Verso la verità.
Bella.
Il primo giorno in quella scuola per me fu terrificante
visto che ero al centro dell’attenzione solo perché ero quella nuova. Il fatto
di essere la “nuova arrivata” non era la sola cosa che mi agitava, bensì il più
giovane dei Cullen.
Tutti quei ragazzi avevano qualcosa di misterioso, ma lui mi
ricordava una persona che avevo già visto in passato e mi sembrava di
conoscerlo da un’eternità e non di una manciata di ore.
Edward Cullen non poteva essere l’Edward che mi aveva
salvata da piccola, lui non poteva essere il mio angelo custode perché era
troppo giovane o forse poteva essere il padre. La possibilità che il mio
salvatore fosse il dottor Cullen non era possibile, per via del nome e per
l’aspetto, da lì a breve avrei scoperto che fisicamente non somigliava al
figlio. Fu proprio durante i primi giorni di scuola che Jessica mi raccontò
dettagliatamente che i giovani Cullen erano stati addottati dal dottore e dalla
moglie sterile. Solo che non mi fidavo molto di una chiacchierona di Jessica e
quindi forse dovevo fare un salto in ospedale per verificare…
Non era solo quella strana e misteriosa famiglia a incuriosirmi,
ma anche lo strano comportamento di Edward. Prima sembra fosse innamorato come
se mi aspettasse da un’eternità e poi mi trattò come se fossi un suo nemico
giurato. Quel bellissimo ragazzo per caso soffriva di disturbi della
personalità?
Altro fatto molto più inquietante fu quando ebbi un déjà-vu
di una vita passata e lui c’era. Dovevo avere delle risposte altrimenti
rischiavo d’impazzire.
L’indomani ero certa di fare l’interrogatorio a quel Edward,
ma non c’era. Il tizio fu latitante a scuola per una settimana tanto che avevo
pensato di chiamare dei poliziotti che cercavano persone scomparse.
Dopo una settimana Edward ritornò a scuola e si comportò con
noncuranza come se non fosse successo niente o forse ero io la pazza
immaginaria.
Quel giorno aveva piovuto quindi le strade erano ghiacciate
e ciò agevolava di molto il mio precario equilibrio. Infatti, mio padre aveva cambiato
le ruote della mia auto, che tenero.
Stranamente arrivai a scuola in anticipo, quando scesi dalla
mia macchina presi il mio zaino e qualche istante dopo ci fu l’incidente che mi
avrebbe uccisa se non fosse stato per Edward. Quell’evento fu molto veloce ma
ancora oggi riesco a ricordare ogni minimo dettaglio di come Edward lontano
diversi metri da me piombò vicino a me, di quando lui allontanò il furgoncino
di Tayler, di come mi mise al sicuro e come lui aveva negato l’evidenza.
Subito dopo quell’episodio ero ancora più confusa e forse
non dovevo andare in pronto soccorso ma in psichiatria.
Mi portarono in pronto soccorso e lì conobbi il dottor
Cullen, lui non poteva essere il mio angelo custode quindi l’unica soluzione
possibile era quella impossibile. Ero certa che Edward mi avesse salvata, ma un
normale diciassettenne non poteva fare quelle azioni, era impossibile.
L’unica soluzione plausibile era che il mio angelo custode
fosse proprio il mio compagno di classe.
Dovevo fare chiarezza, ma nei giorni successivi e immediatamente dopo
l’incidente il diretto interessato divenne sempre più misterioso ed era
evidente che non voleva darmi le risposte che cercavo però se ero in pericolo
lui arriva subito nella scena del misfatto come quella volta che Mike mi
accompagnò in infermeria perché stavo per svenire per via della lezione sui
gruppi sanguini. Quel giorno se non fossi intervenuta Mike ed Edward avrebbero
litigato. Fu proprio in quell’occasione che Mike sottolineo il suo precedente
invito a La Push con tutti i miei compagni di liceo, eccetto i Cullen ma mi
dispiaceva che non ci fossero loro.
In mezzo a tutti quei problemi finalmente i miei compagni di
scuola iniziavano a trattarmi come una di loro e non la nuova arrivata
A La Push conobbi Jacob, il figlio del migliore amico di mio
padre. Fu proprio lui a raccontarmi ridendo di un’antica leggenda dei
Quiellutes che parlava di una famiglia di freddi che secondo i vecchi capi
tribù non erano altro che i Cullen. Questa confessione la estorsi con un po’ di
moine al povero Jacob, pensavo che un mio sorriso facesse quell’effetto.
Eppure anche con Mike e Jacob avevo la sensazione di averli
già conosciuti da tanto tempo da un’altra vita solo che loro gli percepivo come
persone di famiglia, come dei fratelli.
La notte successiva sognai Edward e Jacob dove il primo era
un vampiro e il secondo un lupo, mi svegliai spaventata e se fosse stato un
paio di mesi fa ci avrei sorriso pensando di avere una fantasia molto
sviluppata. In quel momento le mie certezze stavano svenendo e quello che
conoscevo del mondo non era più certo.
Possibile che il ragazzo di cui ero attratta fosse una
creatura della notte? Forse dovevo chiedere un consiglio al dottor Cullen per
un ottimo psichiatra e nel frattempo avrei iniziato ad indagare. Il giorno
successivo avevo scoperto che a Port Angeles ci fosse una libreria che
possedeva un libro che avrebbe potuto dare una risposta ad alcune mie domande.
Qualche giorno dopo a scuola trovai Jessica e Angela che
progettavano di far shopping proprio a Port Angeles, loro dovevano andare ad
acquistare dei vestiti per il ballo di primavera. Il ballo, me lo avevano
chiesto in diversi e ovviamente avevo rinunciato perché non volevo rischiare la
vita e poi l’unico che forse avrei detto di si era distante.
Nei giorni di sole la famiglia Cullen andava in campeggio,
non sarebbe strano per chiunque ma per me era un altro fatto inquietante.
Qualche giorno dopo a Port Angeles le mie amiche si stavano
divertendo a scegliere l’abito per quello stupido ballo e io mi stavo annoiando
così decisi di avvisarle che sarei andata in una libreria. Fortunata come sono
all’uscita di quel negozio di libri mi persi e per giunta mi imbattei in un
gruppo di ragazzi che volevano farmi la festa.
In quegli istanti stavo pensando di mostragli qualche mossa
di karate ma una ragazza contro cinque tizi non poteva vincere. Dovevo trovare
un altro modo, ma improvvisamente apparve Edward a salvarmi. Com’era possibile
che lui c’era sempre a difendermi?
Ero stupita dalla presenza di Edward in quelle circostanze,
in quella città specialmente perché nell’ultimo periodo era stato freddo e
distante.
Quando salii in macchina non ebbi il tempo di ringraziarlo
che mi chiese di distrarlo, di aiutarlo a non compiere atti di cui si sarebbe
pentito contro quei criminali e così gli confessai che anch’io avevo avuto dei
pensieri cattivelli su Tayler che da quando aveva rischiato di investirmi
cercava in qualsiasi modo di farsi perdonare. Quel ragazzo lo avevo perdonato ma
la sua costante presenza come le sue perenne scuse mi irritavano.
Dissi ad Edward che Angela e Jessica mi stavano aspettando
quindi mi accompagnò al ristorante dove si trovavano. Come diamine sapeva che
loro erano lì?
Il mio eterno salvatore riuscì anche ad escogitare una scusa
per cenare con lui solo che Edward non cenò ovviamente. Tutti gli indizi
indicavano che lui era un vampiro buono. Quello che non riuscivo a capire era
il déjà-vu di un’altra vita.
La verità su quello che era venne a gala durante il viaggio
di ritorno e non ebbi paura alla conferma dei miei sospetti, il mio unico
timore era di vederlo sparire alle luci del mattino.
Il mattino seguente fu straordinario perché lo trovai in
camera mia e io non fui spaventata dalla sua presenza, dal suo atteggiamento da
stolker anzi lo adoravo di più e fu in quell’occasione che ci fu il nostro
primo bacio e che iniziai a ricordare che c’era stato un noi in passato.
“Buongiorno Bella, sai sei affascinante mentre dormi. Voglio
provare una cosa, ma promettimi di non muoverti.”
Non potevo che acconsentire perché il suo sguardo era così
ipnotico che poteva farti fare qualsiasi cosa.
No mi accorsi nemmeno che le sue labbra così perfette, marmoree,
delicate furono improvvisamente sulle mie ma all’istante mi sentì bruciare e
lui era l’unico a spegnere l’incendio.
Baciare Edward fu un’esperienza molto passionale, molto
travolgente e molto scioccante perché in quegli attimi rividi una mia vita
passata. Sembrava che fossimo agli inizi del secolo scorso… e noi ci
incontrammo in una zona di reclutamento. Com’era possibile tutto questo?
Era possibile che una persona potesse vivere più vite?
Fino a qualche settimana fa avrei risposto no, ma ora con un
fidanzato vampiro tutto era possibile.
Quindi se già in passato c’eravamo amati questo era il segno
del destino che dovevamo essere una coppia, ma non riuscivo a capire perché in
passato fosse finito tutto.
Avrei dovuto parlarne con Edward o mi avrebbe preso per pazza?
Angolo personale: mi scuso per l'enorme ritardo dell'aggiornamento di questa ff. Quest'estate ho avuto dei seri problemi e quindi la scrittura è passata in secondo piano. Mi dispiaceva per non poter proseguire specialmente verso l'epilogo, ma sono ritornata. Il prossimo sarà l'epilogo e spero di non deludervi. Credo che prossimamente darò un'occhiata a questa e altre mie long...