore che batta per me.

Dammi pace.

Dammi ancora un solo istante.

Ma la mano di Jenny svanì, e lui scivolò in un sonno infinito.

Rammaricato, felice.

Tutto l'opposto di tutto.

Come era sempre stato.

   
 
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