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Autore: Sanae77    19/11/2015    9 recensioni
Sinapsi
si•nà•psi
1. In neurofisiologia, la connessione funzionale tra due cellule nervose o fra una cellula nervosa e l'organo periferico di reazione.

E se questa connessione avvenisse anche tra due persone?
Svegliarsi e non sapere dove si è collocati.
Non ricordare come ci si è arrivati.
Essere da soli, ma essere coscienti che di solito accanto a noi c’è un'altra persona, che però non c’è.
Un percorso particolare per scoprire la vita della coppia più famosa di CT.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si consiglia di ascoltare almeno ‘quella’ trentina di volte Firestone Kygo feat. Conrad, anzi forse lo suggerisco come sottofondo di lettura, così uno si cala nell’atmosfera.
Ecco il link https://www.youtube.com/watch?v=9Sc-ir2UwGU

Questa storia nasce dopo aver visto il video di questa canzone, che ha come acceso una lampadina nella mia testa bacata.

E visto il suggerimento di Mari74 nella recensione a Kiss The Rain, di fare un prequel della one shot, ho pensato a lungo. Ma su Sanae e Tsubasa è stato scritto così tanto e anche bene, vedi Butterfly di Only Hope, che fare qualcosa di decente sembra davvero impossibile. Mari74, perdonami il prequel non ce l’ho fatta, ma ne ho creata una totalmente nuova che spero ti piaccia e ti soddisfi ugualmente.

Allora mi sono detta, posso provare a fare qualcosa di ‘particolare’ e grazie al video di Firestone mi è venuta l’ispirazione per questa long, che sì, è un po’ stramba, ma vi assicuro che ci sarà una spiegazione a tutto… alla fine. (sghignazza dall’angoletto)

Specifico che i fatti raccontati sono un mix tra il manga, l’anime e la mia mente, quindi segue un po’ quello che vuole in realtà, e qualcosa deve pur esser successo tra loro. Ecco io mi sono immaginata quel qualcosa a modo mio, mescolandolo con fatti ‘reali’ dell’anime e del manga.

Quindi fine del BLA BLA BLA e buona lettura, ma un minimo di presentazione stavolta ci voleva.

PS= Il numero della neuro è già in mano alla mia Beta non temete XD

Sanae77

 
***


Capitolo 01 Introduzione  

Tsubasa
Apro gli occhi sono disteso su qualcosa di morbido, mi sollevo sui gomiti e guardo intorno, di fronte a me una porta in metallo con una finestrella di vetro al centro, è chiusa. La stanza è rettangolare, fredda, grigia; alle mie spalle in alto una finestra con delle sbarre, il tutto è illuminato da un asettico neon. Il letto mi ricorda quello delle prigioni: che diavolo ci faccio qua?!
Volto lo sguardo verso destra c’è un'apertura, mi metto seduto sul letto, adesso che osservo meglio, le lenzuola sono bianche candide e sanno di pulito, tutto sembra estremamente perfetto e disinfettato, il mio naso ne avverte l’odore persistente. Mi sollevo e vado verso l’apertura, è un'altra stanzetta in miniatura della stessa forma, mi affaccio e scopro che è il bagno. A destra il wc, di fronte il lavabo con sopra uno specchio, mi avvicino per riflettermi, voltando più volte il viso e destra e poi a sinistra… decisamente ho avuto un aspetto migliore, sono pallido. Nel riflesso dello specchio vedo passare un'ombra, mi volto, ma non c’è nessuno. Un brivido percorre tutta la mia schiena.
 
Prendo un profondo respiro e torno nella prima stanza, svolto a destra e arrivo alla porta, afferro la fredda maniglia, la premo verso il basso e dopo strattono, ma capisco subito che è chiusa.
Batto forte sul vetro chiedendo a gran voce: “C’è nessuno?”.
Passano interminabili minuti, quindi provo nuovamente, ma nessuno risponde alla mia richiesta. Alla sinistra sulla parete grigia un tastierino quadrato bianco, con i numeri e un display, mentre un led in basso a destra della plastica bianca lampeggia di rosso, vicino un altro led verde, spento. È una porta con apertura numerica, senza il codice non si apre. Batto due pugni al vetro, e quando chino la testa mi rendo conto di essere vestito in modo strano, ho un paio di pantaloni larghi grigi di cotone, e una maglia sempre in cotone dello stesso colore, eppure nel pomeriggio non ero vestito così.
 
Pomeriggio? Aspetta ero con Sanae e… cerco, scavo, ogni angolo, ogni anfratto di memoria, ma non ricordo nulla: merda! Dove diavolo è Sanae?
“SANAEEE!!!” lo grido a gran voce, ma niente, nessuna risposta.
Torno al bagno e apro l’acqua, fredda, voglio lavarmi il viso, mi sento così frastornato. Giro il rubinetto dove c’è la borchia con il colore blu, simbolo dell’acqua fredda, ma non esce nulla, sollevo un attimo lo sguardo e ancora quell’ombra nello specchio, mi volto mentre sento il sudore freddo formarsi sulle mie tempie, ma anche stavolta non c’è niente.
Apro l’acqua calda e questa per fortuna esce. Congiungo le mani, le riempio di liquido quindi lo porto al volto. È calda, ma meglio di nulla.
L’acqua si fa sempre più calda tanto da far salire il vapore, tento di chiuderla, ma un sussurro mi dice: “Non chiuderla.”
Mi giro di scatto, ma non c’è nessuno. Eppure avrei giurato di sentire il soffio leggero accanto all'orecchio, ancora quel maledetto brivido mi accappona la pelle, come se fossi in una stanza al gelo.
Il vapore sale, mentre vedo comparire dei numeri sullo specchio, per l’esattezza quattro numeri 1110. Il mio sguardo si allarga, mentre la mente fa uno più uno e capisco che forse posso uscire di qua.

Praticamente mi precipito al tastierino, inserisco la sequenza, la luce rossa si spegne e si accende la verde. Il suono di un'apertura metallica mi fa sobbalzare, mentre la porta cigolando si apre di un centimetro, afferro la maniglia tiro e discosto quel tanto che basta da far passare la testa. Non ho idea di che cosa ci sia dall’altro lato, meglio essere prudenti.

Guardo a destra, poi a sinistra, in entrambe le direzioni ci sono molte porte uguali alla mia, tutto è avvolto dalla luce bluastra dei neon, che adesso vedo posizionati al centro del lungo corridoio fatto di porte. Le mie pupille percepiscono un movimento alla mia destra, mi giro e vedo una figura minuta vestita di bianco; è di spalle e si sta dirigendo verso una porta, si volta un secondo, mi sorride ed entra: è Sanae!
Il vestito la segue come una dea greca, la stoffa sembra aria, cielo, nuvole, pare impalpabile, ha una leggera cinta sotto il seno, che dona al vestito uno stile impero, in testa una coroncina di fiorellini celesti, è semplicemente stupenda: “Aspetta” le grido, mentre esco di corsa e cerco di raggiungerla.

La porta si è richiusa al suo passaggio, sono titubante, ma so, devo seguirla quindi afferro la maniglia ed entro.
   
 
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