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Autore: Billina_Rocky    21/11/2015    0 recensioni
Nali e Andrea.
Si sono visti solo una volta, ma lei ha già trovato abbastanza parole per scrivergli.
Deve solo incontrarlo di nuovo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si guardarono.
Si guardarono attentamente.
Si erano riconosciuti.
Lei aprì la bocca come per parlare, ma le parole volarono via con un soffio di vento.
- Ciao, Nali
- Ciao – abbassò gli occhi – Ciao, Andrea
La accarezzò dolcemente sulla guancia, e lei tirò appena su lo sguardo. Le stava sorridendo.
- I-io.. Devo andare
Le afferrò la mano e gliela strinse appena.
- Sei bellissima – sussurrò
A quel punto, lo guardò fisso negli occhi e iniziò con una mano a frugare nella borsa in cerca di qualcosa. Lui sembrava confuso.
- Va tutto bene, Nali?
Ne estrasse una busta bianca, gliela porse.
- S-Sì, va tutto bene. Questa l’ho scritta quella sera, e da allora l’ho sempre portata in borsa per dartela nel caso ti avessi incontrato di nuovo.
Lui la prese, aveva l’aria interdetta, non stava capendo. Stava per aprirla quando lei aggiunse
- No, non adesso. Aprila quando sarai a casa
Dopo un cenno del capo, la guardò allontanarsi. Gli sembrò quasi che avesse gli occhi lucidi.
Tornò a casa di corsa. Spalancò la porta, la richiuse con violenza, si diresse in cucina e prese in mano la busta. Con delicatezza la aprì: conteneva una lettera.


“Eri bellissimo, sai? Ma bello al punto che come te non ne ho mai incontrati.
Non so se per i tuoi occhi, così grandi e color nocciola, che mi guardavano così dentro da farmi sentire nuda, che sicuramente mi hanno capita di più di quanto abbia mai fatto io stessa in tutta la vita, che mi hanno lasciato qualcosa nel profondo del cuore, dello stomaco e dell’anima.
Non so se per il tuo naso, così particolare da rimanere impresso. Chissà quanti complessi ti sei fatto nella vita, magari nessuno, magari mille o più, senza sapere che ti rende unico.
Non so se per le tue labbra, così carnose da far venir voglia di morderle, che quando si aprono in un sorriso ti fanno sentire l’essere più piccolo del mondo.
Non so per cosa in particolare, forse per tutto insieme, forse per ogni singola cosa, ma io ti cerco.
E non cerco solo il tuo volto, perché di bei faccini è pieno il mondo.
Io cerco te.
Cerco il tuo sguardo, il tuo respiro, il tuo viso.
Cerco quel ciuffo che tanto avrei voluto arruffare con una disinvoltura che non ho trovato.

Eri dolcissimo, sai? E lo eri in modo totalmente sincero, mi hai spiazzata.
Nessuno mi ha mai dato così tanto in così poco tempo. Probabilmente, non è stata nemmeno un’ora.
Nessuno mi ha mai rivolto tanta dolcezza tutta insieme e subito, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Non riesco a non pensare a quanto mi piacesse la tua voce, tanto che non riuscivo ad andarmene.
Non riesco a non pensare a come mi prendevi le mani, a come me le stringevi perché io non le lasciassi.
Non riesco a non pensare a come mi accarezzavi delicatamente le labbra con il dito.
Non riesco a non pensare a come mi scostavi i capelli dietro l’orecchio sussurrandomi “Sei bellissima anche così, stai tranquilla”.

Scusami, se tutte le volte che hai provato a baciarmi mi sono tirata indietro.
Non è colpa tua. Non mi sentivo all’altezza dei gesti che mi hai riservato.

Scusami, se non ho voluto darti modo di ricontattarmi.
“Hai paura di me?” mi hai chiesto.
“No, ho paura di me” ti ho risposto.
E, te lo giuro, non ho mentito. Ho davvero paura di me e del male che potrei farti.

Scusami, perché non sono riuscita a dirti quanto tu sia un ragazzo speciale quando mi hai detto “Sei una ragazza meravigliosa”, ma ti ho sorriso appena e sono andata via senza nemmeno voltarmi una volta.
Non ce l’ho fatta, ero totalmente incapace di esprimermi. E se ti avessi guardato di nuovo, non sarei più riuscita a muovermi.

Ma, soprattutto, scusami perché se potessi tornare indietro, non farei altro che baciarti.


Sappi che, comunque, tu hai reso il mio cuore poltiglia.
E sappi che ancora non mi spiego come io possa rimpiangere di aver fatto la cosa giusta. “


Posò il foglio sul tavolo, si alzò e corse di nuovo fuori. La cercò per ore.
Quando si arrese e decise di tornare a casa, la vide e ricominciò a correre per non perderla.
- Nali, l’ho letta
Lei si voltò, lo vide e si pietrificò.
- Lascialo, Nali. Ti prego, lascialo e basta.
Scosse la testa e abbassò lo sguardo. Lui le prese il viso, glielo alzò e la baciò.
   
 
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