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Autore: Simon Kog 95    21/11/2015    3 recensioni
Per questo, Naruto fece qualcosa che prese alla sprovvista Kurama. Quando capì che ormai era prossimo alla morte, il vecchio hokage si inginocchiò davanti al demone, poggiò la fronte sulla sua e gli disse:
"Grazie di tutto, Kurama... la mia vita ha avuto un senso anche perchè c'eri tu assieme a me"
L'orgoglio del demone, stavolta, venne totalmente meno... per la seconda volta nella sua lunga vita, dall'occhio di Kurama scese una lacrima di tristezza.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kurama, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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COSI’ MORI’ IL SETTIMO HOKAGE...

 

Il sole era tramontato e, in cima al monte degli Hokage, un anziano signore, con indosso un kimono bianco e un haori rosso, osservava il suo villaggio. Nonostante avesse i capelli bianchi e la pelle rugosa, i suoi limpidi occhi color del mare ed il suo sorriso sincero dimostravano quanto questi fosse un uomo allegro e simpatico. Ma quello non era un anziano qualsiasi. A Konoha tutti avevano imparato a conoscerlo per le sue grandi gesta e per la sua immensa bontà…

… e pensare che, quando era ancora un ragazzino, ne combinava davvero di tutte i colori!

Erano passati più di sessant'anni da quando si era conclusa quella guerra tanto cruenta, dove erano morti centinaia di migliaia di ninja a causa di una sete di potere e vendetta che per poco non aveva condannato a morte non solo il mondo degli shinobi, ma anche l'intero pianeta. Da quel momento, nonostante fosse stato acclamato come un eroe, Naruto aveva messo sempre più impegno in tutto quello che faceva. Divenne prima Chunin, poi Jonin e maestro del team Konohamaru, che divenne famoso al pari del trio Ino-Shika-Cho.

Alle dimissioni del sesto Hokage, infine, il suo sogno si era realizzato... era diventato Hokage!

E non solo. Si era sposato con Hinata ed aveva avuto due figli meravigliosi come Boruto e Himawari, che erano diventati subito ninja di grandissimo livello.

Gli ultimi anni, purtroppo, erano stati abbastanza difficili per lui. Man mano i suoi figli erano cresciuti e si erano allontanati progressivamente, ed adesso avevano una famiglia tutta loro. Continuavano a volergli bene, ma il non essere potuto rimanere molto vicino a loro, durante la loro infanzia, era uno dei rimpianti più grandi della sua vita.

Lui, sentendo che la sua forza era diminuita, aveva saggiamente deciso di dimettersi e lasciare il ruolo di hokage al suo allievo Konohamaru, che aveva accettato con gioia l'incarico. Questo gli aveva permesso di ritrovare la gioia della sua famiglia, soprattutto con i suoi nipotini a cui tanto piaceva passare il tempo con lui…

… il dolore peggiore, però l’aveva provato quando l'amore della sua vita venne a mancare...

Si era ammalata nel giro di poco tempo. Una malattia del cuore, che nessun medico era stato in grado di curare. Tanti ninja sopravvissuti alla guerra erano morti di quel virus che aveva attaccato i loro cuori già spossati e deboli. Naruto vedeva sua moglie soffrire sempre di più, e nel giro di un mese la donna venne ricoverata d'urgenza all'ospedale di Konoha a causa di un attacco cardiaco.

Aveva atteso per ore... aveva pregato assieme ai suoi figli... ma non era servito a niente.

Quello era stato lo shock più grande della sua vita...

… vedere uscire Sakura e Ino in lacrime dalla sala operatoria...

… sentire che Hinata non era sopravvissuta all'intervento…

… che Hinata era morta!

Era passato un anno, da allora, e Naruto, in cuor suo, sentiva che era giunta la sua ora. Anche il suo cuore aveva cominciato a fare pazzie. La prima volta era capitato durante uno dei tanti combattimenti "amichevoli" contro Sasuke, il suo migliore amico. In quell’occasione, era stato l’Uchiha a salvarlo in tempo. Altre volte aveva rischiato di andare all'altro mondo, ma l'intervento dei suoi figli e dei suoi amici lo avevano allontanato dalle braccia della morte.

Il figlio di Minato ripensò con molta nostalgia alla sua gioventù. Ripensò a quando "seguiva" le lezioni del maestro Iruka, alla prima prova del maestro Kakashi (qui il vecchio ninja si toccò il didietro ricordando quanto accaduto), alla sua prima missione contro Zabuza dei sette spadaccini della Nebbia, gli esami Chunin, la lotta contro Orochimaru e Kabuto a fianco dell'eremita dei rospi e la vecchia Tsunade, i combattimenti contro l'Akatsuki, la Quarta Grande Guerra Ninja, Sasuke...

… e poi il suo primo bacio con Hinata, il suo matrimonio, la nascita di Boruto e Himawari, quella dei suoi nipotini Shinichi e Ai, e tante altre esperienze che lo avevano segnato, facendolo diventare l'uomo che era.

Quella sera, per la prima volta, dopo un anno, Naruto aveva sorriso. Forse era la consapevolezza che, di lì a poco, avrebbe rivisto sua moglie Hinata, i suoi genitori, il maestro Jiraya e Tsunade, il maestro Kakashi e Obito, suo suocero Neji e tanti altri...

… sentiva di non appartenere più a quel mondo, ed era vero.

Il mondo ninja non aveva più bisogno di lui, Naruto aveva dato tutto quello che poteva dare, anima e corpo, e adesso non aspettava altro che venisse la morte a portarselo via...

"Hai già cambiato idea?"

Il vecchio sghignazzò divertito. Aveva fatto aspettare abbastanza il suo demone!

"Quanto sei impaziente, Kurama! Non sono immortale come te, voglio godermi questi ultimi momenti di vita!"

"Stai cambiando idea..."

"NO AFFATTO!"

"Allora annulla il mio sigillo e fammi uscire!" esclamò con insistenza il demone "Non ce la faccio più a stare dentro il tuo stomaco!"

Il vecchio, con uno sguardo imbronciato, molto simile a quelli che faceva in giovane età, rilasciò il sigillo che imprigionava la volpe dentro di lui. Una nuvola di fumo apparve accanto al vecchio hokage, rivelando una forma ridotta della volpe a nove code. Era in grado di far uscire il demone quando e come voleva senza rischiare, come capitava ai precedenti Jiinjurichi, di morire. Questo grazie alla profonda fiducia che ormai aveva in Kurama.

"Ti ho accontentato!" esclamò stizzito Naruto, voltandosi dall'altra parte facendo il finto offeso "Come ti ho promesso alla fine della guerra, quando sarei morto ti avrei liberato!"

"Ed era pure ora!" rispose Kurama, arrabbiato "Ci hai messo ben settantasei anni per crepare... MOCCIOSO!"

"MI SONO VOLUTO FARE UNA VITA, SACCO DI PULCI!"

I due si guardarono negli occhi, digrignando i denti furibondi...

… poi scoppiarono a ridere divertiti.

Nonostante la presenza del demone dentro di se gli avesse fatto passare un'infanzia d'inferno, Kurama era diventato una parte essenziale di lui…

… e la volpe, anche se nella sua vita era stata sempre orgogliosa, non poteva in quel momento non mostrare gli occhi lucidi.

In fondo, il figlio di Minato Namikaze era l'unica persona con la quale il demone aveva legato in tutta la sua vita.

Per questo, Naruto fece qualcosa che prese alla sprovvista Kurama. Quando capì che ormai era prossimo alla morte, il vecchio hokage si inginocchiò davanti al demone, poggiò la fronte sulla sua e gli disse.

"Grazie di tutto, Kurama... la mia vita ha avuto un senso anche perchè c'eri tu assieme a me…"

L'orgoglio del demone, stavolta, venne totalmente meno...

… per la seconda volta nella sua lunga vita, dall'occhio di Kurama scese una lacrima di tristezza.

Passò ancora qualche secondo...

Poi la volpe sentì la testa dell'ex jiinjurichi scivolargli via, ed il corpo senza vita del vecchio ninja gli si accasciò accanto, con naturalezza.

 

 

Così morì Naruto Uzumaki, colui che aveva portato la pace nel mondo degli shinobi, figlio del quarto Hokage e della jiinjurichi Kushina Uzumaki, allievo dei ninja leggendari Jiraya e Kakashi, compagno di squadra di Sakura Haruno e Sasuke Uchiha, marito di Hinata Hyuga, padre di Boruto e Himawari e nonno di Shinichi e Ai...

… così morì Naruto Uzumaki, il jiinjurichi della Volpe a Nove Code, che aveva il sogno di diventare Hokage e di essere accettato dal suo villaggio...

… così morì il settimo Hokage, con il sorriso sul volto di chi era riuscito a realizzare il suo desiderio!

 

THE END

 

Quello che state per leggere adesso è un aggiornamento del 7/11/2018.

Questa è la mia prima pubblicazione su questo sito. Ho deciso di farla su Naruto perché è l’Anime/Manga che mi ha insegnato più valori tra tutti quelli che ho visto e/o letto.

La crescita di Naruto, a mio parere, è quella che più di tutte mi ha spronato, lo ammetto, a dare sempre il meglio di me in tutto ciò che faccio, e dopo tantissimo tempo questo personaggio continua ad essere un grande esempio per me.

Spero che questo mio personale finale di Naruto sia di vostro gradimento, e di essere riuscito a trasmettere il mio messaggio… anche davanti a tante difficoltà, che siano familiari o esterne alla tua persona, l’importante è non mollare mai, ed alla fine i risultati si otterranno sempre.

Anche dopo più di tre anni che ritorno su questa storia per delle correzioni grammaticali o di forma, io continuo ad amare la storia di Naruto Uzumaki, perché se sto diventando l’uomo che ho sempre voluto… se sono riuscito ad andare avanti con le pubblicazioni, è anche merito suo.

 

Ringrazio con tutto il cuore coloro che mi hanno recensito (invitando, chi lo desidera, a scriverne una con le sensazioni che avete provato, belle o brutte che siano) ed anche coloro che hanno già letto queste poche righe di testo.

Vi lascio con queste righe di Papa Giovanni XXIII, e vi auguro di raggiungere i vostri sogni, esattamente come è riuscito Naruto!

“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare”

   
 
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