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Autore: Altair13Sirio    21/11/2015    1 recensioni
Kate è una tredicenne ribelle e solitaria. Ha pochi amici e non va d'accordo con i suoi genitori. Una notte torna a casa dopo una festa, e durante il suo ritorno a casa succedono cose strane... E' una ragazzina coraggiosa, affronta il pericolo a testa alta, ma ha paura... Una grande paura che la opprime nei momenti peggiori.
Kate è seguita da qualcuno, o qualcosa, e sente la sua presenza e la sua influenza farsi sempre più insistenti, e non ha nessuno con cui confidarsi, nessuno a cui appoggiarsi...
Lei è piccola. E' solo una piccola ragazzina che vorrebbe essere grande, e non può nulla contro i pericoli del mondo, ma ci sarà qualcuno, o qualcosa, a proteggerla, alla quale si affezionerà particolarmente, amandolo e desiderandolo, confidandosi con egli, diventando "sua"... Il suo angelo custode.
Genere: Fluff, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Monster'
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Ti ha chiesto di lei? Fece Slend leggermente sorpreso.
Kate annuì continuando a camminare nella stanza. Andava avanti e indietro per la sua camera tenendo le braccia conserte, con gli occhi puntati davanti a sé, mostrando un certo disappunto. Slender Man aveva quasi paura di incontrare il suo sguardo. << La domanda è: “come”? >> Chiese infastidita Kate smettendo di camminare e girandosi verso di lui. Come faceva Shaun Tucker a ricordare tutto quello che avrebbe dovuto dimenticare?
Slend strinse le spalle. Non ne ho idea. I miei poteri non hanno limiti… Era vero, non potevano esserci persone immuni all’influenza di Slender Man, potevano esserci solo persone forti come lei, capaci di sopportare quell’influenza… Ma se Slender Man cancellava la memoria a qualcuno, non c’era via di scampo; era così e basta!
<< Quindi perché Tucker ricorda ancora la signora Kutner? >> Si chiese frustrata Kate puntandosi ripetutamente la mano sulla fronte. << Cosa è successo? >>
Slender Man sembrò avere un’illuminazione. Hai detto che quell’uomo aveva delle protezioni contro di me in casa sua? Kate si girò verso di lui, ricordandosi quelle protezioni di cui le aveva parlato il signor Tucker due giorni prima; lei stessa aveva sentito un cambiamento nell'aria e nella propria mente, appena varcata la soglia della casa del vicino.
<< Può impedirti di cancellargli la memoria? >> Disse incredula Kate avvicinandosi rapidamente a Slend.
Può darsi. Rispose rapidamente lui. Da quello che mi hai detto, sembrerebbe di sì.
Kate rimase a fissare Slender Man in faccia per un attimo. << Non è possibile. >> Disse improvvisamente tornando a camminare avanti e indietro per la stanza. Era vero che Tucker fosse un uomo imprevedibile e pieno di risorse, ma poteva davvero sfidare a quel modo l'autorità di Slender Man?
Le protezioni sono sulla sua casa o su di sé? Chiese Slender Man prendendo la situazione in mano. A Kate sembrò un investigatore che chiedeva informazioni sul colpevole.
<< Non lo so, non lo so! >> Fece Kate strofinandosi la fronte con ferocia. << Sulla casa, credo! >> Sbottò allargando le mani di scatto. << Ma potrebbe anche avercele addosso, non lo so… >> Tornò a girare per la stanza come una dannata. Quella notizia l’aveva sconvolta, poteva compromettere tutto: se Tucker fosse andato in giro parlando di persone scomparse avrebbe potuto destare di nuovo sospetti su Slender Man, e quindi vanificare tutto quanto. Però andare in giro a parlare di un mostro che fa sparire la gente avrebbe potuto renderlo un folle agli occhi di tutti, quindi la gente lo avrebbe ignorato. Inoltre, se avesse parlato di qualche persona scomparsa, nessuno avrebbe mai creduto a Tucker, poiché quella persona non sarebbe mai esistita. La situazione non era tanto tragica, vista con un po’ di razionalità. Poteva tornare a loro favore.
<< Forse non siamo messi molto male… >> Mormorò raddrizzando la schiena e abbassando le mani che aveva affondato tra i capelli. Si lasciò sfuggire un sorrisetto. << Tucker non potrà fare nulla: verrà additato come pazzo se andrà a denunciare la scomparsa di qualcuno. >>
Slender Man prese la parola: E le morti degli ultimi giorni? Si riferiva a Becky Johnson, il signor Anderson, il figlio della signora Kutner… Kate si voltò guardandolo.
<< Non gli crederanno. >> Disse girandosi completamente verso di lui. << Non ci sono prove su di te, e poi
… >> Sorrise malignamente. << Hanno troppa paura per credere a qualcosa di soprannaturale. Sono solo dei vigliacchi impauriti. >> Slender Man non reagì a quella dichiarazione da parte di Kate e rimase ad attendere. << Il povero Tucker finirà per credersi folle a sua volta, dopo poco tempo. >>
Era diabolico. Slender Man avrebbe voluto commentare quei pensieri di Kate, ma si sentì così intrigato da quella ragazzina che non poté fare altro che chiedere: Vuoi che me ne occupi io?
La ragazza si voltò scuotendo una mano. << Non ne vale la pena. >> Disse avvicinandosi alla finestra e guardando attraverso le persiane tenendosi una mano sul mento, mentre l’altro braccio le cingeva la vita. Anche se dall’altro lato della finestra non ci fosse niente, né tantomeno la casa di Shaun Tucker, Kate rimase lì a fissare come se ci fosse proprio il suo vicino, ignaro di tutto quello che stava pensando la ragazza su di lui in quell’istante. << Tucker è innocuo. Si distruggerà da solo. >> Concluse sorridendo.
Slender Man non seppe come reagire a quell’affermazione. In quella circostanza sarebbe stato zitto, ma sentì che Kate non si sarebbe fermata, quindi attese che continuasse, dopo aver finito di contemplare quel Tucker immaginario dall’altra parte della finestra.
<< C’è una cosa più urgente di cui dobbiamo preoccuparci ora. >> Sbottò voltandosi e schioccando le dita in aria. Slender Man la seguì con lo sguardo, sapendo che si sarebbe spiegata a breve. La ragazzina aprì la porta e si fermò con una gamba fuori dalla stanza sorridendo in modo strano. Girandosi e mettendo la testa tra la porta e la guarnizione a lato disse:<< Farti accettare dagli altri! >> Detto questo chiuse la porta rapidamente, lasciando confusione nella testa di Slender Man, che però rimase lì ad aspettare.
Una volta fuori dalla propria camera, Kate tirò un lungo sospiro e riacquistò la compostezza che avrebbe dovuto normalmente avere. Se si fosse presentata in quello stato ai suoi genitori, l’avrebbero creduta strafatta o ubriaca… Dopo essersi liberata con un brivido, Kate riuscì a riacquistare quell’ordine che aveva perso discutendo con Slender Man. Si girò e raggiunse la rampa di scale che portava al piano di sotto.
Mentre scendeva le scale, Kate sentiva i rumori del piano terra raggiungere le sue orecchie rese più sensibili dall’influenza di Slender Man: suo padre era nel salone alla sua sinistra, seduto sul divano a guardare la televisione, mentre sua madre era in cucina, stava armeggiando con delle stoviglie, preparandosi per fare la cena. Kate sentiva i passi della madre violentare i suoi timpani ogni volta che risuonavano liberi nella stanza di sotto: indossava scarpe col tacco, come sempre, e producevano un gran frastuono ogni volta che si muoveva.
Cercò di ignorare quel dolore alle orecchie e scese le scale raggiungendo la cucina, dove la luce del lampadario in alto la accecò per un istante. Sua madre le sorrise quando la vide. << Kate, la cena non è pronta ancora. Cercavi qualcosa? >> Chiese cordialmente rivolgendole lo sguardo per un attimo.
Kate si mise una mano davanti agli occhi per abituarsi alla luce della stanza e si avvicinò alla madre; passare dalla penombra dell'entrata alla luce abbagliante del lampadario in cucina non era facile per lei, nelle sue condizioni, ma in pochi secondi poté abbassare la mano, riuscendo a sopportare quel bagliore. Decise di assumere un sorriso innocente con cui salutare la madre e unì le mani dietro la schiena stendendosi in avanti, cercando di suonare più naturale possibile. << Mamma… >> Disse con vocina acuta simile a quella di una bambina. << Che cosa c’è per cena stasera? >>
   
 
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