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Autore: Aelliecnea    19/11/2015    0 recensioni
I giorni si susseguono all'infinito, sono sempre diversi e allo stesso tempo sono tutti uguali. Per la giovane Cassandra ogni successivo giorno era uguale a quello precedente: era come caduta in un circolo vizioso, senza fine.
Cassidy, dall'età di sei anni, con la scomparsa della madre Ellen, viveva con il patrigno John; un giorno di settembre Ellen sparì e da quel momento non si ebbero più sue notizie, ma le uniche cose che lasciò alla figlia furono il loro libro di fiabe “Gli Elementi della Vita” e un ciondolo con disegnata una stella e cinque diverse spirali.
P.S: questa storia è stata pubblicata anche nel mio account wattpad
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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CAPITOLO 13

Cassandra

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il cielo, è la millesima volta in quattro giorni che mi sveglio dolorante e non ne posso più, cerco di muovermi ma qualcosa mi ferma, delle corde.

Cerco Alisea e Thomas, sono anche loro legati ad alberi diversi, svenuti e a distanza l'uno dall'altra, poi noto un gruppo di persone poco distanti da noi che parlottano tra di loro, uno si volta e mi fissa per qualche istante prima di avvicinarsi, ha i capelli marroni corti che andavano un po' ovunque e ha gli occhi verde smeraldo.

Mi fissa e non dice niente così tutta la mia timidezza sparisce lasciando spazio all'acidità.

 

Adam

Sento la strana sensazione di essere osservato, così mi volto e vedo che una dei prigionieri si è svegliata, mi avvicino a lei e la osservo per qualche secondo, è bionda con i capelli mossi e gli occhi di un azzurro intenso come il cielo.

-Mi sciupi così- dice lei acida, wow, che caratterino

-Il tuo aspetto mi ha ingannato, ti facevo dolce e invece...- dico squadrandola da capo a fondo, noto un leggero rossore sulle sue guance e scoppio a ridere -Cos'é? Nessuno ti ha mai fatto un complimento?- lei abbassa lo sguardo triste e capisco di aver toccato un punto dolente

-Il gatto ti ha mangiato la lingua acidona?- le chiedo ancora

-E se anche fosse? Cosa ti importa?- domanda lei.

Linfa, la mia fidanzata, si avvicina a noi arrabbiata

-Non ti permettere di parlare in questo modo al mio fidanzato, nonché principe di Celebom-

-Mi scusi sua altezza, le farei un inchino, ma come vede...sono indisposta al momento- risponde ironica la ragazza facendo infuriare ancora di più Linfa, ma prima che lei possa rispondere sentiamo un rumore alle nostre spalle, tutte le guardie sono accasciate a terra e i due prigionieri sono liberi; io sto per attaccare ma la ragazza dai capelli bianchi mi ferma con un vortice d'aria che mi fa sbattere contro un albero, subito seguito dalla mia ragazza.

L'altro prigioniero si avvicina alla bionda e la libera dalle corde

-Tutto bene?- le chiede, lei annuisce e il ragazzo viene verso di me con in mano un bastone ma subito viene fermato dalla ragazza.

-Aspetta, lui è il principe di Celebom- per la prima volta mi ha salvato la vita dire di essere il principe.

Dopo qualche minuto la biondina tira fuori da uno zaino delle bende mi aiuta a medicarmi la schiena che mi sono ferito sbattendo contro l'albero, Linfa invece non si è fatta niente e invece di fare la brava continua a scalciare e ad urlare cosi viene legata dal ragazzo

-Principe, io sono Alisea- dice la ragazza dai capelli bianchi -La principessa dell'isola Cùthalion...- poi indica la ragazza che mi sta medicando -E lei è Cassidy...l'erede dello Spirito- io sgrano gli occhi e mi volto di scatto per guardare la ragazza che tutti stavano aspettando, quella che avrebbe salvato il nostro mondo dalla tirannia di Alyon.

-Tu...tu sei...- non riesco a formulare una frase decente

-Non ti permettere di parlarmi in questo modo impertinente principino- dice lei ironica ricordandomi la maleducazione di Linfa

-Oh beh, mi perdoni maestà, mi inginocchierei al suo cospetto ma sono gravemente ferito- rispondo divertito

-Oh andiamo, sei deboluccio principino- dice lei ridendo

-Non chiamarmi principino...- dico facendo una smorfia di dolore dopo che lei ha disinfettato un graffio sulla schiena

-E come dovrei chiamarvi? Vostra maestà? Altezza?- chiede Cassdiy con lo sguardo ancora rivolto alla mia schiena

-Adam va più che bene-

-Ok, Adam, io sono Cassandra ma chiamami Cassidy- dice lei finendo di fasciarmi la schiena.

-Grazie, biondina- dico io riferito all'aiuto datomi per le ferite, lei arrossisce leggermente e io sorrido

Io mi alzo e mi inchino come dovere alla principessa dell'aria che ricambia e subito dopo a Cassidy, poi mi volto verso il ragazzo

-E...tu sei?- chiedo

-Io sono Thomas, vostra altezza, sono il capitano della guardia reale di Cùthalion- risponde lui formale facendomi un inchino.

-Chiamami pure Adam...Comunque, ora che ci siamo presentati...cosa ci fa qui la principessa dell'aria con una guardia e l'erede?- chiedo curioso

-Siamo qui per questo- dice Cassidy mostrandomi il bracciale con incastonata una pietra -Dobbiamo riuscire a trovare tutte le gemme che compongono questo gioiello-

-Quindi siete venuti sin qui da molto lontano per un braccialetto?- chiedo sempre più confuso

-Non è un semplice braccialetto, quello è il gioiello che tiene imprigionati i poteri dell'erede, per sconfiggere Alyon dobbiamo farglieli sbloccare- finisce Alisea

-Capisco, seguitemi- dico dirigendomi verso il bosco

-Dove andiamo?- mi domanda la biondina

-A palazzo- rispondo risoluto

-Ma vuoi camminare per due ore?-

-Mentre eravate svenuti abbiamo viaggiato fino a raggiungere la foresta d'argento...la sede del grande albero- dico io sicuro, anche se dal suo sguardo capisco che è molto confusa, io le prendo la mano e la tiro accanto a me, poi sposto un grande ramo ricoperto di foglie e le mostro la grande quercia, all'interno della quale io vivo.

-È...enorme- dice lei guardando il palazzo

-Già- sento dei lamenti e le lascio la mano per voltarmi e notare che Linfa è piuttosto contrariata e adirata per il fatto che è ancora legata come un salame, così mi avvicino a lei e la slego.

Linfa si alza e guarda male tutti e tre i nostri ospiti prima di dirigersi verso casa impettita; io precedo gli altri e a palazzo faccio convocare mio padre.

-Aspettate qui- dico prima di dirigermi nelle stanze del re, entro e vedo che sta aiutando mia sorella con dei compiti, lei si chiama Prithivi e ha 10 anni, ha i capelli lunghi castano chiaro e gli occhi marroni/verdi, è identica a nostra madre.

-Padre- dico inchinandomi a lui

-Adam- dice lui di rimando facendomi un cenno con la testa, la mia sorellina si alza e mi corre incontro, io la prendo in braccio e la faccio girare

-Adam mi sei mancato, dove eri? Sei stato via tantissimo-

-Prit, calmati, sono stato alla miniera per controllare dei lavori-

-E mi hai preso un regalo????-  chiede lei curiosa, io tiro fuori dalla tasca un sacchetto colorato e lei lo scarta velocemente

-Woooow- dice ammirando l'anello con uno zaffiro -Somiglia a quello che hai tu al collo- io le sorrido e lei scappa verso il bagno per ammirarsi con al collo il regalo

-Padre, devo dirvi una cosa-

-Dimmi-

-La principessa di Cùthalion è qui e con lei c'è l'erede- lui mi guarda sorpreso

-Ti aspettano nella sala del trono- mio padre si ricompone e indossa la corona che aveva poggiato sul comodino e poi chiama Prit.

Entriamo nella sala del trono, mio padre, re Benjamin, si siede su quello più a sinistra, lasciamo vuoto quello subito alla sua destra e io e mia sorella ci sediamo sui nostri rispettivi troni.

   
 
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