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Autore: Lithius    20/11/2015    1 recensioni
"Quale motivo tu è ancorra qui?"
"Ti sto studiando."
La risposta del ragazzo lascia interdetto per un attimo il più grande, che dopo poco però gli rivolge un sorriso luminoso e annuisce, chiedendogli di aspettarlo; così, un'ora dopo, sono seduti su una panchina poco lontana dal Berlin a scambiarsi i primi pensieri, le prime impressioni.
[MikaXFedez]
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fedez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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15. Non è Michael.

-“… dunque Orlando, come spiega Ariosto, quando legge ovunque i nomi di Angelica e Medoro, prova inizialmente a convincersi del fatto che quella non era la sua Angelica, ma probabilmente un’omonima, analogamente a come, ad esempio, nella celebre canzone di Battisti, ‘Non è Francesca’, il cantante prova a convincersi che non si trattasse della sua donna…”
Quella mattina, a Federico erano sembrate assolutamente inutili quelle parole e l’attenzione che vi aveva prestato era stata come al solito molto bassa, poiché ancora non era a conoscenza di quello che sarebbe capitato di lì a poco.
All’uscita di scuola il milanese aveva un sorriso stampato sulle labbra; quel giorno lui e Michael avrebbero festeggiato un ennesimo mesiversiario insieme ed aveva già avvertito Tatiana di non aspettarlo per pranzo; la donna era furiosa perché suo figlio continuava a lasciare il povero Noah da solo, ma ben presto Federico avrebbe potuto anche darle prova che si sbagliava a credere l’innocente inglesino solo.
Emiliano gli si era avvicinato con una faccia da funerale, fermandolo appena prima che salisse sul motorino per dirigersi a casa di Michael, e l’espressione dell’amico non prometteva nulla di buono.
-“Bella Fede.. come stai?” Un sorriso forzato.
-“Oi Emi, sto benissimo, ora scusami ma io devo andare sai oggi..”
-“Fede, non hai ancora visto la foto?”
-“Di che parli?”
Emiliano a quel punto gli aveva mostrato sul suo smartphone una foto, una foto che sembrava innocua a prima vista e che invece nascondeva l’inizio di una ennesima brutta fase per Federico. La foto ritraeva due figure davanti al Berlin; ci prestavi più attenzione e vedevi che le due figure corrispondevano a due ragazzi, il primo più alto del secondo; aguzzando appena la vista potevi vedere una mano del più basso chiusa attorno ai capelli ricci dell’alto, che nascondeva le loro labbra che si univano.
-“Li hai riconosciuti?.. Fede quello è Noah con M..”
-“Oh ma che cazzo dici? Quello non è Michael!”
-“Fede..”
-“Non ti azzardare, quello non è Michael, no... Michael mi sta aspettando a casa sua non..”
-“Guarda che magari c’è una spiegazione..”
-“Spiegazione? Allora non hai capito un cazzo! Non è il mio Michael.”
E dopo aver sbraitato quelle parole aveva messo in moto ed era corso via, verso casa propria. Perché quello non era Michael eppure in quel momento non aveva nessuna voglio di vederlo.
E non ha nessuna voglia di vederlo nemmeno ora, ora che si ritrova per l’ennesima volta in completa empatia con un mucchio di scrittori, poeti e cantanti, ora che quello nella foto gli sembra troppo Michael. Michael che il giorno in cui dovevano festeggiare bacia un altro, Michael che non si fa sentire, Noah che non è in casa. Per Federico è troppo da sopportare, e si sa che quando per Federico è troppo, per Zedef è il momento di farsi sentire nuovamente.
Angelica e Medor con cento nodi
legati insieme, e in cento lochi vede.
Quante lettere son, tanti son chiodi
coi quali Amore il cor gli punge e fiede.
Va col pensier cercando in mille modi 5
non creder quel ch’al suo dispetto crede:
ch’altra Angelica sia, creder si sforza,
ch’abbia scritto il suo nome in quella scorza.
 
[Vide Angelica e Medoro in diversi modi
e in diversi luoghi intrecciati insieme.
Tante sono le lettere, tanti sono i chiodi
con i quali Amore gli punge e ferisce il cuore.
Si sforza in ogni modo di non credere
a ciò che crede contro la propria volontà:
si sforza di credere che sia un’altra Angelica,
ad aver scritto il suo nome su quella corteccia.]

Noah rientra alle 21.54 e per quella sera è costretto a dormire sul divano perché la camera di Federico è chiusa a chiave e persino Tatiana gli dice di non insistere e lasciarlo perdere, probabilmente perché ha intuito un qualcosa dal modo irruento con cui il figlio era rientrato, senza dire una parola eppure glaciale.
- Federico dice che non vuole più te, I told you. –Noah. -
- Ti sta sbagliando. Lui ora risponde me, stop it. –Michael. –
- But you kissed me! –
- NO! TU HA BACIATO ME, NON IO! TU MI FA RIBRREZZO. –
- Sai che è diverso da così. –
- Se Fede lascia me per questo io ti uccide. –
- Oh, you’re sweet Mike, like your lips. –
- Go away. –
Michael riprova ancora una volta a chiamare Federico, ma il cellulare del ragazzo continua a risultare spento facendo aumentare l’ansia del libanese che vorrebbe solo spiegare quell’enorme malinteso. Un malinteso, ecco, eppure si sente così sporco e colpevole per quello che è successo quella mattina, non riesce a non pensare al dolore che può aver recato al minore quel malinteso. Dopo un ennesimo tentativo, un’ennesima risposta da parte della voce metallica, Michael decide di ricorrere a Tatiana, l’unica persona che in quel momento può dargli risposte non falsate sul suo Federico.
Tre squilli e la donna risponde, riconoscendolo subito, con un tono allegro come al solito eppure macchiato da una punta di agitazione dovuta allo stato indistinto in cui si trova il suo unico figlio.
-“Michael! Ciao tesoro, come stai?”
-“Uhm.. bene Tati, tu?”
-“Bene, bene, è successo qualcosa?”
-“No eh.. sì, io ha chiamata per saperre se Fede è in casa..”
-“Oh, Fede sì.. come mai? Sai se gli è capitato qualcosa di brutto?”
-“Perché doveva capitarre?”
-“Nono, figuriamoci, solo credevo tu sapessi per quale motivo è chiuso in camera da circa sei ore e non dice o fa nulla, a quanto pare.. di solito mette musica metal a palla quando qualcuno gliele fa girare ed invece oggi n- Michael? Ci sei ancora?”
-“Sì ci sono, solo io ora deve andare, scussa, ciao Tati.”
Tatiana non ha il tempo di replicare che il ragazzo dall’altro lato già ha riagganciato; era sicura che stesse piangendo ed era sicura che lui sapesse il motivo della sofferenza del diciottenne, anzi, era sicura che fosse proprio Michael la causa di quella sofferenza. Tatiana era sempre stata una donna molto intuitiva e si contavano sulle dita di una mano le volte in cui le sue supposizioni erano risultate inesatte, dunque credeva di averci visto giusto anche questa volta, intuendo del tenero tra Michael e Federico – a riconferma delle sue supposizioni, le macchie sulle lenzuola del figlio subito dopo che questi, assieme a Michael e Noah, era uscito lasciando il solito porcile in camera, lenzuola che aveva messo su proprio quella mattina. E la cosa non l’aveva sconvolta nemmeno più di tanto, era felice che suo figlio avesse finalmente trovato una persona che lo rendesse felice e che migliorasse in modo tanto radicale il suo umore, tanto da spingerlo a lasciar perdere gli antidepressivi, eppure, ora che si ritrova nuovamente Federico, il suo bambino, in quello stato, vorrebbe soltanto che tutto questo non fosse mai successo.
Avrebbe preferito che continuasse con le pillole, almeno non lo avrebbero mai deluso. Il ventunesimo secolo, il secolo dei genitori più fragili dei figli, che pur di non vederli soffrire, li gettano ancor di più nel baratro, eppure vogliono solo salvarli.
Finalmente dalla camera di Federico arriva un suono, niente metal, stavolta a palla c’è Lucio Battisti.
Ti stai sbagliando chi hai visto non è,
non è Francesca.
Lei è sempre a casa che aspetta me,
non è Francesca.
Se c'era un uomo poi,
no, non può essere lei.
Francesca non ha mai chiesto di più,
chi sta sbagliando son certo sei tu.
Francesca non ha mai chiesto di più
perché
lei vive per me.
Come quell'altra è bionda, però
non è Francesca
Era vestita di rosso, lo so,
ma non è Francesca.
Se era abbracciata poi,
no, non può essere lei.
Francesca non ha mai chiesto di più,
chi sta sbagliando son certo sei tu.
Francesca non ha mai chiesto di più
perché
lei vive per me.
  
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