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Autore: Marra Superwholocked    21/11/2015    1 recensioni
Una misteriosa ragazza di nome Annabeth è l'unica che può fermare l'Oscurità.
Ma Crowley ha nascosto ai Winchester un segreto a dir poco imbarazzante... Cosa c'entra la dolce e potente Annabeth con il diabolico e sadico Re dell'Inferno?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Annabeth, la saga'
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Capitolo 8

Plan B, for Back to the future


Seguire le tracce di una persona scomparsa non è impresa da poco, ma fortunatamente si trattava dei Winchester e loro sapevano esattamente da dove iniziare: il luogo in cui l'obiettivo era stato avvistato per l'ultima volta. Ma quell'isola era irraggiungibile per Castiel: lui stesso non sapeva esattamente dove caspita fosse.
«Cas, non esiste un qualche legame tra voi due? Come la radio angelica, intendo...»
«No, Dean, non esiste nessuna radio nephilimiana, purtroppo» fu la risposta di Castiel, il quale vide l'amico fare una faccia mista tra perplessità e divertimento.
«Forse una cosa del genere può attirare strani agenti atmosferici, che ne dite?» suggerì allora Sam, e non era affatto una cattiva idea.
Dean assottigliò gli occhi, come per concentrarsi meglio, ma ciò che in realtà fece fu guardare meglio suo fratello: da quando il Marchio era schizzato via dalla sua pelle, non aveva fatto altro che rimproverare Sam per aver collaborato con quella ...strega, per non parlare della fiducia – seppur non totale – che egli aveva riposto in lei. Eppure Sammy non si era buttato giù di morale, gli era restato affianco, nonostante le occhiatacce e le battute poco gradevoli che gli aveva lanciato lui stesso ed era per tutto questo che Dean si sentiva in colpa: gli voleva di un bene che nessuno avrebbe mai potuto anche solo immaginare, ed esso era il loro punto di forza così come era anche il loro punto debole. Dean sorrise distratto e gli strinse amichevolmente la spalla. «Sammy ha ragione. Mettiamoci al lavoro!» esclamò e subito dopo eccolo diretto verso la sala principale del Bunker, sul cui tavolo vi era il computer di Sam. Sentì gli occhi del fratello pesare su di lui, sulla sua schiena. Erano silenziosi, forse dubitanti.
«Dean» chiamò Castiel con voce flebile ed il ragazzo si voltò aspettandosi la domanda che tanto avrebbe voluto non gli fosse posta: «Come stai?» Eccola.
Come stava? Neanche lui lo sapeva. O meglio, sentiva sollievo nell'essere tornato normale, almeno non era più un mostro, nè un demone, nè un assassino – be', sì, forse lo era ancora, ma era pur sempre un cacciatore – ma qualcosa in lui era cambiato. Aveva oltrepassato il limite così tante volte, eppure nulla sembrava essere più pericoloso del riporre il Marchio nel suo scrigno. Lo aveva segnato nell'anima, ma doveva proseguire a testa alta. «Sto bene, perché?»
«Sai, Dean, con tutto questo trambusto non abbiamo avuto occasione di parlare di cosa è successo...»
«Okay, intanto che voi organizzate il pigiama party, io faccio un po' di ricerche» scherzò Dean e si allontanò, sentendo il sonoro sospiro di Castiel riempire l'aria. Si sedette di fronte al computer e iniziò la ricerca evitando di pensare agli occupanti dell'altra stanza; scartò l'uragano filippino, l'ondata di calore ottobrina in Italia, la tempesta di sabbia in Egitto e la moria di pesci in Alaska. Era rimasta una sola cosa strana e altamente anomala. Lesse la notizia ben due volte, eppure era vero. C'era anche un video a testimoniare l'accaduto. L'intervista ai due testimoni, tradotta per un giornale americano, era molto convincente. «Credo di aver trovato qualcosa» disse ad alta voce e fece segno a Sam e a Castiel di raggiungerlo.
«Wow» si meravigliò Sam. «Sei diventato veloce!»
Dean apprezzò le parole del fratello: non era mai stato una cima con la tecnologia, non vi era molta intesa tra loro. «Leggi pure ad alta voce, Sammy» disse, poi si alzò e lasciò il posto al fratello mentre Castiel sostava di fronte a loro, dall'altra parte del tavolo.
«Maupiti, isola vulcanica nella Polinesia Francese, come testimone di un fatto alquanto bizzarro. Tranquilla, silenziosa e discreta, l'isola ha cominciato a far parlare di sé dopo la strana pioggia di... la strana pioggia di perle nero-blu?»
«Vai avanti, Sam, non te ne pentirai» lo stuzzicò Dean, lanciando uno sguardo a Castiel.
Sam si schiarì la voce e proseguì: «Esse, infatti, sono piovute giù dal cielo dopo un forte ed accecante bagliore, ma ecco cosa dice uno dei due testimoni... Stavo facendo un bagno quando all'improvviso mi sono accorto di due persone sulla spiaggia. Una ragazza con un uomo, mi sembra e poi sono stati avvolti da una luce fortissima. Volevo andare a chiamare mia moglie, ma non appena mi sono voltato per dar loro un ultimo sguardo, quei due erano semplicemente spariti e poi è arrivata la tempesta... Wow, Dean, è... piuttosto strano» concluse Sam.
«Già, e la notizia continua a parlare di come la tempesta si sia concentrata solo su quella spiaggia, di come fossero incandescenti le perle e di come si fossero dissolte nella sabbia una volta raffreddate.»
«Okay, vado a controllare, datemi un attimo» esclamò Castiel e ancora prima che Dean gli dicesse di aspattare, perché forse era pericoloso, egli sparì.


«Non c'è più.»
Dean per poco non mandò giù un intero boccone di panino dallo spavento. «Dannazione, Cas...» disse con voce strozzata.
Sam, sentendo il nome di Castiel, accorse subito dallo studio e trovò Dean piegato su se stesso con l'amico a pochi passi da lui. «Ehi» azzardò.
Castiel, dispiaciuto per aver traumatizzato Dean per l'ennesima volta, continuò il suo discorso. «Annabeth è sparita, non la trovo da nessuna parte.»
«Dell'isola?»
«No, Dean, del mondo.»


«Crowley? Cosa vuoi?»
«Buongiorno anche a te, Naomi.»
E rieccoli. Sorridevano l'uno all'altra, consapeli dei loro trascorsi. Per Naomi erano passati pochi mesi, per Crowley decenni, secoli. Ma mentre il sorriso di Naomi era dolce e speranzoso di una giusta tregua tra i loro Regni, quello di Crowley era freddo e calcolatore.
«Non mi sembri sorpreso» sospirò Naomi accarezzandosi il pancione. «Da dove vieni?»
«Futuro» rispose lui. «Uno molto lontano da qui.»
«Capisco...»
Crowley le si avvicinò di più. Era incredibile: l'aveva ritrovata esattamente dove l'aveva lasciata, solo a qualche mese di distanza. Chissà cosa aveva in mente di fare? «Sono venuto qui per affari, in realtà, non per una visita di cortesia.»
A quella frase, Naomi mutò espressione e capì che non avrebbe mai avuto la possibilità di stabilire quella pace tanto agognata.
«Lo so che nessuno dovrebbe conoscere il futuro, ma qui si tratta di nostra figlia: un giorno l'Oscurità verrà liberata e la bambina che porti in grembo sarà in pericolo, un pericolo che solo un incantesimo può salvare.»
Naomi si alzò di scatto dalla panca di legno su cui riposava. «Cosa?!» esclamò, parecchio impaurita e anche quando Crowley alzò le mani per tranquillizzarla lei non sembrò affatto calmarsi.
«Ascolta, possiamo tenerla lontana dal pericolo con un piano d'emergenza!» disse e Naomi si ricompose. Si accertò che fosse attenta e le spiegò meglio le sue intenzioni.
Intenzioni che vennero messe in atto circa 2600 anni dopo.


«So dove possiamo trovare Annabeth.»
«Per la miseria, oggi avete intenzione di farmi venire un infarto?!»
Dean lanciò in aria il sacchetto di salatini che aveva intenzione di acquistare e si lasciò Crowley alle spalle. Dopo qualche metro, ci ripensò: Castiel aveva fallito nella ricerca proprio come lui stesso e suo fratello, Crowley no. «Avanti, Crowley, Sam è qui fuori con Cas» disse quasi borbottando e il demone lo seguì fuori dal minimarket.
Raggiunti gli altri due membri del quartetto più strano del mondo, Crowley si mise a sorridere. «So dove trovare la ragazza.»
«Tua figlia» lo corresse Castiel.
«Sì, Annabeth.»
«Tua figlia» ripeté l'angelo.
«Sì. Lei» rispose Crowley irritato. Vide poi la faccia severa degli altri tre, sicuramente – pensò – per non averglielo detto subito. Oppure perché aveva avuto una relazione con un angelo. Oppure per aver combinato un casino. Oppure per tutte e tre le ragioni. «Sono tornato indietro nel tempo per dirle che ci sarebbe stato un piccolo problema qui nel futuro e che Annabeth avrebbe avuto bisogno di un incantesimo per essere protetta. Fortunatamente, conoscevo io stesso l'incantesimo così ora so esattamente dove possiamo trovarla.»
Dean lo fissò senza parlare, ingrandendo così tanto gli occhi da tornare ad essere il ragazzotto di ventisei anni alla ricerca del padre.
«È in mia compagnia» proseguì Crowley. «Ma in un altro mondo.»

 

 


Angolo dell'autrice:
Hi there! :D
E' da un po' che non mi faccio sentire nelle note e mi sembra di avervi trascurati! Vi chiedo umilmente perdono... Io vi voglio tanto bene :')
Anyway, non sono qui solo per scusarmi, ma per dirvi una cosa molto importante! Proprio lunedì scorso ho rivisto la 9x20 con mia madre (sì, segue anche lei la serie, ma solo in italiano xD): Gavin, il figlio di Fergus per chi non ricordasse, è stato "rapito" da Crowley e Abaddon nel 1723, in Scozia. Non vi ricorda nulla? Ebbene sì, ho fatto confusione con le date! Mi spiego: nel Capitolo 2 – Who's that girl?, ho inserito per la prima volta il personaggio di Fergus, il quale andrà in contro alla morte di lì a breve. L'errore sta nel fatto che ho ambientato la morte di Fergus nello stesso anno in cui Gavin è stato catapultato dalla sua epoca alla nostra, e tutto questo perché ho svolto una ricerca sbagliata, un po' frettolosa... Al momento mi sembrava tutto molto sensato, ma ora mi rendo conto che non è poi così tanto sicuro che sia così... Ditemi: secondo voi è giusto? Ho trovato l'informazione su un sito americano e mi sembrava di aver capito giusto... Se avete un'informazione diversa, simile o uguale, vi prego di togliermi il dubbio esistenziale :)
Aggiungo che, nella puntata, non ricordo esattamente la citazione, ma Crowley parla di "291 anni" (dopo la sua morte)... Ho fatto semplicemente 1723+291 e viene fuori 2014, l'anno in cui hanno girato la nona stagione... Quindi la domanda sorge spontanea: ho sbagliato io a trarre conclusioni affrettate o è stato un errore di Kripke?
*si immagina Kripke che la colpisce con un fulmine* non sia mai xD
Heeelp xD


xoxo
Marra <3

   
 
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