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Autore: _Liis    21/11/2015    1 recensioni
" Niall, seduto sulla larga scrivania al lato opposto della stanza, con le gambe penzoloni e le mani incrociate in grembo, d'altro canto non le toglieva gli occhi di dosso, famelico e ingordo.
Lui ci provava, come ogni volta, a distogliere lo sguardo o a far finta di nulla, ma proprio non ci riusciva e forse era questa la cosa che più non tollerava: la sua perenne sete di lei, la voglia di baciarla in continuazione, di svestirla e poi ricoprirla studiando ogni suo neo nascosto, cicatrice dimenticata o voglia minuziosamente camuffata. "
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Luna, mia fedele compagna di viaggio e di risate; 
a lei che ama sognare, perdersi in congetture fantastiche e contorte proprio come me,
a lei che piange e ride ed è sempre bellissima,
che è tanto forte e neanche lo sa.
Per me è stato un piacere portarti nel mio mondo di parole, è stato fantastico renderti la mia musa,
spero potrai amare questa piccola ma importante storia, ma soprattutto spero tu possa farla tua e sorridere felice.


 

" I want to write you a song"


 
La stanza in penombra rivelava solo alcuni tratti del viso di Mond, lì immobile con le gambe incrociate sul letto, la sua chioma blu luccicante nonostante la scarsa luce, lo sguardo basso e le parole nascoste ormai chissà dove, in angoli inesplorati del suo cuore o forse intrappolate nella gola, ad un passo dall'essere dette o semplicemente ingoiate. 
Niall, seduto sulla larga scrivania al lato opposto della stanza, con le gambe penzoloni e le mani incrociate in grembo, d'altro canto non le toglieva gli occhi di dosso, famelico e ingordo. 
Lui ci provava, come ogni volta, a distogliere lo sguardo o a far finta di nulla, ma proprio non ci riusciva e forse era questa la cosa che più non tollerava: la sua perenne sete di lei, la voglia di baciarla in continuazione, di svestirla e poi ricoprirla studiando ogni suo neo nascosto, cicatrice dimenticata o voglia minuziosamente camuffata. Era questa la cosa che più lo infastidiva, perchè non era abituato a quella sorta di ''relazione'' che piano piano avevano tirato su senza neanche accorgersene, con naturalezza e spontaneità, come se anche non cercandola l'avesse trovata e riconosciuta all'istante, perchè Mond era così silenziosa, così piccina che anche volendo, non l'avresti vista se lei non avesse voluto, se lei non avesse deciso di farti entrare nel suo mondo; eppure lui ci era riuscito, aveva scavalcato il muro di cemento armato e l'aveva accolta tra le sue braccia, aveva reso quel fastidiosissimo e comunissimo giorno di Gennaio, un giorno da ricordare. 
E lui ricordava ogni cosa, Niall, di quel pomeriggio ventoso e triste a Piccadilly Circus, vicino l'entrata della metropolitana; ricordava le guance rosse della ragazza, le sue labbra screpolate e la grande sciarpa in lana a coprirle la pelle, ricordava la fretta nei suoi piedi, le corse che la portarono ad inciampare, la forza con il quale si rialzò dolorante e i pugni stretti lungo i fianchi mentre si trascinava alla ringhiera con gli occhi lucidi e stretti a due fessure.
«Stai bene?», le sussurrò il ragazzo con gli occhiali da sole e un berretto calato fin troppo sulla fronte, a coprirgli buona parte del viso. Quando lei alzò lo sguardo, quando lo proiettò in quello di lui studiatamente nascosto, egli capì che non avrebbe più pensato ad altro se non a lei e alla goffaggine che la caratterizzava, così simile alla sua. 
Uno sbuffo lasciò le labbra della ragazza formando una piccola nuvola di condensa e poi una grossa rumorosa risata la fece esplodere come impazzita, coinvolgendolo e suscitando in lui una risata ancora più pronunciata ed echeggiante. 
Annuì lei, abbassando lo sguardo e toccandosi il ginocchio, e poi un leggero «Si, grazie», si fece uscire sussurrando, imbarazzata totalmente da quella assurda situazione. 
E ricordava ancora, Niall, che non gli era mai piaciuto come quel giorno, sfidare la sorte in una caffetteria del centro, cercando di vivere a tutti i costi una vita normale tenendo a bada gli impegni lavorativi e la sua fama, la sua ormai -fin troppo- nota popolarità.
Ricordava la risata sofferta e forzata quando Mond gli chiese «Perchè non togli gli occhiali da sole?», i suoi occhi curiosi e affamati di informazioni, e poi la sua espressione quando poco più tardi, in una stretta stradina nella zona di Soho, lui stesso le svelò la sua identità, quando senza sapere il perchè, da solo scelse di farsi guardare per quello che era nonostante le tante volte sarebbe sparito volentieri. 
Lei non aveva mai smesso di guardarlo come quel pomeriggio seduti insieme dinanzi due cioccolate calde, non aveva mai smesso di imbarazzarsi ai suoi inaspettati complimenti, e non aveva mai smesso di restargli accanto nonostante fosse rimasta sempre in penombra, proprio come in quel momento, in quella stanza d'albergo a Sheffield. 
La verità -brutale ed eccessivamente contorta-, lo ossessionava e lo schiaffeggiava in pieno viso ogni volta che lui era lontano da lei, o semplicemente ci si sentiva così poichè non poteva -volutamente- averla con se. 
La sua carriera, i suoi sogni realizzati, la fama che giorno dopo giorno lo aveva reso uno dei personaggi più influenti dell'intera Inghilterra, lo ostacolavano perchè in ogni caso, Niall, non poteva scegliere liberamente di mostrare al mondo il suo amore, il suo cuore scoperto e in quel momento -felicemente- vulnerabile. Lui cercava di proteggerla, di ripararla dalla cattiveria del prossimo, quella che spesso aveva provato sulla sua pelle e lo aveva portato a dubitare di se stesso, delle sue capacità e del suo buon cuore, fin troppo deriso e ripudiato; infatti quel «Seguimi in tour», detto improvvisamente ma comunque soppesando ogni parola, lo sorprese tanto da sgranare gli occhi e aspettare una risposta trattenendo il fiato.
Tuttavia la risposta non arrivò e Mond, leggermente impaurita, si congedò con un «Non prendermi in giro, Niall».
Il ragazzo aveva seguito con lo sguardo la figura minuta di Mond finchè questa non scomparve dietro la porta del bagno e quando poi, finalmente si decise a ritornare in camera dopo interminabili minuti -con i capelli bagnati a coprirle le spalle-, non riuscì a spiccicare parola. 
Era così fottutamente serio che si sentiva quasi furioso per la reazione della ragazza, per il suo schivare quelle parole e fare finta di non capire, di non comprendere il reale bisogno celato dietro quella richiesta. 
Erano distanti poche mattonelle eppure sembrano così lontani in quel momento, ognuno con i suoi pensieri, con i suoi sentimenti celati dietro a occhiate furtive e respiri irregolari.
Mond si sentiva così piccola, quasi invisibile mentre si tormentava le dita e lisciava il sottile tessuto delle trapunta da loro dimenticata qualche ora prima, quando la passione li aveva consumati, li aveva resi ancora una volta schiavi del loro amore, e voleva parlare, voleva dire a Niall quanto in realtà si sentisse sotto pressione, quanto la paura di essere divisi dall'opinione pubblica la portasse ad accettare la stupida condizione di restare un segreto, d'essere la parte in bianco e nero nella vita del cantante. 
Ma quando alzò lo sguardo e si ritrovò la mano di Niall a pochi centimetri dalla sua, tesa in aria e in attesa di un appigliò, non potè evitare di dimenticare tutto, il bianco e il nero, la sofferta decisione di non poterlo vivere al di fuori di quelle camere d'albergo, la voglia di baciarlo in mezzo alla confusa folla a Capodanno, le serate distruttive del venerdì.
Mond ripose delicatamente la sua mano in quella del ragazzo e aiutata da lui si mise in piedi,  alle sue spalle seguendolo senza proferire parola.
La mano destra di Niall si posò sul fianco della ragazza, lo strinse leggermente e poi con naturalezza innata, lo cinse con entrambe le braccia, legandola inevitabilmente a se. 
Chiuse gli occhi e portò le labbra tra i capelli di lei, ne aspirò avidamente l'odore di lavanda, e dolcemente senza alcuna fretta, iniziò a muovere il corpo, a danzare nel bel mezzo della stanza poco illuminata, lì aggrappato a lei, respirandole addosso e mischiando i loro pensieri cupi e disorientati, tanto da non riuscire a dare voce alle sue emozioni.
Si muovevano lentamente, senza urgenza, in sincrono come se ognuno sapesse già le mosse dell'altro, come se in fin dei conti si conoscessero da sempre, e forse era davvero così, perchè spesso lei ci aveva pensato, spesso aveva creduto di averlo già incontrato, magari in un'altra vita, come se potesse essere davvero reale.
E anche lui, in momenti di poca lucidità, aveva creduto di averla già incontrata perchè sentiva di  conoscerla nel profondo, di averla ormai sotto la pelle, incastrata tra brividi di felicità e sensazioni mai provate.
«Mond, vieni con me in tour, non lasciarmi partire senza di te», disse poi non riuscendo a trattenere le parole, a fermarsi un attimo prima di pronunciarle, e riuscì egli stesso a sentire il suo cuore battere all'impazzata, come se da lì a poco potesse esplodergli nel torace o -contrariamente- fermarsi nel petto per la troppa fatica. «Come potrei? Questa è la tua vita Niall, non la mia», semplicemente spiegò lei con un filo di voce a malapena udibile, causando un fastidio crescente in lui, che istintivamente la lasciò andare e si scostò dal suo corpo come bruciato. 
Che differenza c'era? Cos'era -arrivati a quel punto- ''mio e tuo''? 
«La mia vita ora ti appartiene Mond, lo capisci?» il modo di gesticolare di Niall era confusionario e distraeva, perchè le sue belle mani non riuscivano mai a stare ferme quando si trattava di discussioni importanti e lei, la ragazza, lo era di sicuro.
«Io non posso pensare di stare lontano da te un anno, non riesco neanche ad immaginare come saranno quei giorni lontani da Londra senza te», continuò voltandosi e iniziando a fare su e giù per l'intera stanza, nervoso e rosso in viso poichè le sue urla quasi gli privavano l'aria. 
«Se tu non dovessi aspettarmi, io poi cosa farei? Non posso perderti così.» concluse fermandosi ad un tratto ma rimanendo di spalle, perchè di certo non si sarebbe fatto vedere così da lei, col fiato corto e le vene del collo in evidenza. 
Cosa avrebbe fatto se lei non lo avesse aspettato, se di punto in bianco avesse deciso di vivere la sua vita da adolescente senza troppe complicazioni?
Mond gli si avvicinò cauta, poggiò il capo sulla schiena di lui ed intrecciò le loro mani, strinse gli occhi e non li riaprì fin quando il suo respiro non tornò regolare.
«Io ci sarò sempre per te Niall, ed è per questo che non posso seguirti in tour.» decretò scandendo bene ogni parola come a volerle fare capire al ragazzo senza aggiungere altro, senza dargli spiegazioni che però lui voleva, perchè troppo ferito da quella decisione.
«Sai anche tu non farà bene al nostro amore uscire allo scoperto, metterci in mostra» sospirò poi lasciandosi scappare una lacrima, fregandosene di bagnare la sua maglietta bianca. 
«Io ti aspetterò e non c'è nulla che possa farmi cambiare idea, perchè io ti amo e anche la mia vita ti appartiene», le parole le morirono in gola quando un leggero singhiozzo la fece tremare, lì proprio a contatto con la pelle di lui che non si era mosso di un millimetro, o almeno non fino a quel momento.
Niall l'accolse tra le sue braccia e la strinse forte come non mai, non si poteva tornare indietro e per quanto potesse odiare quella decisione, sapeva che era quella giusta, l'unica che li avrebbe salvati da una fine veloce e imminente. 
Egli prese il viso di lei tra le mani e dolcemente, le asciugò le lacrime con dei leggeri baci, fino a raggiungere le sue labbra tremolanti; si avvicinò a lei con una lentezza esasperante, quasi come se avesse paura di ridurla in mille cocci con un solo tocco, -o meglio- di ridursi in mille cocci con un solo e singolare sfioramento. 
Quando le loro labbra entrarono in contatto nulla potè fermare quegli eventi, che ancora una volta non li ostacolò ma -inevitabilmente- li unì ancor di più.
«Ti amo anch'io, Mond», lei gli sentì dire prima di approfondire il bacio e accantonare per un attimo l'idea di vederlo scomparire, da lì a poco, in un aereo che lo avrebbe portato in America, ma soprattutto lontano da lei. 





                                                         




Confrontiamoci;
Questa storia è nata totalmente dalla voglia di regalare un'emozione strana, nuova direi, ad una persona per me molto importante.
Non so ben spiegare da dove sia uscita quest'idea, da dove abbia tirato fuori questo Niall così innamorato, ma sono felicissima di averlo  fatto perchè in fin dei conti, è così che immagino lui, un esserino dolce e in attesa di qualcuno capace d'amare senza tener conto della sua popolarità. 
Spero vi sia piaciuta questa piccola visione della vita di Mond e Niall, ma soprattutto spero di non aver reso il tutto banale, perchè posso assicurarvi che nella mia testa non lo è per niente. 
Se vi va potete lasciarmi una recensione con le vostre opinioni in merito, ne sarei più che felice, quindi s
crivetemi tutto ciò che vi passa per la testa, sono qui per ascoltarvi ed ogni critica è ben accetta. 
Grazie mille per l'attenzione, vi abbraccio forte. 
Mya. 
 
 
  
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