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Autore: __shadow    25/11/2015    1 recensioni
Dirle quello che prova è il suo unico desiderio. Rivederla, un sogno.
Così passa quei momenti di solitudine, pensando.
Così aspetta la sua sorte.
-Il secondo capitolo è un extra.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I miei ricordi sono ormai offuscati, nella mia testa regna solo il silenzio.
Un silenzio fin troppo preoccupante, quelli che ti avvertono di una catastrofe imminente. Questi tipi di silenzi non portano a nulla di buono, ma potrei anche sbagliarmi.
Forse non sento nulla perchè in torno a me non c'è niente.
Mi hanno buttato in questa cella in chissà quale parte del mondo dimenticandosi di me, forse è meglio.
Ma io non sto meglio.
Alzo la testa verso quel spiffero di luce, c'è un minuscolo buco definito finestra, non la disprezzo, è la cosa più preziosa che mi è rimasta.
Grazie a quella vedo ancora un po' di sole, forse lo vedrò solo in questo modo.
Sento una risata in lontananza.
Ma che dico, qui ormai non ride nessuno.. Solo urla, disperazione e morte.
Questa è la realtà.
Fuori nessuno ride.
Fuori sono tutti morti o quello morto sono io.
Non lo so.
Forse quella risata veniva dalla mia testa, un suono dolce quasi contagioso che mi invita a riprendermi.
Ma come faccio a riprendermi?
Qui non c'è nulla, io non sono nulla.
Poi i miei pensieri  partono e arrivano in un luogo lontano da qui, quel luogo devo ero solito stare per lavoro, quel luogo diventato il mio angolo di paradiso perché lì vedevo lei.
Quel luogo dove ho lasciato il mio cuore e le mie speranze.
Non la conoscevo, solo qualche informazione, ma non erano abbastanza.
Io non ero abbastanza coraggioso da permettermi di andare da lei e parlarle e chissà magari un giorno 
Sarebbe successo qualcosa.
Non la conoscevo ma ne ero diventato dipendente.
Forse ero pazzo ma bastava non vederla per un po' che mi rovinava tutta la giornata e quelle a venire.
Il problema era che lei non c'era mai, almeno non come desideravo.
Ma che dico, pazzo lo sono davvero.
Forse è questo posto, forse sono le ferite  o forse, semplicemente è  sempre stata lei.
Appena torno a casa giuro che la cerco e le dico cosa provo o almeno in parte, a costo di cercarla fino in capo al mondo, solo per conoscerla.
Giuro che lo faccio.
Sono o non sono un soldato?
Combatterò per averla anche solo cinque minuti tutta per me.
Qualcuno entra seguito da altre persone, hanno il passo pesante e puzzano di morte.
Forse è meglio se le dico anche che ero innamorato di lei e che in questo momento il ricordo di lei è stato tutto.
Sono tre uomini in divisa, una divisa non mia.
Parlano una lingua straniera e la stanchezza non mi aiuta a capire, ma che importanza hanno le parole quando sono i fatti a parlare.
Uno di loro mi guarda, ha lo sguardo innietato d'odio e sorride, un sorriso cattivo.
Mi punta contro una pistola, più pulita di me, loro e tutta quel posto di merda.
Un ultimo sguardo all'immagine che ho di lei.
Non saprà mai tutto quello che avrei voluto dirle.
Un colpo e poi buio.
  
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