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Autore: Giuliabia    19/11/2015    1 recensioni
Sono passati due mesi da quell'infelice annuncio davanti alla macchinetta del caffè, due mesi in cui Camilla e Gaetano si sono evitati in tutti i modi. Ancora una volta saranno le indagini per un omicidio a riavvicinarli. Ma questa volta Camilla si renderà conto di cosa sta perdendo? E Gaetano sarà disposto a perdonare?
Genere: Romantico, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ti verrò a prendere con le mie mani 
e sarò quello che non ti aspettavi 
sarò quel vento che ti porti dentro 
e quel destino che nessuno ha mai scelto 
e poi l'amore è una cosa semplice 
e adesso, adesso, adesso te lo dimostrerò”
 
Gaetano
 
Gaetano aveva fatto uno sforzo sovrumano a voltarsi ed andarsene, non prima però di avere visto lo smarrimento sul viso di Camilla. Lei voleva parlare ma non era il momento giusto, erano tutti emotivamente scossi per quello che era appena successo…aveva intravisto nei suoi occhi dei segni che lo facevano ben sperare ma dovevano tutti recuperare la calma. E poi si era stufato di essere sempre subito disponibile, questa volta anche lei doveva patire un po’. Sperava solo che lei non si arrendesse di fronte al suo voltarle le spalle, sperava che Camilla avesse letto nei suoi occhi che la voleva ancora…Gaetano sapeva che stava correndo un rischio tremendo ma questa volta voleva o tutto o niente. Lui aveva già detto fin troppo quello che provava…adesso toccava a lei…e sperava che avrebbe trovato il coraggio di farsi avanti.
 
Camilla
 
Camilla era rimasta impietrita, pensava che come al solito Gaetano sarebbe stato più che felice di parlare con lei e invece si era girato e se ne era andato con un semplice ciao. Fino a due mesi prima non avrebbe mai fatto così ma già da un po’ si era resa conto che il Gaetano di due mesi prima non c’era più…adesso era più deciso, più duro…pronto a voltarle le spalle. Ma allora era stata la sua immaginazione a farle vedere nei suoi occhi gli stessi sentimenti di due mesi prima? Era così sicura che avrebbe potuto sistemare tutto e invece per la prima volta cominciava a temere che fosse ormai troppo tardi.
Cosa doveva fare? Lasciarlo andare e permettergli di rifarsi una vita con qualcun’altra? No, questa volta non avrebbe fatto la figura della vigliacca…questa volta gli avrebbe detto tutto quello che era sicura di provare, a costo di beccarsi un rifiuto l’avrebbe fatto, Gaetano se lo meritava. E se lui si rifiuta di parlarmi gli scriverò una lettera! Rincuorata da questa decisione, andò verso casa.
L’idea era buona…metterla in pratica era un’altra faccenda. Era da due ore che stava fissando quel foglio bianco, la stanza era piena di fogli accartocciati che testimoniavano tutti i suoi tentativi falliti. Accidenti era un’insegnante di lettere e tutti i giorni correggeva i temi dei suoi studenti…perché era così difficile? E pensare che sarebbe bastato dire le parole giuste due mesi prima e adesso non si sarebbe trovata in questa situazione. La porta sbattuta dell’appartamento di fronte la riscosse dai suoi pensieri…cosa ci faceva lì imbambolata a fissare quel foglio? Aveva tante cose da dire…e poco tempo da perdere.
Dopo altre due ore alzò la testa dalla scrivania…era stato difficilissimo raccontare su carta quello che provava, soprattutto dopo averlo soffocato dentro di sé per tanto tempo, ma ce l’aveva fatta. Sapendo che lui non era in casa si alzò e gli mise la lettera sotto la porta. Adesso il suo futuro era nelle mani di Gaetano.
 
Gaetano
 
Erano passati sei giorni da quando l’aveva lasciata di fronte a quel night club, sei giorni in cui non l’aveva più vista né sentita. In ogni momento si aspettava di trovarla davanti alla sua porta…ma ogni volta che apriva quella porta lei non c’era. Aveva sbagliato a darle il tempo di riflettere? Avrebbe dovuto approfittare dello stato d’animo di Camilla e sentire quello che aveva da dire? Nella convinzione di costringerla a fare il primo passo le aveva dato la possibilità di ripensarci e cambiare idea? Forse il suo allontanamento l’aveva fatta ripiombare nel dubbio e nell’indecisione, forse adesso lei pensava che anche lui fosse inaffidabile come tutti gli altri, forse la paura di prendere un rifiuto l’aveva fatta rinunciare. Troppi forse…troppi dubbi. Possibile che Camilla non avesse letto l’amore nei suoi occhi anche quando le parole dicevano qualcosa di diverso? Stavolta era stato così sicuro che lei sarebbe arrivata. L’aveva persa o non era mai stata sua?
Eppure, nonostante tutto, non era pentito della decisione presa…se avesse fatto lui il primo passo, se si fosse fidato di parole dette sull’onda dell’emozione avrebbe sempre avuto il dubbio di essere stato un ripiego, una comoda spalla su cui piangere e niente di più.
Ma ormai non c’era più tempo neanche per riflettere, era arrivata l’ora di andare. Mentre usciva si accorse di un foglio bianco per terra che si era incastrato quasi sotto il mobile a fianco alla porta, era una busta bianca, chissà da quanto tempo era lì. La prese e se la mise in tasca…l’avrebbe letta mentre aspettava il treno.
 
Camilla
 
Erano passati sei giorni da quando aveva lasciato la lettera sotto la porta di Gaetano e di lui neanche l’ombra. Era buffo che quando cercava di evitarlo rischiava di trovarselo davanti ogni secondo e adesso che avrebbe dato l’impossibile per vederlo non lo sentiva neanche uscire di casa. Perché non si era fatto sentire? Era sicurissima che dopo aver letto la lettera si sarebbe precipitato da lei. Possibile che fosse diventato così indifferente? Era stato proprio l’interesse che aveva visto nei suoi occhi a darle il coraggio di buttarsi. Si era immaginata tutto? Aveva tirato troppo la corda?
Basta, quei pensieri tetri la stavano consumando. Non ce la faceva più ad aspettare ed allora si diresse verso la porta di Gaetano…tanto ormai cosa aveva da perdere più di quanto già stava perdendo? Bussò più volte ma non rispose nessuno. Desolata, decise di fare una passeggiata nei dintorni. Appena scesa vide la macchina di Gaetano…ma allora c’era? Decise di chiedere al portiere.
-Scusi ha visto per caso il Commissario Berardi?
-E’ uscito pochi minuti fa professoressa. Stava parlando al telefono, da quello che ho sentito diceva a qualcuno che sarebbe arrivato presto a Roma. Però la sua macchina non partiva e allora mi ha chiesto di chiamargli un taxi per la stazione.
Camilla impallidì.
-Si sente bene professoressa?
Senza rispondere si precipitò alla sua macchina…se se ne stava andando da lei doveva vederlo un’ultima volta.
   
 
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