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Autore: AuraNera_    16/11/2015    2 recensioni
Trento, liceo artistico ai confini della città, caotico, disorganizzato e ricolmo di aspiranti artisti su campi diversi tra loro.
Quattro ragazze di quarta superiore, Sabrina e Sara di Arti Figurative e Sara e Silvia di Multimedia, vengono selezionate per una misteriosa iniziativa che prevedrà dei ritratti e delle fotografie con effetti particolari aggiunti.
Loro: le artiste.
Un gruppo musicale sud-coreano: i modelli.
Piccolo particolare: le quattro sono EXO-L.
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Storia partorita dalla sanità mentale molto poco sana della sottoscritta e delle mie colleghe, di conseguenza dedicata a loro.
Utilizzo talvolta di parole non esattamente fini, ma direi che siamo grandi e vaccinate abbastanza (?)
Il 93% di questa storia è frutto di situazioni analoghe nate tra i banchi del liceo.
Speranze per la storia? Strappare un sorriso a chiunque la leggerà!
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13 – Shish!


Seir P.O.V.


Dovevamo metterci a lavorare, nostro malgrado. Dopotutto avevamo cazzeggiato abbastanza. Io e Silvia c’eravamo fatte installare i computer apposta e stavamo iniziando a Photoshoppare. Ayumi e Brina, invece, avevano deciso di lasciare i dettagli dei ritratti, che potevano fare senza l’aiuto dei modelli, per ultimi, e così avevano già iniziato a ritrarre Minseok e Junmyeon precedentemente.
Però, quel giorno, i ragazzi avevano deciso di provare davanti ai nostri occhi. Ok, va bene, ma solo fino ad un certo punto.
“Moriremo di feels” ci aveva detto Sabrina, sconsolata.
“Piano: loro provano, noi fissiamo il più possibile il desktop e i nostri fogli. Così abbiamo qualche speranza di sopravvivenza” osservò Aura.
“Buon piano, anche se sarà un po’ difficile” accettò Silvia.
“Teniamo duro” conclusi io.
Ma loro ci volevano male, molto male.
Malissimo.
A dimostrare questa mia affermazione c’è il fatto che la prima canzone che provarono fu Call Me Baby. Con movimenti sexy che manco la Bomba. Un muovimento secsi... una mano ala cinturaaa... ok, fermiamoci.
Io e Silvia ci incollammo proprio allo schermo, nel senso che i nostri nasi erano appiccicati al desktop, mentre Sabrina si era alzata e aveva tappato gli occhi a Sara prima che questa potesse solo dire ‘sottaceti’.
Sì, Sara se ne esce con sottaceti, cetriolini e bruschette a caso. Lasciamo perdere, che altrimenti mi viene fame.
Ovviamente commentarono il nostro per loro assurdo comportamento, ma la nostra risposta arrivò tramite Silvia che li liquidò con un secco: “Noi non vogliamo morire di feels”. Solo lei riusciva a dire certe frasi con tranquillità e senza sembrare una decerebrata. Io mi mettevo a ridere, Sabrina prima si incartava e poi mi raggiungeva e Sara diventava prima rossa, poi bianca e infine si spegneva.
La maknae era invece la nonchalance fatta a persona.
Beata lei.
In ogni caso, com’era assolutamente prevedibile, i ragazzi si sbellicarono parecchio, mentre Silvia sbuffava irritata qualcosa come ‘non sanno che significa’ oppure ‘ dovrebbero provarci a mettersi nei nostri panni’.
A parte che gli andrebbero corti e forse anche stretti, perché molti di loro sono parecchio più alti di noi, però va bene.
Ok, scusatemi, non lo faccio più. Forse.
Decisero di non minare oltre la nostra... ehm... sensibilità e di provare qualcosa di un po’ più legale, come dice Sabrina. La loro scelta ricadde su Overdose.
E quelle in overdose sembravamo noi e le nostre fantastiche facce nel puro stile ‘pesce lesso’. Ossia: occhi a palla, sguardo vitreo e assente, bocca spalancata tanto che a momenti sbavavamo e totale rilascio degli arti superiori a ondeggiare mollemente vicino ai fianchi.
Uno spettacolo divino, insomma.
Sabrina e Sara si chiudevano la bocca a vicenda con una mano e tenevano la matita a mezz’aria con l’altra. Silvia non era messa tanto meglio di me, ma lei è più adattabile e si mise a fare loro delle foto durante la seconda parte della coreografia.
Alla fine di questa, i ragazzi si sbellicarono un altro po’, soprattutto quando le due disegnatrici si dovettero risvegliare da quella sorta di trance nel quale erano cadute.
“Sara... i ritratti... dobbiamo...”
“Sì... ritratti... quali ritratti...?”
“Già... no, cioè, questi...”
“...SHUTDOWN, SORRY!”
“OH, ANDIAMO!”
Dato che Aura si era letteralmente lanciata dallo sgabello, Yixing si era avvicinato per vedere se si era disintegrata una spalla, ma Silvia gli tagliò la strada.
“Se le vuoi bene, nei prossimi dieci minuti devi girarle talmente lontano da sembrarle un satellite, o questa ci muore sul serio” gli disse tentando di rimanere seria, anche se si vedeva benissimo che stava per scoppiare. Io iniziai a ridere come tutti i ragazzi, Lay si aggiunse a noi con qualche secondo di ritardo, Sabrina aveva una faccia alla ‘wa da fak’ e Sara se ne uscì con ‘ti ho sentito!’ ancora rigorosamente sul pavimento.
E non sembrava intenzionata ad alzarsi.
“Sara, che cosa ci fai ancora per terra?” le chiese Sehun.
“Osservo il mondo da un’altra prospettiva” fu l’immediata risposta. Sabrina e Silvia si schiaffarono le mani in faccia scuotendo la testa.
“Non sapevo che il mondo fosse il soffitto della nostra palestra scolastica” osservai io ghignando. Lei si mise seduta guardandomi in modo molto serio.
“Sono tante le cose che tu ignori...” mormorò tetra. Poi si rialzò e tornò a disegnare come se nulla fosse. Noi tutti ci rimanemmo talmente male che rimanemmo qualche secondo fermi a guardarla.
‘Che.... cosa’.
“Okkeeeeeeeeiii” fece poi la unnie, rimettendosi a disegnare. Anche i ragazzi scossero la testa per poi tornare alle loro prove.
Io ritornai alla mia postazione computer, dove stavo scorrendo le foto alla ricerca dell’ispiration per degli effetti. Optai per una foto di Chanyeol e Junmyeon dove erano seri ma in una posa un po’ più dinamica. Perfetta per uno scontro acqua-fuoco.
Silvia, al mio fianco, se la stava vedendo con Kai, o meglio, con lo sfondo. Stava mescolando diverse foto di posti tutte assieme, con diverse sfumature e distorsioni, il tutto basato su una spirale nera che avvolgeva anche lo stesso Jongin.
“Ti sei complicata la vita” le dissi.
“Lo so. Non ricordarmelo” mi rispose. Le altre due ridacchiarono.
“Zitte voi” rimbeccammo all’unisono io e la maknae. Per tutta risposta mi arrivò una gomma in testa, lanciata con precisione da Brina.
Lei e Aura dovevano farlo diventare un nuovo sport, il ‘lancio della gomma’.
Nel successivo quarto d’ora le cose andarono meglio, noi riuscimmo a proseguire con il nostro lavoro, le altre due andavano avanti con i ritratti e i ragazzi provarono senza fare troppo caso a noi.
Poi, ovviamente, tornarono all’attacco.
“Ehi” mi bisbigliò qualcuno all’orecchio, qualcuno che non avevo sentito avvicinare perché ero molto concentrata su quello che stavo facendo. Dallo spavento sobbalzai mentre mi voltavo di scatto, prendendo una sonora capocciata contro la testa presumibilmente vuota di Kim Jongin. Nel frattempo, Sara aveva rsposto con 'Playboy', nonostantre non stesse facendo caso a noi.
“Ahia!” esclamammo entrambi strofinandoci la testa, mentre gli EXO se la ridevano allegramente, Sabrina ci guardava stupita e Silvia scuoteva la testa borbottando qualcosa a proposito dell’alto tasso di imbecillità presente in quella palestra.
Sara manco si era accorta di quello che era successo e continuò a disegnare tranquilla prima che si accorgesse che era l’unica a fare qualcosa di buono per l’umanità. E quindi, di conseguenza, interruppe la sua opera.
“Che è successo?” chiese infatti sbattendo innocentemente le palpebre, con la matita ancora a mezz’aria.
“Niente Sara, tranquilla” le borbottò Sabrina. L’altra maknae gonfiò le guance offesa, poi iniziò ad osservare la scena.
“Scusa Seir” borbottò Jongin, imbarazzato.
“Gni” decretai io, mentre le altre proseguivano con ‘gna, gne, gnipsilon’. “Cosa c’è?” chi chiesi poi, o meglio, gli grugnii. Diamine se aveva una testa dura.
Sul volto dell’altro apparve un ghigno in puro stile ‘cattivo Disney”, solo che era qualcosa vietato ai minori. Sì, vabbè, insomma, avete capito che tipologia di sorrisi aveva tirato fuori.
“C-che c’è?” gli chiesi, indietreggiando e inciampando sulla maknae.
“Conoscete la coreografia di Playboy? Perché in caso contrario possiamo insegnarvela” ammiccò quel tizio che avrei ucciso non appena la mia rincoglionitaggine post trauma sorriso si fosse esaurita.
Accidenti alla bias list.
Tra parentesi, Aura ci aveva visto giusto.
Prima di ogni mia plausibile ipotetica risposta, che probabilmente avrebbe viaggiato sullo stesso livello di intelligenza degli ‘shish’ che Sara tirava fuori nei momenti meno probabili, arrivò Sabrina, che prese per una spalla il ragazzo girandolo verso di lei. Da lì gli urlò in faccia talmente forte che mi fischiarono le orecchie per un paio di secondi.
“STOOOOOOOOOOOOOOOOP!”
Kai, spiazzato, sbatté le palpebre, cercando di prepararsi in fretta e psicologicamente per le ormai famose sfuriate nonsense di Sabrina.
“BRUTTO BROCCOLO!” appunto. “COME OSI, TU, ESSERE PROFANO...” eh, addirittura. “...ROVINARE L’INNOCENZA DI QUESTE POVERE FANCIULLE! TU NON PUOI, QUELLA COREOGRAFIA È ILLEGALE!” e rieccola! “DEVO RICORDARTI CHE CI SONO MINORENNI!” nonostante non si stesse riferendo a Silvia ma a Sara, di nuovo e come al solito. Lasciamo perdere, il cervello di Sabrina è qualcosa di sconosciuto a noi comuni mortali.
Sì, lo so che dovrei stare zitta in proposito.
Nel frattempo la mia unnie si era tuffata a pesce verso la nostra sweet maknae e le aveva circondato la testa con le braccia, sbraitando ai quattro venti.
“VOI NON RIUSCIRETE A CORROMPERE QUEST’ANIMA PURA, IO NON LO PERMETTERO’!” continuò poi.
“Unnie....mi stai soffocando” si fece udire la vocina di Sara.
“AH! ....cioè.... ehm.... scusa” borbottò quella, lasciandola andare. Aura tossicchiò un paio di volte, per poi sorridere e guardare il primo ballerino, che neanche a dirlo c’era rimasto malissimo.
“Prendilo come un ‘no grazie’” gli suggerì, ridacchiando.
“Ehm... va bene...” riuscì a sillabare, ancora troppo sconvolto.
“Sabrina, ce lo hai scandalizzato!” sentii ridere Silvia dietro di me.
“Se l’è cercata lui” rispose l’altra.
“Shish” borbottò Sara, tornando a sedersi e tirandosi dietro la unnie. “Che figure mi fai fare” le borbottò.
“Ma lui... la coreografia... LORO!” balbettò quell’altra, prima che Sara le tirasse una gomma in testa.
“Se vuoi formulare una frase di senso compiuto fai pure. Altrimenti questa è una matita, quella è una gomma e quello è un ritratto. Braaavaaaa~” le disse accarezzandole la testa.
“Non sono una decerebrata Layla” sbuffò Brina, mettendo il broncio. Quell’altra la guardò come a chiedere ‘sicura?’ e Sabrina le restituì la gomma, prendendola perfettamente sul naso.
Poi finalmente si accorsero di essere osservate da tutti noi altri. “È tutto normale” garantii io, tentando di non ridere davanti ai loro derp scandalizzati.
“Se lo dite voi” fu il commento molto poco convinto di Baek.
“Da che pulpito viene la predica!” esclamammo tutte e quattro in coro, facendoli ridere.
“Giovanni Pisano!” esclamò Sara, saltando in piedi dallo sgabello. Tutti i presenti la osservarono con uno sguardo alla ‘wtf’. “Ma sì, dai, pulpito... se preferivate Nicola bastava dirlo!” sbuffò, infastidita, per poi prendere la matita e allontanarsi dal cavalletto.
“Dove vai?” le chiese Silvia.
“A cercare il Santo Graal! In bagno, dove volete che vada?” rise quella, prima di sparire fuori dalla palestra. In tutto questo, eravamo riuscite a confondere ancora di più i dieci ragazzi.
E io non ho ancora capito perché Sara si era portata la matita in bagno.


Sehun P.O.V.


Sara ritornò solo quando Playboy finì. Inciampò sullo sgabello di Silvia e cadde addosso a Seir.
“Ops” disse, grattandosi la testa imbarazzata.
“Bentornata sulla terra, Sara” la canzonò quell’altra iniziando a farle il solletico.
“Nooo~” pigolò quella, diventando una palla e iniziando a rotolare sotto la tortura solleticosa della sua omonima.
“’No’ nel senso che non sei tornata sulla terra?” le chiese Sabrina, sorridendo alla ‘ti sto prendendo in giro’. Come se non si fosse capito.
“Anche” approvò la minore, raggiungendo il suo posto di lavoro. “Abbiamo quasi finito, noto” disse, annuendo, probabilmente soddisfatta.
“Già. Tra un po’ possiamo vegetare” le rispose l’altra.
“E andare a ballare con gli Oompa Loompa!” Ridacchiò Seir, prendendole in giro. Per tutta risposta, le altre due si alzarono, si presero a braccetto e iniziarono a saltellare in una strana danzetta.
“Oompa Loompa! Oompa Loompa!”
“Secondo te, che droga hanno assunto?” mi sussurrò Jongdae all’orecchio, ridendo.
“Non so. Dovremmo chiedere a Yixing. Jun dovrebbe dirgli di stare attento alle cose che spaccia”. Ci mettemmo a ridere come due idioti.
“Vi prego, non ditemi che state per fare il balletto degli Oompa Loompa anche voi, per favore!” esasperò Silvia, guardandoci con occhi spiritati. Per tutta risposta iniziammo a ridere ancora di più
“Ragazzi... per favore! Dobbiamo provare!” ci richiamò all’attenzione il leader. Poveretto. Lo stavamo facendo impazzire più del solito, per cui decisi che, per il momento, potevo assecondarlo.
Per il momento, l’ho già detto?
La canzone che provammo fu ‘Baby Don’t Cry’, dove io e Jongin avremmo dovuto fare un pezzo a mollo. Solo che la palestra scolastica era, ovviamente, sprovvista di piscinette che apparivano e scomparivano.
Quindi ci ritrovammo a stare per terra a fingere.
“Se avevate bisogno, bastava chiedere. Andavo alle macchinette, prendevo dell’acqua e creavo delle pozzanghere apposta per voi” ci disse Silvia, con tutta la nonchalance della quale era capace. Tanto che non riuscimmo a capire se stesse scherzando o meno.
“Sembra che vi abbia appena detto che io ho trovato il Santo Graal in bagno prima. Dovreste vedere le facce che avete in questo momento” ridacchiò Aura, che nel frattempo aveva effettuato il cambio con Sabrina.
“Beh... andava bene comunque... grazie” esalò Kai, ancora perplesso. Silvia e Sara-grande si misero a ridere, Sara-piccola era tornata a finire il ritratto ignorando il resto del mondo e Sabrina stava riflettendo, probabilmente sul senso della vita, con tanto da posa da ‘Pensatore’. Siamo anche in tema artistico, quindi perché no.
“Conoscendo la coreografia in sé, sembravate dei pesci fuor d’acqua... appunto. Però, sì, andava bene lo stesso” ci disse, annuendo convinta.
“E così non era neppure illegale, no, Brina?” domandò Seir alla maggiore reprimendo una risata.
“Questa tua affermazione è esattevolmente esatta!” proclamò la unnie alzandosi e spalancando le braccia al cielo.
‘D’accordo biased... se lo dici tu’ mi ritrovai a pensare, ridacchiando. Lei mi lanciò un’occhiata torva, manco avesse letto il mio pensiero.
“Tuuu... ti stai prendendo gioco di noi...” mi sibilò la unnie.
“Può darsi” ghignai in risposta.
“Brutto sedano rapa infame” ringhiò Brina. Aura, affianco a lei, sollevò un sopracciglio, senza staccare gli occhi dal ritratto.
“Sedano rapa? E questa da dove l‘hai tirata fuori?” chiese, venendo puntualmente ignorata.
“Non riesci a fare di meglio?” la provocai io. Sì, ero consapevole che me le stavo cercando. Lei infatti passò in rassegna tutti e sette i colori dell’arcobaleno sul viso e, se avesse potuto, avrebbe buttato fuori fumo dalle narici.
“Tu... tu... tu... TU... TUUU...!” iniziò a ripetere come un disco rotto.
“Sehun, richiama più tardi, ora è occupato” se ne uscì Ayumi, mentre faceva distrattamente la punta a una matita, la puliva dai residui di polvere di graffite e controllava che fosse ben appuntita. In circostanze normali avrei ridacchiato, ma momentaneamente ero leggermente preoccupato per la reazione di Sabrina.
Difatti, lei stava per tirarmi uno dei suoi micidiali proiettili-gomma, ma si era bloccata, indecisa se tirarla a me o a Sara. Ne approfittai per fuggire e abbandonando la maknae di Arti Figurative al suo destino. Non appena venne centrata dalla gomma da cancellare, emise un urletto strozzato.
“COME HAI OSATO? POTEVI FARMI SBAGLIARE, SEI FUORIII??? LA PROSSIMA VOLTA TI FACCIO INGOIARE GOMMA, MATITA E RITRATTO. E SIA CHIARO: QUEST’ULTIMO TE LO RIFAI DA SOLA!” sbraitò subito dopo. Ok, è chiaro che era stata centrata quando aveva appena appoggiato la matita precedentemente temperata sul foglio.
“Scusaaaa...” esalò la maggiore, allontanando lo sgabello.
“Ma lei non era la sweet maknae?” mi sussurrò Jongin all’orecchio, un po’ pallido.
“È quello che mi chiedo anche io...” gli risposi.
Seir, vedendoci scandalizzati e non poco, decise di darci una spiegazione perlomeno plausibile.
“Sara è un po’ ansiosa. Quando succede qualcosa che può rovinare i suoi piani, quando ne ha, diventa peggio di me... alias, una scaricatrice di porto. E dato che è una distratta cronica, spesso si mette nelle peste da sola” rise.
Anche noi ragazzi iniziammo a ridacchiare, sciogliendo un po’ il nostro stato d’allerta post ipotesi ‘Ayumi è stata posseduta’. E quest’ultima se ne venne fuori con qualcosa del tipo ‘ansiosa a chi’, ma nessuno le dava veramente retta.
Povera.
Dopo questa... ehm... breve pausa, decidemmo di tornare all’opera.
Più o meno, dato che sia Jongdae che Baekhyun avevano attaccato a cantare a caso. E, dato che la canzone in questione era Miracles In December in coreano, ossia una delle canzoni preferite delle due maknae, ci fu un momento di stallo totale.
Mi ricordai che le tre minori erano fregate anche dalla ‘bias list’, due per Chen e l’altra per Kyung. Sabrina moriva di feels comunque. E come biasimarle: anche a noi che, uno pensa, ‘eravamo abituati’, veniva la pelle di pollo.
La pelle di Onew. Ok, perdonatemi.
Però quelle, dopo cinque minuti dal fine dell’esibizione, erano ancora ferme immobili.
“Ragazze?” le richiamò Baekhyun, mettendosi a ridere di fronte ai loro sguardi vitrei e stralunati. “Come... va?”.
“Come pensi che vada? Sto morendo internamente! SONO PIENA DI FEELS, UN KRAPFEN MI FA UNA PIPPA!” ululò Sara-piccola, per poi abbracciarsi e iniziare a dondolarsi avanti e indietro sullo sgabello.
“Was” commentò Sabrina, guardandola.
“Ok, qualcosa mi dice che le abbiamo uccise” decretò D.O. con una risata a stento trattenuta.
“Sì, lo penso anche io” commentai a mia volta, prima di venire incenerito dallo sguardo di Sabrina.
“ZITTO” sibilò.
“Ma che ho fatto!” le chiesi alzando le mani come dire ‘mi arrendo’. Lei sbuffò e tornò a dedicarsi al suo disegno, mentre Sara era ancora in trance. Silvia si era, come al solito, ripresa in due millesimi di secondo ed era andata dall’altra maknae per ‘patpattarle’ una spalla e Seir ci stava fissando con sguardo indecifrabile.
Nel senso che non so se definirlo ammirato o omicida.
“Ok, non ce la posso fare. Ragazze, dobbiamo fare una pausa, i miei neuroni non reggono”. Seir sbatté la testa sulla tastiera. Silvia, tornata al suo fianco, sobbalzò e si lanciò sopra la maggiore, spingendola via dalla tastiera e sistemando il ‘casino che hai combinato’, come disse lei.
“Sì, vabbè, non è successo nulla” borbottò con uno sbadiglio Sara-grande. Quell’altra si portò una mano sul volto in un moto di esasperazione.
“A quanto pare non è solo Ayumi a diventare nervosa quando c’è di messo il suo operato” ridacchiò Chanyeol, ricevendo un’occhiataccia da Silvia e una perplessa da Sara che, puntualmente, non stava seguendo ciò che accadeva sulla terra.
"Voglio vedere se quando uno di voi si buttasse a pesce dal palco durante un'esibizione non vi fermate per vedere se è possibile recuperarlo" fu la risposta ringhiata della maknae. Evitammo di ricordarle, più che di dirle, che noi dal paco c'eravamo già caduti in un paio di occasioni.
Le quattro, a quanto pare stanche sul serio, si spostarono sui materassoni, sedendocisi sopra oppure tuffandocisi a pesce. Iniziarono a chiacchierare di qualunque cosa, a noi sconosciuta, in italiano.
Scambiai un'occhiata d'intesa con Jongdae, Baekhyun e Jongin. No, così non andava.
"Ragazze, venite un attimo qui?" le richiamò Bacon, mentre il leader lo guardava con uno sguardo alla 'qualunque cosa tu stia progettando non permetterti'. Sguardo che, puntualmente, fu ignorato.
Le quattro si guardarono vicendevolmente e Sara-piccola borbottò 'oh oh cavallo'; poi si alzarono e ci raggiunsero.
"Che c'è?" ci chiese Sabrina, sorridendo. Un sorriso fintamente ingenuo, che nascondeva preoccupazione. Eh mamma mia, nessuno che si fidi di noi qui.
...Ok, lo ammetto, avevano ragione.
Perché le trascinammo a ballare MAMA con noi. Nel senso che noi ballavamo con loro, ma loro rimanevano ferme, incapaci di intendere e volere. I cosiddetti feels. Io ridacchiai ad osservare la faccia da pesce lesso di Sabrina, che dopo averle fatto questo scherzetto mi avrebbe appeso per le orecchie al quadro svedese. Ma ne valeva la pena.
Ma dopo cinque minuti erano ancora piantate lì. Se non fosse stato che battevano ancora le palpebre le avrei date per morte.
“Ragazze?” le provò a chiamare Minseok hyung, non riuscendo a reprimere una risata. Ma quelle restarono impalate e allora ritenemmo necessaria un’urgente consultazione di gruppo.
E fu così che ci venne in mente l’idea geniale per risvegliarle. Ok, geniale mica tanto, invece che per le orecchie la unnie mi avrebbe appeso per le caviglie, o per i polsi dietro la schiena come nell’antica tortura. Ayumi mi aveva confidato che adorava i musei delle torture. ‘Si imparano un sacco di cose interessanti!’ aveva trillato con gli occhi che sbrilluccicavano.
Anvedi la sweet maknae.
Coooomunque. Ci dividemmo in gruppetti. E poi attaccammo. Chanyeol e Baekhyun avevano preso Seir per spalle e piedi, io avevo deciso di morire prendendo Brina a mo’ di principessa, con un braccio sotto le ginocchia e uno a sorreggere le spalle. Almeno ero galante, al contrario di Jongin, che si era caricato in spalla Silvia a mo’ di sacco di patate, con tanto di risata isterica. Tutte e tre avevano iniziato a strepitare, chi tirandoci gomitate, Seir, chi prendendoci a pugni, Silvia, chi urlandoci nelle orecchie, Sabrina. Ma in tutto questo mancava la presenza di Sara. Per cui scaricai sul materassone della palestra la unnie, ignorando le sue minacce di morte post volo, per concentrarmi su Jongdae. A quanto pare Ayumi era rimasta rigida come un palo, e Chen la stava trasportando così, dritta. La appoggiò di fronte ai materassini dove erano state lanciate con conto alla rovescia e scaricate con assai scarsa grazia anche Sara e Silvia. Aura si girò verso il suo bias, con un sopracciglio sollevato.
“E adesso?” chiese. Lui sorrise e le diede una spintarella sulle spalle, facendola cadere dritta con un palo di schiena sui materassoni. “Oh” disse solamente la ragazza, prima di iniziare a ridere a crepapelle, trascinandoci tutti dietro di lei. Il leader scuoteva la testa come dire ‘povere ragazze’.
E, inevitabilmente, finimmo per lanciare anche lui sui materassoni, mentre sbraitava in coreano.
“Sehun! Sei un brutto carciofo! Ma tu guarda che bias mi sono trovata!” iniziò a brontolare Sabrina. Io mi inchinai sorridendo.
“Il piacere è tutto mio!” ghignai. Lei mi folgorò con le pupille.
“Vatti a defenestrare”. E, subito dopo: “Sto per imprecare!”. Silvia attaccò a ridere assieme a Jongdae, Seir stava facendo finta di strangolare Baekhyun mentre Chanyeol faceva un video con il cellulare e Yixing parlava allegramente con Sara.
Dal mio canto, fui colpito sulla spalla da un pallone tirato dalla unnie. “Ahia~” pigolai, facendo l’aegyo. Ma lei incrociò le braccia e si voltò dall’altra parte. Verso il muro d’arrampicata, chissà che stava osservando. Era buffa.
“Sehun ha fatto arrabbiare la unnie” sentii spiegare Aura a un confuso Lay, che mi lanciò un’occhiata di rimprovero, alla quale risposi con un’alzata di spalle.
“Sabrina yo-dongsaeng! Perché non possiamo andare d’amore e d’accordo come Yixing hyung e Sara yo-dongsaeng?” pigolai rivolto alla schiena ricoperta di capelli, tanti capelli, della maggiore delle ragazze. I due chiamati in causa si scambiarono un’occhiata alla ‘e noi che cavolo centriamo?’.
“Perché tu non sei il tenero Unicorno!” mi rispose la mia biased come se fosse ovvio.
“Infatti, lui è il bel Procione!” intervenne Seir, interrompendosi da ridere quel che bastava per dire la frase.
“Esatto” confermò Sabrina, per poi sorridermi e tornare a rivolgersi a me. “Vedi, Sehun oppa, io e te abbiamo un rapporto di amore-odio. È un dato di fatto” mi spiegò con tono gentile.
“Nel senso che sbraita ai quattro venti e ti insulta pubblicamente e ortaggiosamente, ma in realtà ti vuole bene” disse Silvia convinta.
“E per te vale lo stesso discorso” esclamarono poi assieme le due di Multimedia indicando Jongin, che si puntò a sua volta con l’indice mimando un ‘io?’ con le labbra.
A coronare il tutto, Chanyeol rideva come una iena che aveva inalato gas esilaranti assieme a Sara-grande e Jongdae stava massacrando di solletico la maknae, mentre l’altra più piccola si era nascosta dietro a XingXing e Junmyeon per evitarlo.
Scrollai le spalle. “È colpa tua che sei così acida, perché io sono un maknae dal comportamento esemplare”.
E, con in sottofondo il ‘come no’ di gran parte gli altri membri, mi ritrovai a correre in giro per la palestra inseguito da una Sabrina in versione ‘valchiria nel suo periodo’.
 

Angolino nascosto nell'ombra.

Sono tornata. Sono ancora viva.
Per poco.
Perché i BAP hanno combackkato e io non ho anchora guardato l'MV... lo farò più tardi. E morirò.
Ma non  vi preoccupate, resusciterò in tempo per la lezione di classica e moderna che mi aspetta tra qualche ora, quindi avrete il continuo della storia ahahhaha
Bene. Capitolo di sclero complero.
Sì, non è il primo e non sarà l'ultimo.
.....non ho nulla da dire. Quindi.... OHORAT


Aura_

  
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