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Autore: wislava    16/11/2015    10 recensioni
Stiles scopre, grazie a Scott, che Derek si introduce nella sua stanza quando lui non c'è.
Coinvolgendo tutto il branco, metterà in atto un elaborato piano per fa sì che Derek gli confessi i suoi sentimenti... ma non sarà così semplice come crede.
Sterek!
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10: La fine non è altro che un nuovo inizio


 

“Sei preoccupato?”

“Non più di tanto... cioè... Si, possono essere terribili quelle due, ma so che non ci faranno del male. E poi...”

“Poi?”

“Poi... poi riesco a pensare solo al dopo.”

“Dopo?”

“Si, hai detto che, dopo la fine di queste prove mi avresti portato ad un primo appuntamento...”

Derek sorrise vedendo Stiles arrossire adorabilmente. Senza pensarci troppo allungò la mano sul tavolo fino a stringere quella dell'umano davanti a lui.

Stiles sorrise, rafforzando la presa.

“Si, il primo di molti.”

Stiles ridacchiò. “E' davvero così, eh?”

Derek lo guardò confuso. La mente di Stiles faceva sempre collegamenti da un argomento all'altro che lui non coglieva, ma lo amava anche per questo.

“Siamo davvero una coppia, che pensa al loro futuro. Sai, no? Stiamo StileseDerek.”

“Siamo sempre stati Stiles e Derek” disse ancora confuso il lupo.

Stiles sbuffò fintamente scocciato. “Intendo che ora siamo un noi.”

Derek sorrise felice quando, finalmente, comprese.

Erano al moonbucks per una colazione prima di incontrarsi con il resto del branco nella riserva, alla vecchia villa Hale per la terza prova, non un luogo romantico. Non erano soli, Stiles aveva una briciola vicino al labbro e Derek aveva l'alito che sapeva di caffè nero. Ma era perfetto, perché era un momento loro.

Non c'era più la collega della dolce Evangeline che lanciava occhiate affamate a Derek, non c'era il ragazzino timido che osservava Stiles da lontano, memore del bacio che aveva pagato allo stand di della seconda prova. Non c'era Peter che li osservava dalla vetrina, mimetizzandosi con il panorama mentre riferiva agli altri sul gruppo di Whatsapp l'appuntamento degli Sterek.

Stiles vedeva solo Derek e Derek vedeva solo Stiles.

E nient'altro sembrava più giusto.

 

 

“Eccoci qui!” esordì Cora sedendosi sui gradini della vecchia villa Hale.

Stiles storse il naso, chiedendosi perché fossero lì. E di chi fosse la prova di quel giorno.

Anche se possedeva un olfatto umano, Stiles, sentiva, percepiva, l'odore di bruciato. Di morte.

Si chiese come diavolo avesse fatto Derek a stare in quel posto, ad abitarci persino, dopo l'incendio.

Di sfuggita guardò il suo lupo. Indossava la sua solita giacca di pelle sopra una maglietta nera, i jeans erano macchiati nei punti giusti e gli anfibi che portava gli davano il tocco finale per il look da bad boy. Lo sguardo, però, era lontano. Stiles poteva giurare che le mani di Derek, nascoste nelle tasche della giacca, fossero strette a pungo.

Stiles abbassò lo sguardo su se stesso. Non era nulla di che. Non era bello e dannato, non era sexy. Ma Derek voleva lui. E Stiles se lo sarebbe tenuto stretto. Deglutendo per cercare di liberare la gola da quel peso che sentiva, Stiles avanzò verso Derek.

Il lupo lo notò. Anche senza sensi lupeschi, lo scricchiolio delle foglie sotto la suola delle scarpe si poteva sentire benissimo. Derek sorrise e Stiles ritrovò la serenità. Si sentì bello, bello e amato.

Derek cinse la vita di Stiles con un braccio, portandoselo vicino per sentire il calore e il profumo del suo umano e si sentì più leggero. Stiles aveva il potere di calmarlo e di farlo agitare nello stesso momento.

“Su, che aspettate?” li interruppe Cora.

Stiles guardò intorno. Tutto il branco era appollaiato sugli scalini della villa. Lydia si era persino portata una coperta per non sporcarsi il vestito, che era stata costretta a condividere con Kira e Allison.

“Aspettiamo cosa?” chiese Stiles ingenuamente, mentre Derek, alzando gli occhi al cielo, lo spingeva verso gli scalini.

“Che dobbiamo fare?” chiese ancora Stiles una volta seduto davanti al suo lupo, la sua schiena appoggiata al petto forte e muscoloso e i suoi fianchi tra le gambe possenti.

Era una posizione da coppia e Stiles arrossì un po' nel rendersene conto. Era ancora tutto così nuovo per lui. Iniziò ad agitarsi, cercando una posizione più comoda, cercando di non far addormentare la gamba o il sedere. E poi doveva appoggiarsi a Derek? E le braccia? Dove doveva metterle? E se poi i suoi capelli avessero dato fastidio a Derek? Se gli avessero fatto il solletico?

“Rilassati” gli sussurrò Derek come se stesse lanciando un incantesimo. E forse una magia l'aveva fatta eccome visto che Stiles si rilassò davvero, appoggiando la schiena al petto del lupo e trovando la posizione perfetta nell'incavo tra il collo e la spalla di Derek, dopo quest'ultimo poté percorrere tutta la guancia di Stiles con morbidi bacini, delicati come ali di farfalla.

Le braccia si incrociarono automaticamente sul petto, e vennero subito circondate da quelle di Derek.

Stiles non poté far altro che ridacchiare felice.


 

L'idillio fu distrutto da Lydia che, con uno sguardo saputello e le braccia incrociate dovette per forza parlare.

“Ok, siamo felici che finalmente, e sottolineo finalmente, vi siate messi insieme. Che vedete unicorni dorati e lampioni fatti di cioccolato e caramelle danzanti e canterine che vi chiedono 'mangiateci, mangiateci', ma è tempo della terza prova!”

Tutti guardarono la banshee sconvolti.

“Guardo Adventure Time[1], ok?” sbottò la ragazza alzandosi in piedi.

Scendendo i gradini, afferrò la mano di Stiles costringendo l'umano ad alzarsi e lasciare quel morbido giaciglio tra le braccia del lupo che si era creato.

“Hey!” urlò infatti, ma la banshee costrinse anche Derek ad alzarsi in piedi. Derek fu lesto a mettersi al suo fianco afferrandogli la mano e guardò anche lui confuso la ragazza che tornava al suo posto.

“Ebbene?” chiese arrabbiato l'ex alpha. Stava così comodo prima.

Lydia sorrise inclinando il collo per studiarlo meglio. “Adesso tocca a voi. Dovete superare la terza prova.”

Stles incrociò le braccia al petto, tirandosi dietro anche la mano e il braccio di Derek in un intreccio complicato. “E diccela questa prova! Così poi possiamo andare a casa.”

Lydia sorrise, ma fu Cora a rispondere: “La terza prova consiste che vi scusiate l'un l'altro. Semplice.”

Stiles e Derek, come il resto del branco, la guardarono confusi.

“In che senso?” chiese Derek.

Cora fece un respiro profondo, come se dovesse spiegare ad un bambino la storia delle api e dei fiori. “Semplice, Derekkucciolo.”

Stiles a quel nomignolo ridacchiò, guadagnandosi un'occhiata dal suddetto cucciolo.

“Derek, tu hai praticamente stalkerato Stiles per settimane e lo hai sempre trattato male per una tua stupida paura dell'intimità e dell'amore.”

Derek abbassò lo sguardo, vergognandosi profondamente per il suo comportamento. Sembrava quasi una vita fa.

“Mentre tu, Stiles” intervenne Lydia. “Hai ingannato Derek con quello stupido diario. Sapevo che non avrebbe mai funzionato, che lo avresti fatto soffrire, soffrendo tu stesso.”

“Aspetta” la fermò Stiles. “Tu stessa mi hai detto che era una buona idea.”

Lydia fece spallucce. “Dovevo aspettare l'arrivo di Cora. L'ho chiamata proprio lo stesso giorno del finto appuntamento con Liam.”

Stiles guardò l'amica sconvolto. L'aveva proprio fregato.

“Quindi? Cosa? Dobbiamo scusarci? Questo ed è finita?” chiese Derek.

“Non proprio” rispose Cora. “Come per tutte le vostre prove dovete aprire il vostro cuore all'altro.” La lupa finì il discorso alzando le spalle. Per lei era semplice come ragionamento.

“Ma non lo faranno davanti a noi” intervenne inaspettatamente Peter.

Tutti gli occhi si puntarono sull'Hale senior. “Che diavolo dici?” urlò Cora. “Certo che devono farlo adesso con noi presenti.”

Peter sospirò. “No nipotina mia” disse. “Quello che Stiles ha detto alla prima prova di Derek mi ha fatto pensare. Non possiamo costringerli ad aprirsi l'uno con l'altro in nostra presenza. Noi non abbiamo una relazione con loro. E' stato giusto aiutarli a trovare la via. Sono talmente testoni che si sarebbero ignorati per sempre.”

Stiles e Derek si guardarono tristi e imbarazzati. Peter aveva ragione.

“Ma ora basta. Ora sono felici, hanno capito. Questa è l'ultima prova per entrambi ed è giusto che la affrontino da soli, come affronteranno da soli gli altri problemi di coppia che avranno o no.”

“Sono d'accordo con Peter!” urlò Scott alzandosi solennemente. “E' il loro turno, ora.”

Il sorriso dell'alpha, colmo di felicità per il suo migliore amico, convinse anche il resto del branco. Uno ad uno si alzarono dagli scalini della villa e, dopo aver dato una pacca sulla spalla a Peter e donato un sorriso ai due innamorati, lasciarono la riserva.

Cora e Lydia furono le ultime ad andare. Peter le aspettava poco distante.

“Non credevo che avrei visto il giorno in cui Peter avrebbe detto qualcosa di sensato” disse Cora ignorando l'”Hey!” oltraggiato di Peter.

“Ma ha ragione. E, per dare il buono esempio, vorrei scusarmi con voi per avervi ingannato con queste tre prove.”

Derek sbuffò, fintamente arrabbiato, ma fu Stiles che rispose. “Non devi scusarti, anzi, senza di voi, come Peter ha detto, non saremmo qui. Quindi grazie.”

Derek afferrò il fianco di Stiles accarezzando con il suo naso la curva morbida della guancia e dell'orecchio. “Stiles ha ragione” disse quando ebbe finito con il suo esplorare. “Ma questo non toglie che se oserete di nuovo immischiarvi nei fatti miei vi strappo la gola con i miei denti.”

Il tono di Derek era minaccioso, ma Cora e Lydia sapevano che non faceva sul serio, per quanto riguardava l'ucciderle, per gravi ripercussioni non erano tanto sicure.

Stiles ridacchiò. Era divertente essere dalla parte dello spettatore per le minacce di Derek. Il suo lupo era spassoso.

“Bene” esordì Lydia alla fine facendo un occhiolino a Stiles. “Divertitevi! Noi ci sentiamo più avanti.”

La banshee trascinò via Cora, improvvisamente vittima di un attacco di ridarella e Peter le seguì fischiettando.

“Dio, sono tutti pazzi qui” constatò Derek massaggiandosi le tempie.

Stiles ridacchiò ancora. Ecco la differenza tra l'essere davvero felice e spensierato e far finta di esserlo. Tutto era più bello per davvero, senza sforzarsi di vederlo, ma solo guardando il mondo con occhi diversi, occhi innamorati.

“Non imitare lo stregatto, sei un lupo ricordi?”

Derek lo spinse, sbuffando alla stupida battuta. “Forza Alice” disse poi. “Vediamo di finire in fretta questa prova così poi ci lasceranno in pace, se dio vuole.”

Stiles intrappolò il labbro inferiore tra i denti. Sinceramente non sapeva da dove iniziare. Sapeva cosa avrebbe dovuto dire; se Cora e Lydia non fossero uscite con questa prova ci sarebbe arrivato da solo, a fare le sue scuse. Ma come iniziare il discorso? Stiles aveva sempre pensato che incontrarsi e parlare non fosse giusto. Ci voleva l'atmosfera, magari una serata nel bosco a chiacchierare.

Non si poteva forzare la conversazione.

Ma Derek era di tutt'altro avviso. Il lupo, infatti, aveva iniziato a passeggiare nervosamente avanti e indietro. Stiles si era talmente tanto imbambolato perso nei suoi pensieri che non si era accorto del nervosismo del suo ragazzo.

“Da dove iniziare... da dove...” stava borbottando Derek.

Stiles, nonostante la situazione seria, lo trovò adorabile e si ritrovò a sorridere. Di colpo, Stiles avvertì l'atmosfera giusta.

“Derek” sussurrò quindi attirando l'attenzione del lupo, che smise di camminare e si fermò per guardarlo. Stiles non voleva alzare troppo la voce. Anche se erano soli nel bosco quelle scuse erano qualcosa di intimo, privato. Solo Derek avrebbe dovuto ascoltarle. “Mi dispiace. Non avrei dovuto mettere in piedi quel casino. Ti chiedo scusa e vorrei che tu mi perdonassi.”

Era un po' poco, Stiles lo sapeva, ma era un inizio. Sapeva che Cora e Lydia volevano un confronto, oltre che scuse e ammissioni.

Derek lo guardò con occhi seri e profondi talmente tanto a lungo che a Stiles sembrò passata un'intera vita. Gli occhi di Derek, così verdi e così luminosi lo avevano intrappolato.

“Anche io ti chiedo scusa” rispose alla fine il licantropo. “Scusa se non mi sono dichiarato. Avevo paura che tu non provassi i miei stessi sentimenti, ma volevo sentirti, assaporarti. Così entravo in camera tua quando sapevo che non c'eri... solo per rimemorizzare il tuo odore, che comunque non avevo dimenticato. Avrei dovuto affrontarti di persona. Quindi scusami anche tu.”

“Lo capisco” disse Stiles avvicinandosi. Ora distavano solo un paio di passi.

“Avevi paura, esattamente come l'avevo io. Non ti posso biasimare.”

Derek, però, scosse la testa. “No, non è solo quello.”

“Allora cosa?”

Derek abbassò il viso, guardando alla sua destra, verso la villa. “La prima persona che abbia mai amato è stata Paige.”

Stiles sentì una stretta al petto. Da una parte gli dispiaceva per quella ragazza, ma dall'altra... dall'altra parte non poteva che essere felice per la sua morte, e per questo si odiava. Derek avrebbe scelto lui anche se Paige fosse stata ancora viva? Non lo sapeva, e non voleva saperlo.

“Quello che sentivo per lei non era altro che un millesimo di quello che provo per te” disse Derek ignorando il tumulto interiore di Stiles. “Ma sono stato male, mi sono sentito così in colpa, per la sua morte. Ero spezzato.”

Stiles iniziò a capire cosa stesse cercando di confessargli il lupo.

“Lei era umana, Stiles.”

“E lo sono anche io” concluse quest'ultimo. Derek annuì. “Si. Può succederti di tutto. Possono prenderti di mira per fare del male a me. Stiles, non potrei sopportarlo. Ho avuto paura che potessi lasciami come mi ha lasciato lei, ma sarebbe stato infinitamente peggio. Non sarei sopravvissuto.”

“Derek...” Stiles aveva le lacrime agli occhi.

“Così ho pensato che... se non ti avessi avuto, come ho avuto lei, allora non avrei sofferto quando ti avrei perso. Se tu non fossi stato mio, sarei sopravvissuto. Non si può sentire la mancanza di qualcosa che non hai mai avuto, no?” Derek prese un respiro profondo, tuffando il suo sguardo negli occhi color whisky di Stiles. “Ma non potevo. Ti volevo troppo. Nel mio cuore, mancavi tu. Il mio lupo ti invocava con gli ululati, la mia anima ti cercava, ti chiamava. Non avrei retto ancora a lungo.”

Stiles sorrise, cedendo alla voglia di abbracciare Derek. Sentire le braccia del più grande ricambiare la stretta a stringerlo ai fianchi fece sospirare di sollievo l'umano.

“Va tutto bene. Siamo stati sciocchi. Io avevo paura di non essere ricambiato. Ho sopportato di non essere voluto da Lydia e, anche se facevo finta di niente, faceva male, venire ignorato. E tu facevi esattamente quello. Nonostante ci salvassimo la vita a vicenda un giorno, quello dopo tornava tutto come prima. Tu nascosto qui e io nella mia camera a vivere la vita da adolescente americano in attesa di un nuovo nemico. Se ti avessi confidato i miei sentimenti? Se tu avessi fatto finta di nulla? Era meglio andare avanti fingendo di non provare nulla. Continuare con la farsa di andare dietro a Lydia.” Stiles si strinse nelle spalle. “Era più facile, ma non era giusto.”

Stiles, alzandosi di poco in punta di piedi, si sporse per sfiorare lievemente le labbra di Derek con le sue. “Quindi sai cosa? Grazie, Derek. Grazie per essere entrato nella mia camera e di avermi sparso il tuo odore ovunque. Se tu non lo avessi fatto, ora non saremmo qui, staremmo ancora fingendo e non sarei così felice.”

Derek guardò Stiles. Lo vide lì, con le gote arrossate, gli occhi luminosi. Indossava i suoi soliti jeans con una maglietta con la scritta irriverente che Derek non poteva capire fino in fondo. Le all star nere e piene di buchi e la sua immancabile felpa rossa. Derek lo trovò bellissimo, sexy, suo.

“Immagino di doverti ringraziare anche io” disse infine il lupo. “Con la tua strampalata idea mi hai costretto ad affrontare la situazione, ad uscire dal guscio. E ora siamo qui.”

“Accetti le mie scuse?” rimase solo da chiedere a Stiles dopo un minuti di silenzio che i due passarono a guardarsi negli occhi.

Derek annuì. “E tu accetti le mie?”

“Diavolo si!” E poi Stiles non poté far altro che sporsi nuovamente per un nuovo primo bacio.

 

 

 

“Quindi va bene se rimango a cena? Tuo padre non avrà da ridire?”

Derek era appoggiato al tavolo della cucina di casa Stilinski mentre Stiles trafficava ai fornelli.

Il più giovane aveva invitato il lupo a casa sua subito dopo la prova. Avevano passato tutto il resto del pomeriggio e della mattina a 'fare i piccioncini' come aveva suggerito Stiles.

Si erano scambiati baci, carezze, piccole confessioni del passato. Derek aveva anche svelato alcuni segreti e usanze lupesche che Stiles aveva prontamente annotato sul suo personale bestiario. Stiles aveva deciso che al college avrebbe avuto due specializzazioni: meccanica e storia delle tradizioni popolari. Aveva già controllato da tempo le università e sapeva che Berkeley[2], che guarda caso era solo a due ore di distanza da Beacon Hills, gli avrebbe garantito i suoi sogni. Doveva solo essere ammesso, ma non sarebbe stato un problema. Tutti credevano che Stiles Stilinski non fosse poi così intelligente, ma si sbagliavano: aveva una media tale da poter quasi gareggiare con Lydia.

Con l'arrivo della fine del turno alla centrale dello sceriffo, però, Stiles si era reso conto di non volere vedere Derek andare via. Così l'aveva invitato a cena. James non se la sarebbe presa, soprattutto visto il menù speciale.

“Sono sicuro” rispose Stiles. “E poi gli sto preparando una bella bistecca, proprio come piace a lui e, se ti va di aiutarmi, posso fare anche un piccolo dolce.”

Derek sorrise. “Va bene, ma niente cioccolato.”

Stiles lo guardò stranito. “Perché? Non ti piace?”

Derek tentennò. “E' solo un'altra curiosità lupesca.”

A Stiles brillarono gli occhi e, prima che Derek potesse dire altro, l'umano era già corso a prendere il suo bestiario, con tanto di penna personalizzata prendi-appunti.

“Ok, parla.”

Derek sbuffò, fintamente scocciato, accomodandosi al fianco del suo compagno, seduto su una sedia del tavolo, non prima di aver spento il fornello con la pentola della fantomatica bistecca.

“Dunque” iniziò Derek. “Sai che i lupi sono canidi, no?”

Stiles annuì, la lingua fra i denti mentre trascriveva ogni parola del suo lupo.

“E sai che ai cani il cioccolato fa male.”

Stiles si interruppe. “Vuoi dirmi che fa male anche ai lupi?”

Derek annuì. “Ovviamente questa cosa non si sa. Nessuno ha mai provato a dare del cioccolato ad un lupo, perché si dovrebbe? Ma fa male anche a loro, anche se meno rispetto ai cani.”

“Quindi mi stai dicendo che il cioccolato può uccidere i licantropi?” Stiles ebbe una fugace visione di Scott che si masticava una barretta di milka, vicenda successa realmente settimane prima.

“Scott sta morendo!!” urlò in preda al panico, ma Derek fu veloce a riacciuffarlo per un bavero della felpa e a rimetterlo a sedere. “Sta' calmo, non ci uccide il cioccolato.”

“Ah... allora cosa fa?”

Stiles osservò Derek. Il lupo sembrava arrossito.

“Err... diciamo che ne siamo intolleranti” rispose Derek.

Stiles annuì. “Ma che effetti ha? Vi si chiude la gola, o...?”

Derek sbuffò mentre, rispondendo, guardava ai suoi piedi, tremendamente in imbarazzo. “Ci procura aria... flatulenta.”

Stiles rimase zitto per quasi un minuto, cercando di processare quello che Derek aveva appena finito di confidargli. E poi scoppiò a ridere.

“Mi stai dicendo che sei uno scoreggione se mangi del cioccolato?”

Derek era oltre l'imbarazzo, ma annuì.

“Questa è la cosa più fica e imbarazzante allo stesso momento che abbia mai sentito!”

Disse, sempre tra le risate – che gli fecero anche lacrimare gli occhi – mentre scriveva quella preziosa informazione sul suo taccuino. Ora capiva anche perché c'era sempre dell'aria stantia in camera di Scott... insieme alle barrette di cioccolato che l'Alpha divorava.

“Urgono degli esperimenti!”

“Esperimenti?” Derek era inorridito e imbarazzato. “Non voglio farti da cavia.”

Stiles non guardò Derek quando rispose: “Non preoccuparti. E' Scott il mio topolino da laboratorio numero uno .”

Derek si odiò, ma non poté far altro che tirare un sospiro di sollievo e di ridacchiare. Avrebbe pagato per vedere la scena. Il suo divertimento finì però quando si rese conto che Stiles aveva detto numero uno, riferendosi a Scott.

Derek guardò Stiles, che ghignava maleficamente.

“No...”

Il ghigno di Stiles si aprì ancora di più. Era diabolica, quell'espressione. “Oh, si. Benvenuto negli LabStiles, topolino numero due!”

Derek era inorridito. “Ti odio...” mugugnò sconsolato.

Stiles ridacchiò. La mente altrove, pensando già a cosa procurare per testare l'esperimento. Servivano mascherine per non inalare i gas, diverse barrette di cioccolato al latte e fondente, con le nocciole, al peperoncino. Barrette al cioccolato al latte. E della cioccolata liquida. Poi si sarebbe spostato sui tranelli. Il cioccolato avrebbe fatto effetto anche se mischiato al caffè? Stiles era così preso ad annotare tutte le idee che gli passavano in testa che non si accorse neanche di aver risposto al lupo. Fu inconscio, fu naturale, fu sconvolgente.

“Si, io ti amo.” Disse.

Il mondo di Derek sembrò fermarsi con quelle brevi, piccole parole. Ma con un significato così grande.

Stiles continuò a scrivere, ignaro di tutto.

Derek attese pazientemente, ascoltando i battiti regolari e l'odore eccitato di Stiles. Quando il ragazzo finì di scrivere, il lupo gli prese la mano e gli rubò un bacio lieve, ma dolce. Le lingue si incontrarono con calma, senza foga. Si assaporarono lentamente, ma in modo sensuale.

Stiles aveva gli occhi annebbiati quando Derek si allontanò, le loro mani sempre intrecciate.

“Ti amo anche io” disse poi Derek.

Stiles strabuzzò gli occhi, confuso ma felice.

“Me l'hai detto prima, non te ne sei accorto eh?”

Stiles era imbarazzato, e fu costretto a distogliere lo sguardo dal suo lupo. “Anche se non me ne sono accorto, non significa che non sia vero.”

La stretta che Derek diede alla sua mano, costrinse Stiles a riappoggiare il suo sguardo sul lupo.

“Ti amo” disse Stiles guardando Derek negli occhi.

“Ti amo” rispose Derek emozionato.

Non c'era più nulla da dire. Era tutto quello che si potesse dire. Il sentimento che provavano l'uno per l'altro era così semplice, ma così complicato. Non potevano spiegarlo a parole, ma Stiles e Derek lo sapevano.

Si amavano e tanto bastava.

 

 

Peter sorrise trattenendo un urlo di pura, infantile, gioia.

P_Perfect:
Ce l'hanno fatta!! Si sono detti “ti amo”!

Bi-Scott-ino:
Oh! Finalmente!

BabyWolf:
Vai così Stiles!!

SuperMassiBlackHole:
Intenso!

LadyArrow:
Adorabili

NarutaYukinura:
*occhi a cuoricino*

FrozenBoy:
Voglio un resoconto dettagliato, Peter!!

FABCoyote:Sono felice per Stiles. Lo inviterò a mangiare cervo per festeggiare

Bi-Scott-ino:
… forse è meglio una pizza

FABCoyote:
Ma il cervo è il mio cibo preferito!

ScreamPower:
E confermiamo ancora una volta che sono un genio

SheWolf:
Siamo geni, cara Lydia.

P_Perfect:
Si, si. Siete tutte e due intelligentissime. Il vostro piano era perfetto, ode a voi.

FABCoyote:
Non vi piace il cervo? Perché non vi piace?

Bi-scott-ino:
Beh, Peter non ha tutti i torti

BabyWolf:
Potevano arrivare prima di farmi vestire da deficiente con i capelli fosforescenti! -.-”

SheWolf:
Rilassati cucciolo

BabyWolf:
*ringhia*

SuperMassiBlackHole:
Intenso!

BabyWolf:
Dio, Mason! Smettila!

FrozenBoy:
Peter! Dacci notizie!

LadyArrow:
Si, dicci che fanno!

P_Perfect:
Si sono spostati in camera di Stiles. Stanno pomiciando. Stiles è molto vocale.

Bi-Scott-ino:
Non so se voglio saperlo.

FrozenBoy:
Zitto, Scott!! Peter, più dettagli!!

NarutaYukimura:
Forse dovremmo lasciare loro un po' di privacy....

Bi-Scott-ino:
Concordo.

ScreamPower:
No invece!! Peter! Racconta.

P_Perfect:
Stanno ancora pomiciando. Derek ha la mano sul fianco di Stiles. Stiles ha le braccia attorno al collo di Derek.

SheWolf:
Adorabili.

Bi-Scott-ino:
Basta, io lascio il gruppo!


Bi-Scott-ino ha abbandonato il gruppo


NarutaYukimura:
Ti seguo Scotty


NarutaYukimura ha abbandonato il gruppo
 

BabyWolf:
Si, capo
 

BabyWolf ha abbandonato il gruppo
 

LadyArrow:
Forse Scott ha ragione

ScreamPower:
Non dire stupidaggini, Allison!

LadyArrow:
Scusa Lyds
 

LadyArrow ha abbandonato il gruppo
 

P_Perfect:
Sciocchi! Siamo sul più bello.

SheWolf:
Non ci tengo a leggere la cronica di mio fratello a letto con Stiles, grazie.

FABCoyote:
Nemmeno io. E poi devo cercare il cervo!
 

SheWolf ha abbandonato il gruppo

 

FABCoyote ha abbandonato il gruppo

 

ScreamPower:
No! Cora!!!!

FrozenBoy:
Stolti!!

P_Perfect:
Uhhh! Derek ha tolto la maglia a Stiles!!

SuperMassiBlackHole:
Intenso!
 

P_Perfect ha rimosso SuperMassiBlackHole dal gruppo
 

P_Perfect:
Anche Derek è senza maglia!

FrozenBoy:
Diresti che Derek ha più o meno muscoli di Scott? Perché Scott ne ha tanti!

ScreamPower:
….

P_Perfect:
Mano nei pantaloni! Mano nei pantaloni! HA! Mio nipote è sangue del mio sangue. Non perde mica tempo.

FrozenBoy:
Perché quelli di Scott sono definiti... Voglio dire. Se ci versassi su della coca-cola, il liquido seguirebbe gli addominali... Non che ci abbia mai pensato.

ScreamPower:
No, non mi immischierò in questa conversazione
 

ScreamPower ha abbandonato il gruppo
 

FrozenBoy:
Si... emm... anche io devo... emm.... devo andare... devo... beh, ciao!
 

FrozenBoy ha abbandonato il gruppo.
 

P_Perfect:
Via i pantaloni! Il sederino di Stiles è davvero invitante.

P_Perfect:
Derek gli sta baciando il petto!

P_Perfect:
Stiles non è da meno, però. Hai capito il ragazzino....

P_Perfect:
Ma dove siete tutti?!?

P_Perfect:
Sto parlando da solo, nevvero? Di nuovo...

P_Perfect:
Mi hanno visto!! Oddio!!!


 

“Io ti uccido!!!” urlò Derek alla finestra rivolto alla schiena di suo zio Peter che stava velocemente scomparendo tra i boschi. Fortunatamente, prima della crisi omicida, fu fermato dall'arrivo della volante dello sceriffo nel vialetto.

Derek impallidì, affrettandosi a recuperare i pantaloni e la maglietta, passando a Stiles i suoi indumenti. Si erano fatti prendere dal momento, dopo essersi detti 'ti amo'.

Stiles sembrava triste, la sue erezione, parzialmente scemata ne era una prova.

A Derek si strinse il cuore. Era così bello in quel momento. Non poté far altro che avvicinarsi e donargli una carezza sulla guancia.

“Presto, ok?” disse. “Non vado da nessuna parte e abbiamo tutto il tempo del mondo.”

Stiles fu rincuorato da quelle parole. Derek aveva ragione. Si erano trovati, stavano insieme. Non c'erano catastrofi imminenti. E presto lui sarebbe stato suo.

“Ti amo” disse ancora una volta Stiles. Non avrebbe mai smesso di dirlo.

“Ti amo anche io” rispose Derek. Non avrebbe mai smesso di rispondere.


 

 

 

Note:
[1]Adventure Time → Serie Tv d'animazione. E' abbastanza, anzi diciamo fin troppo, psichedelica. Qui la pagina di wikipedia.
[2]Università → Mi sono inventata tutto. Non so se sia vero o no, so solo che Berkeley è in California, ma non mi sono documentata sui corsi o altro.
Come ho detto nel primo capitolo, non è importante la collocazione temporale di questa ff. Non c'è scuola o compiti. Ma siccome ho parlato del futuro di Derek, mi sembrava giusto parlare anche del futuro di Stiles, quindi ecco qui il college. E' un'esperienza, alla fine. E Stiles può benissimo andarci dopo essersi preso un anno sabbatico dopo la scuola, o subito finito il liceo. Fate voi.

Ciao a tutti! Come state? Siete vivi? Che ne pensate di questo ultimo capitolo?
Alcuni di voi mi hanno scritto dicendomi che non volevano che questa storia finisse. E sono parzialmente d'accordo con voi. Anche io quando leggo una bella storia non voglio dire addio ai personaggi. E sono molto felice e orgogliosa che la mia storia vi abbia fatto provare questo.
Ma ogni storia ha il suo fine, prima che diventi noiosa, prima che non trasmetta tutto quello che ha trasmesso fino adesso. E prima che diventi un peso per tutti.
Si deve lasciare un bel ricordo, non credete? Quindi ho deciso di finirla così, rispettando il ratings giallo che ho stabilito. Lascio a voi il resto, la possibilità di immaginarvi come andrà a finire. Se Stiles e Derek finalmente lo faranno, o se Peter continuerà a spiarli. Magari Stiles scriverà un nuovo C.A.R.L., ma non sarà pieno di bugie. Chissà se Cora e Lydia si innamoreranno? E Isaac con la sua attrazione per Scott? Come vedete, ho lasciato aperte molte porte, sta a voi ora.

Nel frattempo, mi prenderò una pausa (si fa per dire). Voglio raccogliere le idee per la ff Stiles!Spiderman e, se riesco ad aggiornare due storie in contemporanea, anche una long ambientata a New York AU dove sono tutti umani e Stiles e Scott condividono un appartamento durante gli anni del College dove Derek è il proprietario. Non ne ho mai scritta una dove sono tutti umani e mi piacerebbe provarci... Vi farò comunque sapere per qualsiasi novità sulla mia pagina facebook.

Infine, e cosa più importante, ringrazio tantissimo chi ha messo la mia storia tra preferite, seguite, ricordate, chi ha letto in silenzio. Chi comunque ha apprezzato, apprezza e apprezzerà il mio lavoro, ma soprattutto, ringrazio di cuore chi ha recensito l'ultimo capitolo (e chi recensirà questo): Princess Who, nyssa16, caro07 e IsaMor.

Alla prossima fanfiction!!

<3 U!

Wislava

   
 
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