«Ragazze,
allora io vado. Spero di rivedervi presto!» disse
Rachel, sulla soglia della camera, una mano poggiata sul trolley. Ines
e Clara
le si buttarono addosso e la strinsero in un abbraccio mozzafiato, che
la
ragazza ricambiò volentieri. Erano state insieme poco tempo,
ma erano diventate
delle buone amiche.
Con
ulteriori promesse di contatti e di incontri, le tre ragazze
si salutarono definitivamente. La porta dietro Rachel si chiuse
delicatamente e
lei respirò profondamente, gli occhi chiusi. Dopo un secondo
li riaprì, prese
la valigia e si diresse verso l’uscita del dormitorio, dove
l’aspettava uno dei
professori della scuola per accompagnarla all’aeroporto. Il
preside aveva
informato il corpo docenti della situazione e tutti avevano concordato
sull’urgenza
della ragazza di tornare in California il prima possibile.
Una
volta in aeroporto, Rachel si concesse una tazza di caffè da
Starbucks, insieme a uno dei loro strepitosi scones al cioccolato, in
vista
dell’intorpidimento delle papille gustative una volta in
volo. Quando l’annuncio
del suo volo riecheggiò in tutto l’aeroporto, la
ragazza era già in prima fila
davanti al gate. Aveva già avvisato suo cugino
dell’orario di arrivo e il
telefono era spento; le riviste necessarie a sopravvivere al volo erano
al
sicuro nella sua borsa e l’iPod bello carico. Sorrise
debolmente alla hostess
che le controllò il biglietto e camminò come in
sogno nel tunnel, fino al suo
posto. Con suo grande sconforto, si trattava di un posto accanto al
finestrino.
“D’altro canto, quando compri last minute, questo
è quello che c’è”
pensò,
sedendosi e allacciandosi subito la cintura. La prudenza non
è mai troppa.
La
ragazza guardò fuori dal finestrino, pensando a sua madre,
rivivendo tutta la sua infanzia… Non poteva credere che ora
stesse morendo. “Cos’è
questo pessimismo? Non morirà!” esclamò
la sua voce interiore. Si asciugò
rapida una lacrima che nemmeno si era accorta fosse scesa lungo la
guancia e
così facendo notò con la coda
dell’occhio il suo vicino di sedile.
«Garfield?!?»
quasi strillò la ragazza, strabuzzando gli occhi.
Il
ragazzo si limitò a farle un sorriso a trentadue denti.
Parecchie
teste si erano voltate verso di lei, quindi fu a denti
stretti che Rachel chiese: «Cosa ci fai qui? Pensavo di
averti detto…»
«So
cosa mi hai detto, ma non posso permetterti di andare da sola
fino a Jump. Hai bisogno di qualcuno che ti stia accanto»
rispose il ragazzo,
posando una mano sulla sua.
Rachel
spostò rapidamente la propria mano e lo fulminò
con lo
sguardo: «Ho già chi mi sta accanto, Garfield.
Richard è perfettamente in grado
di…»
«Richard
non è Superman, Rachel. Non può seguirti passo
passo, ha
anche lui la sua vita, l’anno prossimo andrà al
college e…»
«Cosa
stai cercando di dire, Garfield? Che per lui non sono altro
che un peso?» domandò con voce rotta la ragazza.
«No,
non volevo dire questo. Io…»
«Lascia
perdere. Non voglio più sentire una parola da te. Ti ho
raccontato tutto, ho pensato che tu potessi capirmi, mi sono
addirittura… No,
basta. Non voglio più vederti!» esclamò
Rachel, furibonda, alzandosi dal sedile
e incamminandosi nel corridoio.
Garfield
la guardò a bocca aperta, mentre parlava con
un’hostess e
poi seguiva la donna lungo le file di sedili, sparendo alla sua vista.
In
tutto questo, notò il ragazzo con amarezza,
l’aereo era
decollato e lei non se n’era nemmeno accorta.
Rachel
si sedette al suo nuovo posto, lontano da Garfield. Fortunatamente
c’era stata una disdetta dell’ultimo momento e si
era liberato un posto all’altro
capo dell’aereo. Anche questo era accanto al finestrino, ma
ormai il decollo
era passato. Si sarebbe posta il problema all’atterraggio.
Con sorpresa notò di
non essersi accorta che l’aereo si era sollevato.
“Tutta colpa di Garfield!”
pensò rabbiosa, stringendo le labbra per non mettersi ad
urlare.
La
donna al suo fianco, dopo averla fatta passare, si era
addormentata e Rachel stava meditando di imitarla. Peccato che il suo
cervello
non volesse saperne di spegnersi, anzi.
“Sono
stata troppo dura con lui? In fondo, l’ha fatto
perché mi
vuole bene… Però è anche vero,
maledizione, che sono stata chiara su questo
punto. Non doveva immischiarsi.”
Con un
gesto nervoso, cercò l’iPod nella borsa e si
infilò le
cuffiette, cercando di scaricare la sua rabbia nella musica.
Nello
stesso momento, Garfield si stava domandando se non fosse
stato troppo invadente. Rachel lo aveva quasi supplicato di non andare
con lei.
Però… Però non poteva lasciarla sola,
in un momento come quello. E poi,
insomma, non si era immaginato la sera prima, no? Erano usciti insieme, erano
stati bene… Si erano baciati, per l’amor del
cielo! Era palese che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei…
Con un
sospiro, accese l’iPod e chiuse gli occhi.
Dai
due apparecchi si diffusero le stesse note e ognuno dei due
ragazzi non poté fare a meno di pensare all’altro.
If I should stay
I would only be in your way
So I'll go but I know
I'll think of you every step of the way
“Cosa pensava che avrei fatto? Che mi
sarei tirato indietro?” pensò Garfield, perso
nella musica.
“Cosa mi aspettavo da lui? Non
è un
caso che sia l’unico a sapere della mamma, oltre a
Richard… Forse ho fatto male
ad allontanarlo così?” rifletté Rachel,
guardando le nuvole sotto di lei.
And
I... will always love you, ooh
Will always love you
You
My darling, you...
Mmm-mm
“In
realtà, sai cosa? Non me ne importa niente se ha deciso
così. Non sono
scappato fino ad ora e non lo faro adesso.
Lei è la ragazza dei miei sogni, non posso perderla
così!”
“Perché in fondo con lui provo
delle
sensazioni nuove. Non posso certo dimenticarmi di quel
bacio…”
Bittersweet
memories
That is all I'm taking with me.
So good-bye.
Please don't cry:
We both know I'm not what you, you need
“Già, io non sono quello di
cui lei ha
bisogno. Ha bisogno di una figura forte, come Richard. Qualcuno su cui
può
contare sempre.”
“Io non ho bisogno di lui. Io non ho
bisogno di nessuno. La mamma se la caverà e vivremo insieme,
solo io e lei!”
And
I... will always love you
I... will always love you
You, ooh
I hope life treats you kind
And I hope you have all you've dreamed of
And I wish you joy and happiness
But above all this I wish you love
“Cosa mi interessa di più? Che
lei sia
felice. E quindi devo lasciare che si allontani da me. È per
sua madre, non per
il primo che passa per strada. Quello è l’amore di
cui ha bisogno.”
“Finché è durato
è stato bello, ma non
posso continuare a stare con lui e rovinargli la vita. Lui ha bisogno
di essere
felice e io non sono certo la chiave di questa
felicità.”
And I... will always love you
I will always love you
I will always love you
I will always love you
I will always love you
I, I will always love you.
You.
Darling, I love you.
I'll always...
I'll always love you.
Ooh
Ooh
“Gli
voglio bene. Tanto bene. Ma questo non gli dà il permesso di
comportarsi in questa maniera. Basta, ho chiuso con lui. Rachel,
smettila di
pensarci!”
E con
questi pensieri, Rachel chiuse gli occhi e si addormentò.