6)
It's
a circle, a mean cycle I can't excite you anymore
Viviana p.o.v
La sensazione peggiore è essere delusa da qualcuno a cui
tieni molto.
Tu pensi che ci saranno sempre per te e cazzate varie, ma
non è vero, tu sei solo un hobby.
Questo è quello che è successo tra me e Jaime,
pensavo di
piacergli, che potessimo essere una coppia, ma era solo una speranza
stupida.
Incontrare Jess ha confermato tutte le mie peggiori paure: per lui non
sono
niente, solo un modo per affrontare la rottura con la sua ex.
È orribile e non posso parlare con lui perché
ogni volta
mi vengono in mente le parole di Jess e sto sempre peggio.
La pausa è stata una benedizione per me, per tre
settimane non lo vedrò, è un periodo lungo per
decidere cosa fare: ignorare le
parole di Jess oppure rompere definitivamente con lui.
San Diego è una bella città, alcuni ricordi
tentano di
frasi strada nel mio cervello quando atterriamo qui, ma ero troppo
piccola quando
me ne sono andata per avere ricordi chiari.
Sono come fantasmi in un giorno grigio, niente è chiaro,
fortunatamente ho Sofia e Fanny vicino a me.
Andiamo tutti a casa di Tony, che è una grande villa, con
degli arredi semplici, ma carini, mi sento bene qui.
È andato tutto bene finché ho disfatto le valigie
e ho
mangiato con i ragazzi, poi sono stata sopraffatta dai brutti pensieri:
mi
ricordo mie madre, le sue parole cattive, i bulli nella mia scuola e
quello che
mi ha detto Jess.
È troppo da sopportare.
Non mi sono mai tagliata, ma adesso capisco perché Sofia
l’abbia fatto. All’improvviso il tuo cervello si
trasforma in un nemico crudele
e non sai come combattere le tue paure.
La prima sera, quindi, decido di uscire, gironzolare per
la città e bere in qualche bar mi sembra una buona idea.
Forse per un po’ non
penserei a tutte quelle cose che mi stanno facendo impazzire.
L’amore è pericoloso.
Tom DeLonge aveva ragione.
Il primo bar che scegliamo è uno molto carino con della
musica live e buon numero di punk-rockers, skaters e persone strane in
generale.
Io e Fanny ordiniamo della birra, è la sua prima birra che
può bere in California.
Fortunatamente ha già ventun’anni.
Stiamo chiacchierando quando due ragazzi vengono verso il
nostro tavolo: il primo ha i capelli biondi lunghi fino alle spalle e
gli occhi
verdi, l’altro ha spettinati capelli neri e gli occhi castani.
“Ehi, siete qui da sole?”
“Sì, all’incirca.”
Si siedono sulle due sedie libere.
“Possiamo parlare un po’.”
“Sì, come vi chiamate?”
“Io mi chiamo Dean e il mio amico Andreas.”
“Figo, io sono Viviana.”
“Io sono Fanny, felice di conoscervi.”
“Che accento strano, di dove sei, Fanny?”
“Sono canadese.”
“Sei libera, tesoro?”
Fanny diventa fredda in un istante.
“No, ho un ragazzo e non voglio tradirlo.”
Dean è chiaramente deluso.
“Oh, scusa. I miei amici mi stanno chiamando.”
Se ne va lasciandoci con Andreas.
“E tu, Viviana?”
“Sono di New York e sono libera.”
Parliamo un altro po’ e poi lui se ne va. Ovviamente
preferiva Fanny, io sono
sempre la seconda scelta di tutti, nessuno si è mai
interessato veramente a me
o sono mai piaciuta a qualcuno.
Ho sempre provato a fare del mio meglio per essere
carina, ma ho sempre fallito.
Finisco la mia birra e sto per dire a Fanny di andare in
un altro bar, quando vedo Lui.
Jaime sta baciando una ragazza, una puttana bionda del
cazzo.
Il mio bicchiere cade per terra e si rompe, mi alzo e
pago tutto al barman e poi corro via.
“Stai bene, Viviana?”
“Sì, voglio andare a casa.”
“Okay.”
Andiamo alla nostra macchina e Fanny si siede sul sedile del guidatore,
mentre
io mi rannicchio sul sedile passeggeri cercando di non piangere. Ho una
stanza
fatta a posta per piangere alla villa.
Mi sento tradita, proclamava che io gli piacevo e poi in
meno di un giorno sta già baciando un’altra
ragazza. Non gliene frega un
cazzo di me.
Sono solo una ragazza stupida, nessuno vorrà mai un
casino di ragazza, grassa e brutta come me.
Quando finalmente arriviamo a casa
salto fuori dalla macchina e corro in camera
mia, chiudo a chiave la porta e mi sdraio sul mio letto. Le lacrime
finalmente
bagnano le mie guance, le attraversano e muoiono sul cuscino.
Sento qualcuno bussare, ma non mi sbatto a rispondere,
non voglio parlare con nessuno di quanto mi senta ferita. Fanny si
arrende dopo
un po’ e un’ora dopo sento un rumore di passi: mia
sorella e Tony sono tornati a
casa.
Mi sento felice e triste per lei: triste, perché ancora
una volta sono da sola; felice perché lei ha trovato
qualcuno che la ama e Dio
solo sa quanto se lo meritasse.
Mi addormento piangendo e mi sveglio con un gran mal di
testa, fortunatamente posso stare a letto la maggior parte della
giornata:
Sofia e Tony sono fuori e Fanny sta chiacchierando con Alan su Skype.
È un giorno noioso, è un giorno triste.
Alla sera esco da sola – Tony deve incontrare il suo
amico Jaxin, Sofia è da un amico e Fanny vuole dormire
– e gironzolo per un po’
prima di scegliere un locale.
Alla fine scelgo un locale molto piccolo con della musica
house ad alto volume – merda – e pieno di fighetti
di cui non potrebbe
importarmene di meno: voglio solo ubriacarmi.
Ordino uno shot di vodka e poi un altro e un altro
ancora.
Caccio via tutti i ragazzi stupidi, tranne uno. Mi ha
offerto delle pillole per sballarmi e spaccarmi. Non ho mai provato
droghe –
Sofia mi ha messo in guardia abbastanza su quanto siano pericolose
– ma questa
notte sono dell’umore giusto per sperimentare cose nuove,
così ne prendo una.
Sto per ingerirla quando una voce maschile mi parla.
“Io non lo farei se fossi in te.”
Volto la testa e vedo un ragazzo molto magro con i capelli neri rasati
da un
lato con dei meravigliosi occhi castani con del verde dentro.
Sono scioccata.
“Come ti chiami?”
“Matt Healy.”
Mi risponde con un forte accento britannico.
Butto via la pillola e gli sorrido. Siamo entrambi a
disagio, quindi potremmo essere a disagio insieme.
Un ragazzo bello come lui non mi ha mai parlato, quindi
sono curiosa sull’intera situazione e pronta a fare nuove
conoscenze.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione, spero che questo capitolo non ti deluda e ti
incuriosisca. Spero di leggere ancora una tua recensione^^