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Autore: world_magic    15/11/2015    3 recensioni
Un anno dopo l'iniziazione di Quattro ed Eric, una piccola ragazza Pacifica, Elizabeth, compie una scelta inaspettata: decide di unirsi agli Intrepidi. Lasciando tutti a bocca aperta, Elizabeth si impegna al massimo per diventare una vera Intrepida conservando tuttavia la dolcezza dei Pacifici. Ma cosa succederà quando gli occhi verdi e caldi di Elizabeth incroceranno gli occhi grigi e freddi come il ghiaccio del più giovane Capofazione degli Intrepidi?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 20
Death list
 
(ERIC p.o.v.)
Appena comunico a Liz la notizia dell’espulsione di Axel, la vedo congelarsi sul posto per la sorpresa, ma non riesco a capire se questo è un buono o cattivo segno. Non posso trattenermi a lungo, Max mi sta aspettando per una riunione straordinaria, quindi appena ho riferito il messaggio me ne vado, ma lascio a Liz un bigliettino vicino al vassoio per dirle di raggiungermi dopo cena nel mio appartamento.
Mi dirigo verso l’ufficio di Max e, quando entro, noto che non siamo soli: oltre a noi Capofazione, ci sono anche alcuni Eruditi, tra cui riconosco Jeanine Matthews.
-Che succede? – chiedo con un sopracciglio alzato, abbastanza turbato dalla presenza di alcuni elementi della mia ex fazione.
-Dobbiamo parlare dei Divergenti. – risponde Jeanine con il suo solito tono da so-tutto-io. Non la sopportavo quando ero tra gli Eruditi, figuriamoci ora.
-Stiamo ancora parlando dei Divergenti?! – esclamo scocciato. Dal mio primo giorno da Capofazione, avevo sentito Jeanine parlare della pericolosità di questi individui in varie videoconferenze, ma non avevo mai prestato particolare attenzione, la ritenevo solo una sua paranoia.
-Eric. – mi riprende Max usando il tono da zitto, ascolta e basta.
-Ultimamente abbiamo notato nei test attitudinali una crescita pericolosa di questi individui. Quest’anno molti hanno dimostrato una tendenza alla divergenza, ma non sappiamo dire con certezza se tutti questi soggetti sono effettivamente divergenti o se c’è stato un errore nel sistema. –
-Quindi qual è il nocciolo di questa riunione? – chiedo incapace di controllare la lingua.
Jeanine mi fissa con sguardo tagliente prima di rispondere: - Abbiamo stilato una lista di tutti i sospetti. Ora chiediamo a voi Capofazione di tenere d’occhio questi soggetti e di segnalare qualsiasi attività o risultato sospetto a noi Eruditi. Verranno poi presi gli adeguati provvedimenti per arginare il problema. –
Tutti noi Capofazione riceviamo una copia della lista, poi gli Eruditi si congedano e lasciano l’ufficio.
-Da quando lasciamo che gli Eruditi si intromettano nei nostri affari? – chiedo non appena la porta si chiude.
-Da quando i Divergenti sono diventati una minaccia. Eric, dobbiamo stare attenti: questi soggetti possono distruggere la nostra società. È questo che vuoi? –
-No, ovviamente no, ma … -
-Allora non c’è nulla di cui discutere. Puoi andare. –
Esco dall’ufficio più infuriato che mai: personalmente questi Divergenti non mi hanno fatto niente, ma se sono una minaccia così terribile bisogna fare qualcosa per fermarli. Quello che mi fa andare completamente fuori di testa è che Jeanine Matthews e il suo squadrone di cervelloni  ficchino il naso nelle attività degli Intrepidi.
Guardo i nomi della lista, così, tanto per vedere chi secondo la geniale Jeanine Matthews è così pericoloso da minacciare l’intero sistema delle fazioni. Alcuni nomi non mi sono famigliari, altri sì, ma c’è un nome che attira la mia attenzione più degli altri: uno degli amici di Liz, Diego, è tra i primi nomi della lista. Questo significa che è uno dei maggiori sospettati.
 
(LIZ p.o.v.)
Sto raggiungendo Eric nel suo appartamento, come mi aveva chiesto. Questo pomeriggio sono stata fortunata: un iniziato interno, dopo che è uscito dallo scenario, è stato preso da un attacco di panico e ha messo fuori uso il computer, perciò le simulazioni sono state sospese mentre un tecnico riparava i danni.
Quando busso, Eric viene subito ad aprire e mi fa entrare di corsa, temendo che qualcuno possa vederci.
-Scusa, so che avevamo deciso di tenere le distanze fino alla fine dell’iniziazione, ma ... – inizia a parlare a macchinetta, senza prendere neanche un respiro.
-Non ti preoccupare. Di cosa volevi parlarmi? –
Lui mi guarda un po’ stranito, come se il mio atteggiamento calmo lo avesse completamente spiazzato.
-Non sei arrabbiata? –
-Perché dovrei esserlo? –
-Ho raccontato a Max di quello che è successo tra te e Axel … tu mi avevi chiesto di non dire niente, ma io ho dovuto … -
Capisco che è tormentato per aver denunciato Axel e teme che mi sia arrabbiata. La situazione è così comica che mi lascio sfuggire un sorriso.
-Perché ridi?- mi chiede ancora più confuso di prima.
-Sul serio pensi che sia arrabbiata perché hai denunciato Axel? È vero, ti avevo chiesto di non dirlo, ma non importa. Ti ho costretto a dirlo in un certo senso, dato che era nel mio scenario, altrimenti non l’avresti mai rivelato a nessuno. O mi sbaglio? –
Leggo il sollievo nei suoi occhi, poi si avvicina e mi dà un bacio leggero.
-Ero terrorizzato dall’idea che non mi avresti perdonato. – dice abbracciandomi e sorridendo un po’ timido, cosa completamente non nel suo stile. – Ho dovuto mostrare il formato a Max perché aveva dato un ultimatum ad Axel: un’altra bravata e l’avrebbe sbattuto tra gli Esclusi. La tua simulazione era l’ultima prova che serviva, e se non l’avessi mostrata, sarei finito nei guai anch’io … -
-Eric. – lo interrompo per fargli riprendere fiato. – Punto primo, ora che me l’hai spiegato, anche se fossi stata arrabbiata, e non lo ero, avrei capito e ti avrei perdonato. Punto secondo, sai che sei carino quando sei in preda al panico e all’imbarazzo e inizi a parlare a macchinetta? –
Lo sento irrigidirsi mentre mi abbraccia, poi si abbassa, mi prende all’altezza delle ginocchia e mi carica sulle sue spalle. Inizio a protestare battendo i pugni sulla sua schiena, ma è tutto inutile.
Mi butta sul letto e sempre sul punto di fare qualcosa quando qualcuno bussa alla porta. Eric sbuffa contrariato e si alza e senza che mi dica nulla io vado a nascondermi nel bagno.
Sono troppo curiosa, così appoggio l’orecchio alla porta del bagno e ascolto.
-Che ci fai qui, Quattro? – sento Eric dire mentre apre la porta.
-Sono qui per chiederti se hai visto Liz, non si trova da nessuna parte e i suoi amici mi hanno chiesto aiuto. Erano un po’ preoccupati perché aveva detto che tornava in dormitorio ma non è lì. –
Dovevo usare un’altra scusa, accidenti!
Sento Eric e Quattro continuare a parlare, ma la mia attenzione viene attirata da un foglio appoggiato sul lavello. Cercando di non fare nessun tipo di rumore, mi avvicino e guardo quel pezzo di carta. È una lista di nomi, tra i quali leggo quello di Diego. In fondo al foglio, ci sono solo due parole: SOSPETTI DIVERGENTI.
Non ho idea di che cosa voglia dire, ma ho intenzione di scoprirlo.
Riappoggio il foglio dove l’ho trovato e mi rimetto vicino alla porta, come se non mi fossi mai mossa da lì. Sento la porta d’ingresso chiudersi e subito dopo Eric apre quella del bagno.
-Cos’è successo? – chiedo, anche se conosco benissimo la risposta.
-I tuoi amici ti stanno cercando. Ho detto al Rigido di andarti a cercare al poligono, fossi in te, tornerei in dormitorio prima che Quattro si faccia venire una sincope e ti dichiari scomparsa. –
Non posso evitare di sorridere, immaginando Quattro che corre per la residenza come un pazzo urlando il mio nome in preda al panico. Eric ed io ci diamo un bacio veloce, poi esco e torno di corsa al dormitorio.
-Eccoti! Dov’eri finita? Eravamo preoccupati! – dice Diego quando mi vede entrare alzandosi e venendomi incontro per abbracciarmi.
-Sto bene, - dico per tranquillizzarli, - ero solo andata a fare un giro nella speranza che mi passasse il mal di testa. Come mai eravate così preoccupati? –
-Hai presente quell’iniziato interno che oggi ha fatto un tempo da record nella simulazione? – mi dice Bree con voce grave.
-Sì. –
-Ecco, prima sono venuti degli Eruditi in mensa e insieme ad alcuni soldati lo hanno portato via. Jason è uscito di nascosto, per vedere cosa stava succedendo, e ha visto i soldati picchiarlo fino a farlo svenire e portarlo fuori dalla residenza. Siamo tornati subito al dormitorio per dirtelo, e quando non ti abbiamo visto ci è preso il panico. –
Mentre Bree finisce di raccontare, sento il sangue gelarsi nelle vene: com’è possibile che qualcuno abbia fatto una cosa del genere senza che nessuno se ne accorgesse?
-Jason, tu hai detto a qualcuno quello che hai visto? – chiedo cercando di apparire calma.
-No, solo a voi. –
-Bene, non raccontarlo a nessun altro. Ho l’impressione che ci sia qualcosa sotto, qualcosa di molto grande.  Posso farvi una domanda? Sapete cosa sono i Divergenti? –
Vedo Joshua inarcare le sopracciglia, il che mi fa capire che non ne sa nulla, mentre gli altri si guardano negli occhi preoccupati.
-Che succede? – chiedo.
-Non è molto prudente parlare di queste cose. – sussurra Bree.
-Perché? –
-I Divergenti sono persone che al test attitudinale risultano adatte a più di una fazione. Sembra che gli Eruditi abbiano iniziato a dare loro la caccia perché li ritengono una minaccia al sistema delle fazioni. – mi spiega Jason.
-Quindi gli Eruditi hanno deciso di perseguitare queste persone solo perché sono un po’ diverse? – sono esterrefatta.
-Già, per questo è meglio non parlarne. Ci sono state delle sparizioni, alcuni ragazzi e adulti ritenuti Divergenti sono scomparsi da un giorno all’altro e nessuno ha più saputo niente di loro. C’è chi crede che siano finiti tra gli Esclusi, ma alcuni hanno ipotesi ben più macabre. –
Rimaniamo un minuto in silenzio. Sono completamente senza parole: com’è possibile ritenere qualcuno una minaccia solo perché è un po’ diverso?
Inizio a collegare i puntini: che la lista di Eric abbia a che fare con l’aggressione di questa sera?
-Sapete il nome del ragazzo? – chiedo, sperando di aver fatto male i conti.
-Chris, se non sbaglio. –
Chris.
È uno dei nomi nella lista.
Improvvisamente tutto è chiaro.
Quella è una lista di morte.
È uno dei miei migliori amici è segnato lì sopra.
 
 
 
 
 
Spazio autrice
Eccomi qua! Che ne dite del capitolo? Vi è piaciuto?
Stiamo giungendo alla fine … nel prossimo capitolo ci sarà un happy ending … o forse no?
Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito la storia, siete la ragione per cui scrivo.
Un bacio a tutti e a domenica prossima con l’ultimo aggiornamento.

 
  
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