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Autore: Diletta_86    25/11/2015    3 recensioni
Pensieri. Sparsi e forse irreali. Irrazionali, a volte succede.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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https://www.youtube.com/watch?v=FDqYABrVOvA
 
Non ci sei mai. Se non quando fa comodo a te, se non sei tu quella che vuole apparire. E quello che deve fare i salti mortali ogni volta sono io.  Ti prendi solo quello che interessa a te, ma di tutto il resto non ti è mai importato niente. E sono io quello che ha sbagliato. E ne porto il peso ogni maledetto giorno che quel Dio in cui non credo mette in terra.  Sono un idiota. Come tutti gli uomini. Perché a noi uomini il coraggio non ce lo insegna nessuno. Le madri non te lo insegnano. Le madri ti viziano, sei maschio, ti sollevano da molte cose e quindi da molte emozioni. Nessuno ti spiega perché devi voler bene ad una madre, perché c’è un limite che con lei non puoi superare. E ti ritrovi marito senza aver capito.  Senza sapere che essere uomo non ti ripaga dalle fregature, che non sono tutte come tua madre. Che quasi nessuna lo è.

Perché non dicono sui manuali che in realtà la maggior parte delle ragazze cerca qualcuno che le sistemi socialmente, economicamente, senza far loro fare la fatica di dimostrare se valgono una qualche cazzo di cosa?! No. Tu te le trovi davanti, nelle loro vesti migliori, nelle parole più dolci e sei fottuto. Perché hanno quell’unica cosa che a noi interessa davvero. E te la concedono, moderne e romantiche, e si sono fregate in pieno la tua anima.

Poi ti capita che per gioco e per caso ne incontri una a cui non frega niente di chi sei, di cosa fai, ma che è felice se tu sei felice. E allora tu che fai? Stupido coglione vigliacco che non sei altro? Ormai avvezzo alle donne polipo, non capisci, non capendo ti stranisci, e stranendoti finisci con l’affondare ancora più ed ancora peggio di prima.  
Dicono che un uomo è quel che riesce a realizzare. Cazzate. Un uomo è quello che sceglie di voler essere. Ma non lo capisci mai davvero finché non ci sbatti contro.  Puoi installarti sulla faccia le migliori maschere possibili, ma tu saprai sempre dentro di te quanto vuota, falsa e stupida sia la vita che hai scelto.

E allora inventi. Inventi ruoli, lavori e affetti, lasci che l’onda della marea ti porti, giorno per giorno, sorridi, sempre, perché non puoi fare altro e speri che le cose cambino, prima o poi. Cretino! Le cose non cambiano se non sei tu a cambiarle! Se non prendi il saccone nero e inizi a riempirlo di tutte le stronzate che hai messo su negli anni.  Ma non lo fai mai. Sei un codardo, ancora un bambino spaventato all’idea di rimanere al buio da solo, un bambino capriccioso che tira le trecce o fugge invece di affrontare le cose, convinto che se qualcosa non è visibile allora non esiste.

La condanna di un uomo è vivere così come gli viene insegnato. Senza poter essere quell’anima incerta e mutevole che tutti noi siamo quando veniamo alla luce. La luce. Non le tenebre. Le tenebre nascono dopo, per ogni fallimento, per ogni ingiustizia, per ogni costrizione che la società ti calca addosso.
L’anima libera è rara. Rara e inconsistente. Di solito espulsa dal vivere civile perché fautrice di cambiamento. Resta la rabbia, la rabbia di notte e di lunghe delusioni, il coltello affilato che finisce rivolto contro gli amici e non i nemici. E’ facile accusare chi ti vuol bene.

Ma chi abbraccia tutti si abbraccia da solo.

   
 
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