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Autore: ilpiercingdiluke    18/11/2015    2 recensioni
«Dài papà! Fallo un'altra volta!» Esclamò entusiasta il piccolo Styles. Harry alzò gli occhi al cielo, sopprimendo un sorriso divertito. 'Che quel bambino, cavolo, era la sua copia sputata; due occhioni grandi grandi e di un blu intenso presi dalla nonna, un nasino a patata che -ormai da 4 anni- aveva preso da abitudine a mordicchiarlo e la testa ricoperta da qualche riccio castano chiaro.
Nathan Styles, da quando era nato, gli aveva scombussolato la sua intera esistenza. Era il bambino più dolce, intelligente e bello che avesse mai visto, purtroppo era anche il più vivace al mondo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SURPRISE PARTY


 

A Chiara,
Una persona a cui voglio bene davvero.
Una persona a cui non credevo di affezionarmi tanto.
Una persona meravigliosa.
Ti voglio bene, stronzetta.



«Dài papà! Fallo un'altra volta!» Esclamò entusiasta il piccolo Styles. Harry alzò gli occhi al cielo, sopprimendo un sorriso divertito. 'Che quel bambino, cavolo, era la sua copia sputata; due occhioni grandi grandi e di un blu intenso presi dalla nonna, un nasino a patata che -ormai da 4 anni- aveva preso da abitudine a mordicchiarlo e la testa ricoperta da qualche riccio castano chiaro.
Nathan Styles, da quando era nato, gli aveva scombussolato la sua intera esistenza. Era il bambino più dolce, intelligente e bello che avesse mai visto, purtroppo era anche il più vivace al mondo.
«Dai Nat! - esclamò ridendo Harry, prendendo il piccolo in braccio prima di metterselo in spalla facendolo ridere a gran voce. - Dobbiamo fare la torta alla mamma, te lo ricordi vero che oggi è il suo compleanno?» Gli disse mentre scendeva le scale del loro appartamento a Beverly Hills.
«Ma papà voglio fare il bagno!» si lamentò il bambino.
Da una settimana a quella parte, in città, le temperature non scendevano al di sotto dei trentacinque gradi e forse fu per quello che Harry posò suo figlio in terra e «Okay, facciamo un patto? - gli disse aspettando che Nathan annuisse con vigore. - Tu vai a vestirti, quando hai fatto mi chiami e ci laviamo i denti e poi andiamo a comprare la torta alla mamma. Così facciamo tutto veloce e passiamo la giornata in piscina, okay nano?»
Harry strinse gli occhi al gridolino entusiasta, prima di vederlo correre in camera sua e, con un sospiro soddisfatto, andò a mettersi qualcosa addosso.
«PAPÀ!» Urlò Nathan dopo neanche tre minuti, facendo ridere Harry. 'Che con la promessa di fare il bagno per tutto il giorno aveva fatto diventare quel bambino un velocista.
Salì le scale arrivando al bagno e, trovandolo in punta di piedi che cercava di arrivare al lavandino, si trattenne dallo scoppiare a ridere sapendo quanto permaloso potesse diventare Nathan se lo si prendeva in giro.
Gli si avvicinò, facendolo poi salire sui suoi piedi regalandogli quei pochi centimetri che mancavano.
«Forza nano - gli disse aprendo il rubinetto dell'acqua. - Lava i denti e le manine.»
Nathan si spazzolò attentamente i denti prima di sciacquarsi la bocca e scendendo dalla scarpe del padre.
Harry lo riprese al volo, come ormai tutte le mattine, e, «le mani Nathan».
Il piccoletto sbuffò, prima di prendere il sapone, lavarsi e sussurrare come la mamma gli aveva insegnato.
«Acchiappa un dito e insapona - sussurrò concentrato - Poi lava tra le dita - continuò - E risciacqua!» concluse soddisfatto, mostrando la fila di denti e le mani pulite al padre. Harry gli fece un occhiolino facendolo sorridere ancora di più.
«Andiamo campione!»

Erano tornati da non molto dalla pasticceria in centro ed erano già in acqua da almeno un'ora.
Harry era completamente steso sul materassino nel mezzo della piscina, godendosi quella pace meritata dopo mesi e mesi di concerti, interviste e pubblicità. Nathan era entrato in casa, per andare a prendere il pallone nella sua camerina circa dieci minuti fa, ed Harry iniziava a chiedersi che cosa avesse trovato per trattenerlo così a lungo fuori dall'acqua.
«Papà.»
Harry si voltò alle sue spalle a quella voce, trovando il bambino dai boccoli castani e gli occhi blu appena davanti al bordo della vasca.
«Nano. - gli sorrise, scendendo dal materassino e nuotando fino ad andargli di fronte - Vieni qui.»
Lui non perse tempo ad allungare le braccia, suggerendogli di prenderlo in braccio; se lo sistemò sul fianco.
«Cosa c'è?»
Il bambino guardò Harry per diverse volte con aria sospetta, e quando il riccio capì cos'era che gli volesse dire anche prima che parlasse sentì il suo sorriso rischiare di esplodere per il divertimento.
Nathan avvolse il piccolo braccio intorno al suo collo per farsi leva ed arrivare al suo orecchio.
«Ho preso un biscotto.» sussurrò, come se avesse commesso un atto orribile.
Harry si morse il labbro inferiore per trattenere una risata.
«Quello al cioccolato o alla vaniglia?»
«Cioccolato.»
Nathan spalancò i suoi occhioni, come se fosse stata una cosa ovvia.
«Okay, la mamma non se ne accorgerà che ne hai rubato uno. Tranquillo piccoletto.» gli disse, infilandogli i braccioli e lasciandolo a galleggiare vicino a lui.
«Papà. - lo richiamò allora, con uno sguardo colpevole. - Ne ho mangiati tre.»
«Tre?» spalancò gli occhi.
Da genitore responsabile avrebbe dovuto vietargli di mangiare tre biscotti ripieni di cioccolato fuso o perlomeno sgridarlo per averlo fatto senza chiedere il permesso, ma come si poteva resistere a quel viso così angelico?
Finse di pensarci ancora qualche secondo, ma alla fine sospirò e «Non lo diremo alla mamma, ma tu non mangi più cioccolata per oggi. D'accordo?»


Harry si era fatto la doccia, l'aveva fatta anche a suo figlio e adesso stavano andando ad aprire la porta agli invitati.
«Ragazzi, - disse Harry con sguardo supplicante. - Non spostate niente o Claire mi uccide. Letteralmente.»
«Tranquillo Haz! - gli rispose Zayn dandogli una pacca sulla spalla, entrando poi in casa con Julie e gli altri quattro ragazzi. - Dove dobbiamo attaccare questo lenzuolo?» Chiese poi sollevando quest'ultimo.
«All'ingresso della s-»
«PULCE!»
Fu interrotto dal grido eccitato di Niall Horan; biondo, occhi azzurri e completamente innamorato di suo figlio.
«Zio Niall!»
Ed ecco che quel nanerottolo si fiondò tra le braccia del biondo, facendo ridere quest'ultimo mentre se lo strinse addosso. Harry lo guardò a bocca aperta, prima di imbronciarsi come un bambino.
«Perché a me non hai mai fatto un accoglienza così affettuosa?» borbottò il riccio.
«Ma è ovvio Harry! - gli rispose Niall al posto del bambino. - Ama molto di più me, sono o non sono il suo zio preferito?» esclamò iniziando a far fare l'aeroplano al nipotino.
Julie e Liam sistemarono le ciotole traboccanti di patatine sul tavolo nell’enorme sala di casa Styles, mentre Zayn e Louis litigavano con un il lenzuolo decorato per l'occasione che non voleva saperne di rimanere appeso decentemente.
«Ma.. che palle!» sbottò Louis lasciando cadere il lenzuolo e ricevendo in cambio quattro occhiatacce.
«Louis dannazione c'è Nathan! - lo sgridò Harry, avvicinandosi a lui e a Zayn che si tratteneva dal ridere. - Cosa c'è che non va?»
«C'è che questo coso non se ne sta dritto!» sbottò il moro alzando le braccia al cielo.
«Okay, vai ad aiutare Julie e Liam con il cibo. - disse, per poi ripensarci - O meglio ancora! Fammi sapere dove si sono cacciati Niall e il nano. Qui ci pensiamo io e Zayn.» concluse raccattando il lenzuolo lanciato per terra.
Erano passate le 6pm e i ragazzi avevano appena finito di organizzare il tutto per far riuscire la festa.
Quando ad Harry arrivò un messaggio da parte di Claire;
“Haz sono uscita adesso. Arrivo Xx”
In casa si scatenò un putiferio.
Julie e Zayn si nascosero dietro a una finestra della sala, per poter avvertire gli altri dell'arrivo della ragazza. Liam e Niall si prepararono a nascondersi dietro al divano, Louis era pronto a spegnere e accendere le luci mentre Harry e il piccolo Nathan erano in cucina ad accendere le venticinque candeline sulla Sacher.
«Arriva! Arriva! Arriva!» esclamò entusiasta Julie, nascondendosi insieme a Zayn con gli altri.
Harry sorrise prendendo la torta tra le mani e nascondendosi in cucina con suo figlio attaccato alle sue gambe. Quando sentirono la porta d'ingresso aprirsi ci fu un boato di «Sorpresa!» e «Tanti auguri!» e Nathan corse in braccio alla madre. Che guardava tutti con sguardo incredulo e talmente emozionato da farli sorridere inteneriti.
«Mamma! Mamma!»
Nathan richiamò l'attenzione di Claire, abbracciandola di nuovo e sussurrandole i suoi auguri.
Claire sorrise intenerita ricoprendo di baci il bimbo nelle sue braccia, alzando poi lo sguardo.
Harry stava camminando verso di lei con la sua torta preferita tra le mani e un sorrisone sempre più ampio sul viso. Le arrivò di fronte, le baciò le labbra rosse e «esprimi un desiderio, amore.» le disse prima di farle spegnere le candeline insieme al bambino.


Nathan si era addormentato da poco, i ragazzi erano tornati nei propri appartamenti e, finalmente, in casa regnava il silenzio.
Harry e Claire erano stesi nel letto matrimoniale in camera loro, scambiandosi di tanto in tanto qualche bacio.
«Grazie.» sussurrò la bionda, allungandosi nuovamente a baciare le labbra di suo migliore amico, compagno e marito.
Claire notò un sorriso sulle sue labbra quando infilò le dita tra i suoi capelli per grattargli la testa, piegando intanto il viso nell'incavo del suo collo dove lasciò un altro bacio umido.
«Ti amo così tanto.»
Claire lo spinse leggermente all'indietro, facendo stendere di schiena, sorridendo quando Harry le circondò con un braccio la schiena in modo da averla più vicina e utilizzando la mano libera per accarezzarle le labbra socchiuse.
Claire gli prese la mano per guidarla lungo il suo corpo, fino al bordo in pizzo dell'indumento che le copriva il corpo; lo sentì sorridere contro le sue labbra quando capì le intenzioni della ragazza, non perdendo tempo ad infilare la mano al di sotto della camicia da notte e a portarla con sé mentre risaliva lentamente con il palmo il suo corpo, portando l'indumento al di sopra della sua pancia, soffermandosi sul suo seno e poi venendo aiutato da Lei nel toglierlo del tutto oltre la testa. Le sfiorò le cosce; arrivando infine al bordo degli slip che tirò oltre la curva del suo sedere e poi giù lungo le gambe lunghe e abbronzate. Intanto, anche i suoi boxer finirono sul pavimento, in poco tempo Harry si ritrovò tra le gambe di Claire e si unirono in una cosa sola.
Claire morse il suo labbro inferiore, gemendo nella sua bocca quando sentì quel calore familiare concentratosi nel ventre raggiungere il culmine, sorridendo quando, dopo qualche secondo, sentì anche Harry lasciarsi andare esattamente come lei aveva appena fatto. I loro respiri affannati si confondevano, la sua mano raggiunse la sua schiena dove la mano di Claire era poggiata per poter intrecciare le loro dita sul materasso accanto alla testa della bionda, facendola sorridere ancora di più.
«Buon compleanno amore mio».
«Ti amo».

  
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