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Autore: eleCorti    22/11/2015    1 recensioni
Sequel della mia storia "Viaggio nel tempo". Sono passati dieci anni da quando Bardack è approdato nel futuro ed ha incontrato suo figlio, ma gli manca qualcosa: il suo popolo. Venuto a conoscenza dell'esistenza delle sfere del drago, chiederà a Shenron di resuscitare i sayan, ma avrà fatto bene? Che cosa accadrà a Bardack? E Goku e gli altri come la prenderanno? Che cosa succederà alla Terra?
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Goku, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vedendo il nemico aumentare la propria immensa aurea, i due sayan si erano entrambi trasformati in super sayan, aspettando che Broly si facesse avanti.
Il mostro leggendario, infatti, non aspettò nemmeno un secondo e, subito dopo aver dato sfogo alla sua ira, si avventò contro i due cercando di colpirli in contemporanea; per fortuna i due sayan si scansarono all’ultimo minuto.
Broly, però, essendo veloce, prese Vegeta per la testa e lo scaraventò contro una roccia, riducendola in frantumi, mentre l’altro nemico cercava di colpirlo da dietro all’altezza del collo, senza alcun esito.
Il super sayan leggendario, infatti, non aveva avvertito il benché minimo dolore e, dopo aver girato la testa verso il moro, lo buttò sul terreno incenerito colpendolo in pieno volto e facendogli fuoriuscire un rivolo di sangue.
Non finì qui il suo attacco: senza nemmeno dare il tempo al povero Goku di rialzarsi, si avventò su di lui, colpendolo con il gomito in pieno addome, facendogli sputare altro sangue.
Ma la sua crudeltà andava ben oltre: fece più pressione sull’addome del sayan, facendolo urlare dal dolore.
Le grida del povero Goku riecheggiavano in quella foresta di cenere, nessuno lo poteva sentire, o meglio nessuno tranne una persona: Vegeta, ripresosi dall’urto, si ritrasformò in super sayan, e si diresse verso i due iracondo.
Se c’era una cosa che detestava, era che un nemico facesse del male a Kakaroth, poiché solo lui poteva farlo.
“Kakaroth è mio!” gridò, per poi colpire con un pugno il super sayan leggendario.
Il mostro rise malvagiamente, sicuramente pensava che cosa potesse fare un moscerino come Vegeta contro un colosso come lui.
Si girò e colpì anche il principe in pieno addome, per poi spedirlo con un calcio contro un’altra roccia, riducendola in mille pezzi.
Goku, nel frattempo, da dietro si preparò a lanciare la sua kamehameha contro il super sayan leggendario.
Purtroppo la sua idea non ebbe successo: sebbene il colpo avesse colpito in pieno il suo bersaglio, quest’ultimo ne rimase indenne.
Il sayan non se ne stupì: si ricordava ancora che parecchi anni fa, quello stesso colpo non aveva avuto effetto.
Broly, allora, gli lanciò contro il suo colpo, spedendo il nemico al suolo esanime.
Non aveva il lume della ragione, ma sapeva che la vittoria era sua: era troppo potente.
 
 
 
 
 
 
 
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Tutti e tre non spiccicarono parola mentre volavano, poiché erano preoccupati di dover affrontare un avversario come Broly, perché ancora nelle loro menti era impresso il doloroso ricordo di quella lontana battaglia, che avevano affrontato su un altro pianeta.
Ma non potevano permettere che un essere mostruoso come Broly potesse distruggere la Terra e suoi abitanti, perché era loro dovere proteggere il mondo, per questo si stavano dirigendo verso una morte certa.
Speravano tanto che in quel luogo ci fossero già Goku e Vegeta, poiché solo con loro avrebbero avuto una fievole speranza di vincere contro il temibile super sayan leggendario.
“Forza, sbrighiamoci! Non dobbiamo perdere tempo!” esclamò Piccolo, aumentando la velocità.
I due terrestri, d’accordo con il loro amico dalla pelle verde, aumentarono l’andatura, seguendo il namecciano.
 
 
 
 
 
 
 
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Bardack era preoccupato: aveva paura che potesse succedere qualcosa a suo figlio, anche perché non riusciva a percepire bene la sua aurea.
Si domandò chi fosse questo nemico così potente da tener testa a suo figlio, il più forte, insieme al principe, tra i sayan.
Non osò nemmeno immaginarlo, poiché mai aveva sentito parlare di un sayan così forte.
Salvo che non fosse il super sayan leggendario, si disse. Scacciò, però, quest’assurdo pensiero, poiché sapeva benissimo che era Kakaroth a essere il super sayan leggendario, o almeno lo credeva lui, visto che il figlio non aveva mai smentito questa sua ipotesi.
“Bardack tutto apposto?” domandò sua moglie, notando la preoccupazione del sayan.
“Sì, è solo che non riesco a percepire bene l’aurea di Kakaroth” confessò, sapendo di non poter mentire all’amata.
“Speriamo non gli sia successo niente! Sbrighiamoci ti prego!” esclamò, preoccupata per le sorti di suo figlio.
Senza pensarci aumentarono la velocità, seguiti dai loro compagni di squadra.
 
 
 
 
 
 
 
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Ormai erano quasi giunti da Broly e la prova era che davanti a loro si ergeva un cumulo di cadaveri inceneriti.
Non riuscivano a guardare quel macabro spettacolo, poiché non potevano credere che potesse esistere un essere così crudele, da uccidere i propri simili.
Goten e Trunks chiusero gli occhi, in quanto non avevano mai visto una scena simile e sebbene avessero visto morti da un età tenera, non ebbero il coraggio di guardare.
Gohan aveva gli occhi aperti, ma il suo sguardo era ricolmo di tristezza e amarezza: sebbene avesse da sempre odiato i sayan, gli dispiaceva vederli in quello stato.
“Queste sono le auree di papà e Vegeta!” esclamò il più grande.
I due ragazzi annuirono, come segno che anche loro le avevano percepite.
“Sbrighiamoci sono in pericolo!” ringhiò il moro, aumentando la velocità, seguito dai due amici.
 
 
 
 
 
 
 
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Goku e Vegeta si erano nascosti dietro un vasto cespuglio al riparo dalla cieca furia di Broly, cercando di escogitare un piano.
In realtà Goku aveva un piano, e anche se sapeva che al suo amico non sarebbe piaciuta l’idea, decise comunque di esporla.
“Vegeta non ci resta che fare la fusione. È l’unico modo” disse il moro, con un tono calmo.
“Non se ne parla nemmeno!” esclamò il principe, girandosi di scatto verso l’amico, con un'aria molto contrariata.
“Lo so che non vuoi fare la danza, ma è l’unico modo! Lo sai che non abbiamo speranza!” tuonò il moro, cercando di convincere l’amico.
Il sayan sbuffò: sapeva che era inutile contestare, poiché la fusione si sarebbe fatta.
“D’accordo” asserì, sempre con il tono contrariato.
Uscirono allo scoperto, cogliendo di sorpresa il super sayan leggendario, e oltrepassandolo con la super velocità e mettendosi in posizione, pronti per effettuare i passi della fusione.
Broly, però, non li diede tempo di muovere un passo, poiché si avventò contro Goku spedendolo al suolo.
Fecero molti tentativi, tutti ovviamente falliti, a causa della furia del mostro, che non permetteva loro di effettuare la fusione.
Stavano per perdere la speranza, quando il super sayan leggendario fu colpito da dietro da tre persone: erano Gohan, Goten e Trunks, venuti in soccorso dei loro padri.
“Papà mentre noi lo teniamo impegnato voi fate la fusione!” riuscì a gridare il più grande, prima di essere colpito violentemente dal mostro.
Il sayan cresciuto sulla Terra annuì, per poi mettersi in posizione con le braccia tese, iniziando la buffa, a parere di Vegeta, danza della fusione.
Ciò che nacque fu un guerriero per metà Goku e per l’altra metà Vegeta, di nome Gogeta; era lui l’avversario di Broly.
Il super sayan leggendario, avvertendo l’immensa aurea, lasciò cadere al suolo il povero Goten, vittima delle sue torture, avventandosi contro il misterioso nemico.
Gogeta fece lo stesso: si scagliò contro il mostro, cercando di sferrargli un pugno.
Entrambi i loro pugni si scontrarono in una prova di forza; Gogeta cedette e fu scaraventato via.
Si riprese subito, come se non avesse subito alcun danno. In effetti, non aveva nessun danno fisico, nemmeno un graffio.
Si preparò a scagliare il suo attacco più potente: il frantumatore polverizzante.
L’enorme sfera color arcobaleno si diresse contro Broly, colpendolo in pieno.
Il mostro cercò di respingerla, ma l’attacco era molto potente e lo travolse facendolo esplodere in mille pezzi.
Ce l’avevano fatta, la loro missione era compiuta: tutti i sayan erano stati sterminati, ed ora potevano usare le sfere del drago per riparare i danni creati da quella cruenta guerra.
Gogeta sciolse la fusione e fecero la loro comparsa Goku e Vegeta con un sorriso dipinto sui loro volti, poiché avevano vinto.
I loro figli li raggiunsero e si congratularono con loro.
“è merito vostro. Se non foste arrivati, io e Vegeta non saremmo mai riusciti a fare la fusione” ammise Goku.
Li raggiunsero anche Piccolo e tutti gli altri, e Bardack ne approfittò per scusarsi con tutti e non solo con suo figlio per aver commesso quella sciocchezza che poteva esserli fatale.
“Tranquillo papà!” lo rassicurò Goku, sorridendogli.
“E quelli chi sono?” domandò, notando i tre dietro i suoi genitori.
“Sono i miei compagni di squadra. Sono dalla nostra parte” spiegò Bardack.
“Non so dove metterli! Chichi mi ammazzerà!” esclamò, pensando alla moglie furibonda nel vedere altri sayan in casa sua.
“Non ti preoccupare Kakaroth li terrò io con me. Sono sicuro che Bulma non si arrabbierà quanto tua moglie” propose il principe.
“Grazie Vegeta sei un amico” lo ringraziò il moro con un sorriso sincero.
Lasciarono quell’arida zona e andarono alla ricerca delle sette sfere del drago per esprimere il loro desiderio.
Ci impiegarono, ovviamente mezza giornata nel trovare i magici oggetti, e una volta riuniti non esitarono nell’invocare il drago Shenron.
“Shenron ti prego resuscita tutti i terrestri uccisi dai sayan” chiesero, stando attenti a usare le giuste parole, poiché se avessero sbagliato c’era il pericolo di riportare in vita quasi l’intera razza, poiché sterminata da Broly.
“Sarà fatto” disse il drago con la sua possente voce.
I suoi occhi rossi s’illuminarono e il suo desidero si avverrò: tutte le vittime tornarono in vita, cancellando lo spargimento di sangue effettuato dai sayan.
Poi il drago sparì e le sfere si sparpagliarono per il globo.
Anche questa minaccia era stata sventata e ora finalmente potevano godersi la pace e soprattutto Bardack avrebbe potuto stare con sua moglie e i suoi amici. 
   
 
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