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Autore: sirviasnape    24/11/2015    0 recensioni
Quando il rame incontra il cristallo, allora si fonde come neve nelle fiamme.
La mia prima FanFic, spero possa appassionarvi. Una Ginny diversa da quella dei libri, una Ginny più donna, una Ginny accattivante e umana che si trova per la prima volta a dover gestire dei sentimenti (apparentemente?) non ricambiati, si trova a rifiutare Harry e a ritrovare una fiducia in sé stessa che oramai si è persa in un paio di occhi color diamante.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood | Coppie: Harry/Ginny
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ginny Weasley si guardò allo specchio. Non sopportava di arrivare stanca al venerdì sera, non dopo essere stata convocata a giocare da titolare all’imminente partita di domenica. Grifondoro contro Corvonero. Ginny contro Clara, la misteriosa, bellissima ragazza che giocava da Cacciatrice nella squadra avversaria. Dopo essersi fatta una coda e aver preso le ultime cose sparpagliate sul letto, si incamminò verso il campo da Quidditch, dove la stavano aspettando i suoi compagni di squadra per iniziare l’allenamento. Come ogni volta che lei entrava in campo, Harry la guardò con un folle desiderio nello sguardo: il moro si era reso conto di amarla con un leggero ritardo rispetto a quando il cuore della rossa batteva esclusivamente per lui. No, ora Ginny aveva altro per la testa, quindi scosse la testa, salutò i compagni e montò in sella alla sua scopa.
Non appena Harry fischiò, la Pluffa fu liberata e per Ginny fu una liberazione concentrarsi sui movimenti della pesante palla ramata. Segnò 5 goals a suo fratello prima di essere richiamata da Harry per un errore nello schema. “I Corvonero hanno quella ragazza, quella minuta con i capelli corti, la Robbins, che è molto agile, Ginny. Devi stare attenta ai passaggi, cambia spesso direzione, prediligi i passaggi sulla fascia, a Demelzia o a Ernie.” Indispettita da questo rimprovero, Ginny ascoltò il capitano e l’allenamento finì con una certa velocità.
“Avete volato bene ragazzi, saremo fortissimi domenica! Ora andate a farvi la doccia, tra venti minuti ci vediamo nello spogliatoio”.
I vestiti le scivolavano sul corpo minuto, fino a farla rimanere completamente nuda. La doccia bollente era un toccasana dopo un allenamento cosparso di pioggia e fanghiglia, che le era rimasta attaccata ai capelli e alle mani. Dopo essersi lavata, cercò di asciugarsi i capelli alla bell’e meglio, per poi vestirsi con i colori porpora di Grifondoro e ritrovarsi seduta con i suoi compagni di squadra ad ascoltare il discorso di incoraggiamento di Harry. Diceva sempre le solite cose, erano forti (diamine se lo erano, erano i più forti della scuola), la guardava, le sorrideva ammiccante, balbettava, arrossiva, “Buonanotte, ragazzi. Riposate”.
“Hermione, Hermione!” chiamò Ginny. “Per piacere, svegliati, devo parlarti assolutamente”.
“Che c’è, Gin?” Esclamò assonnata la bruna.
“Harry. Mi irrita, continua a guardarmi, come se sperasse di avere qualche chanches con me. Come se fossimo ancora al secondo anno e io fossi ancora quella stupida bambina che balbettava al solo vederlo da lontano. Herm, sei la sua migliore amica, non voglio che soffra per me, ma deve mettersi via il fatto che siamo cresciuti. Che sono cresciuta. Poi..”
“Gin, ti capisco. Vedrai che comunque con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato alle porte, tu sarai tra i suoi pensieri ancora per poco. Adesso per piacere, lasciami dormire. Ho incredibilmente sonno e domani devo assolutamente finire il tema per Piton..” e crollò nuovamente sul cuscino, con i capelli lievemente spettinati sul viso e la bocca semi aperta.
Ginny era confusa, stava pensando a quando aveva effettivamente avuto una cotta per Harry. L’aveva visto per la prima volta al Binario, quando ancora era solamente in vece di accompagnatrice di suo fratello. Avrebbe iniziato la scuola l’anno dopo, finendo l’anno nella Camera dei Segreti e dovendo essere salvata da lui. Che lui ora si sentisse in dovere di pretendere qualcosa da lei? Che si fosse reso conto che lei era in debito con lui? Poi lei non era più la Ginny che tutti conoscevano, la Ginny che usciva con un ragazzo al mese. Non da quando la sua vita era stata stravolta dall’incontro con una persona speciale, una persona che nessuno mai si sarebbe immaginato potesse piacere alla rossa, lentigginosa Weasley.
 
La mattina seguente la sveglia fu un dramma: Hermione la stava scuotendo, blaterando qualcosa a proposito di Pozioni, dicendo che dovevano andare a fare colazione e poi andare in Biblioteca perché “mi avevi promesso che avremmo studiato insieme oggi!”
“Si, Herm, mi sto alzando. Ti voglio bene lo stesso, anche se tu non mi svegliassi sempre come se dovessimo andare in guerra” salutò scherzosamente l’amica. A colazione incontrarono Harry e Ron, già seduti al tavolo immersi in una discussione sulla partita dell’indomani. Harry era convinto che avrebbero vinto, Ron aveva molta paura di sbagliare, ma grazie alle parole dell’amico stava riacquistando fiducia in se stesso. “Allora, Ginny, se vinciamo però un bacio di incoraggiamento al nostro capitano potresti anche darlo” Scherzò Demelza, che si era seduta alle spalle della rossa senza farsi vedere. “Demelza, ma che stai dicendo?” esclamò la Weasley, iniziando a balbettare. Era furiosa, come si permetteva? Non avrebbe baciato nessuno, non sarebbe stata il premio di nessuno, non voleva che la gente lo pensasse neanche lontanamente.
Poi i suoi pensieri furono catapultati dall’altro lato della sala. Stava facendo colazione. Aveva appena varcato la soglia della Sala Grande, sedendosi al tavolo della sua Casa. Il cuore di Ginny fece una capriola e dovette far uso di tutta la sua forza di volontà per distogliere lo sguardo da quelle labbra che stavano raccontando storie che lei avrebbe voluto sentire.
“Dai, Gin. Andiamo che sennò viene tardi. A pranzo avevo pensato di andare verso Hogsmeade, così per fare due passi e allentare la tensione prima della partita di domani.”
La mattinata passò lenta, tra un libro di Pozioni e una chiacchera con Hermione. Nemmeno lei, la sua migliore amica, sapeva di questa ardente passione che bruciava il cuore di Ginny. Ma tra poco si sarebbe sentita sicura di rivelare tutto almeno all’amica. Doveva solo mantenere la calma e cercare di non tradirsi, fatti che si stava rivelando il più difficile del previsto. Quando fu tempo di alzarsi e incamminarsi verso Hogsmeade, per loro sfortuna le due ragazze si imbatterono in Ron e Harry, che camminavano verso il castello dopo essere stati da Hagrid. “Herm, Ginny! Dove andate?” le raggiunse la voce squillante di Ron,” se state andando ad Hogsmeade, aspettateci!”
“in effetti non mi sento molto bene Herm, vai con Harry e Ron. Io preferisco tornare in dormitorio, non voglio immaginare la faccia del mio capitano se domani mattina mi svegliassi con la febbre. A stasera, divertitevi, voi tre!”. Camminando verso il castello, facendosi strada nella nebbia fitta con la punta della bacchetta accesa, si rese conto di aver dimenticato in biblioteca la felpa. Corse fino al castello, poi accaldata andò a recuperare la felpa. Un gruppo di Corvonero la sorpassò, guardandola da capo a piedi. Era accaldata, rossa e sudata. Non doveva essere uno spettacolo. Trovata la felpa, tornò in dormitorio, dove passò il pomeriggio a pensare, voleva trovare il modo di dire ad Hermione un segreto che si portava dietro da troppo tempo e ormai era diventato un macigno che la stava schiacciando. Lei, Ginny Weasley, “sono innamorata di una persona, Herm. E no, non è Harry. Non è nessuno di cui tu abbia il sospetto” “Ginny, ma è una bellissima notizia. Dopo che sei stata male per Harry, anche troppo, se devo essere sincera, ti sei innamorata di nuovo. Sentiamo, chi è il fortunato?” “Ehm, Herm. E’ difficile, ho paura che tu possa disapprovare.. ma non posso nascondermi per sempre: il fortunatO è Clara, quella ragazza di Corvonero. Quella del mio anno, sempre zitta, biondina con i capelli corti.”
Dopo secondi che sembrarono ore, “Oh, Ginny. DAVVERO inaspettato. Ma sono felice, davvero. Puoi essere felice anche tu. E no, non mi fa strano che a te piaccia una ragazza, non mi fa strano per niente. Parli con quella che ha inventato il C.R.E.P.A.” Soffocò una risata Hermione ” ora, la conosci? Sai se anche lei potrebbe provare un certo sentimento per te? Non voglio più asciugarti le lagrime, Gin” “oh, Herm. Grazie, per prima cosa. Non sapevo come dirtelo, non sapevo come l’avresti potuta prendere una notizia così. Comunque senntivo Demelza che Clara è una ragazza strana, molto schiva. Chiederò a Luna, dopotutto è del suo dormitorio.”
La serata prima della partita passò in un clima allegro, soprattutto per Ginny, che l’indomani avrebbe avuto un pretesto per stare vicina a Clara per più di quaranta secondi.
  
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