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Autore: Ely_fly    21/11/2015    2 recensioni
Dunque, salve a tutti :)
Sono tornata, stavolta con una song-fic ambientata al liceo.
Garfield e Rachel fanno parte del club di canto e il ragazzo cerca di sfruttare l'occasione per esprimere i suoi sentimenti, con una canzone, appunto. Anzi, più di una. Ma saranno sufficienti ad aprire gli occhi alla ragazza?
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Ragazze, allora io vado. Spero di rivedervi presto!» disse Rachel, sulla soglia della camera, una mano poggiata sul trolley. Ines e Clara le si buttarono addosso e la strinsero in un abbraccio mozzafiato, che la ragazza ricambiò volentieri. Erano state insieme poco tempo, ma erano diventate delle buone amiche.

Con ulteriori promesse di contatti e di incontri, le tre ragazze si salutarono definitivamente. La porta dietro Rachel si chiuse delicatamente e lei respirò profondamente, gli occhi chiusi. Dopo un secondo li riaprì, prese la valigia e si diresse verso l’uscita del dormitorio, dove l’aspettava uno dei professori della scuola per accompagnarla all’aeroporto. Il preside aveva informato il corpo docenti della situazione e tutti avevano concordato sull’urgenza della ragazza di tornare in California il prima possibile.

 

Una volta in aeroporto, Rachel si concesse una tazza di caffè da Starbucks, insieme a uno dei loro strepitosi scones al cioccolato, in vista dell’intorpidimento delle papille gustative una volta in volo. Quando l’annuncio del suo volo riecheggiò in tutto l’aeroporto, la ragazza era già in prima fila davanti al gate. Aveva già avvisato suo cugino dell’orario di arrivo e il telefono era spento; le riviste necessarie a sopravvivere al volo erano al sicuro nella sua borsa e l’iPod bello carico. Sorrise debolmente alla hostess che le controllò il biglietto e camminò come in sogno nel tunnel, fino al suo posto. Con suo grande sconforto, si trattava di un posto accanto al finestrino. “D’altro canto, quando compri last minute, questo è quello che c’è” pensò, sedendosi e allacciandosi subito la cintura. La prudenza non è mai troppa.

La ragazza guardò fuori dal finestrino, pensando a sua madre, rivivendo tutta la sua infanzia… Non poteva credere che ora stesse morendo. “Cos’è questo pessimismo? Non morirà!” esclamò la sua voce interiore. Si asciugò rapida una lacrima che nemmeno si era accorta fosse scesa lungo la guancia e così facendo notò con la coda dell’occhio il suo vicino di sedile.

 

«Garfield?!?» quasi strillò la ragazza, strabuzzando gli occhi.

Il ragazzo si limitò a farle un sorriso a trentadue denti.

Parecchie teste si erano voltate verso di lei, quindi fu a denti stretti che Rachel chiese: «Cosa ci fai qui? Pensavo di averti detto…»

«So cosa mi hai detto, ma non posso permetterti di andare da sola fino a Jump. Hai bisogno di qualcuno che ti stia accanto» rispose il ragazzo, posando una mano sulla sua.

Rachel spostò rapidamente la propria mano e lo fulminò con lo sguardo: «Ho già chi mi sta accanto, Garfield. Richard è perfettamente in grado di…»

«Richard non è Superman, Rachel. Non può seguirti passo passo, ha anche lui la sua vita, l’anno prossimo andrà al college e…»

«Cosa stai cercando di dire, Garfield? Che per lui non sono altro che un peso?» domandò con voce rotta la ragazza.

«No, non volevo dire questo. Io…»

«Lascia perdere. Non voglio più sentire una parola da te. Ti ho raccontato tutto, ho pensato che tu potessi capirmi, mi sono addirittura… No, basta. Non voglio più vederti!» esclamò Rachel, furibonda, alzandosi dal sedile e incamminandosi nel corridoio.

Garfield la guardò a bocca aperta, mentre parlava con un’hostess e poi seguiva la donna lungo le file di sedili, sparendo alla sua vista.

In tutto questo, notò il ragazzo con amarezza, l’aereo era decollato e lei non se n’era nemmeno accorta.

 

Rachel si sedette al suo nuovo posto, lontano da Garfield. Fortunatamente c’era stata una disdetta dell’ultimo momento e si era liberato un posto all’altro capo dell’aereo. Anche questo era accanto al finestrino, ma ormai il decollo era passato. Si sarebbe posta il problema all’atterraggio. Con sorpresa notò di non essersi accorta che l’aereo si era sollevato. “Tutta colpa di Garfield!” pensò rabbiosa, stringendo le labbra per non mettersi ad urlare.

La donna al suo fianco, dopo averla fatta passare, si era addormentata e Rachel stava meditando di imitarla. Peccato che il suo cervello non volesse saperne di spegnersi, anzi.

“Sono stata troppo dura con lui? In fondo, l’ha fatto perché mi vuole bene… Però è anche vero, maledizione, che sono stata chiara su questo punto. Non doveva immischiarsi.”

Con un gesto nervoso, cercò l’iPod nella borsa e si infilò le cuffiette, cercando di scaricare la sua rabbia nella musica.

Nello stesso momento, Garfield si stava domandando se non fosse stato troppo invadente. Rachel lo aveva quasi supplicato di non andare con lei. Però… Però non poteva lasciarla sola, in un momento come quello. E poi, insomma, non si era immaginato la sera prima, no? Erano usciti insieme, erano stati bene… Si erano baciati, per l’amor del cielo! Era palese che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei…

Con un sospiro, accese l’iPod e chiuse gli occhi.

 

Dai due apparecchi si diffusero le stesse note e ognuno dei due ragazzi non poté fare a meno di pensare all’altro.

 

If I should stay
I would only be in your way
So I'll go but I know
I'll think of you every step of the way

“Cosa pensava che avrei fatto? Che mi sarei tirato indietro?” pensò Garfield, perso nella musica.

 

“Cosa mi aspettavo da lui? Non è un caso che sia l’unico a sapere della mamma, oltre a Richard… Forse ho fatto male ad allontanarlo così?” rifletté Rachel, guardando le nuvole sotto di lei.


And I... will always love you, ooh
Will always love you
You
My darling, you...
Mmm-mm

“In realtà, sai cosa? Non me ne importa niente se ha deciso così. Non sono scappato fino ad ora e non lo faro adesso. Lei è la ragazza dei miei sogni, non posso perderla così!”

 

“Perché in fondo con lui provo delle sensazioni nuove. Non posso certo dimenticarmi di quel bacio…”


Bittersweet memories
That is all I'm taking with me.
So good-bye.
Please don't cry:
We both know I'm not what you, you need

“Già, io non sono quello di cui lei ha bisogno. Ha bisogno di una figura forte, come Richard. Qualcuno su cui può contare sempre.”

 

“Io non ho bisogno di lui. Io non ho bisogno di nessuno. La mamma se la caverà e vivremo insieme, solo io e lei!”


And I... will always love you
I... will always love you
You, ooh

I hope life treats you kind
And I hope you have all you've dreamed of
And I wish you joy and happiness
But above all this I wish you love

“Cosa mi interessa di più? Che lei sia felice. E quindi devo lasciare che si allontani da me. È per sua madre, non per il primo che passa per strada. Quello è l’amore di cui ha bisogno.”

 

“Finché è durato è stato bello, ma non posso continuare a stare con lui e rovinargli la vita. Lui ha bisogno di essere felice e io non sono certo la chiave di questa felicità.”


And I... will always love you
I will always love you
I will always love you
I will
always love you

I will always love you
I, I will always love you.

You.
Darling, I love you.
I'll always...
I'll always love you.
Ooh
Ooh

 

“Gli voglio bene. Tanto bene. Ma questo non gli dà il permesso di comportarsi in questa maniera. Basta, ho chiuso con lui. Rachel, smettila di pensarci!”

E con questi pensieri, Rachel chiuse gli occhi e si addormentò.

  
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