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Autore: Elsira    20/11/2015    4 recensioni
STORIA PROSSIMA A NUOVA STESURA
Ciao a tutto il popolo di EFP! È un piacere essere tornata, quanto tempo eh? Ma non indugiamo oltre e partiamo con questa nuova storia di Kin!
Trascorso qualche anno dalla sfida contro Vegeta, la vita della nostra sayan trascorre tranquilla: allenamenti con il padre, lavoretti di casa e commissioni con la madre, tempo ricavato da passare con Trunks. Finché una notizia dalla nipotina Pan farà scattare a Gohan quella che all'inizio pare a tutti quanti un’ottima idea, ma che presto si rivelerà più complicata del previsto e creerà tempesta tra le due giovani sayan, le quali dovranno mettere da parte risentimenti e conflitti per affrontare una nuova, incombente, minaccia.
Per scoprire questo e altro, non vi resta che entrare e leggere!
P. S. : Nel primo capitolo si trova un mini-riassunto di ciò che è accaduto nelle long precedenti, che, giunti alla terza parte della storia, è indispensabile per fare un poco il punto della situazione, rinfrescando le idee a chi mi ha sempre seguita e ‘istruendo’ chi invece sarà incuriosito e inizierà a leggere da adesso.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goten, Nuovo personaggio, Pan, Trunks | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Pan/Trunks
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue del padre e occhi della madre'
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Fine primavera, Anno 793

Kin sentì bussare alla finestra che dava nella sala da pranzo, così alzò il volto dalla propria colazione e vide il viso dell'adorata nipotina.

Con le guance colme e le labbra chiuse, mugolò quello che doveva essere il nome della ragazza. Si alzò e andò ad aprirle in tutta fretta.

«Zia Kin!» La giovane, ancora in volo, si lanciò sulla zia abbracciandola al collo e spingendola a terra, strusciando la propria guancia con quella della maggiore.

Il rumore fatto delle due sayan nell’impatto con il pavimento, fece affacciare Chichi dalla cucina. «Buongiorno Pan!» Disse con un sorriso, divertita dall'immagine delle due giovani a terra che si abbracciavano e ridevano.

La ragazza si voltò verso la donna con il suo bel sorriso, non riuscendo a smettere ancora del tutto di ridere: «Buongiorno nonna!»

Kin ingoiò il boccone e, con ancora la nipote sopra di sé, le chiese allegra: «Allora Panny, che succede?»

La più giovane tornò a posare i propri occhi neri in quelli altrettanto scuri della zia, per poi allargare maggiormente il proprio sorriso e dirle: «Oggi niente scuola, perciò sono venuta ad allenarmi con te ed il nonno.»

Kin si tirò a sedere, entusiasta e con gli occhi che le brillavano dalla gioia. «Davvero?»

Sua nipote annuì, con le mani a pugno sotto il mento e la medesima luce nel proprio sguardo, prima che la zia l'abbracciasse di slancio euforica.

Dopo pochi istanti, entrambe le sayan sentirono sulle loro teste la mano dell'eroe e alzarono lo sguardo verso di lui, il quale aveva portato la nipote a casa propria con il teletrasporto, dopo essere stato chiamato al telefono dal primogenito che gli aveva proposto quell'idea. «Che ne dite, ora che siamo tutti andiamo?»

Le due ragazze annuirono, andarono a strappare un bacio a Chichi, la quale si raccomandò con il marito di riportarle sane e salve a casa, presero il proprio pranzo al sacco e posarono ognuna una mano sulla spalla del sayan, il quale usò il teletrasporto per arrivare in fretta alla landa desolata che era ormai divenuta il campo d'addestramento prediletto dai membri della famiglia.

«Bene, che ne dite di iniziare con un bel duello?» Propose in un sorriso Goku, appena apparsi. Le due sayan si scambiarono uno sguardo d'intesa e posarono il pranzo ai piedi dell’uomo, andando a posizionarsi una di fronte a l'altra, lasciando la distanza tra di loro di una decina di metri.

Prima che la figlia si allontanasse, Goku le poggiò una mano sulla spalla e le sussurrò, in modo che la nipote non potesse sentirli: «Mi raccomando, vacci piano...» La sayan gli strizzò l'occhio e andò a mettersi in posizione d'attacco di fronte alla più giovane.

«Ehi Pan, quant'è che non ti alleni?» Chiese in un sorriso serio Kin.

«Non credere zia, non sono stata con le mani in mano negli ultimi tempi.» Rispose con un sorriso furbo la più giovane.

Goku lanciò ancora una fugace occhiata d'intesa alla figlia, prima di dare il via e lasciare che l'incontro avesse inizio.

Pan scattò in avanti e iniziò a colpire l'avversaria con calci e pugni, i quali vennero parati con modestia, arretrando di qualche passo. Kin fu felicemente sorpresa di vedere lo scatto di qualità della nipote, così come Goku, il quale si sorprese anche dell'abilità che la figlia aveva nel recitare la parte di colei che si trovava in grandi difficoltà.

Un colpo di Pan andò a segno e la sayan si portò le braccia allo stomaco, troppo velocemente e con troppa enfasi per essere credibile. Smascherata, la più giovane le diede un pugno sulla testa chinata in avanti e le si rivolse accigliata: «Piantala di scherzare zia! E vedi di fare sul serio!»

«Accidenti...» Sussurrò Goku, portandosi una mano sul volto e guardando con espressione preoccupata sua figlia ereggersi in tutta tranquillità sulla schiena, portarsi una mano dietro la testa, massaggiarsela e ridere nervosa: «Eh eh... Ho esagerato stavolta, l'ammetto...»

Guardò il volto imbronciato della nipote con un sorriso, facendo scendere la mano lungo il dorso. «Mi dispiace, Panny... Ma devo dire che sei migliorata davvero molto.» Accennò ad un sorriso furbo: «Merito di Piccolo, dico bene?»

Le labbra della nipote si alzarono, così come le sopracciglia, andando a delineare l'espressione serena tipica della sayan. Non rispose, ma il suo sguardo bastò come affermazione per Kin.

La sayan più grande allargò le gambe, facendo strusciare i piedi sul terreno polveroso, portò il braccio destro in avanti e il sinistro chiuso a gomito all'altezza del fianco, completando la posizione d'attacco piegandosi leggermente sulla schiena e assumendo un'aria concentrata, stavolta per davvero. «E ora si fa sul serio, nipotina.»

Goku sbiancò per un istante, vedendo la figlia scattare in avanti e attaccare la nipote con una carica che le aveva visto solo quando combatteva contro di lui. Già si era immaginato i rimproveri che gli sarebbero arrivati da Chichi, Gohan, Videl, persino Piccolo e tutti quanti, per aver lasciato corda libera alle due sayan, quando di fronte a sé vide l'immagine di Kin e Pan che combattevano quasi alla pari, con un leggero dislivello da parte della più grande.

Sbatté più volte le palpebre, passando sopra gli occhi i pugni, avendo la sensazione di star sognando, quando si accorse del sorriso appena percettibile sul volto della figlia e della sua aura. Incredibile come riuscisse a controllarsi.

Stava dando l'impressione di impegnarsi al massimo nel combattimento, mentre invece si stava impegnando al massimo nel trattenersi, ma in modo completamente diverso da poco prima.

Era come se stesse davvero combattendo al massimo delle proprie potenzialità, solo non quelle che aveva attualmente ma che possedeva cinque o quattro anni prima. Persino la sua aura era al livello di anni prima.

Un sorriso rincuorato si dipinse sul volto del sayan, mentre osservava le due combattere quasi ad armi pari, ma in modo assolutamente equilibrato.

Probabilmente, Pan non si sarebbe accorta di nulla stavolta e anche si fosse resa conto della farsa, sarebbe stata zitta perché oltre che star infliggendo molti colpi, ne stava subendo altrettanti.

Ad un certo punto, le due si separarono e Goku ne approfittò per mettersi tra loro, proclamando la conclusione dell'incontro con una delle sue frasi preferite: «È ora di mangiare!»

Le due sayan, seppur evidentemente provate per la fatica, si diressero verso il cibo preparato dalla cuoca migliore della famiglia e lo guastarono con gioia.

Quando ebbero concluso il pasto però, Goku si rivolse alla nipote, alzandosi in piedi e porgendole la mano: «Tuo padre ha detto che dovevo riportarti dopo pranzo, ricordi?»

Gli occhi delle due giovani si fecero tristi. Si guardarono tra loro, poi tornarono a osservare l'uomo. «Eddai nonnino, ancora un breve scontro...» Provò a dire Pan. Kin si aggiunse alla sua preghiera: «Gohan non si accorgerà di un misero ritardo...»

Goku si passò la mano sulla capigliatura scura, con espressione perplessa: «Ma... Veramente... È già tardi...» Si trovò davvero in difficoltà quando le due lo osservarono con occhi da cucciolo. Si portò le mani in avanti e cominciò a vacillare.

Era incredibile. Possibile che non riuscisse mai a dire di no a quelle due sayan? Era capace di impedire la distruzione di un Pianeta e non lo era di dire un semplice, secco e duro no a sua figlia e sua nipote?

Kin e Pan aumentarono l'intensità delle loro espressioni, aggiungendo il labbro tremolante. Era fatta, ancora pochi istanti e l'eroe avrebbe ceduto.

In quel momento, il telefono di Pan squillò e fece voltare tutti verso di lui. Sullo schermo luminoso era apparso il nome "Papà" e le due sayan si guardarono brevemente negli occhi, prima che un tacito accordo si siglasse e Pan si portasse il cellulare all'orecchio. Rispose con il tono più da para culo di cui era capace, tant'è che sembrava stesse sfidando Goten: «Paparino! Che bello sentirti, che mi racconti?»

Kin avvicinò il proprio orecchio al cellulare e Pan lo spostò in modo che potesse sentire anche lei. «Pan dove sei? Avevo detto al nonno di riportarti appena dopo pranzo. Hai il dopo scuola tra un’ora, te ne sei dimenticata?»

«Ma... Avevi detto niente lezione oggi... È festa e le scuole sono chiuse...» Rispose la giovane, con tono afflitto.

«Sì lo so, è per questo che il dopo scuola te lo faremo io e tua madre, come l'anno passato.» Disse in tutta tranquillità Gohan.

Kin vide sua nipote sbiancare. Evidentemente non era un'idea che le andava a genio, perciò intervenì in suo favore.

«Ehi fratellone, come va?» Disse in un sorriso, spostando leggermente il piccolo apparecchio più verso di sé, in modo da poter parlarci meglio.

«Kin, come stai corrompendo mia figlia?» Disse lui con tono scherzoso.

La sayan rise nervosamente, aggiungendo poi: «Senti un po', che ne dici di far fare a Pan un dopo scuola alla mia maniera, per stavolta?»

Qualche istante di silenzio proseguì a quella richiesta, nel quale evidentemente Gohan rifletté. «Continua...» Disse incuriosito, con un tono che fece sorridere positivamente la sorellina.

Espose la propria idea al fratello, mentre faceva l'occhiolino alla nipote, la quale man mano che udiva quella proposta allargava maggiormente il proprio sorriso. «Pensavo che, magari, potrei dare a Panny una piccola lezione sayan. Come quelle che Trunks dava a me. Ero stata entusiasta di sapere qualcosa di più sul mio eritaggio e sono certa che anche Pan ne sarebbe elettrizzata.»

Il suono di un sospiro rassegnato attraversò la cornetta e raggiunse l'orecchio di Kin, pochi secondi prima della voce ridente di Gohan: «E sia... Però me la riporti per cena, d'accordo?»

«Sì!» Il grido euforico di Pan riempì il deserto, facendo indietreggiare istintivamente la schiena dell'altra sayan, la quale reggeva ancora nella propria mano il telefono cellulare della nipote, mentre questa faceva salti di gioia per tutta la valle, esternando il proprio entusiasmo.

Dopo qualche istante, Kin sentì la voce di Gohan dall'altro capo della linea: «Kin? È... È tutto apposto? Ho sentito un grido...»

La sayan si rinvenne, senza staccare lo sguardo dalla nipote e rispose al fratello maggiore in un sorriso: «Tranquillo, era solo il grido di gioia di Pan... Te la riporto per l'ora di cena, promesso.»

Stava per chiudere, quando la voce seria del fratello l'arrestò: «E c'è un’altra condizione!»

«Cioè?» Chiese titubante. Gohan assunse il suo tono più dolce, dicendole: «Devi restare a cena anche tu.» Kin non poté fare a meno di sorridere, contenta di quella proposta.

Restò qualche istante in silenzio, dopodiché assunse un tono superiore e disse, giocosamente: «E va bene, verrò ad onorare la tua tavola con la mia presenza, fratellone.» Poi aggiunse, seria: «Però dovrai farmi trovare i tuoi biscotti al cioccolato!»

Lo udì ridere e un risata scappò anche a lei, mentre l'uomo le rispondeva affermativamente. «A stasera allora, vi aspettiamo per cena, non fate tardi.»

«Tranquillo... A stasera!» Disse con un sorriso sincero, contenta di passare una sera a casa del fratello, concludendo la chiamata e riponendo il cellulare nella borsa di Pan.

Si alzò in piedi e si diresse dal genitore e dalla nipote, portando poi le braccia incrociate al petto e alzando un sopracciglio. «Allora, iniziamo questa lezione sayan o no?»

Pan e Goku la guardarono sbattendo le palpebre. La nipote si staccò dal nonno e si posizionò di fronte alla zia, portandosi una mano alla fronte e mettendosi sull'attenti come una perfetta soldatessa: «Sì signora!» A Kin scappò un sorriso.

«Scusate ragazze...» Disse Goku, attirando l'attenzione delle due. «Io avrei un appuntamento per un allenamento con Vegeta, vi spiace se vi lascio da sole?»

Le due si scambiarono uno dei loro sguardi, per poi voltarsi contemporaneamente verso l'uomo e sorridergli all'unisono. «No, va pure nonnino, staremo benissimo anche da noi.»

«Solo, prima fammi il favore di passare dalla mamma e avvertirla che non ci sarò a cena stasera perché vado da Gohan.» Aggiunse Kin. Goku annuì, baciò le due sulla fronte e si teletrasportò.

Quando fu sparito, Pan si voltò verso la zia: «Allora, questa lezione su cosa si baserà?»

Kin guardò la nipote con un sorriso: «Scegli tu: storia, lingua, anatomia, diritto, mito, combattimento.»

Un sorriso furbo prese il possesso delle labbra della più giovane, che si distanziò con un salto all'indietro da Kin e si mise in posizione d'attacco. L'angolo sinistro della bocca della maggiore si alzò, andando a formare un sorriso altrettanto scaltro, mentre il resto del corpo si preparava a quel nuovo scontro.

«Finalmente Kakaroth! Sei in ritardo.» Esclamò il Principe, già di ottimo umore.

Goku provò a discolparsi, massaggiandosi la chioma e con espressione dispiaciuta. «Eh eh.. Scusa ma le ragazze mi hanno trattenuto...»

Vegeta strizzò appena lo sguardo, fulminandolo, poi si voltò e si diresse alla Gravity Room, dicendo semplicemente: «Muoviti, Trunks e Goten ci stanno aspettando nella G. R. da un pezzo.»

Goku annuì, tornando serio, fece una breve corsetta per raggiungere l'amico e con lui entrò nella stanza gravitazionale, dove i loro figli si stavano riscaldando.

Era un po' di tempo che avevano iniziato a combattere con i risultati delle loro fusioni. L'idea era venuta a Vegeta apparentemente dal nulla, il quale in quel momento richiamò l'attenzione dei due giovani: «Voi due, iniziamo.»

I due diedero vita a Gotenks e subito, dopo un iniziativo imbarazzo del Principe tutt'ora presente per le mosse assurde che doveva fare per unirsi al sayan, nella stanza apparve anche Gogeta. Le due unioni si trasformarono in super sayan, sistemarono il livello della gravità ad 800 e iniziarono il loro scontro.

«E questa invece, è la mia preferita.» Esclamò Kin con un sorriso, parando lo shuto alto della nipote e intersecando il suo braccio, incrociando le mani sopra la testa, roteando su se stessa per farle piegare l'arto intrappolato ed infine atterrarla con una ginocchiata al fianco scoperto.

Pan si ritrovò a terra con gli occhi chiusi per il dolore e la fatica di quelle ultime ore: e chi se lo immaginava che le mosse sayan fossero così complicate e letali?

«Avanti, per oggi finiamola qui prima che mio fratello me la faccia pagare.» Disse Kin con un sorriso, porgendole la mano per aiutarla a rialzarsi.

La ragazza aprì un occhio e sorrise arresa, accettando l'aiuto e annuendo di buon grado alla proposta. Si guardò poi l'orologio che portava al polso. «Dici che è tardi?» Le chiese Kin, mentre le lanciava la bottiglietta d'acqua e la metà di un senzu. Lei prima di rispondere con un sorriso furbo, bevve avaramente: «No, se usiamo il teletrasporto...»

Vide la zia sogghignare divertita, prendere le proprie cose e mettersele a spalle, per poi alzarsi in volo. «Avanti Panny, sai che non posso farlo. Ho promesso a mio padre che l'avrei usato solo in caso di estrema necessità.»

«Uffa...» Bofonchiò lei, per mettersi il fagiolo magico in bocca, caricarsi le proprie cose a spalle e seguire la zia verso casa.

Arrivarono in poco meno di qualche ora, ma non si annoiarono affatto durante i tragitto perché chiaccherarono allegramente per tutto il tempo. Pan faceva un sacco di domande, soprattutto voleva sapere che tipi di allenamenti stesse ricevendo la zia dall’eroe, non riuscendo a credere che non stessero lavorando a nessuna nuova mossa.

Appena arrivate a casa, le due posarono i bagagli in corridoio e si diressero in cucina, dove trovarono Videl intenta a preparare la cena.

Pan si avvicinò di soppiatto alla madre e ai deliziosi panini caldi appena sfornati che si trovavano accanto a lei. Tentò di prenderne uno senza farsi vedere, ma appena fu per sfiorarlo tirò la mano al petto, perché percossa dal cucchiaio di legno della madre. «Non provarci Pan, è per cena.»

«Eddai mammina, solo un pochino...» Sussurrò con gli occhi da cucciolo la ragazza, nella vana speranza di riuscire a convincere la madre. Lei, sollevando un sopracciglio alzò anche il mestolo nella propria mano e sussurrò tra la serietà e lo scherzo: «Fila via dalla cucina, subito.»

Pan non se lo fece ripetere due volte, temendo di prendersi un'altra bastonata, che arrivò puntuale e giocosa sui suoi glutei appena voltò le spalle alla madre, che sorrideva dolce.

Videl fece l'occhiolino a Kin, la quale rispose con una lieve risata e seguì la nipote nella sala da pranzo, già apparecchiata.

Pan si buttò a peso morto sul divano del salotto e accese la televisione con espressione annoiata, quando suo padre si affacciò dalla porta e andò incontro alle sue due ragazze con un sorriso dolcissimo in volto. Scarruffò affettuosamente i capelli della figlia e abbracciò forte la sorellina, che contraccambiò con gioia.

Sciolta dalla stretta, Kin guardò il fratello con una muta richiesta negli occhi neri che lui comprese subito. Dopo una breve risata, assunse uno sguardo complice, si portò un dito alle labbra e, seguito dalle due sayan, si avvicinò cauto e silenzioso alla cucina, dove si trovava la loro preda.

Sulla soglia si arrestò, attese che la moglie fosse impegnata a mescolare ciò che racchiudeva la pentola sul fuoco e fece cenno alle due dietro di sé di seguirlo silenziosamente. Quatti quatti, si avvicinarono all'isola e la mano di Gohan andò a cercare il cestino contenente i suoi biscotti al cioccolato sul marmo del balcone. Un'espressione felice si dipinse dopo poco sul suo volto, ma questa venne sostituita da una cadaverica quando sentirono la voce di Videl: «Gohan, che stai facendo? Quelli sono per tua sorella, da portare a casa da Goten e i vostri genitori.»

Kin osservò il fratello maggiore, senza riuscire a capire il perché di quel pallore: a lei pareva che Videl avesse parlato con voce estremamente dolce e gentile. Si alzò perciò in piedi e sorrise alla cognata, mettendosi seduta sulla sgabello e poggiando i gomiti sul piano di marmo: «Videl, non è che potrei assaggiarne uno adesso? Dopo oggi sto davvero morendo di fame...»

La donna si voltò per guardarla negli occhi e sorrise con tutta la propria dolcezza. «Andiamo a tavola, la cena è pronta.» Kin rise nervosamente per la risposta, ma d'altra parte fu grata di quella frase e si diresse con la nipote e il fratello alla sala da pranzo.

Durante la cena, Pan raccontò ai genitori di tutto ciò che era accaduto quel giorno con molto entusiasmo e, a fine pasto mentre Videl era a rigovernare e loro tre stavano allegramente parlando, la ragazza concluse il racconto con una frase che scioccò sia il padre che la zia: «Voglio diventare super sayan!»

«Tu... Che cosa?» Chiese Kin dopo un eterno silenzio, con gli occhi sgranati e la bocca ancora spalancata per la sorpresa, così come il fratello.

Pan osservò i due con sguardo interrogativo, poi alzò un sopracciglio perplessa e chiese loro: «Perché fate quelle facce? Che ho detto di tanto strano? Tutti in famiglia lo sono, eccetto tu zia.»

«Già… Grazie per il reminder...» Bofonchiò Kin fulminandola un istante, per poi udire Gohan intervenire: «Vedi tesoro, il fatto è che diventare super sayan non è uno scherzo... Io, per esempio, ho impiegato un intero anno nella Stanza dello Spirito e del Tempo per riuscirci, tuo nonno si è ritrovato nel bel mezzo dell'esplosione di un Pianeta, Vegeta si è allen....»

«E poi ci sono lo zio Goten e Trunks che ce l'hanno fatta tranquillamente quand’erano erano ancora dei bambini. Mi son fatta l'idea che diventare super sayan venga più facile man mano che si va avanti con le generazioni... Per questo zio Goten c'è riuscito senza problemi.» Pan espose la propria teoria in tutta calma, con una freddezza logica che aveva dell'incredibile.

«Già come no, Panny... Peccato che la tua teoria sia campata in aria.» Le disse Kin, più scontrosa di come avrebbe voluto.

Sapeva che non ce n'era motivo, ma si sentiva profondamente offesa dalle parole della nipote. Secondo quanto aveva detto, allora lei avrebbe dovuto potersi trasformare già all'età di cinque anni, come suo fratello, mentre al momento ne aveva venti e nonostante tutto quello che era successo l’aveva solamente sognato.

E ora arrivava sua nipote in scena, la quale pensava di sapere tutto e che la trasformazione per lei sarebbe stata un gioco da ragazzi.

Pan guardò la zia sorpresa di quello sbotto d'ira. «Non è colpa mia se tu non sei stata in grado di trasformarti, forse hai sempre provato nel modo sbagliato. Oppure tu e Bra non ne siete capaci perché avete altro per la testa.»

Kin scattò in piedi, stavolta davvero furiosa con alla nipote: «Ma come ti permetti di dirmi una cosa del genere? Tu non hai la minima idea di quello che ho dovuto sopportare!»

Mentre anche Pan si alzava e teneva testa alla sayan, Gohan si ritrovava immerso nei propri pensieri con la mano a massaggiarsi il mento, tentando di trovare un'idea che non tardò ad arrivare. «Ci sono!» Esclamò l’uomo, di punto in bianco.

Kin e Pan si voltarono verso di lui, fermando i pugni che si stavano per scambiare a mezz'aria. Gohan le guardò entrambe con il sorriso che utilizzava quando riusciva a trovare la soluzione a problemi di lavoro che gli avevano massacrato la testa per mesi, puntò il proprio indice verso la figlia e l’altro verso la sorella, unì le mani e disse con fare ovvio: «Fu-sio-ne!»

Le due sayan si guardarono negli occhi, poi tornarono ad osservare l'uomo con fare interrogativo. I loro sguardi divennero all'unisono curiosi e le due si poggiarono con il petto al tavolo, sporgendosi verso Gohan ed il suo sorriso furbo ancora stampato in volto. Sempre contemporaneamente, dissero: «Spiegati meglio.»

Gohan sogghignò, alzò un sopracciglio e si pronunciò: «Pensateci bene: da sole non avete la forza necessaria per diventare super sayan, non per ora almeno. Ma con la fusione potreste diventare molto, ma molto più forti. Pensate solo per un attimo a Gotenks… Goten e Trunks non sono capaci di diventare super sayan di terzo livello singolarmente, nemmeno di secondo livello, mentre Gotenks non ha il minimo problema a trasformarsi.»

Gli occhi delle due s'illuminarono. Si scambiarono uno sguardo d'intesa e si dettero il cinque alto, poi Pan si rivolse al padre: «Quando ce la insegni?»

«Che vuoi dire, tesoro?» Chiese perplesso lui. La ragazza si sporse ancora più verso Gohan, salendo in volo sul tavolo. «Ma sì papà, la fusione. Dovrai insegnarci a farla, ti pare?»

«Veramente io non...» Provò a dire Gohan, ma la sorella lo precedette dopo una breve risata che non era riuscita a trattenere: «Lascia perdere Panny. Gohan non la conosce.»

La più giovane guardò allarmata la zia, che invece rispose con un sorriso alla preoccupazione che leggeva nei suoi occhi: «Tranquilla, sono certa che Goten e Trunks non avranno problemi ad insegnarci la fusione.» Le disse, facendole l'occhiolino.

Pan sorrise entusiasta di conseguenza, non vedendo l'ora di poter fare la fusione con la zia e l’abbracciò di slancio, chiedendole scusa per ciò che aveva detto poco prima.

Kin sorrise per farle capire che era tutto a posto, quando vide la cognata entrare nella stanza con la coda dell’occhio.

«Ecco qua!» Esclamò Videl, porgendo a Kin un pacchetto con i restanti biscotti al cioccolato che Gohan aveva preparato apposta per lei nel pomeriggio. Alzò lo sguardo confusa, guardando i tre sayan e chiedendo poi perplessa: «Mi sono persa qualcosa?»

Gohan stava per rispondere alla moglie, ma Pan lo anticipò esternando una gioia che era quasi palpabile: «Mamma, mamma! Non ci crederai mai! Papà ha avuto la grandiosa idea di far fare a me e alla zia la fusione!»

«Oh, così potrete diventare super sayan?» Chiese in un sorriso sereno la donna. Gohan e Kin si guardarono perplessi, mentre Pan annuì felice.

«Cara, ma... Tu già sapevi che Pan volesse trasformarsi?» Chiese confuso l'uomo. La moglie lo guardò e gli disse in un sorriso: «Certo che lo sapevo, Pan me ne aveva accennato qualche tempo fa. Sono stata io a consigliarle di parlare con voi due.»

Gohan cercò chiarezza nello sguardo della sorella, che però fu semplicemente capace di alzare le spalle con fare interrogativo.

Dopo quel gesto, Kin prese con un sorriso il pacchetto contenente i biscotti. «Bene, io allora vado. Si sta facendo tardi e sinceramente inizio ad avere un po' di sonno.»

Salutò tutti e si congedò, ma suo fratello insistette per accompagnarla fino casa: «Non voglio tu faccia la strada da sola al buio.» Disse con un sorriso e facendole l'occhiolino. Kin tirò un sorriso e uscì insieme a lui dall'abitazione.

 

Elsira #14

Il sopranomme 'Panny' l'ho letto in qualche fanfiction di questo sito... Il fatto è che non ricordo né quale né di chi xD Perciò, se l'ideatore di tal soprannome sta leggendo questa long, sappia che lo/la ringrazio e che se vuole essere ringraziato/a pubblicamente, non ha che da farmelo sapere, ne sarò più che lieta :3
 


Se lasciate una recensione con i vostri pensieri non potete che farmi piacere :) Se notate degli errori o avete dei consigli, non esitate a farmelo sapere; voglio davvero migliorare il mio modo di scrivere e ve ne sarei davvero grata se mi aiutaste ^^ 
   
 
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