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Autore: ScarletFlower    27/02/2009    4 recensioni
Si erano conosciuti in circostanze decisamente buffe, loro due. Incontrandosi - scontrandosi - avevano messo insieme pezzi di un puzzle troppo diversi tra loro; ma, nonostante tutto, quei pezzi decisamente bizzarri, accostati gli uni agli altri, stavano bene insieme. Si incastonavano alla perfezione. Tuttavia era bastato così poco per separare e far perdere alcuni dei tasselli di quel puzzle. Sinceramente, non sapeva se sarebbe riuscito a far ricombaciare quelle piccole tessere, ma doveva provarci, perché quel puzzle era tutta la sua vita. Lui, era tutta la sua vita. Un intreccio di amori e passioni, litigi, gelosie. Amici che si cercano, che si aiutano nel momento del bisogno, nel momento in cui tutte le certezze sembrano crollare. E come in un mare in tempesta, l'onda è sempre pronta a soffocarti.
[SasukexNaruto][SaixSakura, ShikamaruxInox?, altre coppie]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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S. Valentine's Day – Empty Memory




Non c'è peggior pena dell'essere dimenticati,

e sentirsi morire guardando la persona amata,

essendo pienamente coscienti

che lei non si ricorda di te.



- Act I -



Quella sera era particolarmente fredda; il vento soffiava pungente ed impietoso sibilando attraverso gli alberi ed insinuandosi nelle fessure delle finestre e delle porte, giungendo sino a loro stretti sul divano, ma non riuscendo a scalfire il caldo del loro abbraccio.

« Quindi è deciso, domani parti. » affermò il biondo, stringendosi ulteriormente contro il petto dell'amante.

« Purtroppo... » sospirò rassegnato l'altro, spostandogli delicatamente una ciocca di capelli dorati dalla fronte. In quei momenti odiava a morte il suo lavoro, quando era costretto a separarsi dalla persona che più amava al mondo, per tempi realmente brevi, ma che a lui sembravano un' eternità. L'angoscia si impadroniva del suo cuore, e solo quando il sorriso del suo ragazzo, mentre gli apriva la porta del loro appartamento, gli si parava davanti, veniva spazzata via in un battito di ciglia.


Naruto.


Lo aveva conosciuto circa un anno prima, in circostanze decisamente buffe – come lui, d'altronde -, quando seduto ad un tavolino dell'aeroporto di Tokyo, intento a controllare importanti documenti di lavoro, stava sorseggiando tranquillamente un caffè. Tutto d'improvviso si era sentito spingere in avanti e - accidentalmente - il liquido nero aveva ricoperto per intero i fogli bianchi, frutto di due estenuanti giorni di lavoro; senza contare la macchia enorme che si andava espandendo sul completo firmato, nuovo di zecca.

Si era voltato piano verso quella cosa o, molto più probabilmente, quel qualcuno che aveva osato urtarlo, incontrando due incredibili occhi azzurri - non li avrebbe mai dimenticati – che lo fissavano sconcertati. Ciononostante l'ira aveva avuto il sopravvento sullo stupore, ed assottigliando gli occhi in due fessure gli aveva sibilato: « Come ti sei permesso? ».

Il ragazzo aveva continuato a fissarlo intontito, senza proferire parola – molto probabilmente, ancora in fase di elaborazione dell'accaduto -.

« Allora, sei sordo?! Se non hai ancora capito: è con te che c'è l'ho! » aveva continuato freddamente. A quel punto il ragazzo, svegliandosi dallo stato di trance in cui era caduto, aveva balbettato uno “scusa” appena udibile. Lui, invece, si era alzato dalla sedia e, sovrastandolo di almeno dieci centimetri con la sua altezza, gli aveva intimato: « E secondo te, le tue scuse possono bastare? Di certo quei fogli non torneranno per magia come prima! ».

Il ragazzino – perché non doveva avere più di vent'anni -, che fino ad allora aveva tenuto lo sguardo basso, si era accigliato improvvisamente ed aveva sbottato: « Ti ho già chiesto scusa, cosa posso fare, adesso?! Di certo non l'ho fatto apposta ad urtarti! ». All'inizio era rimasto leggermente spaesato dal cambiamento repentino di quello, ma riacquistando la propria aria di superiorità gli aveva risposto a tono: « Beh, se non avessi avuto la testa tra le nuvole, ora questo non sarebbe successo! ».

L'altro, infervorato ulteriormente dalla sua esclamazione, era tornato all'attacco: « Allora ti prego di scusare anche la mia stupidità, non sai quanto mi dispiace di non essere intelligente come vossignoria! » aveva detto con una punta di sarcasmo, calcandolo soprattutto sull'ultima parola. A quel punto non aveva potuto trattanersi dallo sbarrare gli occhi.

« Vuoi anche ragione? »

« Ho detto solamente che quello che dovevo fare l'ho fatto; che pretendi? »

Decisamente allibito dalla risposta del ragazzo, era rimasto in silenzio.

« Adesso vado, non ho molto tempo da perdere, altrimenti perdo l'aereo. » detto questo si era voltato, senza degnarlo minimamente di alcuna attenzione, ed era sparito tra la folla.

Immobile. Era rimasto pietrificato.

Ho fatto quello che dovevo fare?, adesso vado altrimenti perdo l'aereo? E io, io non conto niente?! Come si permette di trattare così Sasuke Uchiha??! Diavolo, come osa!”. Mai nessuno lo aveva trattato a quel modo. Nessuno. E adesso, di punto in bianco, arrivava un moccioso con manie di grandezza a volerlo sovrastare; ma non scherziamo! Forse non si era reso conto di quello che aveva fatto, troppo stupido com'era.

Incazzato nero, infischiandosene della macchia marrone che rovinava il suo aspetto impeccabile e degli sguardi della gente che lo guardavano straniti, si era mosso in cerca di quel teppista. Come una pantera in cerca della sua preda, aveva aguzzato la vista, puntando in mezzo alla calca una zazzera bionda.

Eccoti, bastardo!”.

Accelerando il passo era riuscito a raggiungerlo in poco tempo e ad afferrarlo per un braccio. Il biondo, sentendosi strattonare, si era voltato spaesato, puntando gli occhi nei suoi. A quel contatto, aveva sentito una scossa lungo la schiena; ma, ignorandola, aveva ringhiato ferino:

« Dove cazzo credi di andare? ». L'altro; leggermente sorpreso di ritrovarselo nuovamente davanti, aveva dapprima boccheggiato, poi, ritrovando la propria baldanza gli aveva risposto:

« A prendere l'aereo, mi pare! ».

« Brutto idiota, ti rendi conto di cosa hai fatto? ».

« Mmh, fammici pensare: ti ho macchiato quei fogli e il tuo bel vestitino firmato? » aveva detto ironico. A quel punto il suo sguardo si era fatto ancora più minaccioso e, afferrandolo per il colletto della maglia, aveva continuato, perdendo definitivamente il suo autocontrollo: « Quei fogli, come dici tu, erano il lavoro di due giorni! Sai cosa significa? Evidentemente no, altrimenti non ti saresti comportato in questo modo. Forse non sai chi sono io, forse non sai chi è Sasuke Uchiha! ».

Il biondo, a quell'affermazione, gli aveva risposto con più orgoglio di prima: « Lo ripeto: mi dispiace per aver rovinato il tuo lavoro, ma non l'ho fatto apposta. E sì, so chi è Sasuke Uchiha; ma non me ne frega un emerito cazzo del tuo nome, né dei tuoi soldi. Un nome non fa una persona! Non mi abbasserò a farti da leccapiedi; perché ho una dignità da difendere io, e adesso lasciami! ».

Era rimasto stupito dalla sua risposta, non se l'aspettava. Quel ragazzino era una continua scoperta. Nonostante fosse molto giovane non si era abbassato a lui, quando molti uomini di alta società si chinavano a patetici atti di servilismo, pur di entrare le sue grazie – mentre non si accorgevano di guadagnare solo la sua commiserazione -.

« Come ti chiami? » gli aveva allora chiesto, non potendo impedirsi di farlo.

« Naruto. Naruto Uzumaki. » aveva affermato orgoglioso.

« Bene. » ed aveva sorriso.

Grazie al cielo, quella volta non l'aveva lasciato andare...



Sorrise, ripensando al loro primo incontro e sbuffando leggermente, attirò l'attenzione di Naruto.

« Che c'è? ».

« Niente. Ti amo. » e lo strinse più forte contro di sé.










Angolo dell'autrice:

Dopo molte peripezie sono riuscita a ripubblicare questa santa fanfiction, che doveva essere già presente nella lista di EFP, ma che INSPIEGABILMENTE è sparita poco tempo dopo averla pubblicata, senza alcun motivo. Poi dicono che si possono stampare i giornali! Comunque, dopo tanto penare, dato che non sapevo nemmeno se era stata cancellata per plagio, ho ricevuto una risposta da suinogiallo che, grazie a Dio, mi ha assicurato che non c'era nulla di cui dovevo preoccuparmi e che potevo ripubblicare senza problemi. Il perché sia sparita non lo so nemmeno io. Ma tornando a noi: la fanfiction è stata concepita il lontano 15 febbraio 2009, dopo che la Signora Ispirazione ha deciso di riprendermi nelle sue grazie. In origine doveva essere una one-shot, ma dato che scrivendo stava venendo sempre più lunga, così ho deciso di dividerla in atti, in modo tale da poter svolgere al meglio la trama e allietarvi - spero – un po' più a lungo.

Mmh, da ricordare? Le parti in grigio sono ricordi del passato e, per chi avesse già letto questa ff prima, il titolo originario era: S. Valentine's Day – Without Memory, detto questo vi lascio. Baci.



Ultima nota. Dedico questo capitolo a Shinku66, ti lovvo cara!





   
 
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