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Autore: HatoKosui    22/11/2015    2 recensioni
Ame e Aoi sono due sorelle che si strasferiscono alla Iwatobi in un periodo inusuale, quasi alla fine della scuola. Hanno un passato strano, la più grande è chiusa in se stessa, la sorella minore, Aoi, dal canto suo si sente sola, persa in situazioni più dolorore di quanto sembri. Conoscono il vicino di casa Makoto e i ragazzi della Iwatobi, ma Ame sembra provare orrore e fastidio per tutto quel che riguarda l'acqua tanto da sopportarne a malapena la vista... Aoi cerca di aiutarla chiedendo aiuto a Rin, conosciuto da poco, ma nessuno si aspetta un'altro disastro imminente: il male non viene mai da solo!
[Storia senza pretese, che avevo scritto un anno fa e che ho publicato ora perchè mi hanno letteralmente pregato... Nonostante tutto ci tengo particolarmente a sentire le vostre opinioni, e spero con tutto il cuore che piaccia (anche perchè i ragazzi meritano eh u.u)!]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Nuovo personaggio, Rin Matsuoka, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 8: E si ricomincia!

 

 

 

Quando Aoi finì di parlare Haru era piuttosto sorpreso e stranamente la cosa era leggibile sul suo volto, ma la ragazza l'aveva calcolato. Così sorrise, fissando l'acqua immobile della piscina.

<< Capisci? >> Disse, sconsolata << Io voglio che lei torni a nuotare... io mi sentirei in colpa se non fosse così >>

Aoi non era molto aperta di solito, ma parlava. Eppure quella volta stava dicendo delle cose davvero personali. E non sapeva il perché, ma sentiva di volerle dire.

Haru la fissava in silenzio.

<< Io non so se funzionerà. >> Proferì in fine ed Aoi gli rivolse i suoi occhi preoccupati << Ma... posso provare qualcosa. >>

La ragazza per un attimo rimase basita, forse perchè non ci sperava davvero in una risposta affermativa, ma poi il suo volto si illuminò e sorrise, davvero contenta, abbracciando di slancio Haru.

<< Oh, grazie Haru, grazie! >>

Il ragazzo rimase completamente paralizzato e teso sotto il calore della giovane e biascicò qualcosa come “Di nulla” guardando altrove.

Aoi, con le gote un po' arrossate per la grande gioia, si alzò subito in piedi, prese le sue cose e fece per andarsene.

<< Allora domani farò in modo di portartela dopo il vostro allenamento! Grazie mille ancora! >>

E salutando con la mano prese il corridoio, uscendo.

“è meraviglioso... così abbiamo ancora una possibilità! Ce la possiamo fare... e così domani potrò anche andare lì. Spero che Ame mi dia retta. Altrimenti posso sempre imbavagliarla e trascinarcela, non c'è proble-”

I suoi pensieri si interruppero poiché la giovane aveva avvertito un rumore proprio vicino a se, nel corridoio dopo l'entrata in piscina. Un'ombra si era mossa velocemente, tanto che le era sembrato di averla immaginata.

Rimase ferma a guardarsi intorno, come per aspettare di veder qualcuno comparire da dietro quell'angolo, ma non si fece avanti nessuno.

“Che strano... l'avrò immaginato”

Pensò e prese la strada opposta.

 

°°°

 

Ame tornò per prima a casa sua, ma il tragitto fu estenuante. Pensò a qualsiasi cosa, qualsiasi pensiero le provocava angoscia... avrebbe anche potuto pensare alla cena di quella sera che si sarebbe sentita così triste da mettersi a piangere.

Dopo il suo racconto, doveva ammetterlo, i ragazzi erano stati molto particolari nelle loro reazioni.

E doveva ammettere che sentire la storia di Makoto, l'aveva shoccata. Makoto le si era rivolto con quello sguardo inusuale, serio, e le aveva raccontato della sua paura, di quello che era successo quella volta in spiaggia, di come Haru l'avesse salvato.

“Accidenti, avrei voluto anche io qualcuno come Haru quel giorno...”

Pensò, mentre si accingeva a cambiarsi i vestiti. Haru doveva davvero essere una brava persona e Ame si stava convincendo sempre di più che quel gruppo era davvero speciale. Solo che costava ammetterlo a se stessa. Poco dopo che si infilò la maglia azzurra che usava per casa, sentì la porta aprirsi.

<< Aoi... >> Disse, raggiungendo l'atrio dove c'era la sorella. << Bentornata >>

Aoi la guardò quasi imbambolata, non aspettandosi il suo ritorno e poi la saltò al collo.

<< Oh, Ame! Grazie a Dio sei tornata da me... scusami per quella volta, meno male che sei qui! >>

Ame abbracciò sempre molto piano la sorella, sorridendo di poco, sotto i baffi.

<< Senza di me questa casa finirebbe per diventare un circo. >>

Aoi la guardò, interrompendo l'abbraccio. << Si, invece quando ci sei tu assomiglia più alla casa degli orrori! >>
<< Ehi, ha comunque più stile del circo. >>

Entrambe scoppiarono a ridere e Aoi entrò in sala.

<< Ame >> Disse, d'un tratto, fissando la sorella << Vorrei parlarti di una cosa. Potresti sederti? >>

La ragazza annuì ed entrambe si sedettero una davanti all'altra.

<< Anche io devo dirti una cosa. >>

<< Bene, allora ti ascolto. >>

 

°°°

 

 

Il giorno dopo, verso le sei di pomeriggio, Ame aveva il cuore letteralmente in gola. Aveva parlato con la sorella ed aveva accettato di provare qualcosa con Haru, ma non si era sentita così sicura. E in quel momento, dentro lo spogliatoio, con il costume indosso, sentiva il cuore batterle a duemila e la bocca secca.

“Dopo tutte quelle figuracce che ho fatto, come farò... e tutto questo disturbo che gli sto arrecando... NO. Ame, l'hai promesso, ora devi farlo per forza”

Entrò con una lentezza tale che ci mise il doppio del tempo per fare quattro scalini. Davanti a se, stranamente, non trovò nessuno, ma solo Haru che galleggiava a stella marina sull'acqua, con gli occhi chiusi e l'aria tranquilla.

Come la prima volta che lo vide in acqua, il suo cuore perse qualche battito e la sua anima si ritrovò a pensare a quanto fosse perfetto in quello scenario.

Rimase in silenzio, osservandolo, finché fu lui ad accorgersi di lei ed a tirarsi in piedi.

<< Ah, sei qui >> Disse solamente, ma era chiaro che non l'aveva sentita arrivare. Ame, un po' in difficoltà biascicò qualche parola a basso tono di voce.

<< Si, sono un po' in ritardo >> E d'istinto cercò di coprirsi con me mani. Era un bel po' di tempo che non indossava un costume, probabilmente neanche le stava più bene. Il suo fisico asciutto era eprfeto in quelle vesti, ma la sua poca considerazione di se la rese d'un tratto timida.

Haru camminò nell'acqua e si avvicinò al bordo. Lei lo seguì, senza che i loro occhi si incontrassero.

<< Vuoi iniziare con i fondamentali teorici o... >>

Ame lo bloccò subito, vedendo che stava uscendo dall'acqua.

<< No, no! Io... so i fondamentali teorici >> disse, anche se non aveva mai usato quella parola per riferirsi al nuoto <>

Haru la guardò, mentre lei fissava un punto indefinito del pavimento alla destra. << Non è una rottura. >>

Ame gli rivolse un'occhiata di traverso, timidamente, per poi fare qualche passo avanti, verso il bordo, piano piano. Haru la guardava avvicinarsi.

<< E... ti ringrazio per avermi tirata via, qualche giorno fa, quando stavo affogando >>

“Ok, con questo dovrei aver detto tutto quello che dovevo... mi sento così tesa, maledizione. Se solo ci fosse qualcun altro al suo posto...”

Haru le fece segno di abbassarsi e di sedersi, senza dire nulla. Ame si sedette, lentamente e attentamente e quando fece per mettere i piedi in acqua tentennò, ma Haru aiutò le sue ambe a scendere e le immerse fino a sotto il ginocchio.

Il ragazzo sentì quel brivido che scosse tutto il corpo di Ame.

<< Sei troppo tesa >> Disse e lei lo guardò.

<< Lo so, ma è difficile... >>

<< Lo so. Puoi iniziare con il bagnarti un po', per prendere.... confidenza. >> haru non era sicuro di quello che cercava di fare, ma aveva chiesto aiuto a Makoto e persino a Rin, così, fidandosi dei loro consigli, ci stava andando piano.

Ame si portò un po' di acqua al corpo, respirando profondamente ad ogni contatto. Forse però quell'ansia che sentiva era dovuta alla sensazione di imbarazzo dovuta a lui. Ne era quasi certa.

<< Ok, ora prova ad entrare. >> Ame lo fissò, seria e poi guardò la piscina, che le sembrava fin troppo alta.

<< A-ah, n-no. Quanto è alta l'acqua? >>

Haru guardò la piscina << Non è molto alta. Dipende dalla tua altezza. >>

<< I-io sono 165 centimetri. >>

<< Dovresti toccare per un pelo.>>

L'ansia si impadronì di colpo del cuore di Ame. << Cosa?! >>

<< Ti terrò io. >> SI affrettò a dire Haru, rendendosi conto della difficoltà, ma rimanendo atono nelle sue parole e perciò non molto convincente. I loro sguardi si incontrarono.

<< Mi terrai tu? >> Ripeté la bionda.

Lui annuì al vento, guardandola atono. Ame allora cercò di calmarsi, prendendo un bel respiro profondo.

<< Oook. Va bene, io... ci provo. >>

“Ti prego Kami-sama, fa che non succeda nulla... Dai, Ame, pensa positivo. Non pensare all'acqua, ma pensa a...”

Mentre cercava di convincere se stessa, Haru le prese inavvertitamente i fianchi, alzandola dalla sua postazione e tirandola in acqua. Il suo corpo di irrigidì di colpo, le sue mani strinsero i polsi del moro e i suoi occhi si spalancarono, spaventati.

<< A... ah, aspetta, aspetta, non mi lasciare... >> Le sue parole suonarono come una supplica, che fu ascoltata da Haru, che non le lasciò i fianchi, ma che si rese conto del fatto che non toccava benissimo il fondo.

<< Tranquilla >> Provò a dire, ma quello che ricevette in risposta fu uno spostamento di una delle mani della ragazza sulla sua spalla. Lei fissava così distaccata l'acqua, la temeva.

<< Ame, non respingerla. >> La bionda lo guardò di scatto << La stai respingendo, così. Dei tranquillizzarti, non ti farà ancora del male se tu non la respingi. >>

Ame era tesa, imbarazzata, quasi si vergognava, ma sapeva che doveva fare per forza qualche passo avanti. L'aveva promesso alla sorella e tutti le stavano accanto per sorreggerla, quindi non poteva tirarsi indietro.

<< Haru... Haru non lasciarmi, io non so come accoglierla >> Disse, piano e d'istinto.

“M...ma che sto dicendo?! Oddio, che imbarazzo!”

Haru l'abbassò pianissimo verso l'acqua, immergendola fino a sotto il seno, sentendo come mano mano che l'immergeva la sua presa diventava più forte.

<< Guarda me, lascia stare la razionalità >>

Disse, allora, provando a distrarla. Lei lo guardò.

<< C-ci sono, ti sto guardando! >>

Ame si meravigliò di pensare, in momento come quello, a quanto quegli occhi fossero spettacolari. Le piacevano molto, erano così splendenti e tranquilli.

Sentì piano i suoi muscoli rilassarsi, anche se non del tutto. Haru la teneva ferma, poco lontano da se, avvertendo un certo imbarazzo.

<< Brava >> Disse, vedendo come riusciva anche a controllarsi.

<< Nanase-san, posso chiamarti Haru...? Prima l'ho fatto per sbaglio... >>

Il moro la fissò sorpreso, era la seconda persona che glielo chiedeva in de giorni. Però era diversa dalla sorella Aoi, con lei Haru fece fatica a controllare il battito cardiaco.

Annuì ed Ame sorrise in modo tirato, portando anche l'altra mano ad appoggiarsi alle spalle del moro.

Quest'ultimo le lasciò piano un fianco, portando la sua mano via, ma lei sembrò irrigidirsi di colpo ancora, quindi la rimise piano sulla vita, poco più su di dov'era prima. E lo stesso fece con l'altra.

<< Ame, cerca di trovare il tuo spazio, puoi farlo. Cerca di muovere le gambe, di bagnare la testa >>

Ame iniziò a muoversi impacciatamene, ma non mi la testa dentro l'acqua. Haru tolse una mano.

<< Puoi tenerti a me, ora toglierò l'altra >>

Ame annuì, deglutendo.

“ce la posso fare” Si disse. E muovendo le gambe notò come riusciva a ricordare quei momenti felici in cui nell'acqua si divertiva. Ed il suo corpo seguì la sua mente, rilassandosi di molto.

Gli occhi di Haru brillarono nel vederla fare quel tipo di progresso ed entrambi si fissarono piuttosto contenti.

 

°°°

 

Aoi aveva colto la palla al balzo per prendersi il pomeriggio libero e andare a trovare il padre in ospedale. Ora, si sarebbe dovuta fare ben quattro ore di viaggio, si all'andata che al ritorno con il pullman, ma ammesso che fosse tornata di sera tardi l'indomani non ci sarebbe stata scuola a causa di un giorno di ferie dovuto ad uno sciopero forse degli insegnanti.

Insomma, era un'opportunità unica. Dopo scuola era passata a prendere le sue cose a casa con Ame, poi l'aveva salutata e si era incamminata per le stradine di paese. Si sentiva felice per Ame, ma piuttosto triste per la visita che stava andando a fare.

“è passato del tempo. Il mio caro papà, chissà come sta...”

Pensò, attraversando i cortili. Arrivò alla fermata dell'autobus e si infilò le cuffiette nelle orecchie, iniziando a sentire un po' di Radio, visto che la musica l'avrebbe resa malinconica. Fissava così assorta davanti a se che non si rese conto del ragazzo che gli si appostò accanto,in silenzio.

Dopo un po' il giovane le diede un buffetto sulla spalla e lei si girò di colpo, togliendosi le cuffie con un gesto veloce.

<< Ma che... Ah! Rin-san! >>

Disse quasi sconcertata, nel vederlo lì. Era vestito con una canotta nera, dei pantaloni stretti grigi, una giacchetto nero e arancio e delle converse dello stesso modello. E naturalmente indossava un cappello nero che gli copriva dal sole gli occhi rossi.

<< Yo >> La salutò, con un gesto secco della mano. Lei rimase ferma a guardarlo e sorride in modo imbarazzato.

<< Che ci fai qui? Vai da qualche parte? >>

Lui scrollò le spalle, quasi annoiato.

<< Vado all'ospedale per prendere delle ricette per mia sorella. >>

<< Gou sta male? >>

<< Non penso, ma sembrava urgente. >>

Aoi annuì, ed entrambi guardarono la strada. << E tu? Vai da qualche parte? >> Provò a chiedere Rin guardandola di striscio, beandosi della vista di quel profilo perfetto e femminile.

<< Vado in ospedale a trovare un parente. >>

<< Perfetto. >>

Aoi ridacchiò sommessamente, portando una mano a coprirle la bocca e Rin allora la osservò con le sopracciglia aggrottate.

<< Perchè ridi? >>

<< Nulla, nulla. >> Lei lo fissò chiaramente più raggiante di prima, con il sole riflesso negli occhi chiari che lo scrutavano dalla loro postazione. << Sono solo contenta di avere qualcuno con cui parlare per le prossime quattro ore! >>

Rin si girò leggermente imbarazzato toccandosi la testa.

<< Capisco >>

 

 

-Note Autrice

 

Salve a tutti!

Come va?

Chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto problemi con il pc ed ho dovuto comprarlo nuovo. Spero che il capitolo sia piaciuto e che la storia stia continuando per il verso giusto!

Al prossimo capitolo!

Grazie a tutti voi :*

 

 

-HK

  
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