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Autore: _Sherazade_    25/11/2015    2 recensioni
Una volta ero un angelo, facevo la bella vita, anche se servire Dio era davvero noioso.
Il vecchio si divertiva a giocare coi suoi bombolotti. Gli umani.
Li aveva creati pasticciando con la melma del terreno, e poi li aveva resi coscienti...
La cosa però gli sfuggì di mano.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I pensieri di un Angelo Caduto




Noia.


L'eternità può essere incredibilmente noiosa.


Una volta ero un angelo, facevo la bella vita, anche se servire Dio era davvero noioso.
Il vecchio si divertiva a giocare coi suoi bombolotti. Gli umani.
Li aveva creati pasticciando con la melma del terreno, e poi li aveva resi coscienti...
La cosa però gli sfuggì di mano.


Oh, lo ricordo bene.
Quelli sì che erano bei tempi.
Prima di allora non mi ero mai né annoiato né lamentato. Vivevo la mia esistenza felice. La mia piatta e noiosa vita. Non sapevo che poteva esserci altro, e così ero felice.
Grazie al libero arbitrio, gli umani si allontanarono sempre di più, e Dio si decise a punirli per la loro impudenza, usando noi angeli come suo strumento.


Che poi, impudenza...
Era stato lui a voler dare loro la tanto decantata libertà... era colpa sua se l'uomo si era allontanato da lui. Eppure, Dio, si lamentava.
Ha usato noi, i suoi angeli, per punire quella creatura che aveva appena scoperto come accendere un fuoco. Era una creatura primitiva, l'uomo.
Troppo facile!
Eppure io mi son divertito... ma dopo quel periodo burrascoso, la calma piatta.
Quella piattezza di vita, insopportabilmente noiosa e priva di gioia per me.
Mi sentivo morto.


Incontrai così Lucifero.
Aveva strane idee quel ragazzo, ma sembravano buone idee. E io ero così annoiato che lo seguii.
Era la soluzione migliore per quella noia che mi aveva preso, per dare un taglio a quella vita piatta che ogni angelo conduceva.


Tradire Dio fu divertente, ero libero di fare tutto ciò che volevo, e nessuno aveva mai nulla da ridire. Non c'erano superiori o subordinati. C'eravamo solo noi.
Sotto Lucifero mi divertii, fummo tutti liberi...
Ma, come sempre accade, anche quel bel periodo finì.
Troppa libertà per un immortale poteva rivelarsi noiosa.


Cominciai a provare nostalgia per il mio vecchio mondo.
Non mi mancava il vecchio tiranno che cambiava idea così facilmente che non facevamo tempo a metterci in cammino, che l'ordine veniva revocato perché lui aveva cambiato idea.
Io provai nostalgia per la vita piatta che conducevo prima del sapore dell'ira, il sapore della libertà. Io ero diventato un angelo vendicatore per volere di Dio, e la cosa mi piaceva ai tempi.
Lui donava un senso all'esistenza piatta che avevo vissuto...


Se avessi potuto cancellare, e tornare ad essere quell'angelo privo di qualsiasi sentimento, privo di desideri, lo avrei fatto. In quei tempi ero a posto con me stesso. Non volevo nulla, non sentivo nulla. Vivevo solo per servire e per starmene lassù, pronto a compiacere il mio Signore.


Questa noia è un veleno.
L'immortalità è un peso se non sai che farne.
Fin dall'inizio dei tempi, Dio ci impose di non raggiungere mai il Sole, di non lasciare mai la Terra perché altrimenti saremmo morti.
Una volta Lucifero è uscito dal dominio della Terra, e mi disse che lo Spazio è meraviglioso.
- Provaci, potrebbe piacerti.


Dio non voleva che ci avvicinassimo al Sole.
Sorrisi, e mi librai nel cielo.
Volando libero e leggero, seguendo i consigli di Lucifero.
Seguendo Lucifero, capii l'importanza della libertà. Liberi di vivere, liberi di morire... liberi di fare tutto ciò che vogliamo.
Una volta conosciuta, non puoi più farne a meno.


Lo Spazio...
La Terra da quassù sembra così piccola e insignificante. Vedo Dio e lui vede me.
- Torna indietro.
Come se lo volessi ascoltare. Come se la sua voce potesse ancora toccarmi.


Il Sole è meraviglioso... mi avvicino, e sento il calore sempre più forte.
Io non provo dolore, ma il mio corpo comincia lentamente a squagliarsi.
Sarebbe stato bello vivere un'eternità patetica da burattino, ma è tardi. Ho conosciuto la libertà, e sapevo che un giorno sarebbe arrivata anche la fine degli immortali. Questa, però, è la fine più interessante che potessi immaginare.
Diventerò parte del Sole, e un giorno vi vedrò tutti spegnervi dopo un'esistenza patetica e triste.
Non dirò “poveri mortali”, la mia pietà è tutta rivolta a quelle creature che si ritengono tanto superiori a voi, ma che in realtà sono le creature più patetiche del Cosmo.


 
L'angolo di Shera ^_^

Salve a tutti, mi avevate data per dispersa? Sono ancora viva e vegeta, ma il lavoro mi sta tenendo lontana dal pc e dalla scrittura ç_ç.
Tranquilli che non ho dimenticato Lux Averni. Io spero di riuscire a completare il racconto per la fine dell'anno, ma non faccio più previsioni. Abituarsi a questa nuova realtà lavorativa si sta rivelando più lunga del previsto (dagli ultimi lavoretti saltuari e part-time, ritornare al tempo pieno, non è una passeggiata). La fortuna vuole però che il posto non sia male, colleghi e superiori sono gentili e disponibili, non posso proprio lamentarmi.


Questa storia nasce dalla sfida che mi ha lanciato il mio ragazzo: scrivi di un angelo caduto, pentito, e che rimpiange Dio. Io ho voluto rigirare la cosa in questa maniera.
A lui è piaciuta, e a voi?

Per oggi chiudo qui, spero, col prossimo aggiornamento, di postare non l'altra OS che, sempre il mio ragazzo, mi ha commissionato, ma il nuovo capitolo di Lux Averni. 

Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi, sopportarmi e supportarmi. Non smetterò mai di dire "Grazie".
Baci


Shera ♥
  
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