The Guardians
– Se loro sono gli eroi, noi siamo
spacciati
Capitolo
6
La rana:
storia di come Francis trasformò il suo coinquilino e di
come Gilbert lo prese
per il culo per due settimane
Heatherfield
Sheffield Institute.
Per iniziare
bene la
giornata, Gilbert aveva bisogno, come ogni essere umano che si
rispetti, di una
tazza di caffè:
Che poi lui ne bevesse quattro, era un dettaglio.
Mantenere tanta magnificenza costava fatica, e lui aveva il dovere
verso
l’umanità tutta di essere sempre stupefacente.
Poi, non tutti si svegliavano
vispi e allegri come Antonio!
Quella mattina, però, il suo sacro rituale quotidiano era
stato barbaramente
interrotto da un’aliena esaltata che l’aveva
svegliato con un secchio di acqua
gelata. Il peggio risveglio della storia!
Grazie al cielo, suo fratello non era rientrato a casa: era rimasto a
lavorare
fuori per tutta la notte, per cercare dei documenti su un processo di
affidamento o qualcosa del genere. Sarebbe stato complicato spiegargli
perché
c’era una ragazza in camera sua che straparlava di principi
aspiranti
concorrenti di Master chef e di mondi a secco di magia da salvare. West
non
sapeva neppure che da due giorni Elizabeta viveva con loro (in
realtà l’albino
l’aveva fatta nascondere in garage, ma comunque stavano sotto
lo stesso tetto).
Elizabeta non gli diede neppure il tempo di fare colazione: appena
uscito dal
bagno lo trascinò fuori casa, con gli sguardi dei passanti
fissi su di loro.
Vedere
una ragazza vestita da Arya Stark dei poveri non era una cosa da tutti
i
giorni! Senza contare che mancavano ancora sette mesi al comicon!
‘’ Tsk… tu mi hai portato qui, e ora
devi prenderti le tue responsabilità!’’
‘’ Guarda che non ti sposo.’’
‘’ Di che diavolo parli? Stai ancora
dormendo?’’
‘’ Forse… non rendo al meglio senza la
mia dose di caffè.’’
‘’ Cos’è il
caffe?’’
La storia dei Guardiani era appena iniziata, ma Gilbert sapeva
già una cosa: un
mondo senza caffè, era un mondo triste.
‘’ Senti, prima di fare qualsiasi cosa tu voglia
fare, fammi bere almeno un
cappuccino al bar del college.’’
‘’ Senza questo caffè non sei capace di
usare il Cuore?’’
‘’ Non ne ho la minima idea.’’
Un po’ perché aveva bisogno di creare un Portale
per tornare a casa, un po’ perché
non sarebbe riuscita a sopportare eventuali lamentele del guardiano,
Elizabeta
disse:’’ Va bene, megalomane. Ma fa una cosa
veloce, intesi?’’
‘’ L’ultima ragazza che me l’ha
detto, è stata più che
soddisfatta!’’
Per quella battuta, Gilbert rimediè un occhio nero.
Allo Sheffield, nessuno li degno neppure di un’occhiata.
L’attenzione generale
era tutta per la pseudo rivista di alcuni ragazzi della
facoltà di giornalismo.
Con che soldi poi riuscissero a far stampare delle copie, era un
mistero.
‘’ Cos’è successo a questi
ragazzi? Gli hanno lanciato un incantesimo?’’
‘’ No, non hanno una vita sociale e si divertono a
spettegolare su quella degli
altri.’’
Tutto era filato liscio, ma una volta al bar si ritrovarono faccia a
faccia con
Francis.
‘’ Gil , hai visto una rana?’’
‘’ Cosa?’’
‘’ Una rana. Sai, animaletto verde… ne
hai vista una nei paraggi, magari con
delle strane sopracciglia?’’
‘’ Amico, va bene che non ho caffeina che mi
circoli nelle vene, ma non sono
arrivato al punto di avere le visioni!’’
‘’ Mon Dieu, sono
finito!’’
Stanca di tanti melodrammi, Elizabeta disse:’’ Si
può sapere perché cerchi una
rana?’’
‘’ Sì, e intanto che spieghi io mi
prendo un cappuccino. Qua di decente c’è
solo quello.’’
‘’ E’ una lunga storia…
‘’
‘’ Ti sembra che vada di
fretta?’’
‘’ Bene… è iniziato tutto
stamattina…’’
‘’
Damned frog, hai preso tu i
miei appunti?’’
La ragazza che stava parlando con Francis, una graziosa austriaca,
vedendo
Arthur venire furioso verso di loro, pensò bene di
defilarsi. Non aveva tutti i
torti, nessuno sano di mente vorrebbe sorbirsi le urla
dell’inglese, specie se
di prima mattina.
‘’ Solare come sempre, vedo.’’
‘ ‘Smetti di gracidare, idiot. Collins oggi vuole
le bozze del programma di
letteratura, e io non trovo più i miei
appunti.’’
‘’ E secondo te, li avrei presi
io?’’
‘’ Yes!’’
‘’ In base a quali prove?’’
‘’ Sei disordinato
e…’’
‘’ Ora il disordine è una
colpa?’’
‘’ Sì, se impedisce a me di trovare le
mie cose!’’
‘’ Hai pensato che forse li hai
dimenticati da qualche parte? ‘’
‘’ Sì, certo che ci ho pensato! Ma
niente, non li trovo!’’
‘’ Spiacente, non li ho io. ‘’
‘’ Rana, ora tu vieni con me. Tuo il disordine, tuo
il problema.’’
Fu allora che il francese disse
una frase infelice.
‘’ Sei così irritante… quasi
quasi la rana sembri tu.’’
‘’
E
dopo?’’ chiese l’albino, con in mano il
suo cappuccino. I litigi di coppia (perché,
andiamo, quei due erano una coppia fatta e finita) non erano il suo
forte, e
ancora doveva capire cosa c’entrasse tutto ciò con
la rana che il suo amico
stava cercando.
‘’ Mhm… diciamo che… potrei
avergli fatto qualcosa…
‘’
Aspetta… l’hai
trasformato in una rana?’’
‘’ Oui…’’
Gilbert rise di gusto. E la stessa cosa fece Elizabeta, che tuttavia
cercava di
rimanere seria.
‘’ Ehi Franny – fece l’albino,
con le lacrime agli occhi – Ora ti dovremo
chiamare il Signore delle Rane?’’
‘’ Tu
ridi, ma questa è una tragedia!’’
‘’
Kesekesekese… certo
che tu e Tonio amate i tipetti pepati, eh? L’ho
sempre detto che siete masochisti. ‘’
‘’ Gil, non succederà mai in questo
mondo che io e
quell’hooligan…’’
‘’ Zitto! – l’interruppe Eliza,
mettendogli una mano davanti alla bocca – Non
un’altra parola. E’ qui.’’
‘’ Eh? Dove?’’
‘’ Davvero?’’
Con un cenno della testa, indicò verso il bancone, dove si
trovava una rana
delle folte sopracciglia. Ora, nessuna rana normale aveva le
sopracciglia.
Quindi, o quella era qualche esperimento mal riuscito dei ragazzi di
Genetica,
o era Arthur.
‘’ Fate molta attenzione.’’
‘’ Pff… andiamo, donna. Che cosa
potrà mai succedere? Lasciatelo prendere a
me!’’
Senza alcuna cautela, l’albino si avvicinò alla
rana, ma questa fu più veloce:
gli saltò sulla testa e poi sulla caffettiera dietro il
bancone, quella con cui
aveva parlato pochi
giorni prima
Gilbert.
‘’ Piccolo… vuoi fregarmi? Ti credi
migliore del magnifico? Aspetta che ti
prenda…’’
‘’
Gil…attenz…’’
Troppo tardi: il
tedesco si avventò
sulla sua preda, ma ancora una volta fu battuto sul tempo. Arthur
saltò addosso
a delle matricole, e poi uscì dal bar. Tutto, mentre Gilbert
distruggeva delle
proprietà dell’istituto.
‘’ Oh oh… beh, meno male che lo
psicopatico non è qui.’’
‘’ Ehm… mon ami mi
dispiace contraddirti, ma Ivan sta arrivando.’’
‘’ Cos…? E tu come lo
sai?’’
‘’ Non li senti i kolkolkol?’’
Di fronte alla possibilità di dover avere a che fare con il
rettore, il tedesco
prese la decisione più logica che la sua magnifica mente
potesse partorite.
‘’ Franny, andiamo a cercare il tuo
fidanzato!’’
‘’ Ti ho già detto che non stiamo
insieme!’’
‘’ Ehi!
– esclamò Elizabeta - E mi lasci
qui? Ma… ASPETTA, MI DEVI RIPORTARE A
CASA!’’
*
Fuori
Agraria, solo una persona sorrideva, felice come una Pasqua. Non solo
per la
notizia in prima pagina sulla rivista di Feliks e Toris (il polacco
aveva i
suoi difetti, ma aveva buon occhio per quanto riguardava le relazioni
romantiche altrui); Antonio non aveva ancora ben chiara tutta la storia
dei
Guardiani e della Muraglia che li divideva da un’altra mondo.
Più che agli
svantaggi che il suo nuovo ruolo comportava (come mentire ai suoi
genitori e a
suo fratello, anche se lì il vero rischio era che lo
portassero dallo
strizzacervelli) lo spagnolo pensava all’incredibile fortuna
che gli era
capitata: la possibilità di stare fianco a fianco con Romano
senza passare per
uno stolker.
Era da più di un anno che pregava per avere una
possibilità per conquistare lo
scontroso italiano, e finalmente qualcuno in Paradiso l’aveva
ascoltato.
Certo, avevano uno strano modo di esaudire i desideri, ma dopo aver
visto
Romano trasformato… beh, non aveva niente di cui lamentarsi.
‘’ Uh uh… quei
pantaloncini lo
valorizzano – pensava, con una copia del giornale
in mano - Non vedo l’ora che si
ritrasformi. Chissà se
Gil ha ancora la macchina fotografica
che…’’
Croack!
‘’Levati di mezzo, imbecille!’’
‘’ Eh?’’
Una rana gli saltò sulla testa, si diede
un’occhiata in giro, come se stesse
cercando di orientarsi, poi saltellò via, tutto mentre
Antonio cercava ancora
di metabolizzare l’informazione Ho
una
rana sulla testa.
‘’ Che diavolo…?’’
‘’ Uff… Tonio, hai visto una
rana?’’ gli chiese trafelato Gilbert, arrivato in
quel momento con Francis alle calcagna.
‘’ Ehm…
sì.’’
‘’ Quoi? –
il francese sembrava
sconvolto. Oppure erano gli effetti della corsa che lo facevano
sembrare più
morto che vivo – Dove è
andato?’’
‘’ Di là!’’
‘’ Forse facciamo ancora in tempo a fermarlo
– disse Francis – Andiamo,
Gil!’’
‘’ Ehi, ma cosa sta
succedendo?!’’
Si doveva
ancora abituare al fatto che loro avessero dei poteri magici, ma vedere
i suoi
due migliori amici inseguire una rana… ecco, gli era parso
giusto un filino
strano.
‘’ Te lo spieghiamo correndo – fu la
risposta dell’albino – Ho due pazzi che mi
inseguono.’’
‘’ Due pazzi?’’
Ma le loro giornate, ora che erano diventati Guardiani, sarebbero
sempre state
così strane?
‘’ Mon ami, oggi
non è davvero
giornata, credimi ‘’ intervenne Francis,
appoggiando una mano sulla spalla
dell’amico. Il suo bellissimo corpo non era abituato a tutto
quel movimento.
‘’ Infatti – precisò Gilbert -
ha trasformato il suo ragazzo in una rana.’’
‘’ Chi, l’inglese
isterico?’’
‘’ Si può sapere perché
pensate tutti che io e Arthur stiamo insieme?’’
Prima che Antonio desse la sua versione dell’arcano, in
lontananza si udì la
voce di Elizabeta che urlava:’’ DANNATO, TORNA
SUBITO QUA! MI SERVI
DANNAZIONE!’’
‘’ Ohi ohi… Tonio, ti racconteremo tutto
dopo! Adesso dobbiamo filare via da
qui!’’
*
‘’
Dovrei
trovare un posto dove stare – disse sconsolato Kiku, mentre
accompagnava
Feliciano all’università – Non posso
continuare ad abusare della vostra
ospitalità.’’
‘’ Ve…
ma non è un problema! Mamma ha
detto che puoi rimanere da noi per tutto il tempo che
vuoi!’’
Il giovane inviato di Kandrakar sospirò. Il guardiano
dell’aria era gentile a
volergli offrire un punto d’appoggio sulla Terra, ma lui
doveva dimostrare alla
sua maestra di potersela cavare da solo. Solo l’Oracolo
sapeva quanto Luba
fosse protettiva nei confronti dei suoi allievi. Senza contare che,
dovendo
fare da tutore a quegli scalmanati, doveva guadagnare credito ai loro
occhi. E
farsi mantenere da uno di loro non avrebbe certo aiutato.
‘’ Non dovreste dispiacervi, è normale
che …’’
‘’ Dammi pure del tu. Adesso siamo amici,
no?’’
‘’ A-amici?’’
‘’ Beh, sì. Perché ti pare
tanto strano?’’
‘’ Uhm… ecco… è
quasi imbarazzante da dire, ma sul mio mondo, Basilide, non ho
mai avuto tempo per fare amicizia.’’
‘’ Ve…
perché?’’
‘’ Fin da piccoli veniamo allenati per diventare
dei guerrieri al servizio di
Kandrakar.’’
‘’ Niente sonnellini?’’
‘’ No.’’
‘’ Niente pasta?’’
‘’ Nemmeno.’’
‘’ Ve… che brutta vita! Ma ora che sei
qui, ti prometto che ti farò recuperare
tutte le cose belle della vita. Al primo posto: la pasta. Al secondo:
pasta. Al
terzo: pasta. Ho già detto che devi assolutamente mangiare
la pasta?’’
‘’ Mi pare che tu l’abbia appena accennato…
Santa Xin Jing!’’
‘’ Che c’è? Hai una brutta
cera.’’
‘’ Mi sono dimenticato di una cosa importantissima!
Per punizione dovrò fare
harakiri!’’
L’alieno armeggiò con la magica del suo kimono,
facendo impallidire l’italiano,
che temette che stava cercando la lama con cui fare haracoso.
Invece estrasse, con suo sommo sollievo, una logora
pergamena.
‘’ Ve… cos’è?’’
‘’ E’ la Mappa dei Portali –
spiegò il
ragazzo – E’ un oggetto importante quanto il Cuore
di Kandrakar, e solitamente
è affidato al Guardiano dell’aria. Serve per
rintracciare i Portali aperti dal
principe di Meridian e…’’
Croac
‘’ ANDIAMO, TOGLIETEVI!’’
I due sgranarono gli occhi, quando si videro passare davanti
una rana con
folte sopracciglia nere.
‘’ Ve… da quando ci sono rane in
città?’’
‘’ Avete visto una rana?’’
chiesero all’unisono Francis, Gilbert e Antonio,
arrivati in quel momento.
‘’ Mhm… sì. Ha appena
attraversato la strada.’’
‘’ Mon Dieu… dobbiamo
sbrigarci!’’
‘’ Uff… ma come fa ad essere
più veloce di noi?!’’
Subito, il trio se ne andò, correndo dietro
all’animale, in direzione della
statale. E dato che tre pazzi in un giorno non bastavano, dopo pochi
istanti
arrivò anche il capo dei ribelli del Metamondo.
‘’ L’idiota è passato di
qui?’’
‘’ Chi?’’
‘’ Il megalomane, occhi rossi… ah,
lasciamo perdere. Ho bisogno di lui per
aprire un Portale e tornarmene a casa!’’
‘’ M-ma il Cuore non ha quel
potere!’’ esclamò il povero Kiku.
‘’ Eh? Vedi quello che devi fare, perché
io ho degli uomini che mi aspettano, e
un erede al trono da trovare. ‘’
‘’ Ve…
e si trova sulla Terra?’’
‘’ Ovviamente ‘’ fu la risposta
della donna.
‘’ Sigh … ma fino a
quando…’’
‘’ Scusate… perché la mappa
si è illuminata?’’
Era vero: la vecchia pergamena emanava un bagliore bianco-azzurro,
bagliore che
attirò l’attenzione di Elizabeta.
‘’ Questa è… no, non ci
credo! E’ la leggendaria Mappa dei
Portali?’’
‘’ Ehm… si.’’
‘’ Finalmente qualcosa di buono oggi! Avanti, dove
si trova il Portale?’’
A seguito dell’ordine perentorio della donna, Feliciano
srotolò il rotolo, e
gli si illuminò il viso quando vide dove
si trovava
il Portale.’’
‘’ Ma è dove lavora la mia mamma! E
c’è anche Lud!’’
‘’ Lud? E ora questo chi
è?’’
L’italiano non rispose, ma prese entrambi per i polsi.
‘’ Non vi preoccupate, vi accompagno io! Conosco la
strada.’’
‘’ Ma devi andare
a…’’
Feliciano neppure ascoltò Kiku. Non c’era verso
di fargli cambiare idea. Non quando c’era la
possibilità di rivedere
Ludwig.
*
Cosa
c'era di peggio di un Arthur rana in fuga a grandi balzi? Un Arthur
rana in
fuga a grandi balzi in direzione della statale.
‘’ OMMONDIEU!
‘’ esclamò
Francis, coprendosi gli occhi e
riuscendo già ad immaginare fin troppo nitidamente il suo ex
coinquilino
ridotto ad una poltiglia verde sull'asfalto. Va bene, era un hooligan
della
peggior specie… ma andiamo, nessuno meritava di finire sotto
a una macchina in
quello stato!
‘’
Spacciato ‘’ commentò lo spagnolo,
che nonostante la gravità della situazione sembrava quasi
stesse sorridendo.
‘’ Tonio, sembra che la cosa ti faccia
piacere!’’
‘’ Ma che dici! ‘’
Tentarono di lanciarsi all'inseguimento, ma un clacson lo convinse a
desistere.
Sorprendentemente invece, Arthur sembrava relativamente tranquillo...
in realtà
era furioso, e deciso ad allontanarsi il più possibile da
quel pazzo, ma
l'espressività del muso di una rana è facilmente
fraintendibile.
In ogni caso, muovendosi a balzi regolari e sfruttando i momenti
giusti, il
nostro impavido rospetto era riuscito ad arrivare a metà
strada dove, con suo
grande disappunto, trovò un'altra rana intenta nella
medesima, pericolosa
operazione.
‘’ Cra!‘’
‘’No,
non parlo la tua lingua...
io sarei una persona, so che non sembra, ma...- cercò
di spiegare l'inglese, emettendo però qualcosa di simile ad
un gorgoglio e gonfiando
le guance.
‘’Cra?‘’
‘’Ehi!
A chi hai dato del pazzo,
tu? ‘’
‘’Craahahah!
‘’
Detto questo l'altra rana ricominciò a saltellare, arrivando
dall'altra parte
della strada.
Ora, come fosse possibile per una rana ridere, rimaneva un mistero.
Come fosse
possibile poi che riuscisse ad attraversare la strada con tanta
disinvoltura,
rappresentava un mistero altrettanto inspiegabile.
Ma, paese che vai, usanze che trovi. Arthur decise di seguire
l’altra rana,
pensando che fosse preferibile al venire investito e ridotto a una
omelette.
‘’ Mi scusi, colpa mia!’’
esclamò Francis schivando al volo una macchina e
raggiungendo le due rane. O almeno, così credeva. E quella
seconda rana da dove
usciva? Era sicuro di non aver trasformato nessun’altro quel
giorno!
‘’ Ma che diavolo...? ‘’
Da quando c'era un fiume oltre la strada che portava
all'università? Da quando
nel suddetto fiume galleggiavano tronchi secolari abbattuti? E
soprattutto, da
quando le tartarughe notavano in acqua dolce e rigorosamente in fila
per tre?
‘’Io mi preoccuperei di
altro...’’ gli disse Gilbert, dopo essere
finalmente
riuscito a raggiungerlo.
‘’ E cioè?’’ come
mai il suo amico improvvisamente aveva quell’espressione
terrorizzata? Non gli ci volle molto per capire il motivo del suo stato
d’animo, non quando un coccodrillo in stile delfino curioso
spuntò fuori
dall’acqua dello stagno e li guardò con malcelato
interesse.
‘’ C-cosa? U-un…
COCCODRILLO?!!!’’
Gilbert si portò una mano sulla fronte.
‘’ Ah già, dimentico sempre la fobia di
Tonio per i coccodrilli.’’
‘’ Ma lui non adora le
tartarughe?’’
‘’ S-si amigo, ma
i coccodrilli sono
possibili assassini!’’
‘’ Qualcuno qui ha visto troppi B
movie…’’
‘’ Ragazzi – li riportò alla
realtà Francis-
Abbiamo un problema.’’
‘’ E te ne accorgi ora?’’
‘’ Chi entra a riprendere Arthur… in
quella palude?’’
Il primo a tirarsi indietro fu proprio il francese.
‘’ Io non mi infilo in un pantano con questi abiti!
‘’
Dal canto suo, a Gilbert non andava di immolare la sua magnificenza,
tra
tartarughe, coccodrilli e pantani.
‘’ Io sono troppo magnifico per questi salvataggi
di bassa lega...’’
Ebbene si, con tutta la poca voglia che aveva, toccò ad
Antonio architettare un
piano. Senza sforzarsi troppo. E senza avere una crisi di panico
perché dei
coccodrilli sembravano apprezzare la carne latina.
Cosa
avevano visto prima? Tronchi? Poteva funzionare. Ispirò
profondamente, e si
concentro. Sembrava un trucchetto da niente, dopotutto.
Dal
nulla, crebbe un rigoglioso albero la cui chioma, nonostante l'assenza
di
vento, iniziò a piegarsi in direzione della ninfea sulla
quale Arthur si era
sistemato.
‘’craa?’’
‘’ No guarda,
l’ho visto anch’io… a
questo punto, spero che si tratti veramente di un sogno. Sapevo che le
stare
troppo con quel maniaco avrebbe portato a questo.’’
Intanto, Francis salì sul
‘’ponte’’ di fortuna creato da
Antonio.
‘’ Sei sicuro che reggerà?
‘’
‘’ Perché
non dovrebbe?’’ chiese offeso l’ispanico.
Va bene, si distraeva facilmente… ma
questo non voleva dire che ogni cosa che faceva era destinata
inevitabilmente al
disastro. Giusto?
‘’ Aspetta, per sicurezza ti do’ una mano
anch’io.’’
‘’ Franny, non è necessario
dav…’’
CRACK
‘’
Cavolo,
ha gracidato forte stavolta... ‘’ fece Gilbert,
mentre Antonio e Francis si
fissarono, terrorizzati.
‘’ Amigo…’’
‘’ Non è la rana, è
il TRONCO!’’
‘’ Craa…’’
‘’ Hai ragione
– concordò Arthur,
mentre i poteri combinati di Francis e Antonio provocarono un mini
tsunami – E’ meglio
cambiare aria. Voglio tornarmene a
casa.’’
‘’ Craa…’’
‘’ Ti farei venire,
sai… ma il mio
coinquilino è francese.’’
‘’ Craaaa!’’
‘’ Ecco, meglio
evitare.’’
Vista la confusione, Arthur cominciò a saltare
verso la statale, direzione
campus, per poter tornarsene nel suo appartamento, sano e salvo, e
provare a
svegliarsi. Tutto quello era così assurdo che doveva essere
necessariamente un
sogno. Logico, no?
Peccato che qualcuno non era del suo stesso parere.
‘’ Oh, curioso – disse Ivan,
prendendolo. Era alla ricerca di Gilbert, per fargli
ripagare la
caffettiera rotta da lui. Ma aveva trovato qualcosa di decisamente
più
interessante – Questa rana è veramente curiosa. Da
quando hanno capelli e
sopracciglia?’’
‘’ Anche lui adesso? Cosa
c’è, oggi è la
giornata del facciamo impazzire Kirkland?’’
‘’ Kolkolkol… quasi quasi, ti
porto a casa mia.’’
‘’ Eh no, non ci
tengo.’’
Incurante del gracidare di protesta del ranocchio, il russo
si allontanò
dalla palude, lasciandosi alle spalle Gilbert, Antonio e Francis
completamente
zuppi e coi capelli sporchi di fango e terra.
‘’ E ti pareva… proprio lui doveva
prenderlo?’’
‘’ Adesso?’’
‘’ Tsk… lasciate fare
a me. So dove
abita!’’
Francis alzò gli occhi al cielo. Appena tornato a casa, si
sarebbe dovuto fare
una doccia… per sicurezza, ne avrebbe fatte cinque. Non
voleva sapere che razza
di ‘regalini’ lasciavano i coccodrilli nel loro
habitat naturale.
‘’ Temevo
che avresti detto una cosa del genere.’’
Meridian
Base dei ribelli
Città Infinita
Mancare per
qualche
giorno dalla
Città Infinita non era una
novità per Elizabeta. I suoi uomino non si preoccupavano mai
se mancava per qualche
giorno. Lei non era soddisfatta, se prima non era riuscita a fare un
lavoro
perfetto e certosino. Al suo rientro, era abituata alle frecciatine di
Vlad ( ‘’
Già qui? Speravamo di esserci finalmente liberati di te) e alle noiose
raccomandazioni di prudenza di
Eduard. Insomma, essere il capo dei ribelli non era un lavoro facile,
doveva
avere orecchie e occhi dappertutto, per impedire che qualche povero
innocente
mangiasse le delizie di Oliver.
Lei avrebbe messo fine a quella tirannia culinaria…
preferibilmente senza
Guardiani svitati a cui dover fare da balia.
Due giorni di convivenza col guardiano del Cuore, e poteva
già dire con
assoluta certezza che no, tra i ribelli e i guardiani non ci
sarà mai alcuna
collaborazione. Mai. Troverà da sola la Luce di Meridian. I
ribelli non avevano
certo bisogno di quei cinque per riuscire a togliersi dalle scatole
Oliver.
‘’ Eliza! – esclamò una voce
familiare alle sua spalle – Ti pare questo il modo
di tornare?! Non hai avvisato nessuno, non abbiamo avuto alcuna
informazione
dai nostri infiltrati al castello, e mi hai lasciato da solo con le
ninfe del
lago! Sai quanti soldi ho perso, giocando a carte con
loro?’’
‘’ E’ bello pure per me rivederti, eh
‘’ fece ironica la ragazza, continuando a
camminare in quel labirinto che era la Città Infinita.
Eduard sbuffò, e affiancandola disse:’’
Tu scherzi, ma intanto chi mi ridà i
soldi?’’
‘’ Boh, chiedi a Vlad.’’
‘’ Vlad ha già i suoi problemi con i
profughi. Sempre più persone vogliono
attraversare i Portali, e diventa complicato convincerli a restare qui
e a
unirsi a noi.’’
‘’ Perché non li fate andare via?
Sicuramente la Terra è cento volte meglio che
qui. Avere dei nuovi uomini tra noi è allettante, ma
è pur sempre una scelta
che spetta a loro. Mica posso costringerli, ti
pare?’’
Eduard la fissò, con la stessa espressione di chi guardava
un pazzo. O come una
madre guardava suo figlio dopo un
‘’ Non capisci?! Più persone
attraversano i Portali, più la Muragli diventa
debole. Arriverà il momento in cui non reggerà
più, e Oliver sarà libero di
espandere il suo regno del terrore culinario su tutto
l’universo! Tu non vuoi
che succeda, vero? Non possiamo, ti immagini
se…’’
SBAAAMM!
‘’ Toh, questa non è male
– disse Elizabeta, stringendo il manico della
padella che aveva preso in prestito dalla cucina
di Gilbert – Finalmente
hai smesso di sclerare. Sai che potevi fermarti a Oliver
sarà libero di
espandere il suo regno del terrore culinario? Pensi che io
glielo l’ascerò
fare? Durante la mia sortita, ho saputo che il legittimo erede al trono
si
trova sulla Terra. Io lo rintraccerò, e lo
riporterò qui!’’
‘’ Mph…
mhfp….’’
‘’ Cosa?’’
‘’ Ho detto – ripeté Eduard,
dopo aver sputato due denti – Rimane il problema
dei Portali. Noi non siamo in grado di chiuderli!’’
‘’ Con me in missione sulla Terra non dovrete
preoccuparvi di…’’
‘’ No, Eliza. Sai quanto è grande la
Terra? Non sappiamo niente della Luce di
Meridian, né se l’ex regina gli ha detto che non
è umano ed è destinato a
grandi cose. Perché si sa, da grandi poteri derivano grandi
responsabilità e…’’
‘’ Ed,
taglia!’’
‘’ Ah, scusa… dicevo, non sappiamo
neppure che aspetto abbia! Da dove
cominceresti, eh? Se almeno ci fossero le Guardiane! Almeno saremmo
sicuri che
dove sono loro, c’è anche la Luce di Meridian!
Tutte le volte è stato così: una
guardiana era amica dell’erede al trono!
Mhm… mi sa che gli autori non abbiano
poi tanta fantasia!’’
Elizabeta non lo stava neppure più ascoltando.
L’espressione sul suo viso si
era fatta indecifrabile. Eduard aveva detto che avevano bisogno delle
Guardiane. Lei, che aveva conosciuto la loro brutta copia maschile,
sapeva che
potevano farne tranquillamente a meno. Ma la Muraglia era fragile, e
anche se
incompetente, il guardiano del Cuore era l’unico in grado di
chiudere i Portali.
Senza contare quel piccolo particolare della Luce di
Meridian…
‘’ Ehi Ed! – esclamò a un
tratto – Dunque le precedenti Luci di Meridian hanno
sempre avuto un legame con le Guardiane?’’
‘’ Sì, sempre! Anche quando non erano in
esilio a causa di parenti fuori di
testa, chissà perché finiva che stringessero
amicizia con questa o quella
guardiana. ‘’
‘’ Ah, davvero? Metti caso che io abbia incontrato
una guardiana…’’
‘’ In quel caso, potresti andare subito sulla Terra
– disse deciso il suo amico
– Dove ci sono le Guardiane…’’
‘’ Ci sono buone possibilità che ci sia
anche la Luce di Meridian… beh, questo
facilita di molto il mio lavoro, no?’’
‘’ Un momento… tu hai
veramente…’’
‘’ E una lunga storia – lo
liquidò lei, puntandogli contro la padella a mo’
di
monito – Avverti gli altri, Ed. Io starò sulla
Terra a tempo indeterminato!’’
‘’ E chi ti
sostituirà?’’
Va bene che Elizabeta si assentava spesso dalla base dei ribelli per le
sue
missioni per il Metamondo. Ma non era mai successo prima che andasse in
missione in un altro mondo, senza stabilire una data precisa per il suo
rientro.
‘’ Ma tu, ovvio! Al succhia sangue non affiderei
neppure un paio di torte di
Enkaterina. Tu sei più affidabile. Non dovrai fare niente di
ché, solo gestire
le crisi di nervi di decine e decine di persone. Che sarà
mai?’’
Non poteva rifiutare. Quando mai riusciva a dire di no a
qualcuno? Lui
non era un leader, non era Wolverine. Al massimo era Bestia!
‘’ Sigh… c’è
qualcos’altro?’’
‘’ Sì:
al rientro mi dovrai spiegare
cosa sono gli yaoi!’’
Heatherfield
Casa di Ivan Braginski
‘’ Ragazzi, questa è violazione di
domicilio!’’
‘’ Tonio, zitto che mi deconcentri! Uff –
sbuffò l’albino, mentre armeggiava
con la serratura della porta – Eppure mi sembrava di riuscire
a fare ancora
bene questo trucchetto.’’
‘’ Non ti importa niente che potremmo essere
arrestati?’’
‘’ Beh, tanto mio fratello è avvocato.
Ci tirerà tutti fuori in un
battibaleno.’’
‘’ Si, vero – fece l’ispanico
– Ma il giudice è la madre di Lovinito. Che
figura ci faccio?’’
‘’ Ohohohoh… allora è questo
il problema? Non vuoi fare brutta figura con la
futura suocera?’’
‘’ Beh Franny – ghignò Gilbert
– Almeno Tonio qui non ha trasformato il suo
fidanzato in qualche animale strano. E’ già
qualcosa. Mi immagino già cosa
racconterai alla tua, di suocera:
E’
stato amore a primo croack. ‘’
Il francese dovette trattenersi dalla voglia di sbattersi la mano in
faccia.
‘’ Mon dieu, ve
l’avrò già detto: quel bruco non
è il mio fidanzato.’’
‘’ Vorrai dire rana ‘’ lo
corresse il tedesco, il quale trovava tutta quella
storia assurdamente divertente.
‘’ Tu fa poco lo spiritoso e sbrigati ad aprire
questa dannata porta.’’
‘’ Non si danno ordini al
Magnifico.’’
‘’ Si, certo… intanto Ivan potrebbe
essere qui da un momento all’altro.’’
‘’ Se proprio lo volete sapere, mancano
cinque minuti esatti.’’
I tre si bloccarono, impietriti. Da dove veniva quella voce?
Oltre loro,
non c’era nessuno.
‘’ Non è che ci hanno
scoperto?’’
‘’ Beh, che volete che faccia? Siete
divertenti, e qui non viene quasi mai nessuno.
E poi sono solo un allarme anti furto, mica posso chiamare la
polizia.’’
‘’ Un momento – Francis era
impallidito, e puntava il dito contro l’allarme
– Parla? Come è possibile?’’
‘’ Uhm… credo che sia colpa mia
– ammise Gilbert, mettendo da parte la carta di
credito che aveva provato a usare per scassinare la serratura
– E’ da un po’
che le cose elettroniche mi parlano. Tipo la mia sveglia, la
caffettiera del
campus, il mio telefonino… ‘’
‘’ Non
lo trovi inquietante?’’
‘’ Eh? E perché Tonio? Io sinceramente
trovo che sia una gran figata.’’
‘’ Tu non sei normale ‘’ fece
convinto l’ispanico. Lui a un simile potere non
riuscirebbe mai ad abituarsi. Ma dato che era il Guardiano della terra,
mica
gli alberi e i fiori cominceranno a parlare con lui?
‘’ Infatti sono magnificamente
fico.’’
‘’ Non credo che si riferisse a
questo.’’
‘’ Bah, ma tu che ne sai.’’
‘’ Sono evidentemente più
intelligente di te. Capisco, eccome!’’
‘’ Tsk, fa poco la spiritosa. Tanto i
cavi per disinnescarti li trovo di
sicuro.’’
‘’ Davvero sta litigando con un allarme
elettronico?’’ si chiesero
stupiti Francis e Antonio, assistendo alla scena che si stava svolgendo
sotto i
loro occhi.
‘’ Ehm… non che voglia interrompere un
così lieto dialogo – intervenne il
francese – Ma potresti chiedere alla tua nuova…
amica… di farci entrare?’’
‘’ E perché dovrei? Mi piacete,
siete divertenti… ma chi mi garantisce che
non siate dei ladri? Non voglio che lui mi cambi… come ha
fatto con le altre.
Questo è un bel quartiere, è abbastanza
tranquillo. E non devo lavorare tanto.
Ma se mi cambiasse… brr… non oso immaginare dove
potrei finire.’’
‘’ Primo: dei fighi con queste facce
potrebbero mai essere ladri? – disse
l’albino, cominciando una strana arringa difensiva
– Secondo: noi siamo degli
studenti del russo psi… ehm… di Ivan. E abbiamo
saputo che oggi è il suo
compleanno.’’
‘’ Davvero?’’
‘’ Davvero?’’
Gilbert fece segno ai suoi due amici di fare silenzio, e di lasciarlo
fare.
Antonio e Francis sapevano già di dover correre ai ripari,
altrimenti lì come
minimo sarebbe scoppiato tutto.
‘’ Ma ceeerto. Noi volevamo organizzargli una
grandiosa festa a sorpresa… ma
solo, non sappiamo cosa regalargli. Capisci il nostro
problema?’’
‘’ Beh, basta che non gli regaliate un
altro allarme anti furto, e per me
potete anche portargli mezza Europa.’’
‘’ Quella sarebbe un’idea! Ma
noi volevamo qualcosa di più semplice… e
speravamo che entrando a casa sua, potessimo indagare sui suoi gusti.
‘’
‘’ Non potevate chiedergli le
chiavi?’’
‘’ E la sorpresa? No, abbiamo deciso di
usare metodi più… anti
convenzionali per lui. ‘’
‘’ Siete strani forti, eh…
vabbé, io vi faccio entrare. Ma badate a non
farvi beccare, intesi? Non voglio essere
sostituita.’’
‘’ Non preoccuparti – disse il
tedesco, facendole l’occhiolino – Saremo
velocissimi.
‘’
Il premio per la miglior faccia tosta, doveva andare sicuramente a
Gilbert.
Seguito poi a pari merito da Antonio e Francis.
‘’ Se tuo fratello lo
sapesse…’’
‘’ Beh, capirebbe finalmente quanto sono
figo.’’
‘’ Oppure chiederebbe l’esame del DNA, mon
amie.’’
‘’ Molto divertente.
‘’
I tre non ebbero però il tempo materiale di perquisire come
si deve la casa,
che sentirono il rumore della porta che si apriva.
‘’ Oh cazzo…’’
‘’ Non stare lì impalato e vieni
qui!’’ esclamò Gilbert, prendendo
l’ispanico
per un braccio e infilandosi nel ripostiglio. Fecero rimanere appena un
po’ la
porta aperta, per poter sbirciare meglio i movimenti del russo.
‘’ Kolkolkol… non ho mai visto una rana
con delle sopracciglia. Sei strana
piccolina, lo sai? Kolkolkolkolkol… mi è proprio
venuta voglia di esaminarti.
Non preoccuparti, sentirai solo un leggero dolore… poi
sarà l’inferno.’’
Ascoltandolo, Francis impallidì di botto.
‘’
Oh mon dieu, vuole
vivisezionarlo! Qualcuno lo fermi!’’
Antonio e Gilbert lo fissarono, eloquenti.
‘’ Amigo, tu hai combinato il
guaio…’’
‘’ Sia chiaro – l’interruppe
più sbrigativo il tedesco – Io lì non
ci entro!’’
‘’ Begli amici che siete! E dovremmo pure salvare
il mondo!’’
‘’ Francis, io non vado a trasformare in rane gente
random.’’
‘’ E’ stato un
incidente!’’
‘’ Come vuoi, Signore delle
rane.’’
In quel momento, probabilmente perché aveva capito quanto
fossero idioti il suo
Custode e i suoi amici, il Cuore si illuminò, proprio come
aveva fatto tre
giorni prima a Meridian.
‘’ Acc… proprio ora si doveva accendere
‘sto coso?’’
‘’ Spegnilo!’’
‘’ E come, Tonio?’’
‘’ Che ne so, non ha un interruttore o cose del
genere?’’
Il ciondolo emanò un bagliore più forte, tanto da
accecare i tre Guardiani.
Quando li riaprirono, si accorsero di essere stati circondati da una
patina
argentea, che li ricopriva interamente.
‘’ Ehm… questo sarebbe l’aiuto
del Cuore di Kandrakar? – fece titubante
Gilbert, inarcando un sopracciglio – Spero che sia una
corazza o cose così,
perché con quello lì ne avremo
bisogno.’’
‘’ No, mon ami è
qualcosa di meglio: siamo invisibili!’’ disse
Francis,
guardando lo specchio. I loro riflessi non c’erano.
‘’ Kesekesekese… forse ‘sto
coso non è così inutile come sembra. Andiamo a
salvare il tuo principe ranocchio!’’
Il francese arricciò le labbra, infastidito.
‘’ Quel teppistello è tutto,
fuorché un principe.’’
Forti del loro nuovo potere, i ragazzi uscirono lentamente, cercando di
non
fare il minimo rumore.
Peccato che non si fossero accorti che il braccio di Antonio fosse
ancora visibile.
Ivan vide un arto fluttuante, e non si scompose minimamente.
‘’ Cazzo, Tonio! Ti si vede!’’
‘’ Merda…’’
realizzò l’ispanico, mentre il russo si strofinava
gli occhi.
Approfittando della sua distrazione, Antonio si nascose dietro una
tenda color
malva, mentre una domanda faceva prepotentemente capolinea nella sua
mente:
come diavolo si usava l’invisibilità?
Quando il rettore riaprì gli occhi, e non vide altre braccia
a mezz’aria,
sorridendo serafico disse:’’Devo smettere di
fantasticare torture su Beilschmidt,
quando non sono a lavoro.’’
Il diretto interessato deglutì. Poi dicevano che era lui a
farsi i film
mentali, e che il rettore non ce l’avesse veramente con lui.
Ah, se solo anche
West fosse presente in quel momento…
‘’ Prendiamo il tuo fidanzato e
filiamocela.’’
‘’ Gil… Lui. Non. E’. Il .
Mio. Fidanzato!’’
Il francese si era stancato di ripeterlo. Vivevano sì
insieme, ma per causa di
forze maggiori!
Il soggiorno era confortevole, pensò. Se non fosse per il
tavolo in legno al
centro della stanza simile a un tavolo operatorio con tanto di bisturi
e
strumenti chirurgici, potrebbe persino piacergli. Arthur era stato
legato
saldamente al cento del tavolo, in un sistema che ricordava molto le
torture
cinesi o un contorto metodo di bondage. Qualcuno aveva frainteso il
senso di 50
sfumature di grigio…
‘’ Muovetevi – fece Antonio –
Non so come, né perché, ma adesso anche una gamba
è visibile!’’
‘’ Va bene, Tonio. Io distraggo il russo potenziale
serial killer, e Franny
libera la donzella in pericolo.’’
‘’ Aspetta – disse dubbio il guardiano
dell’acqua – Perché lo devi distrarre
tu? Io non ci metto le mani!’’
‘’ Nemmeno io. Sono troppo Magnifico per queste
cose!’’
‘’ Ragazzi…
MUOVETEVI!’’
Antonio era solitamente un tipo calmo e molto, molto rilassato. Ma era
un po’
difficile mantenere la calma quando si era nella stessa casa di un
probabile
psicopatico con tante, troppe armi a disposizione. Un minimo di
preoccupazione
la doveva avere. Poteri o non poteri, Ivan gli avrebbe fatto il culo. A
tutti e
tre.
Tutto il nervosismo, però, fu provvidenziale.
L’ispanico non se ne rese conto,
ma
aveva fatto crescere a dismisura i girasoli sul davanzale, che
diventarono dei
veri e propri mostri vegetali.
Quando Ivan se ne accorse, gli vennero gli occhi a cuoricino, e perse
ogni
interesse per la rana con le sopracciglia. I girasoli giganti avevano
la
priorità!
‘’ Bel colpo, Tonio!’’
‘’ Mon ami,
è meglio sbrigarci. Qui
corriamo il rischio che Tonio faccia venire un
terremoto.’’
*
Un quarto
d’ora
dopo, i tre guardiani raggiunsero un posto appartato del campus, vicino
ai
dormitori, in modo tale da poter evitare sguardi indiscreti o di essere
paparazzati di nuovo dal quel ficcanaso di Feliks.
Ritornare visibili fu un’esperienza infernale. Antonio era
stato il primo a tornare
completamente visibile, mentre Gilbert e Francis dovettero impiegarono
mezz’ora
per non sembrare teste fluttuanti o invalidi di guerra in congedo. Il
tedesco,
poi, non era riuscito a far tornare la testa visibile.
‘’ Mon amie, non
preoccuparti… tanto nessuno noterà la
differenza.’’
‘’ Certo, come no… Non sono Ned Stark,
se mio fratello mi vede così gli viene
un infarto!’’
‘’ Gil, la tua testa non è il nostro
problema principale – fece Antonio,
cercando di non farsi scivolare dalle mani il ranocchio. Impresa
più facile a
dirsi che a farsi, dato che, anche se trasformato, Arthur continuava ad
avere
il suo solito caratteraccio – Come facciamo a farlo tornare
normale?’’
In quel momento, riapparve anche la testa dell’albino.
‘’ Finalmente! Il mondo non poteva rimanere senza
una simile magnificenza.’’
‘’ Si, complimenti Gil.. ma come ho detto, qui ci
sono altri problemi!’’
‘’
Bene, siamo riusciti a
recuperarlo – disse Gilbert, sospirando sollevato –
Ora come facciamo a farlo
tornare normale?’’
Francis parve rifletterci su.
‘’ E se provassi a farlo tornare normale con un
bacio?’’
La rana non parve d’accordo, e sfuggì dalla presa
di Antonio, saltellando in
direzione della biblioteca.
‘’ Ancora? E basta!’’
Ricominciare a correre dopo una giornata del genere, era un vero e
proprio
incubo. Specie dopo che erano finalmente riusciti a catturare quel
dannato
animale/sopracigglione/hooligan.
‘’ Franny – si lamentò Antonio
– Ma proprio del bacio dovevi parlare?’’
‘’ Tsk – fece il francese, irritato
– Ci sono fila di ragazze e ragazzi che
vorrebbero essere baciati da me! Quel teppistello non capisce proprio
niente!’’
‘’ Amico, io credo invece che abbia capito
benissimo… ‘’
‘’ Gil, non ti ci mettere pure tu
ora.’’
‘’ Oh… kesekesekese… qualcuno
qui è geloso, eh? Non preoccuparti, stasera ti
farai perdonare. Ti sconsiglio di consolarlo in
cucina, lì ci dovete
mangiare. Sul divano è più comodo sai?
’’
Ok, non era razionale sentirsi deluso dal fatto che Arthur non avesse
voluto un
bacio da lui. Lo doveva capire, in fondo era stato lui a trasformarlo e
a
fargli avere una delle peggiori giornate della sua vita.
In tutta quella storia, c’era solo un lato positivo: in caso
di futuri litigi,
Francis non trasformerà Arthur in un animale vispo come una
rana. Meglio un
girino. Almeno si
risparmierà tutta la
fatica per tentare di recuperarlo.
‘’ Uhm… chissà se
posso farlo anche su di me. E’ da un po’ che voglio
cambiare look.’’
‘’ Ehm…
Franny…’’
‘’ Oui, Antonie?’’
‘’ Amico, l’abbiamo
perso.’’
In quel momento, tutte le fontane del campus strariparono.
L’acqua arrivò fino
ai loro piedi, ma il biondo non ci badò.
‘’ Franny, guarda che potevi anche solo smettere di
correre – disse il tedesco
– Poi dite che sono io quello
esibizionista!’’
‘’ Non capite… è una
tragedia! – esclamò il francese, in preda a un
vero e
proprio attacco di panico – Se Ivan si accorge che sono
rimasto di nuovo senza
coinquilino, mi ucciderà! Oppure mi utilizzerà
per qualche suo esperimento.’’
‘’ In effetti, lo vedo molto come tipo da
bondage.’’
Preso com’era dall’immaginare il suo prossimo
futuro come cavia da laboratorio,
non badò al casino che stava provocando, né alle
voci concitate dei suoi due
amici.
Ma il pugno che un Romano furioso gli diede sulla testa… oh,
quello lo sentì,
eccome!’’
‘’ Lovi! Ma che ti successo?’’
‘’ Non una parola, bastardo spagnolo –
replicò secco l’italiano, fradicio dalla
testa ai piedi – Lo stronzo qui sta allagando il
campus!’’
‘’ Potrei anche non essere stato io
‘’ disse il biondo, mentre Gilbert doveva
trattenersi dal ridere. Sapeva che, se l’avesse fatto, gli
altri tre
l’avrebbero spedito al Creatore.
‘’ Seh, e quando mai il distributore
d’acqua ti esplode in faccia. E’ ESPLOSO,
CAPISCI?’’
‘’ Lovinito, prova a capirlo – intervenne
Antonio, che provò a spezzare una
lancia in favore del suo amico – Ha trasformato il suo
fidanzato in una rana.’’
‘’ Meno male che non lo doveva sapere
più nessun altro, eh …’’
Ormai Francis aveva rinunciato a far capire che lui e Arthur a malapena
si
parlavano (perlopiù si insultavano), non erano nemmeno
amici! Fidanzati poi…
L’inglese non era decisamente il suo tipo. Troppo sgraziato e
irritabile per i
suoi gusti.
‘’ E fatemi indovinare – disse Romano
– Avete passato tutta la giornata a
inseguirlo come dei poteri idioti. Giusto?’’
‘’ Ehm.. si, Lovi.’’
‘’ Ma allora non fate finta… siete
proprio dementi.’’
‘’ Porquoi?’’
‘’ Ma si, avete fatto tanta fatica inutilmente. Se
io venissi trasformato in un
animale, farei di tutto per tornarmene a casa.’’
‘’ Ma Arthur non
è…’’
Francis si interruppe, e ricordò quello che poche ore prima
gli aveva detto
Gilbert.
‘’ Kesekesekese… certo che tu e
Tonio amate i tipetti pepati, eh? L’ho sempre
detto che siete masochisti. ‘’
Romano sarebbe andato subito a casa. E se anche
Arthur…?
‘’ Tu l’avresti fatto,
Lovi?’’
‘’ Beh, sì. Se mi trasformassero in un
animale viscido, credo proprio che mi
rintanerei da qualche parte per non farmi vedere da nessuno.
Ovviamente,
aspetterei anche il bastardo che mi ha trasformato per fargli il
culo!’’
Il francese deglutì. Ecco, quella era una cosa a cui non
aveva pensato.
‘’ Beh, noi che ci facciamo ancora qua? Andiamo da
Franny e ritroviamo il suo
principe. ‘’
‘’ Andiamo?’’
‘’ Beh, noi tre e…’’
‘’ Spiacenti – disse Romano, prendendo
per il colletto della camicia lo
spagnolo – Ma il bastardo qui serve a
me.’’
‘’ Ti servo?’’
‘’ Si, mi servi. Feliks ha altre foto ritoccate
di noi due, e le vuole
pubblicare per il prossimo numero del suo cazzo di giornale. Le
dobbiamo
recuperare, rubare… insomma, non le deve vedere nessuno.
Chiaro? ‘’
‘’ Ma certo ‘’ disse Antonio,
con lo stesso entusiasmo che avrebbe usato se
l’altro gli avesse detto a casa mia non
c’è nessuno, vorresti passare da me?
‘’ Franny, buona fortuna per il tuo
ragazzo!’’
Il biondo sospirò.
‘’ Sembra proprio che saremo solo io
e…’’
Altra interruzione.
‘’ Sapevo che seguendo la scia di disastri vi avrei
trovati – Elizabeta aveva
l’aria piuttosto seccata – Questa città
con voi non sopravvivrà ancora a
lungo.’’
‘’ Ehilà padellara, a cosa dobbiamo
questo ritorno? Non dovevi ritornartene a
casa?’’
La donna scrollò le spalle.
‘’ Meglio che voi pazzi siate dalla nostra
parte… Oliver già una volta è
riuscito a rapire te, meglio non rischiare. ‘’
‘’ Uhm… deduco che sentivi la mancanza
del Magnifico, eh?’’
‘’ Per niente. ‘’
‘’ In tutto questo, padellara, tu perché
sei venuta da me?’’
‘’ Perché ho bisogno di te e del Cuore
per chiudere un Portale.’’
Il tedesco sbuffò, irritato.
‘’ Ho cose più importanti
da…’’
SBAAAM
Elizabeta
aveva già previsto il
rifiuto dell’albino. Così si era preparata un
piano B: colpirlo in faccia con
la padella e trascinarlo di peso fino al luogo in cui si trovava il
Portale.
Nulla di più semplice, no?
‘’ Bah, certo che siete debolucci da queste parti
– disse lei, prendendolo di
peso sulle spalle – Un solo colpetto da niente, e
già vi abbattono. Kiku ha
ragione, avete urgentemente bisogno di un duro
allenamento.’’
Detto ciò, se ne andò portandosi sulle spalle il
guardiano, lasciando da solo
Francis.
‘’ Dio – disse ad alta voce, non
curandosi del fatto che qualcuno avrebbe
potuto prenderlo per pazzo o per visionario – Ce
l’hai con me oggi, vero?
Dimmi, cosa ho fatto? E’ per quella storia di Vash, vero? Ma
non sapevo che sua
sorella fosse minorenne, e il mio era solo un complimento innocente. Lo
sai,
vero?’’
Non gli restava che fare una sola cosa: tornare al suo appartamento e
sperare
che Romano avesse ragione.
*
Francis aprì lentamente la porta, quasi come se avesse paura
che, nel caso
Arthur fosse veramente tornato nell’appartamento,
quell’hooligan formato rana
saltasse di nuovo via, costringendolo a inseguirlo chissà
dove.
Silenzio.
Non sapeva se prenderlo per un buon segno o meno.
Si tolse le scarpe infangate (non sia mai che sporcasse il pavimento,
poi
toccava a lui ripulire!) e procedette a piedi nudi sul pavimento
gelido, attendo
a non fare il minimo rumore.
Notò la finestra rotta, e cominciò a sperare che
Romano avesse ragione. Anche
se erano al secondo piano, Arthur era abbastanza intelligente da aver
usato
qualche truchetto, tipo gonfiarsi per volare (sicuro al 100% che lui
avesse
visto troppi film e pochi documentari)
Ma c’era troppo silenzio, e tese le orecchie per sentir
gracidare o…
‘’ Tsk… non
mangerò… più…
scones… di prima mattina…’’
‘’ Quoi?’’
Con cautela, il guardiano
dell’acqua si avvicinò al divano, da dove
veniva quel borbottio, e per poco non gli venne un infarto: Arthur era
tornato
umano… ed era nudo!
L’inglese stava dormendo profondamente, rannicchiato su se
stesso e coperto
appena dalla camicia verde che Francis aveva lasciato sul divano ( a
quanto
pare, il suo disordine per una volta si era rivelato utile) la sera
prima.
‘’ Odio… le
rane…’’
‘’ Molto ironico, Angleterre.’’
Da come inveiva, sembrava che stesse bene. E Francis era
quasi certo che,
al risveglio, Arthur avrebbe interpretato quella giornata come un
lungo,
lunghissimo incubo.
‘’ Bah, meglio così… ma
ancora non capisco… lui come ci è arrivato
qui?’’
‘’Cra!’’
‘’ Ehilà, qui ci sarebbe bisogno di una
mano. Tutti i miei parenti sono tornati
a casa, ed io non so come tornare a casa.’’
Sul davanzale, c’era un’altra rana. La
stessa che aveva attraversato poche
ore prima la strada con Arthur. Francis inarcò un
sopracciglio.
Si doveva preoccupare del fatto che cominciasse a capire le rane?
‘’ Mon dieu, sono
così distrutto da avere le allucinazioni –
sospirò
lui, esausto dopo una giornata che l’aveva visto cercatore
più tartassato di
Harry Potter – Almeno così non darà
problemi.’’
Sbadigliò. Aveva proprio bisogno di un po’ di
riposo…. E di una seduta di
bellezza con maschere e creme lunga almeno tre ore.
Nonostante l’impellente necessità di darsi una
sistemata, rimase a fissare il
ragazzo addormentato per qualche istante. Quando dormiva, era quasi
bello.
Peccato che non fosse sempre così tranquillo.
‘’ Mhm… è troppo magro. Quasi
gli si vedono le costole! Non ha una corretta
alimentazione, poco ma sicuro. Con tutti quegli intrugli che si
prepara, è già
un miracolo che…’’
Si interruppe, stupito. Si stava veramente preoccupando di quel
teppistello…
senza che fosse trasformato in qualche strano animale?
‘’ Craaaaa! Craaa!’’
‘’ Si, siete molto carini insieme. Ma io sto ancora
qua fuori. Vuoi farmi
gelare, non è vero? Aspetta ancora un po’ per
saltargli addosso come Dio
comanda, e fammi andare via da
qui. ‘’
Irritato da quella rana (ne aveva pure avuto abbastanza per
quel giorno),
Francis si precipitò alla finestra, la prese in malo modo
tra le mani e,
celere, si diresse verso la porta.
L’aprì e la depositò sul tappetino.
‘’ Adieu, e a mai
più arrivederci.’’
‘’ Crooack!!’’
‘’ Malducato! La prossima volta il tuo fidanzato
non l’aiuto!’’
Irritato, l’animale fece per andarsene, ma venne
afferrato da Feliks.
‘’ Oh – fece il polacco, con la stessa
espressione di un bambino che apriva in
anticipo i suoi regali di Natale – Che rana carina.
Beh… ero qui per
controllare Kirkland e Bonnefoy, ma a quanto pare ho trovato una nuova
amica.
Che dici, vogliamo andare a giocare? Ho un sacco di vestitini carini da
farti
provare!’’
‘’ Croack?’’
E qui finisce la storia di Froggie la rana, amico, figlio, e
salvatore di
sconosciuti random.
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8% del tuo tempo alla causa
pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al
messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
Nel
prossimo capitolo di The Guardians…
‘’
Certo che qui c’è una bella vista
‘’ commentò
serafico Gilbert, adocchiando delle
ragazze in costume .
Perché non veniva mai alla piscina comunale? Ah si, diceva
che non era
abbastanza magnifico per lui. Beh, doveva ricredersi.
‘’ Oh, non sai quanto hai ragione amigo
‘’ disse invece Antonio, attratto da
uno spettacolo ben diverso. Romano era ancora più sexy in
costume che
trasformato da Guardiano.
‘’ Idioti ‘’ fece irritata
Elizabeta, incrociando le braccia sul petto.
‘’
Tu che ci fai qui, bruco?’’
‘’ Ci lavoro! Secondo te come pagherei la
retta?’’
‘’ Vendendo le tue sopracciglia? Altrimenti non mi
spiegherei perché non ti fai
una bella cerette dove serve. Tolte quelle, non saresti poi tanto
male.’’
Silenzio. Persino il loro pubblico aveva smesso di scommettere su chi
dei due
avrebbe vinto la diatriba.
‘’ Aspetta… frog, mi hai appena fatto un
complimento?’’
‘’
Quel mostro –
disse Eliza – E’ fatto interamente
d’acqua.
Qualsiasi attacco tenteremmo contro di lui, andrebbe a vuoto. A meno
che…’’
Tutti fissarono Francis.
‘’ Perché mi guardate così?
Vi avverto, sono troppo bello per fare da esca.’’
Prossimo
capitolo
Basta nuoto: mi do all’ippica
Grazie
IMmatura per sopportare pazientemente i miei scleri e per avere, in
questo più
che negli scorsi capitoli, contribuito alla sua stesura. La parte con
Arthur
che attraversa la strana e la palude, sono opera sua. Così
come una piccola
parte del salvataggio da Ivan. Due recensioni per continuare. Volete
far felici due autrici, vero?