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Autore: Evans92    17/11/2015    0 recensioni
Jake fa il buttafuori nelle discoteche di notte, è uno dei ragazzi più ambiti di New York, ed essendo dichiaratamente bisex ha davvero una vasta scelta.
Adam studia medicina ed è un bravo ragazzo con la testa sulle spalle, fidanzato da sempre con la stessa ragazza.
Jake e Adam sono agli antipodi, eppure sono migliori amici da sempre, e nessuno riesce a capire cosa possa legare quei due ragazzi.
Sembrano provenire da due mondi diversi, eppure paralleli, destinati a restare accanto l'uno all'altro per l'eternità senza sfiorarsi mai.. Ma sarà davvero così?
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 1
 
Jake spinse il ragazzo contro il muro del bagno, un pene stilizzato alle sue spalle lo fece sorridere, e vide il tipo di cui non riusciva neanche a distinguere bene il colore degli occhi umettarsi le labbra.
"Abbiamo 15 minuti esatti, poi la mia pausa finisce, credi di riuscire a farmi venire in tempo?"
La musica della discoteca e il rumore della gente quasi coprì il suono della sua voce roca, ma non se ne preoccupò, perché il ragazzo ghignò, e si chinò davanti al cavallo dei suoi jeans neri che slacciò con prontezza.
Jake sorrise e chiuse gli occhi.
Aveva sentito.
 
"Sei uno stronzo!"
Jake salutò con un cenno della mano il ragazzo e attraversò la pista della discoteca senza fermarsi ad aspettare il ragazzone alto e nerboruto che lo aveva aggredito fuori dal cesso.
Quel posto era chiuso e soffocante, quasi sempre pieno di clienti, ammiccò a due ragazze, e tirò dritto verso l'uscita. Fuori riuscì a prendere una boccata d'aria fresca, se poteva definirsi fresca l'aria di New York certo.
"Mi fai sempre lavorare mezz'ora di più perché tu perdi tempo a scopare!"
Jake alzò gli occhi al cielo e si accese una sigaretta
"Senti Vince, io gli ho detto di sbrigarsi, ma forse non era così esperto come andava blaterando!"
Andò davanti alla fila di persone, che aspettava solo di entrare al Club 99, e iniziò a timbrare i polsi dei minorenni, sorrise a un ragazzino coi brufoli
"Tu torna dalla mamma bello"
Lui lo guardò offeso, ma non provò a ribattere, Jake era diventato alto e piuttosto minaccioso di aspetto, i tatuaggi e l'anello al labbro non aiutavano a farlo sembrare migliore, per questo alla fine aveva deciso che la sua vocazione era quella del buttafuori. 
Lavorava in discoteca, beveva gratis e rimorchiava un sacco.
Il paradiso era lì, tra le strade di Brooklyn per lui.
"Io ho una famiglia da cui tornare ragazzino!"
Jake si trattenne dal precisare che a 23 anni non era più un ragazzino, solo perché Vince era un ex galeotto molto più minaccioso di lui.
Optò per una tecnica diversa. Gli sorrise con fare affascinante, e battè una mano sulla sua spalla
"Lo so e mi dispiace molto, fidati"
Vince scosse la testa e borbottò 
"Sei davvero un coglione" 
Ma sorrise poi gli scroccò una sigaretta e se ne andò.
Jake sospirò.
E anche per quella sera aveva tutte le ossa salve.
Sorrise a una moretta con un corpo niente male e le chiese divertito
"Ho la pausa fra un ora, sicura di essere maggiorenne?"
 
Erano le 5 del mattino quando il rumore del portone svegliò Adam. Si riscosse, e tolse il volume di anatomia generale dal suo petto, poi con una smorfia si mise a sedere.
Cavoli, gli faceva male la testa, buttò il libro alle sue spalle e si prese il capo tra le mani, dei passi gli fecero sollevare lo sguardo ancora assonnato, anche se sapeva già perfettamente chi fosse. Un paio di occhi blu con le pupille dilatate infatti si abbassarono proprio in quel momento per essere alla sua altezza. Bastò la puzza di alcool e sigarette per svegliarlo del tutto.
"Ti ho detto un mucchio di volte di non aspettarmi sveglio idiota"
La sua voce era bassa e ad Adam venne da sorridere. Chi aveva paura di svegliare se li dentro vivevano solo loro due? Jake e le sue solite stranezze.
"Sei egocentrico bellezza, non mi hai tenuto sveglio tu ma il prossimo esame"
Adam parlò ad alta voce e si alzò stiracchiandosi. Jake lo guardò per un po dal basso poi si sollevò a sua volta, lo superava di dieci centimetri abbondanti, e lui non era basso. Quella differenza lo agitava senza motivo. Era un divario fra loro, e ad Adam non piaceva pensare a Jake come qualcosa di inafferrabile, Jake era lì, era suo. 
"Oh be attento amico rischi di divertirti troppo" 
Sarcastico andò in cucina, e lui lo seguì con i piedi scalzi e la pelle d'oca sotto la maglietta leggera. Si sedette sullo sgabello vicino al bancone e incrociando le braccia vi appoggiò la testa, ma senza chiudere gli occhi, quelli li tenne aperti per seguire tutti i movimenti di Jake che si preparava un panino con dei sottaceti.. Ma come cavolo mangiava?
"Non devo divertirmi Jake, devo studiare"
"Non è l'unica cosa che fai?"
"No faccio anche da baby sitter a te ricordi?"
Jake si voltò guardandolo da sopra la spalla ancora coperta dal giubbotto di pelle nera, e un sorrisetto impertinente gli curvò la bocca, Adam sospirò e allungò la schiena
"Come è andata al club?"
"Bene"
"Tutto tranquillo?"
Jake si sedette sul bancone e Adam storse il viso facendolo ridacchiare, e sapeva che non voleva che ci si sedesse sopra perché lo faceva?
"Si ho avuto il turno dei ragazzini, escono alle 10, fanno finta di essere interessanti e poi se ne tornano da mammina strafatti e con la coda fra le gambe"
Adam si accigliò
"Hai detto una cosa orribile lo sai?"
Jake alzò le spalle
"Se ho ancora bisogno io della tata non posso di certo farla ad altri no?" 
Adam decise che era meglio lasciar perdere, si alzò e aprì il frigorifero, proprio accanto all'amico che lo guardò curioso
"Hai trovato lo stesso compagnia?"
Jake sorrise
"Secondo te?"
Adam rise malgrado non approvasse il sesso occasionale del migliore amico. In questo caso non era questione di perbenismo, era affetto. Gli voleva bene, era troppo chiedere che trovasse una brava persona che lo amasse e lo rispettasse come meritava? Dopotutto era bisessuale! Aveva persino il doppio della scelta!
Ripensò al giorno in cui aveva scoperto che l'amico era interessato anche ai ragazzi.
 
Avevano 16 anni, erano nella camera di Adam, seduti sul letto, con i gomiti che si sfioravano e un caldo insopportabile nell'aria. Adam era senza maglietta, Jake in canottiera e boxer. Era normale per loro. Avevano perso pudore secoli prima. 
"E se andassimo in piscina?"
Jake sospirò e voltò la testa verso di lui, con i capelli neri rasati, e il labbro spaccato faceva spavento ma ad Adam non importava, non capiva perché gli altri avessero paura di lui, non conosceva un essere umano più buono di Jack.
"Sei pazzo? Ci sono tua madre e le sue amiche in piscina!"
"E allora? Ti piace mia madre!"
"Ma non la sua amica Kate" 
Adam si sollevò appoggiandosi sui gomiti, e voltandosi verso di lui gli chiese perplesso
"Che ti ha fatto Kate?"
"Mi ha palpeggiato il cazzo"
Adam quasi si strozzò con la sua stessa saliva
"Ma che cazzo dici?"
Jake scoppiò a ridere
"Proprio quello"
Adam divenne rosso in viso e disgustato esclamò 
"Perché non l'hai detto a mia madre? L'avrebbe cacciata! È... Deplorevole!"
Jake rise sollevandosi per avere il viso alla sua stessa altezza
"Ancora con questo vocabolario di merda Adam?"
"Non cambiare discorso! Quando è successo?"
"Al tuo compleanno"
"Cosa?!?!"
"Tu stavi tagliando la torta e la migliore amica di tua madre ha provato a farmi una sega"
"Ommioddio ma è.. Io la denuncio!"
Jake rise poi passò una mano sul collo di Adam e lo avvicinò, appoggiando la fronte contro la sua, sospirò e chiuse gli occhi, Adam invece continuò a guardarlo e con voce bassa gli chiese
"Perché non me l'hai detto?"
Era un po ferito, anche se non voleva ammetterlo. Jake gli diceva tutto, perché nascondergli Kate?
"Mi vergognavo.."
"Tu? Ma mi prendi in giro??" Scherzò con un sorriso e Jake aprì i suoi incredibili occhi celesti puntandoli sui suoi, era così serio improvvisamente che ad Adam passò in un attimo tutta la voglia di ridere e teso gli chiese "cos'è successo Jack"
"Non posso dire nulla a tua madre perché in un certo senso.. Glielo dovevo a Kate un po di svago"
Adam si scostò di poco
"Sto iniziando ad arrabbiarmi, perché dici questo?"
"Perché non credo che suo marito.. Le dia poi così tante attenzioni"
"E tu che cazzo centri? È una maniaca Jake"
Jake sbuffò e per un attimo abbassò lo sguardo, cosa che non accadeva mai, e questo allarmò davvero Adam, che si mise in ginocchio sul letto, e con una mano gli sollevò il viso costringendolo a guardarlo, gli occhi di Jake erano lucidi, stava trattenendo il respiro.
"Parla.."
Jake boccheggiò un po poi disse con voce bassa
"Io scopo con il marito di Kate tutti i giorni Adam"
Quello era stata la prima prova alla loro amicizia.
Il primo vero ostacolo, una bomba che poteva distruggere tutto, e invece erano ancora li, dopo 7 anni, erano ancora loro.
 
"Ti sei addormentato?"
Adam chiuse la porta del frigorifero e si voltò verso Jake con il bruco del latte in mano
"Sei davvero bello lo sai?"
Jake aggrottò perplesso la fronte
"Stai bene Adam?"
L'altro sorride annuendo
"Sto solo dicendo che sei così bello, che potresti avere chi vuoi, perché accontentarti di bagni e sconosciuti?"
Jake alzò gli occhi al cielo e prese il cartone del latte dalle sue mani
"Non ricominciare ti prego"
Adam sospirò e decise di lasciar perdere, almeno per quella volta. Erano anni che facevano quella discussione e sapeva che non era il caso di iniziarla alle 5 del mattino e con un emicrania insopportabile.
"Ok.. Non mischiare l'aceto col latte ti fa male" 
Jake scoppiò a ridere e gli diede un bacio rumoroso sulla guancia
"E tu va a dormire, che domani devi studiare"
Adam gli sorrise e scuotendo la testa si trascinò via.
Non gli diede nemmeno la buonanotte visto che fuori il cielo, era già azzurro.
 
Il campanello fece imprecare tra i denti Jake che afferrò un cuscino e lo usò per coprirsi la testa, ma non bastò a zittire la voce dell'ospite che era stato accolto con tanto entusiasmo da Adam. 
Risatine, parlottii, pentole che sbattevano contro il tavolo.
Irritato Jake scostò le coperte e si alzò, uscì dalla camera in boxer e già ben consapevole di chi avrebbe trovato ad aspettarlo in cucina.
Seduta sulle ginocchia di Adam c'era una ragazza della loro età, tanto bella quanto irritante, con i capelli rossi e il rossetto anni 50 sulla bocca piena. Quando lo vide entrare la sua bella bocca si piegò automaticamente in una smorfia
"Jack per favore copriti!"
Adam sospirò
"Molly per favore"
Già.
Molly.
La sua vicina di casa.
La femminuccia piagnucolosa.
La sua ex moglie.
Ora era la ragazza di Adam, lo era in realtà dalla prima media, con grande suo disappunto, ma lui era innamorato, e allora oltre a doverla sopportare a Castle Hills doveva sorbirsela anche a New York, visto che andava alla stessa università di Adam, solo nella facoltà di giornalismo e non in quella di medicina come il suo coinquilino. 
Quello in passato era stato un problema.
 
"Tu vuoi vivere con lui?!?"
La voce acuta di Molly rischiò di fottergli un timpano, però valeva la pare rimanere, solo per vedere quell'espressione stupidamente ferita e arrabbiata che aveva proprio in quel momento.
Adam sospirò. Sembrava divertirsi meno di lui.
Che sciocco.
"Si, Molly"
Molly spalancò incredula la bocca poi urlò
"Ma lui che ci viene a fare a New York?!? Non va al college! Lui è troppo stupido per il college!"
"Ho trovato già lavoro, e vengo a New York per te amore, perché proprio non riuscirei a fare a meno del tuo corpo e del tuo ardore"
"Jack!"
La voce di rimprovero di Adam lo zittì però un bacio glielo mandò lo stesso a Molly che si voltò furiosa verso il suo ragazzo
"E tu preferiresti vivere con un coglione simile piuttosto che con me?!?"
"Molly non sono pronto per convivere"
"Ma.."
"Jake se ne sarebbe andato in qualsiasi caso da Castle Hills, sono stato io a dirgli di seguirmi, voglio vivere con lui Mol.. Scusami"
Molly lo aveva guardato atterrita, e forse per la prima volta aveva visto davvero in lui una minaccia per il suo rapporto. 
E Jake non era riuscito a trattenere un sorriso soddisfatto.
1 a 0 stronza.
 
"È casa mia se non vuoi vedermi nudo non venirci.. Non mancherai a nessuno"
"Ok ora basta! Non potete andare d'accordo voi due?"
Adam sembrava davvero a disagio allora Jake provò ad alleggerire la tensione. Solo per lui poteva farlo.
"È il divorzio, rovina anche le migliori coppie"
Molly si agitò sulle gambe di Adam che rise scuotendo la testa, mentre lei borbottò piccata 
"Ma va a quel paese"
Jake le sollevò il medio, poi si prese del caffè
"Non svegliatemi più con il vostro stupido tubare da piccioncini o la prossima volta a quel paese ci vai tu a calci in culo"
E senza aspettare una risposta ed evitando di guardare Adam, si trascinò in camera.
La mattina era intrattabile.
 
Jake era disteso sul letto, con lo stereo a tutto volume e il nuovo numero di spiderman in mano, si, ancora ogni tanto si concedeva qualche fumetto, l'unico a saperlo era Adam, di certo a lavoro lo avrebbero distrutto con le prese in giro se lo avessero saputo.
La porta si aprì e proprio il suo migliore amico comprare sull'uscio
"Ho bussato non mi hai sentito"
Jake abbassò la musica e poi tornò alla sua lettura
"È andata via la rompipalle?"
"È la mia ragazza, quando inizierai ad essere gentile con lei?"
"Quando inizierà a starmi simpatica"
"Quando eravamo bambini ti piaceva"
"Mi piaceva anche mangiare la colla, poi sono finito in ospedale e ho smesso"
Adam sospirò pesantemente
"Ok come vuoi io sto andando a lezione"
Jake gli sorrise
"Divertiti a giocare con qualche polmone"
Adam ghignò scuotendo la testa
"In realtà volevo chiederti d'uscire"
Jake rise e un accenno di fossetta gli piegò la guancia
"È un appuntamento Peterson?"
Adam rise con lui
"Vengo a prenderti con la mia decappottabile alle 9 bambina?"
Jake scoppiò a ridere forte e Adam scosse la testa rosso in viso ma divertito
"Hai conquistato così quella piattola?"
"Jack..."
"Ok ok, sei fortunato niente lavoro stanotte sono tutto tuo"
Adam lo guardò per qualche secondo senza dire nulla, e Jake si schiarì la gola voltando pagina senza neanche averla finita di leggere. Era arrossito. 
Maledizione.
"A stasera allora"
Nessun bellezza o dolcezza di presa in giro. 
Adam si chiuse la porta alle spalle e Jake rialzò il volume della musica, ma non riuscì più a concentrarsi sul fumetto o sulla voce di Mick Jegger.
Erano secoli che lui e Adam non uscivano più soli. Pur vivendo insieme avevano due stili di vita così opposti che a volte a stento riuscivano a vedersi.
Jake rimase per un attimo sospeso in quel pensiero e poi sorrise, senza neanche accorgersene.
Improvvisamente non vedeva l'ora che quella sera arrivasse.
   
 
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