The Ultimate
Catastrophes 4 The GazettE
Kai & Thunder - Perfection
10 marzo 2011
Thunder
Kai era una scossa.
Da quando aveva trovato quel test, non c’era stato modo di tenerlo
lontano da lei… figurarsi chiuderlo fuori da quel bagno.
Risultato: stavano entrambi a fissare quel pezzettino di carta,
plastica e Amaterasu sola sapeva cos’altro di chimico.
«Itoshii, ma non sarebbe meglio andare da un medico?»
«Se il risultato è positivo vado dal medico.»
«E se il risultato è negativo e sbaglia?»
«Sapevo che non dovevo dirtelo fino a quando non…»
«Ti sto infastidendo?» chiese terrorizzato suo marito.
«Ma no! E’ che odio vederti così agitato.»
«Itoshii?»
«Dimmi.»
«Perché ti stai accarezzando la pancia?»
Bloccò la mano che senza permesso stava effettivamente massaggiando il
suo stomaco e la sua pancia.
Oh haha… avevi ragione. Senti la vita
dentro di te. Io so di essere incinta.
«Ero soprappensiero.»
«Dimmi la verità Reiko: tu sai di essere incinta.»
Si voltò verso di lui, la stava fissando con una delle sue espressioni incenerisci il mondo e vai.
«Non voglio illuderti itoshii…» lo supplicò quasi.
La abbracciò quasi con cautela, «Non mi illuderai e meno che mai mi deluderai itoshii… se non lo sei
stavolta… riproviamo» concluse malizioso.
Scoppiò a ridere e lo baciò. «Aishiteru…» soffiò sulle sue labbra.
«Aishiteru…» rispose Kai guardandola negli occhi.
Tornarono a baciarsi.
Quando si staccò da lui l’occhio le cascò su quel gingillo e il fiato
le si bloccò nei polmoni.
Kai seguì il suo sguardo.
«Significa che…?» cominciò con voce rotta.
«Significa che diventerai chichi.»
Kai affondò il viso sul suo collo sollevandola da terra, «Arigatou.
Arigatou itoshii hito. Quando penso che non puoi rendermi più felice di quello
che sono, puntualmente mi smentisci.»
Sentì le sue lacrime bagnarle l’incavo del collo.
Lo strinse forte, «Spero che assomigli a te, Yutaka.»
雷 ð 雷 ð 雷 ð 雷 ð 雷 ð 雷
Kai
Dopo il primo pianto per il figlio o figlia in arrivo, sua moglie prese
in mano la situazione come era solita fare e buttarono giù un elenco di persone
che dovevano saperlo da loro.
Salvo poi ricordarsi che, prima di dare l’allarme generale al mondo
intero, era il caso di andare dal medico.
Quindi, in pratica, sua moglie avrebbe avvisato solo le sue ane.
Come attratto da una forza invisibile, il suo sguardo si posava sul
ventre di Thunder.
Era piatto come al solito.
«Di quanto sarai?» chiese.
«Non lo so itoshii. Per questo ci vuole un medico. Devo avere la
conferma medica.»
«Hai il tuo ginecologo?»
Il pensiero che potesse essere un uomo un po’ lo infastidì, ma stoicamente
ci passò sopra… o per lo meno si sforzò di farlo.
«Io e le mie ane andiamo tutte dalla stessa ginecologa.»
Donna? Amaterasu, arigatou.
«Chiamala e fissa subito un appuntamento!» saltò in piedi «Ti prendo il
telefono!»
«Prendimi anche la borsa kudasai! Ho il numero nell’organizer!» gli
gridò dietro mentre usciva di corsa dal salone.
«Ok!» la tranquillizzò.
Divento chichi… chichi… io e Thunder
avremo un bambino…
Oh Dei… la perfezione esiste.
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NOTE:
Ecco qui, questo è l’ultimo capitolo che avevo in mente, sono mesi che
aspetto di aggiungere altro.
Stasera ho capito che non c’è altro da aggiungere.
Grazie a chi mi ha seguita in questo viaggio.
Alla prossima!