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Autore: ImmaEFP    18/11/2015    1 recensioni
Dopo cinque mesi,le cose cambiano,i ruoli si invertono. Risentimenti,rinunce,lacrime. La rabbia negli occhi,la delusione di se stessa. Ritrovarsi a vivere nei ricordi e far di tutto pur di inseguire i propri sentimenti. Stavolta però nulla è così semplice..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si era seduta su quella sedia che tante volte l'aveva accolta quando si rimboccava le maniche e cercava di capire di più sulle indagini,e certe volte proprio su quella sedia restava a guardarlo mentre si concentrava. Sembrava apparentemente tranquilla,ma in realtà dentro di se tutto faceva a botte,i suoi muscoli erano tesi e sentiva che prima o poi sarebbe crollata.
Lei aveva sempre fatto la forte,aveva sempre cercato di nascondere la parte più debole che solo qualche volta,quando era da sola, si abbatteva su di lei,come quando non riuscì più a trattenere le lacrime mentre si abbuffava di cibo quella sera quando dovette rinunciare a venti anni della sua vita,rimpiangendo i momenti in cui lei aveva fatto poco per se stessa,e poi quando si era sentita una fallita mentre una varietà enorme di ricordi le affollavano la mente,ricordando che tutto quello che aveva fatto per aiutarlo a farsi del male.

Si,perchè lei aveva contribuito in parte a infilarsi in quella situazione,perchè lei non riusciva a non dargli l'ennesima possibilità,perchè era troppo buona. Questo le tornò in mente proprio l'esatto moemnto in cui Gaetano si sedette dietro la scrivania con gli occhi puntati sul registro davanti a sè,facendole percepire che quella era proprio una situazione cui non voleva averci a che fare.Ciò che aveva dovuto sopportare lei per un lungo periodo,tutto il dolore che suo marito le aveva provocato,lei lo aveva scaricato su Gaetano,che a parere suo,ma di chiunque,non lo meritava.
In quei mesi lontana da tutto e da lui,in particolare,aveva cercato di distrarsi dalla realtà,cercava di non darsi tutte le colpe. Inizialmente credeva di non essere all'altezza di un uomo così leale e sincero,perchè sentiva di non potergli dare tutto quello che lui probabilmente da anni le stava offrendo,lei era già stata sconfitta da tutti,e non poteva vincere dopo aver fallito,almeno così lei credeva. Il problema non era Gaetano,e neppure Michele. Quello poi non centrava.

Insomma il problema era soltanto Camilla,neppure tanto perchè era stata scottata da una delusione,ma solo per quello che stava succedendo,così in fretta.
Lei non aveva rimpianto i momenti trascorsi con Gaetano,anzi,ogni volta che si ritrovava a pensarlo,la scena di loro due a fare l'amore,le stampava un'espressione meravigliosa,di chi probabilmente non ci rinuncerebbe mai,e inizialmente,quando era appena cominciata la loro relazione,Camilla voleva dare un volto più accentrato a quelloc he stavano costruendo. Erano felici,si vedevano di sera clandestinamente ma di pomeriggio,quando erano insieme non avevano paura di andarsene in giro come una vera coppia.
Camilla si era accorta di amarlo,o meglio,l'aveva ammesso,anche perchè per troppi anni quel sentimento era stato represso e non preso in considerazione. E infatti si era sentita libera quando i loro corpi erano diventati una sola cosa,e non sarebbe tornata per nulla al mondo indietro,perchè era quello che voleva. Per lei non era importante dirgli ti amo,anche perchè come spesso si ripeteva,contavano i gesti e lei in un modo o nell'altro gliel'aveva dimostrato. Lei gli aveva "detto" ti amo ogni volta che lo guardava negli occhi,ogni volta che lo teneva stretto,ogni volta che faceva l'amore con lui,ogni volta che litigavano,e soprattutto ogni volta che lei si allontanava da lui.Non aver pronunciato quella parola per lei non voleva dire che Gaetano era solo un passatempo per soddisfare i suoi desideri sessuali,non avrebbe mai potuto giocare con i suoi sentimenti,perchè se quello era un motivo per dimenticare la storia con Renzo o per approfittarsi della situazione,avrebbe sicuramente preferito restarsene da sola. Se Gaetano per lei non era L'INIZIO DI UNA VITA NUOVA,non avrebbe mai tentato di aggiustare le cose tra di loro quando per un fraintendimento si arrivava a litigare.

Per lei era diventato tutto difficile,il primo periodo sembrava viverlo come in una favola,dove tutto funzionava perfettamente,ma lei sapeva che non poteva andare tutto a rose e fiori. Cercava di viversi la sua storia,e dopo dieci anni,poteva contare realmente sui sentimenti dell'uomo,perchè lei sapeva con certezza che lui non si sarebbe mai stancato,che se l'aveva aspettata dieci anni era in grado di dimostrarle che l'amore c'era sempre stato e che non sarebbe mai scomparso. Questo significava che non avevano minimamente pensato alle conseguenze,dall'altra parte c'era il problema LIVIETTA che stava crescendo troppo in fretta,e poi RENZO e i continui assillamenti nel voler posticipare la separazione. La situazione non sembrava affatto facile e quello che lei poi non riusciva a reggere erano anche le continue proposte del poliziotto sulla convivenza o sul matrimonio.

E probabilmente lei lo capiva,perchè anche lei al suo posto avrebbe reagito allo stesso modo,e lo comprendeva,perchè sentiva che l'uomo,dopo averla aspettata per un periodo abbastanza lungo,aveva una fottuta paura di perderla,come poi era successo realmente. E poi era arrivato il momento in cui lei riteneva oppotuno stare da sola,per non dipendere più da nessuno,da niente,questo non significava però che non lo amava più,solo che si era sentita pressata,e doveva prendere il controllo di se stessa,capire cosa realmente ra importante,non che Geatano non lo fosse,ma spesso si ritrovava a dover reggere persino la gelosia ossessiva nei confronti di Michele,quando a parer suo non ce n'era motivo. Insomma lei avrebbe voluto stare con Gaetano nel momento in cui si sentiva pronta al 100%,non che non lo fosse,ma insomma non arebbe potuto di certo continuare a costruire qualcosa facendo finta di niente,facendogli credere che andasse tutto bene. Quello che si ripeteva costantemente era che la sincerità era la cosa più importante in un rapporto e lei lo era stata.
Perchè se avrebbe continuati a vivere con la paura di affronatre tutto insieme e di bruciare subito le tappe solo per accontentare l'uomo,non sarebbe arrivata da nessuna parte. E questo Gaetano lo sapeva benissimo,perchè anche se gli era difficile accettarlo,l'aveva capito guardandola solo negli occhi ma forse le idee non gli erano del tutto chiare.

Michele?
Ah,le viene proprio da dire che non si era mai sentita attratta realmente quando questo si era piazzato nella sua vita dopo trent'anni,per lei quello era solo un amico. Sicuramente non aveva lasciato Gaetano perchè non sapeva chi scegliere tra i due,perchè l'amore che provava per Gaetano era persino più grande di quello che in vent'anni l'aveva legata a suo marito,e da un momento all'altro,senza motivazioni valide,non poteva dimenticarselo. Perchè lei non avrebbe mai potuto fargli tanto male,punto uno perchè non lo meritava,ma soprattutto perchè lei non era tanto stronza fino a quel punto.

Il capitolo Michele era stato già chiuso tre decenni prima e se era ritornato sicuramente non era un segno del destino,ma solo una prova per metterli in gioco,per vedere fino a che punto Gaetano e Camilla fossero arrivati,se fossero riusciti a superare qualsiasi ostacolo,per dimostrare quanto la loro storia valesse sul serio. E alla fine Michele non era stato il vero problema. Prima che lei partisse infatti,l'uomo si era dichiarato confessando alla donna di provare ancora qualcosa,ma consapevole dei veri sentimenti della professoressa si era fatto da parte,e Gaetano,almeno su questo era sollevato,perchè aveva visto l'uomo dirigersi proprio verso un posto con le sue valigie,con la speranza di poter ricevere spiegazioni e invece l'aveva trovata qualche giorno dopo esattamente nelle stesse condizioni,stava per partire. E pensare che lui in un primo momento aveva addirittura pensato che la donna sarebbe corsa dall'uomo e si era trattenuto dall'accusarla solo nell'esatto moemnto in cui George era arrivato con la sua auto a prelevarla.
Insomma da lì poi era cambiato esattamente tutto nella vita di Gaetano,solo che Camilla ancora non lo sapeva.

Quei due intanto non si erano ancora guardati negli occhi da quando si erano chiusi nello studio,Gaetano sembrava non volerle rivolgere neppure una parola,e faceva fatica a sollevare lo sguardo. Camilla però reggeva poco quella che per lei già era una sconfitta.

-Almeno puoi guardarmi negli occhi?- doveva restare calma però cavolo,lui ci metteva di tutto per agitarla.

E per lui quella donna era rimasta la stessa. Così si era sistemato la giacca per spostarsi con gli occhi su di lei,aveva unito le mani sotto al suo mento e si cullava con la sedia accontentando dunque la donna,che a vederlo così calmo,la faceva ancora di più agitare,poi era toccato a lei guardarsi le gambe,perchè non riusciva a sopportare tanta indifferenza.

-Insomma vuoi parlare?- aveva pronunciato sbattendo le mani sulla scrivania facendola sobbalzare e i suoi occhi in un attimo erano tornati a guardare quell'espressione furiosa del poliziotto.

-Gaetano se hai intenzione di aggredirmi per tutto il tempo dimmelo ora,perchè se questa dovesse l'ultima volta che io e te ci rivolgiamo la parola,preferisco farlo in maniera civile!-anche se lei stava dalla parte del torto su questo aveva ragionissima e l'uomo era sbalordito dal comportamento della donna,voleva in un certo modo rinfacciarle tutto ma prima voleva sentire cosa lei avesse da dirgli.

Gaetano aveva calmato i suoi neuroni,almeno in parte,e si era risistemato sulla sedia.
-Bene,allora dimmi quello che hai da dirmi.- 

Camilla intanto non riusciva a respirare regolarmente. 
-Lo so che tu mi hai dimenticata,e probabilmente hai ragione,ma io no,io non l'ho fatto.- Quello sarebbe stato solo l'inizio della loro discussione,lo sapeva,perchè era stata imperdonabile.

-Davvero? Mi sembrava il contrario invece.- ma se lui continuava ad agitarla in quel modo se ne sarebbe andata da sola di lì,senza ripensamenti.

-Mi lasci parlare,cavolo?- lei era ancora più testarda. L'uomo aveva annuito tirando un sospiro di sopportazione.

-Io ho sempre fatto di testa mia,nessuno mi ha mai condizionata a prendere una decisione,e sono stata una stronza a credere di poter essere in grado di vivere da sola,di non dover dipendere da nessuno,ma non sai quanto mi sono sbagliata.- confessa tutto d'un fiato,concentrando tutte le sue colpe in un unica frase.

-E tu ora te ne sei resa conto Camilla?- Gaetano si era sollevato dalla sedia sbattendo nuovamente i pugnu sulla scrivania avvicinando il suo viso a quello della donna.

-Dopo tutto quello che mi hai fatto? Dopo tutte le volte che io ti ho cercata per avere una spiegazione,a te viene in mente solo ora di dirmelo? Ti ci sono voluti cinque mesi per capire questo? Ti ho amata per dieci anni Camilla,e non te l'ho mai nascosto,nonostante tutto però io non ti ho mai ferita,al contrario di quello che hai fatto tu lasciandomi senza motivo,eppure ti avevo dato e dimostrato tutto. Il tuo problema è che pensi solo a te stessa,è proprio perchè ti credi di essere forte che continui a sbagliare.- continuò l'uomo avendo in parte la comprensione della donna che però dovette interromperlo sull'ultima frase.

-Invece no,è proprio a me stessa che non ho pensato!- ribattè

-Ah no?- inarcò un sopracciglio ribattendo gli stessi motivi che aveva citato e avvicinandosi ancora di più alla donna.

-No!. la donna fece lo stesso,battendo le mani a pochu centimentri da quelle di Gaetano e avvicinando i suoi occhi nocciola a quell'azzurro che la mandava in estasi. Si fissarono per qualche minuti poi lei cercò proprio di fare la forte.
-Se avessi pensato a me stessa t'avrei già sposato.- l'uomo rimase senza parole,e non faceva che alternare il suo sguardo tra quegli occhi e le sue labbra. -Dirti che avevo paura di affrontare qualcosa più grande di me,pare poco,visto che non capiresti,ma è così,ho avuto paura Gaetano e tu non l'hai capito.- insomma lo stesso lui però aveva avuto ragione.

-Quindi tu vuoi dirmi che la colpa è mia,che se siamo arrivati a questo punto è colpa mia!- Gaetano alzò il tono di voce,sollevandosi da quel pezzo di legno che avrebbe ceduto di lì a poco e dopo aver girato a mezzo tondo la scrivania la raggiunse mantenendo ovviamente le distanze.
-Perchè giustamente sono stato io a portarti a letto e a mollarti senza un pò di decenza,perchè questo sono stato per te,soltanto un passatempo,ti sono servito per i tuoi comodi.-

-Non puoi accusarmi di questo!- ribattè Camilla sollevando le mani dal tavolo e puntando un dito contro l'uomo davanti a sè. Gaetano le si avvicinò bloccandole tra la mano quel dito e sospirando fortemente sul suo viso.

-Vuoi dire che mi hai amato sul serio? Forse all'inizio ci ero cascato Camilla,ma non hai saputo tenerti l'amore che ti avevo dato,non hai dimostrato nulla.-

La donna allora scoraggiata,si avvicinò,sembrava una sfida tra chi dei due riuscisse ad avere vittoria.
-Nonostante tutti i miei errori,si,io ti ho amato,e anche se non te l'ho mai detto,te l'ho dimostrato Gaetano,ho cercato di dirtelo persino quando facevamo l'amore,quello che volevo era tempo!-

La situazione sembrava peggiorare invece che attenuarsi,e l'uomo infatti,stanco si aveva lasciato la presa e l'aveva sorpassata volandosi di spalle. 
-Tempo,tempo,te ne ho dato di tempo.- Camilla si voltò verso le spalle dell'uomo cui riuscì a vedere i muscoli tesi. -Ti ho dato dieci anni di tempo per farti capire chi volevi Camilla!- si avvicinò strattonandole le spalle in modo da poterla far ragionare.

-Non mi serviva del tempo per capire che quello che volevo eri tu,volevo tempo per poter vivere la nostra storia,per dirti che non ero ancora pronta ad affrontare un matrimonio,a vivere insieme,che mi trovavo in una situazione completamente diversa,dove per la prima volta in tutta la mia vita mi sono sentita desiderata e amata in tutti i sensi. Per me era importante sapere che tu mi accettavi per quello che eravamo,che non pretendevi nulla Gaetano,il problema ero io,io che credevo di non poterti dare lo stesso. Mi hai travolta in un attimo,senza darmi modo di capire chi fossi.Avevo solo paura.- quel tono che era alto si era pacato nell'ultima affermazione. Avevo paura.

Fu Camilla a lasciare la presa e a sedersi per prendere fiato, mentre l'uomo,ancora disorientato,per quanto potesse leggere la sincerità in quegli occhi,non riusciva a cancellare tutto in un istante.
-Avevo paura di noi,avevo paura che saresti diventato la mia dipendeza,e un pò lo sei stato,e lo sei ancora,e io non dipendo mai da niente,e se poi è successo,è solo perchè credo che quando ne sei dentro non ne esci più,e anche se inizialmente facevo fatica a credere che tra noi potesse funzionare,poi l'ho ammesso,ho ammesso di amarti e soprattutto di non poter fare la nonna libera e indipendente,perchè io senza di te non ci so stare.- quelle parole spiazzarono Gaetano all'istante,perchè per lui era stato un pò lo stesso,anche se lui avrebbe sicuramente reagito in un altro modo.

L'uomo era alle sue spalle e la osservava mentre si tormentava le mani che un attim o dopo raggiungevamo le sue guance per asciugarsi le lacrime.
-Apprezzo lo sforzo che stai facendo per dirmi tutto questo,ma sai qual'è il punto Camilla?Sai cos'è che non riesco a mandare giù?- le chiese l'uomo ricevendo in cambio una negazione di capo,così si sedette di fronte a lei,Camilla sollevò lo sguardo e incontrò due occhi bellissimi ma intristiti e delusi.
-Che tu non hai cercato di affrontare questa situazione sin da subito,che tu hai proprio cercato di fare la forte,che tu non abbia espresso i tuoi dubbi,le tue incertezze davanti all'uomo che oggi ritieni di amare,che tu abbia evitato la realtà. Perchè quando feci l'amore con te ti promisi nello stesso momento che ti avrei ascoltata,che ti avrei sostenuta,che mi sarei fatto in quattro per vederti star bene.- disse l'uomo continuando a mantenere le distanze ma senza rimuovere lo sguardo su di lei.

-Lo so che ho sbagliato,e ti chiedo profondamente scusa,ma non riesco a dimenticare tutto quello che c'è stato tra di noi.- enunciò lei facendo fuori la sua parte forte e mostrandolgi quella debole.

-Per quanto io ti creda,non è più come prima Camilla. E' cambiato tutto,e quello a non dipendere da nessuno ora sono io.- per Gaetano non fu difficile pronunciare quelle parole ma Camilla sentiva delle fitte lacelarle l'anima,sentiva che l'uomo era profondamente sincero e che anche se avevano avuto un confronto così diretto e spontaneo,non era cambiato assolutamente niente,anche se lei si era spiegata e lui aveva cercato di capire,lei doveva rinunciarci per sempre,anche se con una minima speranza di poterlo conquistare.

-Cosa vuoi dire con questo Gaetano?- chiese infine la donna per accertare quello che ormai le frullava da qualche minuto nella testa.

L'uomo si avvicinò rapidamente al corpo della donna inarcandosi con la schiena e le prese il viso tra le mani per farsi guardare meglio,e in tutta leggerezza esclamò..-Io non ti amo più.-

   
 
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