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Autore: Sylvie91    17/11/2015    1 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Oggi è l’ultimo giorno di soggiorno a Gran Burrone, Elrond mi ha convocata poco fa interrompendo prima gli allenamenti con Kili che mi stava insegnando a come usare l’arco; mi dirigo verso la mia stanza per il cambio d’abito e per rinfrescarmi: non posso presentarmi tutta sudata e devastata alla sua presenza.
Vorrei tanto rilassarmi un po’ con un dolce bagno profumato, che dopo la fatica di questi giorni me lo meriterei tutto, tuttavia non voglio far aspettare troppo l’elfo; chiudo gli occhi pensando ai giorni appena passati e da una parte devo ammettere che mi piace stare qui: insomma non devo preoccuparmi del lavoro né della tesi della laurea, né dei soldi per la casa nuova.
Peccato che l’indomani partiamo e spero che Dio mi assista nella continuazione di questa avventura, ci tengo particolarmente alla mia pellaccia.
Esco dalla vasca con la pelle d’oca anche se l’acqua questa volta era calda, velocemente mi asciugo e mi vesto al volo in modo da mettermi alla ricerca di Elrond il prima possibile.
Trovo l’elfo nel  terrazzino dove ho incontrato Thorin e Gandalf quando mi sono svegliata dalla ferita e come sempre mi accoglie con un caloroso sorriso –Buonasera Anaïs, come stai?-
-Buonasera Elrond, bene grazie anche se un po’ stanca per gli allenamenti a cui mi sottopongo i nani.- affermo grattandomi la nuca un po’ imbarazzata.
-Ho visto i tuoi allenamenti. E sei migliorata molto in poco tempo devo ammettere.- afferma gentilmente facendomi arrossire.
-Vi ringrazio, voi siete troppo gentile.- ringrazio con un lieve inchino.
-Comunque il motivo per cui ti ho convocata non è per parlare dei tuoi miglioramenti.- continua girandosi verso la panchina dietro di lui per prendere il mio libro ancora perfettamente intatto dopo la battaglia con i troll e la fuga dagli orchi –Ti restituisco il tuo libro.- dice passandomelo.
-Ha scoperto qualcosa?- chiedo, sperando che mi possa dare buone notizie.
-Purtroppo non di più di quello che hai scoperto tu in questo periodo.- risponde un po’ desolato, sedendosi sulla panchina; mentre io guardo la copertina del libro un po’ rassegnata. Rimarrà un bel mistero.
-Non vi preoccupate, avete già fatto tanto per me… mi avete curata e avete donato un attimo di pace a me e i miei compagni.- ribatto, ritrovando il sorriso.
-L’unica cosa, non strappare le pagine. Perderesti la possibilità di tornare alla tua casa e non conosciamo le conseguenze che potrebbero derivare da questa azione.- mi spiega l’elfo.
-Gandalf aveva ipotizzato che strappando le pagine avrei avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo.-
-E’ possibile, ma non probabile. Ti consiglio di non rischiare.-
-Capisco, vi ringrazio ancora per il vostro aiuto e è stato un piacere conoscervi, se non dovessimo vederci più.- affermo allungando la mano verso di lui, che la guarda stranito; ho come l’impressione che in questa terra le strette di mano non siano la prassi. Ritiro la mano velocemente e faccio un lieve inchino.
-Il piacere è stato  mio signorina.- sorride Elrond –E spero di rivederti presto, la mia casa sarà sempre aperta ad accoglierti Anaïs.-
Mi inchino ancora innanzi ad Elrond, per poi gironzolare senza meta per Gran Burrone.
Dopotutto il mio giro di perlustrazione l’ho fatto solo il primo giorno con Bilbo e devo dire che non mi dispiace godermi questa giornata in pace, invece che impugnare un arma contro Dwalin o Gloin.
Come sempre da quando ci siamo stabiliti il sole splende e scalda, sono davvero contenta di aver optato per un vestito in occasione dell’incontro con Elrond; non so quando avrò l’occasione di indossare ancora una gonna dopo la partenza.
Cammino tranquillamente fino ad arrivare al campetto di margherite, dove la prima sera mi sono addormentata; mi siedo e comincio a fare una piccola ghirlanda da mettermi tra i capelli per la cena.
Stranamente non c’è confusione, di solito si sente qualche risata o qualche imprecazione nella lingua dei nani; ho quasi paura a pensare a cosa stanno organizzando i nani per la sera prima della partenza, sicuramente hanno in mente qualche festeggiamento.
Ovviamente da una parte festeggiano la ripartenza per nostra missione, ma dall’altra ho come l’impressione che non vedano l’ora di allontanarsi il prima possibile dagli elfi; il motivo non riesco a capirlo, non ci stanno trattando male anzi siamo ci trattano come degli ospiti graditi.
Non tenendo conto i nani più giovani e Balin, gli altri miei compagni sembrano vivere con difficoltà questo soggiorno quando nel loro raggio visivo entrano degli elfi.
Mi alzo dal mio bel praticello, magari Bombur ha bisogno di una mano per cucinare qualcosa di più vicino ai sapori forti dei nani, indosso la mia bella ghirlanda volendo per oggi essere un po’ vanitosa; mi incammino sorridente verso la terrazza riservata ai miei amici.
Quando arrivo ci sono solo Bombur e Bifur intenti a parlare nella loro lingua davanti ad un enorme calderone da cui esce un buon profumo di carne e verdure; probabilmente per questa sera i nani hanno optato per un cena più tradizionale per i gusti dei nani.
Mi avvicino al duo prendendo di nascosto un cucchiaio di Bombur, che troppo concentrato a parlare per darmi retta non si accorge della mia presenza; cerco di assaggiare la zuppa ma ricevo una veloce cucchiaiata  sulla testa… se verrà fuori un bernoccolo Bombur me la paga.
-Signorina bella, non si mangia.- mi sgrida il nano, mentre volteggia ancora il mestolo di legno.
-Volevo fare un assaggino!- piagnucolo –Ha così un buon odore!-
-Mangerai con gli altri fra una mezz’ora!- continua  Bombur – Intanto puoi aiutare Bifur, con la tavola.-
Bifur mi sorride e mi prende per mano conducendomi verso una piccola saletta in cui ci sono due grandi tavoli uniti e delle sedie tutte attorno; guardo un attimo il mio compagno intento a tirare fuori da un armadietto un lenzuolo, che mi sa farà da tovaglia.
Senza dire niente prendo i due lembi liberi e assieme stendiamo la tovaglia, mettiamo i piatti e ciò che occorre per magiare, riempiamo le caraffe di vino e birra, tagliamo il pane; tutto in silenzio.
Ad essere sincera mi sento un po’ a disagio con Bifur, magari sono infantile ma quell’ascia conficcata in testa mi fa un po’ impressione e non so se mi capisce, lo sento sempre parlare nella sua lingua; lo guardo un attimo di sottecchi  vedo che accende i candelabri sopra la tavola sorridendo.
Prendo coraggio, alla fine sono riuscita a parlare con Dwalin senza rischiare la testa e Bifur mi sembra un brontolone buono –Bifur, dato che abbiamo finito ti va di passare il tempo con un gioco?- chiedo avvicinandomi a lui che annuisce sorpreso.
-Dai vieni, sediamoci da qualche parte.- lo invito offrendogli la mano e prendendo posto già per la cena, lui intanto mi guarda interrogativo probabilmente sta aspettando le mie istruzioni.
Prima di spiegare pongo le sue mani sopra le mie, palmo contro palmo –Questo gioco non so come si chiama, ma da piccola lo facevo spesso devi dare uno schiaffo alla mia mano prima che io riesca a fuggire. Dai proviamo.-
Dovendo iniziare io comincio a dargli dei piccoli schiaffetti sul dorso, finchè non capisce e sorridendo riesce a schivare un mio colpo –Bene! Tocca a te ora prendermi!- esclamo ridendo, sono davvero contenta di essere riuscita a creare un minimo di legame.
-Ahia! Ho le mani delicate io!- esclamo facendo la finta arrabbiata, mentre lui brontola qualcosa che non capisco –Non sai la mia lingua?- chiedo, pentendomi subito vedendo il nano rabbuiarsi per indicare l’ascia conficcata.
-E’ per questa che non riesci a parlare…- sussurro e mi sento così stupida per non averlo capito da sola –Scusami Bifur, io non volevo… non lo sapevo.- balbetto, ma lui comprensivo muove le mani come per dirmi di stare tranquilla.
-Bifur, Anaïs vi siete persi? Sono da portare i piatti a tavola… fra poco gli altri arrivano.- ci richiama Bombur dalla cucina provvisoria; Bifur ridacchia e prendendomi per mano mi trascina praticamente da cuoco intento ad assaggiare la zuppa.
Io e Bifur non facciamo in tempo a riempire i primi piatti che già un assordante chiacchiericcio arriva alle nostre orecchie, avvisandoci dell’arrivo del rimanente della compagnia; ovviamente i primi ad arrivare di corsa ed affannati sono Kili e Fili.
-Sono arrivato prima io!- esclama Kili sorridendo – Il mio fratellone sta invecchiando.-
-Hai imbrogliato!- ribatte il biondo innervosito.
-Dai bambini, basta litigare la cena è pronta.- li riprendo un po’ ironicamente, attirando gli sguardi dei due che si soffermano a guardarmi come se fossi E.T –C’è qualcosa che non va?- chiedo guardandomi il vestito.
-No, non c’è proprio nulla.- afferma Fili, guardandomi come incantato, cosa che mi mette non poco a disagio.
-Beh, allora venite a sedervi.- svio, allontanandomi verso la sala da pranzo lasciandomi dietro le spalle una piccola risata derisoria di Kili.
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Non potevo che rimanere meravigliato alla sua visione, se in questi giorni ho cercato di aprirmi con lei in  maniera espansiva ora l’unica cosa che penso sia giusto fare è ammirarla essendo lei un fiore delicato; mi ritrovo quasi a pensare di essere un emerito idiota nel fissarla, ma sento che i miei occhi non sono mai sazi di vederla.
Adesso riesce a scherzare anche con Bifur, che ha come compagno di tavolata; sento uno strano fastidio alla bocca dello stomaco, tanto che non riesco a finire di mangiare.
-Fili, tutto bene?- mi risveglia la voce bassa di Dwalin, che mi poggia la mano sulla spalla come per scuotermi.
-Sì, sì tutto bene.- rispondo distratto, ma ho come l’impressione che il guerriero non se l’è bevuta dato che cerca di seguire dove punta il mio sguardo, che naturalmente come se fosse stato calamitato cade su  Anaïs.
-Donne.- sussurra Dwalin, capendo tutto e ribattendomi di nuovo la spalla quasi in segno di commiato sta volta –Se hai bisogno di qualche consiglio… cioè… mi hai capito.- balbetta il guerriero, direi quasi leggermente imbarazzato dal discorso.
Mi viene quasi da ridere al pensiero di ricevere consigli da Dwalin, non che lui abbia avuto problemi con le donne, tuttavia per dichiararsi a mia madre gli ci sono voluto davvero tanti anni e a essere sincero io non ci riuscirei proprio.
-Non serve, grazie.- rispondo cordialmente, vedendo il volto di Dwalin rilassarsi alla risposta come se la sua proposta fosse per mera cortesia.
-Dai facciamo un po’ di musica!- esclama ad un certo punto Bofur tirando fuori il suo flauto ed arrampicandosi sulla tavola cimentandosi in un musica allegra e veloce, ed eccola lei che si alza dal posto battendo le mani a tempo; finchè non giunge Kili che la invita a ballare mentre noi battiamo sul tavolo i piatti e le posate.
Sta ridendo e la sua risata si ripercuote nella stanza, vorrei vederla sempre ridere e sorridere; talvolta la vedo così preoccupata e seria che vorrei tanto riuscire a capire i suoi problemi ed il suo segreto per riuscire ad aiutarla.
-Fili.- mi chiama la voce perentoria di Thorin, che ha il viso contratto seriamente e mi invita con un cenno sul terrazzo in modo da parlare isolati e lontano dal chiasso.
Lo seguo curioso di sapere che cosa deve dirmi Thorin di così importante, si appoggia contro il balconcino e con la mano mi chiede di unirmi a lui per parlare sotto un immensa luna piena, è così bella quasi quasi dopo chiedo ad Anaïs di venire a guardarla con me.
-Fili, vedo come guardi la ragazza.- afferma subito Thorin, arrivando senza giri di parole al punto.
-Mi piace.- ribatto sinceramente, non ho affatto voglia di nascondere i miei sentimenti.
-Non dovrebbe piacerti, è umana e non è adatta a te.- continua non guardandomi in faccia, mentre io non rimango sorpreso da questa uscita –E chi te lo dice, credo che sia la prima donna la cui sola vista mi appaga.- ribatto –E sai bene che non mi sono fatto mancare niente.-
-Lo so e ho ripreso varie volte la tua condotta, fin troppo simile a Frerin.-
Sorrido tristemente, io non ho ricordi di Frerin come non ho ricordi di mio padre; so che lui con le donne ci sapeva fare, nei racconti di amad lo zio scappa sempre inseguito dai padri delle donne con cui è stato.
-Con Anaïs è diverso, sento che è diverso. Avrai sentito la stessa cosa tu con Beth, giusto?- domando, sapendo qual è il nervo scoperto di Thorin e vedendolo deglutire a vuoto; so bene che la morte prematura di zia Beth è il suo punto debole.
-Sì, era diverso. Tuttavia Anaïs ci lascerà finito la missione e tu, se ti affezioni troppo, starai male.- risponde non darmela vinta.
-Sono sicuro che alla fine starà con noi.- ribatto deciso.
-No, se ne andrà. Fili, ti parlo da zio, lasciala andare.-
Sgrano gli occhi, è da quando avevo vent’anni che Thorin non mi parla come zio o come padre; forse ha ragione e mi sto davvero sbagliando, forse devo vedere come vanno le cose staccandomi un po’ dalla ragazza e assumendo comportamenti più freddi –Ci proverò, indad.-



Ciao, pensavo di aggiornare domani e invece eccomi!
Per la prima volta mi metto anche nei panni di Fili e spero che ciò vi piaccia; insomma per il momento è lui che ci prova anche se ad Anais stanno crollando pian piano delle certezze.
Che dire questo è un altro capitolo nuovo xD fatemi sapere cosa ne pensate!!! Con ciò vi ringrazio e vi auguro una buona settimana!
A presto
Bisous
Syl

 
   
 
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