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Autore: RickishMorty    18/11/2015    2 recensioni
Vari capitoli autoconclusivi visti dal punto di vista di un personaggio estremamente sottovalutato, ma che ha avuto un impatto psicologico su di me micidiale. E' come un abisso: infinitamente vasto ciò che c'è da dire, oscuro e gelido il modo in cui lo si legge.
Potrebbero esserci accenni Sonadow, non ne ho idea, dipende da cosa l'ispirazione mi consiglia. In genere non apprezzo le raccolte di flash-fic, ma con lui ho fatto questo esperimento. Inserisco i rating Yaoi e (per il momento) Giallo per correttezza e sicurezza, nonostante non tutte le storie saranno così. Ad esempio la prima è su Shadow e Maria, quindi vi consiglio di leggere all'inizio di ogni capitolo la breve descrizione per capire se possa interessarvi. Nei capitoli comunque appariranno tali personaggi:
1. Shadow/Maria
2. Sonic/Shadow
3. Sonic/Shadow
4. Shadow/Rouge
5. Sonic/Shadow
6. Dr. Eggman/Shadow
7. Shadow/Maria/Sonic
8. Shadow/Infinite
Buona lettura e grazie.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Maria Robotnik, Rouge the Bat, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao, eccoci col nuovo capitolo. Questa volta è un punto di vista di Rouge sul nostro Shadow, per come la vedo io. Spero sia chiara la maniera in cui la interpreto, in caso contrario sarò felice di spiegarmi nei commenti :) grazie ai fedelissimi che mi seguono e commentano, mi piacciono moltissimo le vostre recensioni. Poche, ma buone. 

A volte si meravigliava di se stessa.
Si guardava allo specchio e non poteva fare a meno di storcere le labbra, ogni tanto.
Lei, Rouge… Quel fisico mozzafiato, gli occhi da gatta, la voce vellutata da diva del cinema anni ’30… Tutto ciò non valeva niente nel momento in cui capiva che lui non lo vedeva. In cui capiva di morirgli dietro.
Presa dai suoi pensieri lo guardava parlare con Omega, serio in viso, come sempre, distaccato. Era l’ennesima missione insieme. Storse nuovamente le labbra nel rendersi conto che quel giorno aveva messo più profumo del solito.
Patetica. Dio mio, patetica. Si mise una mano sul volto, stringendo gli occhi, trattenendo l’imbarazzo per se stessa a cui non era abituata. Non era da lei. Non era da Rouge. Non si riconosceva.
«Sveglia» una voce ferma riuscì a scuoterla, strappandola dai suoi pensieri.
Rouge riaprì gli occhi, trovandosi di fronte a quelli rossi di Shadow. Chissà se era stato calcolato quel preciso colore nella sua progettazione genetica. Chissà se l’avevano scelto apposta per intimidire chi aveva di fronte. Con lei funzionava. E non era affatto facile.
«Mmh… Pardon. Troppe chiacchiere mi annoiano. Sono più per l’azione» strizzò l’occhio al riccio che non colse o non volle cogliere il riferimento, dandole le spalle come se nulla fosse.
«Tu e Omega andrete a cercare lo Smeraldo a nord, mentre io finirò di controllare questa zona».
Che novità. E quando mai non voleva stare da solo?
Alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi ad Omega, «Hai visto? A noi la parte più pesante. Neanche un po’ di riguardo per le donne…». Nel tentativo di farlo accorgere di lei, del suo essere una maledetta donna, se ne usciva addirittura con frasi sessiste che non le si addicevano minimamente. Patetica, di nuovo.
«Io non ho preferenze…» disse Shadow, guardandola di sottecchi «Scegli la zona che preferisci» concesse con indifferenza.
“Io non ho preferenze” pensò  Rouge… già. Sembrava quasi una sua caratteristica. Indifferenza. Ampliò quella frase all’intera figura di Shadow. A differenza di lei, le sue frasi gli si addicevano perfettamente.
Nulla lo scuoteva. O quasi. Quella misteriosa Maria, Sonic ed Eggman… loro riuscivano a strappargli reazioni. Anche Omega. E lei?
«L’importante – è – la – missione – ed – il – suo – esito. Il – resto – è – irrilevante. Agente – Rouge – andiamo». Omega mise in moto i jet posteriori, sollevandosi da terra insieme ad una nuvola di polvere.
Il resto è irrilevante. L’indifferenza di un robot sembrava pari a quella di Shadow. Il pensiero le diede un brivido quasi impercettibile, mentre Omega la riportava alla realtà, al presente.
Shadow la fissò, ancora con quella domanda sospesa. Stava davvero aspettando una risposta? Era davvero una proposta e non una provocazione?
Rouge si ritrovò intrappolata in quello sguardo. Troppo intrappolata. E lei odiava sentirsi alle strette.
Si girò, sbuffando altezzosamente, rifiutando uno di quei rari contatti. Anche a lei non fregava nulla della zona da ispezionare, chiaramente… Si alzò in volo, senza guardarlo, seguendo Omega. Shadow la guardò allontanarsi, inespressivo, prima di svanire nel nulla.
Il pipistrello sospirò: spesso facevano battute e pronostici sul suo rapporto con Knuckles. I battibecchi erano all’ordine del giorno, non c’era momento in cui Rouge non perdeva occasione per infastidirlo, punzecchiarlo. Era normale, erano entrambi cercatori di tesori, e lei voleva ciò che l’Echidna proteggeva, il Master Emerald, più di qualsiasi altra gemma. Tutto li portava a scontrarsi.
Però per lei tutto ciò non andava oltre. C’era qualcosa di particolare fra loro, non l’avrebbe mai negato. Ma non era abbastanza. Knuckles non aveva quel qualcosa in più, quel “non so che” che… che invece aveva Shadow.
Patetica.
  
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