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Autore: Coleottero    21/11/2015    1 recensioni
Dall'arrivo di Severus e Lily ad Hogwarts alla nascita dei Malandrini, fino al loro ultimo anno nella prestigiosa scuola di magia, un prequel fedele ai personaggi e alla saga.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il bambino dai capelli neri come la notte sobbalzò al fischio del treno, ma trovò lo sguardo allegro di Lily a tranquillizzarlo.
“Tranquillo Severus, va tutto bene.” disse lei “Stiamo solo partendo.”
Lui ricambiò timidamente il sorriso “Sì, beh... sono solo un po' agitato; è una vita che aspetto questo momento.” Il treno del binario 9 3/4 si mise in moto pigramente, le ruote che cigolavano sulle rotaie.
Severus guardò fuori dal finestrino i genitori che salutavano i figli in partenza per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e provò, per un istante, tristezza: per lui non era venuto nessuno. Lily sembrò avvertirla e fece per parlare, quando dei passi rimbombarono per il corridoio fuori dalle cabine, attutiti solo da un sottile tappeto rosso.
Un bambino paffuto con gli occhiali ovali e un altro con i capelli scompigliati lunghi fino alle spalle si stavano rincorrendo, ridendo e urlando per tutto il treno. Severus pensò che fossero infantili, Lily invece ridacchiò, contagiata dalle loro risate.
Quando i due giocherelloni passarono davanti alla porta a vetri della cabina di Lily e Severus, incespicarono sui loro passi e si fermarono appena il tempo di puntare gli occhi sulla bambina e sorriderle, ignorando completamente Severus.
Lo sguardo del bambino dai capelli neri esprimeva tutto il suo disappunto, quello di Lily brillava allegro.
“Hanno un viso simpatico.” commentò lei. Severus non la contraddisse, ma fece spallucce. Il bambino con gli occhiali ovali picchiettò sul vetro e sventolò una bandierina oro e rossa. Severus sospirò “Non sono ancora stati smistati ma è chiaro che si credono degli stupidi Grifondoro.”
“Stupidi Grifondoro?” gli fece eco il bambino con i capelli scompigliati. La voce suonava ovattata da dietro la porta a vetri, ma Severus non pensava l'avessero sentito.
Il bambino con gli occhiali ovali spalancò la porta, facendo così entrare una corrente fredda che fece starnutire Severus. Lui si portò subito un fazzoletto al naso ma un ghigno si era già creato sul viso del bimbo paffuto “Che delicato, un po' d'aria e hai già il raffreddore, Mocciosus?Ah! I Grifondoro sono i migliori!”
“Niente in confronto ai Serpeverde.” borbottò a bassa voce Severus, non riuscendo a trattenersi.
“Pensi davvero che delle serpi viscide e malvagie possano competere con noi?”
Severus scattò in piedi con i pugni stretti. Serpeverde era la casa di sua madre e lei gliene aveva parlato come la più onorevole e importante tra le Casate. Non avrebbe permesso che due inferiori la insultassero.
Lily si era fatta seria e aveva fulminato con lo sguardo i due rompiscatole “Su, tornatevene nella vostra cabina!” li esortò, probabilmente evitando così di assistere a una rissa. I bambini ridacchiarono, fecero il saluto militare Babbano, poi richiusero la porta con forza e ripresero la loro corsa sfrenata. Lily spostò lo sguardo su Severus “Tutto bene?”
L'amico aveva serrato la mascella, ma gli bastò incrociare gli occhi verdi di lei o notare i riflessi di luce castani tra i suoi capelli rossi per calmarsi.
Le rispose tranquillo, forse un po' freddo “Ovviamente.” Non si era impegnato tanto per andarsene dai Babbani con l’obbiettivo di farsi rovinare la giornata da persone anche peggiori.
Tornò a guardare fuori dal finestrino. Ormai avevano abbandonato la stazione di King's Cross e gli edifici si stavano facendo sempre più rari, lasciando posto alla campagna aperta.
D'un tratto qualcuno bussò con delicatezza sullo stipite di una porta e, prima che Severus potesse vedere di chi si trattasse, Lily rispose automaticamente “Avanti!” La porta si aprì cigolando, permettendo a un bambino con le orecchie a sventola e i denti storti di entrare, seguito da una bambina dal viso tondo spruzzato di lentiggini e i capelli sparati in tutte le direzioni.
“Ciao!” dissero allegramente, quasi all'unisono. “Possiamo sederci con voi?” continuò il bambino dai denti storti “Negli altri vagoni ci sono bambini... strani.”
“Ma certo.” rispose Lily con un gran sorriso.
“Cosa intendi per ’strani’?” domandò subito Severus, incuriosito da quest'ultima considerazione.
Mentre i nuovi arrivati si sedevano uno di fronte all'altro, la bambina sbuffò “Beh, strani! Per esempio, c'è un bambino con i capelli biondi lunghi fino alle spalle e... per sbaglio l'ho scambiato per una bambina …” L'undicenne con il viso lentigginoso storse la bocca e lasciò la frase in sospeso, quindi il suo amico dalle orecchie a sventola continuò “Non vi dico che sfuriata le ha fatto! Alice stava per mettersi a piangere, vero Alice?” non aspettò la risposta “Davvero antipatico.” Severus spostò lo sguardo osservatore sui due amici. “Probabilmente era un Malfoy.”
Bastò quel nome per far rabbuiare tutti, nella cabina; tutti meno Lily, che domandò sgranando gli occhi “Chi?”
“I Malfoy.” spiegò pazientemente Severus, che erano anni che si informava riguardo il mondo della magia “Sono una famiglia di purosangue molto potente. Per anni hanno occupato le cariche più prestigiose nel mondo dei maghi, tutti ormai conoscono il loro nome.”
“Sì, ed è meglio starne alla larga.” commentò il bambino dalle orecchie a sventola.
“Per quale motivo?” insistette Lily, curiosa.
La bimba dal viso tondo sollevò un sopracciglio. “Tutti sanno anche, che i Malfoy stanno dalla parte di Voi-Sapete-Chi, ma nessuno è mai riuscito a dimostrarlo. Pensa che alcuni di loro lavorano persino nel Ministero.”
“E come si chiama il Malfoy con cui avremo a che fare?” domandò Lily, la bambina dagli occhi verdi.
“Lucius, credo.” rispose Severus passandosi una mano tra i capelli.
La conversazione fu interrotta da una delicata campanella che tintinnò in corridoio, poi qualcuno aprì dolcemente la porta.
Una signora sui quarant'anni, dal viso gentile e con i capelli castano scuro, fece un sorriso ai bambini nella cabina. “Qualcosa dal carrello?”
“Due Cioccorane.” rispose prontamente Severus. La signora tese al bambino dai capelli neri due pacchetti colorati e lui pagò con una manciata di monete.
Sentì la bambina paffuta lamentarsi di non avere soldi con sè e vide di striscio il suo amico ficcare la testa in una sacca in pelle alla ricerca di qualche spicciolo.
Severus tornò al proprio posto e porse un pacchetto a Lily. “Per te.” le disse con un sorrisetto. Lei afferrò delicatamente il sacchettino e ringraziò con un sorrisone.
Per un attimo Severus ebbe un moto d'orgoglio perchè il suo regalino era piaciuto, poi però si accorse che Lily stava guardando gli altri due bambini dispiaciuta.
Lui capì che si sentiva in colpa a mangiare il cioccolato davanti a chi non ne aveva. Severus pensò che forse doveva comprarne anche a loro, però non se la sentiva di spendere le sue poche monete per dei bambini di cui non conosceva nemmeno il nome; quindi tacque.
La signora con il carrello dei dolci chiuse la porta salutando i bambini e ripartì per il corridoio.
Un istante dopo, il ragazzino con i denti storti uscì dalla sacca stringendo in mano alcune monetine falci e “Trovate!”, esclamò vittorioso. Poi però si guardò intorno spiazzato, non vedendo più la signora con il carrello dei dolci. Scattò in piedi “Dai Alice, raggiungiamo il carrello così ti prendo qualcosa.” e corse fuori dalla cabina, come se la signora (ma soprattutto i dolci) potesse sparire da un momento all'altro.
La bambina paffuta si alzò in piedi con più calma, fece un sorrisetto a Severus e Lily e prima di richiudersi la porta alle spalle disse “Ah, abbiamo parlato con voi fino a ora e non ci siamo nemmeno presentati: io sono Alice Pupp e il mio amico si chiama Frank Paciock.”

   
 
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