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Autore: Natsu_Fire    23/11/2015    3 recensioni
Tutto ha inizio dall'accettare una missione. Natsu e Lucy, proprio quando stanno cercando di fare chiarezza dei loro sentimenti, si ritrovano lontani e in pericolo. Cosa si nasconde dietro Gomakashi?
°°°
Dal testo:
"Era tutto così stranamente silenzioso per noi due. Era la prima volta che affrontavamo una missione da soli, e il fatto che Natsu avesse scelto di nuovo me come compagna di team mi faceva sentire..felice, importante, forte."
°°°
Spero diate un'occhiata - con le introduzioni non sono brava! XD
Buona lettura! E ricordate gente: NaLu is the way! OuO
Natsu_Fire♥
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Happy, Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FEAR


Aspettami, ti prego, resisti..

I miei pensieri fluivano senza sosta nella mia testa, mi domandavo se fosse nei guai, poi mi convincevo che sicuramente stava bene e che mi stavo preoccupando per niente. Correvo per il folto giardino di Gomakashi senza fermarmi, sopportando quel fastidioso dolore al fianco che avvertivo già da un po'. Al mio seguito c'erano i miei amici, che a perdifiato cercavano di starmi dietro. Poche ore prima, quando ci riunimmo tutti al punto di incontro, avevo spiegato loro in sintesi la situazione e non ci volle molto a ritrovarci a correre verso la villa. Ora che ero arrivata proprio davanti a Gomakashi non sapevo se mi convenisse entrare o meno. E se non fosse qui? E se mi stessi sbagliando?

Ci avvicinammo all'immenso portone in legno intagliato, e mi fermai, ancora indecisa e col fiatone. Fu in quell'attimo di esitazione che sentii un tocco leggero sulla spalla. Mi voltai e vidi Gray guardare deciso l'esterno della villa.

"Non esitare, Lucy. Andiamo a trovare quella stupida fiaccola!" mi sorrise ed entrò per primo. Lo ringraziai mentalmente: non era il momento di avere dubbi. Quando entrammo mi sembrò tutto esattamente come pochi giorni prima prima di andare via: le macerie nei corridoi, il grande atrio pieno di polvere, i quadri a terra, tranne per il fatto che mi sentii inondata - o forse immersa - da magia: come se ci fossidentro. Guardai gli altri ed ebbi la prova che ebbero la mia stessa sensazione. Iniziammo a girovagare in silenzio per la villa. Percorremmo molti corridoi, la maggior parte dei quali non ne ricordavo nemmeno l'esistenza. Ma quando arrivammo ad un preciso corridoio mi fermai, sgranando gli occhi. Quello era l'unico corridoio che conoscevo, non potevo sbagliarmi.

"Quella... Quella.." balbetta confusa, indicando una porta con l'indice.

"Cosa, Lucy?" mi chiese apprensione Erza.

Continuavo a scuotere la testa, certa di potermi fidare della mia memoria.

"Questa è la stanza in cui io e Natsu abbiamo dormito prima della missione" feci indicando la porta vicino a noi, ignorando i fastidiosi commenti di Happy.

"Ma quella" indicai invece una porta qualche metro più lontana "non c'era, ne sono sicura." la mia perplessità si diffuse anche negli animi degli altri.

"Secondo voi è questa quella che porta ai sotterranei?" chiese Happy.

"Non resta che verificare" rispose Gray. Dopo averla forzata un po' prima che si aprisse, ci fece segno di seguirlo. Quando entrai e vidi la stretta scala che portava giù ebbi la conferma che sì, avevamo trovato i sotterranei. Sentivo la paura ammontarmi dentro, le gambe mi tremavano e

deglutivo il nulla in continuazione. Arrivati in fondo, si aprì davanti a noi un lunghissimo corridoio, illuminato solo dalla luce fioca delle candele poste sulle pareti. C'erano tantissime porte, sia a destra che a sinistra. Erano tutte in legno, logorato dal tempo. Ha un non so che di inquietante, questo posto. Di comune accordo decidemmo di aprire una alla volta le porte, alla ricerca di una che ci portasse al nostro nakama. Dovevo trovarlo, c'erano troppe cose non dette tra noi, troppi segreti che avrei dovuto confidargli. Appena aprimmo la prima porta restammo tutti a bocca aperta: un tavolo pieno di provette e altre cianfrusaglie, attrezzi scientifici e un lettino delle operazioni. Era un laboratorio, e non ci spiegavamo a cosa potesse mai servire un all'interno di una villa. Aprimmo altre due porte e ci trovammo lo stesso spettacolo davanti agli occhi. Poi sentii un urlo strozzato e mi voltai.

"Cosa c'è?" chiesi a Wendy. Era al centro del corridoio, le mani davanti alla bocca, gli occhi lucidi, sgranati e fissi verso la fine del corridoio. "Wendy?" riprovai, col cuore in gola, e finalmente sembrò accorgersi dei nostri sguardi inquieti e si tolse le mani da davanti la bocca per parlare.

"S-Sangue" aveva la voce tremante e mi stava spaventano a morte.

"Wendy ti prego, parla!" la esortai. Non ce la facevo più, stavo per avere una crisi di nervi.

"C'è tanto odore d-di sangue. È il s-sangue di Natsu-san e v-viene da l-lí" disse indicando l'ultima porta, quella in fondo.

Il mondo mi cadde addosso con la stessa velocità della luce. Non riuscivo a pensare ad altro: Natsu, sangue, Natsu, sangue. Quasi non mi accorsi di aver cominciato a correre e di essere arrivata davanti a una porta in ferro, che per qualche oscuro motivo era socchiusa. Presi un respiro ed la aprii, notando che faceva un rumore insopportabile.

Mi portai una mano alla bocca, soffocando un urlo. Il cuore mi si fermò nel petto, sentii gli occhi bruciare, le mie gambe si muovevano tremolanti.

"N-Natsu?" non riconoscevo la mia voce, i miei occhi erano impietriti sulla figura davanti a me. Natsu, il mio Natsu, era al centro della stanza, i polsi legati sulla testa da un unica catena, come anche i piedi. Era sospeso e.. Irriconoscibile. Aveva la testa abbandonata, la bocca socchiusa. Intravidi la sua sciarpa su un tavolo posto all'angolo della stanza, mentre a terra sotto di lui, giaceva ormai logorato come uno straccio il suo gilet, inzuppato in una pozza di sangue tanto grande che arrivava quasi alla porta. Aveva i pantaloni strappati in più punti, il corpo sanguinante, la ferita alla spalla sembrava fresca.

Provai a muovere un piede, cercando di non cadere.

"Natsu.. NATSU! Rispondi, ti prego" mi ero avvicinata abbastanza da toccarlo, stavo piangendo, urlando, implorando. E..e..se fosse.. No.. Non può morire, ti prego, ti prego. Arrivarono gli altri e anche loro rimasero sotto shock per alcuni attimi. Poi mi sentii spostare, mentre Erza spezzava le catene con un colpo di spada. Natsu cadde a terra a peso morto, e io gli fui subito vicina, e mi inginocchiai prendendogli la testa e poggiandola sulle mie cosce, notando quanto fosse insolitamente fredda. Vidi Gray prendere in mano le catene e gettarle subito dopo come se si fosse bruciato. Guardò con occhi sgranati prima me e poi Natsu.

"Assorbono l'energia così velocemente che già sento la differenza" commentò.

Natsu era legato a quelle catene da chissà quanto tempo, e sentii la paura dilaniarmi. Wendy si inginocchiò di fronte al mio compagno. Era visibilmente bianca, speravo con tutto il cuore che si potesse fare ancora qualcosa. Mise le mani sul suo corpo e iniziò ad emettere una fioca luce blu.

"Ne Natsu? Perché non ti svegli?" Happy lo scuoteva leggermente, ma il suo migliore amico non sembrava dar segni. Guardai Wendy in attesa di una spiegazione.

"Natsu-san sta troppo male, è disidratato e devo dargli l'energia necessaria per arrivare almeno Magnolia, poi deve essere subito portato in infermeria. Se non fossimo arrivati adesso, tra pochi minuti sarebbe già.." sospirò non riuscendo a finire la frase. Il mio cuore andava così veloce dalla paura che pensavo mi scoppiasse. Iniziai un lento massaggio su quei capelli rosa che tanto mi erano sembrati buffi il primo giorno che ci incontrammo. Adesso erano sporchi di polvere e sangue incrostato, come tutto il resto del corpo. Guardai il suo viso, adesso pieno di tagli. Il labbro era spaccato, e lo immaginai mentre se lo torturava pur di non gridare dal dolore. Perché ormai era evidente, lo avevano torturato, mentre gli rubavano la magia per giunta. L'occhio sinistro era ferito e dalla forma sembrava fosse stato frustato, l'altro era viola, come se fosse stato colpito da un pugno. Spostai lo sguardo al resto del corpo e notai che aveva innumerevoli ferite e tanti lividi, accarezzai il torace nudo, e mi bagnai le mani col liquido rosso, che intanto sembrava non finire mai, visto come scendeva grondante. Alcune ferite si erano riaperte, aveva due tagli ai fianchi, la carne sembrava orribilmente lacerata e trattenni a stento le lacrime. La spalla perdeva sangue, quella era la ferita più fresca, ne ero sicura. La sfiorai, notando quanto fosse profonda. Con orrore scoprii che la spada lo aveva trafitto e trapassato fino a dietro. Avevo il respiro accelerato, mi tremava la gamba anche se ero seduta. Gli guardai il viso, rilassato e al contempo inquieto, avevo bisogno di vedere quegli occhi, non potevo rinunciarci così, non potevo perdere le grida di ogni mattina, le pagliuzze verdi che si formavano quando si svegliava. Mi sfuggii l'ennesimo singhiozzo mentre Erza e Gray girovagavano nella stanza, alla ricerca di qualche indizio, pur di tenere lontana la mente dalla situazione di Natsu. In realtà sapevo quanto stessero soffrendo, cercavano di nasconderlo, ma avevo notato gli

occhi lucidi di Erza e i pugni serrati di Gray. Non ci sarebbe voluto molto che scoppiassero anche loro.

Sospirai, spostando lo sguardo nuovamente su Natsu, ora illuminato dalla fioca luce blu emanata dalle mani di Wendy. Non potevo crederci che avesse restitito fino a quel punto, ero arrivata tardi, dovevo impedire questa sofferenza al mio nakama, dovevo capire prima cosa si celasse dietro la missione - anche se ancora c'erano quesiti irrisolti. Volevo vedere il suo sorriso, sentire la sua voce, ora.

Invece quello che sentii fu il rumore della porta che grattava il pavimento roccioso mentre si apriva. Ci voltammo stupiti ma pronti all'attacco. C'era un uomo che non avevo mai visto, e sembrava sorpreso quanto noi. Poi sorrise quando vide Natsu a terra.

"Ah ma bene, lo avete trovato"

Non ci misi molto a fare due più due. Era lui, lui aveva torturato Natsu. Ero consapevole di avere uno sguardo omicida, ma non riuscivo a levarmelo. Aveva fatto soffrire Natsu, il ragazzo più buono del mondo, non meritava di stare su questo mondo un minuto di più.

"Tu.. Lurido bas-" venni interrotta da Wendy, che mi posò una mano sul braccio, guardandomi preoccupata. Stavo perdendo il controllo di me, e questo la stava spaventando. Respirai a pieni polmoni, ma l'odore ferroso del sangue di Natsu non poteva farmi calmare, anzi.

"Chi sei?" chiese Erza, la voce le tremava dalla rabbia. Quell'uomo sembrò valutare la situazione, forse eravamo troppi, non poteva batterci. Era la nostra occasione. Lasciai Natsu e mi alzai, ma questo dovette allarmare il nuovo arrivato - che forse pensava in un mio improvviso attacco - perché lanciò qualcosa di affilato verso di me. Fortunatamente grazie ai miei riflessi pronti mi scansai all'ultimo, facendomi solo un taglietto superficiale alla guancia. Erza e Gray si misero in posizione, e quel verme capì di essere in trappola. Poi sembrò venirgli un'idea, perché sorrise enigmatico. Mi stancai del suo modo di fare e lo attaccai frontalmente, lui si spostò e lanciò un pugno che evitai, ponendomi a qualche metro da lui. Mi continuò a guardare con quel fastidioso sorriso, concentrando il suo sguardo alla mia guancia.

"Bel taglio"

Non capii cosa volesse fare, vidi solo che aprì lentamente la mano, mentre valutava qualcosa.

"Un cento dovrebbe bastare"

Lo guardai interrogativa, mettendomi in posizione di difesa, mentre stava per chiudere la mano a pugno.

"NO!"

Non feci in tempo a voltarmi che subito fu davanti a me, a difendermi da non so cosa. Vidi il nemico col pugno chiuso e gli occhi sgranati, non se lo aspettava nemmeno lui. Il mio nakama era davanti a me, le braccia aperte, le gambe deboli tremarono leggermente prima di farlo cadere. Solo allora ritrovai la voce.

"N..NATSU!"

Si poggiò sulle braccia, ma evidentemente aveva i muscoli strappati, perché cadde subito sbattendo con la testa, ansante. Mi inginocchiai velocemente su di lui, suotendolo affinché mi parlasse, o mi desse un segno. Doveva essere svenuto, perché - fortunatamente - sentivo il suo battito sotto la mia mano, posta sul suo petto. Wendy corse in suo soccorso, mentre noi stavamo per attaccare quel mostro.

"Fermi! Se vi avvicinate, giuro che non vedrete più il vostro amico!" aprì di nuovo la mano e ci arrestammo subito - non volevamo recare altro dolore a Natsu.

"Cosa gli hai fatto?" la mia voce ribolliva di rabbia.

"Tsk, si è preso il tuo colpo. Il dolore delle ferite cento volte più forte." scosse la testa mentre si dirigeva alla porta, tenendoci d'occhio "Sono sorpreso della tenacia che ha dimostrato, mi ha fatto divertire." sorrise prima di scappare da morte certa. Gray provò a seguirlo, ma era scomparso nel nulla.

Non potevo crederci. Fissai il mio compagno, steso a terra. Aveva assorbito quel colpo per me. Mi aveva risparmiato cento volte il dolore di uno stupido taglio, sopportando quello di infinite ferite. Mi morsi un labbro, sentendo gli occhi bruciare. Chissà quante volte ha dovuto subire quel potere? Oh Natsu.. Ti prego, torniamo a casa, insieme.

"Lucy-san, credo che possa resistere fino a Magnolia. Portiamolo da Porlyuska-san, lei saprà cosa fare" propose Wendy. Annuii assente, afferrai con cura la sciarpa di Natsu, ancora intatta su quel tavolo, prima di riprendere la strada per Magnolia.

@#@#

Il viaggio di ritorno era stato duro. Alcune volte Natsu gemeva inconsapevolmente ad un movimento brusco che gli faceva acuire il dolore. Presi questi piccoli segni come qualcosa di positivo, almeno era vivo. Ma non si era svegliato. E questo mi stava facendo preoccupare. Wendy mi aveva assicurato che era solo perché era praticamente privo di energie, ma a me non andava bene. Volevo che tornasse al più presto quello di sempre. Avevo bisogno di lui.

Erano passati tre giorni, tre giorni dal nostro ritorno. Natsu era in infermeria, fasciato accuratamente e controllato costantemente da Porlyuska. Ero con lui quasi ventiquattro ore su

ventiquattro, Levy mi dava il cambio solo il tempo di farmi una doccia veloce. Wendy aveva detto che stava solo riposando e riacquistando le energie, che il peggio era passato, che aveva reagito bene alle cure. Ma ancora ricordo le prime ore passate in infermeria, appena tornati. Natsu aveva rischiato grosso, anche Porlyuska era scettica sulle possibilità di ripresa del mio compagno. Ricordo ogni singolo attimo di paura e di terrore al pensiero di non poterlo abbracciare mai più. Per quattro lunghe ore lei e Wendy erano state chiuse lì dentro, avevano fasciato il corpo di Natsu e gli avevano dato le prime cure. Non ce la facevo ad aspettare fuori, così entrai nonostante le lamentele degli altri, mi sedetti a una certa distanza dal suo letto, ma abbastanza vicina da poterlo vedere. Lui non meritava quella sofferenza.. Se solo avessimo cercato più a fondo, la notte della missione, adesso non saremmo in questo casino. Innumerevoli erano state le scuse di Erza - era stata lei a convincermi di tornare - ma sapevo che la colpa era solo mia. Sapevo che qualcosa non quadrava, eppure ho continuato ad ignorare quel esco senso che poteva farmi risolvere tutto e subito. E chi aveva pagato? Io no di certo.

Arrivai di nuovo in infermeria, ci avevo messo precisamente 17 minuti per fare la doccia e tornare, e ora Levy poteva darmi di nuovo il cambio. Mi fece un sorriso incoraggiante e mi lasciò sola con lui. Come ogni giorno da tre giorni, mi sedetti sulla sedia accanto al letto. Lo guardai dormire, e adesso ero più tranquilla, perché si vedeva che stava meglio, aveva preso colore e respirava normalmente. Ma non si svegliava, e questo mi creava un senso di irrequietezza.

"Ehi Natsu" tentai di chiamarlo flebilmente, e come ogni giorno cercavo di tenergli compagnia "Sai, tutti sono preoccupati per te.. Sappiamo che ti riprenderai ma..abbiamo bisogno del mostro Natsu!" Provai a sciogliermi in una risata, ma il groppo in gola me lo impediva.

"Poco fa Wendy mi ha detto che hai recuperato una buona parte della tua magia.." sospirai, era difficile parlare con qualcuno che forse nemmeno ti sente.

"Stamattina Gray e Gajeel hanno fatto a. botte, la solita rissa! Dovevi vedere Juvia e Levy! Una elogiava le 'doti' di Gray e l'altra rimproverava i modi di Gajeel..mancavi solo tu e poi-" mi bloccai. Ogni volta, ogni discorso finiva nel farmi ricordare che stavo passando i giorni peggiori della mia vita.

Gli presi la mano, abbandonata sul materasso. Gliela accarezzai dolcemente, contenta che finalmente avesse riacquistato quel suo immenso calore. Passai la mano al braccio, fino alla spalla. Gli accarezzai i contorni del viso, ma poi mi bloccai. Che sto facendo? Non è sveglio..

Sentivo quel peso opprimente gravarmi sul cuore, quello che non riuscivo a dire. Ero immensamente stanca, ma consapevole delle mie emozioni. Avevo bisogno di lui, doveva svegliarsi, doveva sapere.

"S-Sai.. Mi manchi tanto.." finalmente sfogai ciò che mi frullava nel cuore da giorni. Parlavo sempre di cose inutili, evitando ciò che mi stava a cuore fargli sapere. Calde lacrime mi scivolarono per le guance. Era strano, pensavo di averle finite.

"Io.. T-Tu.." iniziai a singhiozzare convulsamente e mi accasciai sul suo petto tenendogli una mano con la mia.

"N-Non è giusto e..m-mi dispiace.. Tu n-non lo meritavi... E io..." piansi più forte, e cercai inutilmente di trattenermi. Ormai non avevo freni, tenermi quella paura dentro non aveva fatto altro che peggiorare quei giorni.

"Ho avuto paura Natsu, non sai quanta!" mi strinsi più forte a lui mentre le immagini di quando entrai in quella stanza mi tornarono in mente, nitide e dolorose. "Ho pensato davvero di non poterti parlare più, e poi..." mi fermai. Stavo usando Natsu come sfogo, e stavo anche per mettere in chiaro alcuni sentimenti che avevo fatto fatica ad accettare io stessa. Ero quasi certa di ciò che provavo per lui, ma forse non ero pronta a compiere quel passo, non ancora. Mi sentivo stupida, avevo rischiato di non vederlo mai più, e ancora avevo dubbi sui miei sentimenti. Eppure in cuor mio sapevo già che ero caduta nella trappola dell'amore, o almeno credevo. Questa insicurezza non mi permetteva di aprirmi una volta per tutte. E parlare dei miei dubbi in quel momento, poi... Non potevo, e soprattutto non con Natsu dormiente. Strinsi la sua mano nella mia, mentre mi cacciavo nervosamente dietro l'orecchio una ciocca di capelli. La stanchezza di quei giorni si stava facendo sentire, e io non riuscivo a trattenermi. Mi accasciai sul suo petto continuando a tenergli la mano. Mi abbandonai al suono del battito del suo cuore, regolare e tranquillizzante. Provavo a smettere di piangere, ma le lacrime non ne volevano sapere di cessare. Inspirai convulsamente, mentre guardavo la fascia che gli contornava il viso e l'occhio ferito. Seguii il suo profilo, ingenuo e virile, e mi chiesi come avessi fatto a non accorgermi di quanto Natsu fosse bello. E a quanto avesse sopportato. Non era giusto. È il bene che vince sul male, no? E allora perché lui?

"Io e te dovremo parlare, prima o poi, lo sai?" soffiai flebile, attenta a percepire un suo minimo movimento.

Forse leggere troppi romanzi mi faceva male, perché sperai con tutto il cuore che Natsu si svegliasse in quel momento, che facesse cessare il mio stupido pianto poggiandomi una mano sui capelli, che mi sussurrasse parole dolci, che mi tranquillizzasse con la sua adorabile idiozia, che mi confortasse con la sua allegria contagiosa. Ma non avvenne. Lui non era il principe di quelle favole, e io non ero la principessa da salvare. Sospirai sconfitta, domandandomi quanto ancora avrei dovuto aspettare prima di rivedere quegli occhi, prima di impazzire una volta per tutte. Mi discostai da lui, da quel calore accogliente, asciugandomi le lacrime e armandomi di

pazienza. I miei occhi si posarono sulle fasce che si intravedevano da sopra le coperte, quelle che gli coprivano la parte superiore del torace, e le vidi macchiate di sangue.

"Le bende.. Chiamo Mira, sicuramente oggi non le ha cambiate"

Mi alzai e mi diedi una sistemata, non volevo farmi vedere conciata così, anche se le occhiaie parlavano da sole. Mi diressi alla porta ma appena poggiai una mano sulla maniglia mi bloccai, era successo davvero?

"I-Io...q-que.." sentii tossire, poi un respiro affannoso e mi voltai di colpo verso il letto. Aveva l'occhio visibile chiuso, provava a prendere aria, e stringeva debolmente il lenzuolo sotto la sua mano, forse per la rabbia di sentirsi debole. Mi avvicinai a lui in un batter d'occhio, gli presi quella stessa mano e lo guardai implorante.

"Natsu? Avanti Natsu! Parla!" finalmente si stava svegliando, dovevo impedire che svenisse di nuovo, soprattutto ora che aveva iniziato una frase.

"Io..l'avrei f-fa-" prese un altro respiro "fatto.. Quel giorno" sospirò più rilassato, come se si fosse tolto un peso. Finalmente lo vidi muovere l'occhio, e piano si aprì rivelandosi di nuovo lo spettacolo che avevo avuto la paura di non poter vedere mai più. Non capivo a cosa si riferiva, ma non ne diedi peso. Si era svegliato, era questo l'importante.

"Natsu!" gridai felice e lui richiuse l'occhio, stampandosi un sorriso stanco in quel viso provato.

"Chiamo qualcuno, tu resta qui!" gridai euforica.

"E dove..vado?" arrossii, sentendomi stupida. Inoltre aveva ancora quel sorriso bellissimo, e il mio cuore sembrò sciogliersi. Era incredibile come riuscisse ad ironizzare in situazioni del genere. Sbuffai fintamente offesa e con mia somma gioia sentí un mezzo rosolino da parte di lui. Era tornato, ma ancora non sapevo che quello fosse solo il primo passo verso qualcosa di spaventosamente più grande.

 

#Corner

Hallo gente! Un aggiornamento un po' più lungo rispetto al solito, ma vi giuro che scrivere questo capitolo è stata dura!

cosa ne pensate? Accadono un bel paio di cosette.. Qual è la parte che avete preferito di più? Io quella in cui Lucy trova Natsu :Q___ (la mia anormalità si fa sentire ancora)

Opinioni? Critiche? Pomodori? Cetrioli? Accetto di tutto XD

Natsu è troppo dolce, mi fa una tenerezza unica! OuO che c'entrava? Boooh (?)

Bene, visto che sto sparando idiozie da tutti i poti, mi sembra giusto smettere! Scusate gli eventuali errori! Spero di sentirvi in tanti! 8)

un bacione grande grande a chi segue, preferisce e legge questa storia! :*

baci

Natsu_Fire ♥

  
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