Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: Inquisitor95    26/11/2015    1 recensioni
L'ultimo anno scolastico: il più memorabile, il più tormentato e difficile da affrontare. Nove ragazzi decidono di andare per il fine settimana nella baita di montagna sul Crow's Peak vicino Seattle. La notte di Halloween non è mai stata così divertente per loro, tuttavia qualcosa turberà la loro notte che si trasformerà in un incubo ad occhi aperti nel quale la paura sarà l'elemento base.
[Storia Interattiva]
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6.

Diffidente






Ben
Baita degli Williams – 23.10



Respiro a fatica mentre guardo il pavimento della baita: capisco che è difficile da accettare come cosa, vedere la morte di qualcuno ti stravolge la vita, come successe a mia zia. Mi giro per guardare Blair che resta seduta sul divano, è molto seria e vedo che ha l'espressione confusa, probabilmente si chiede perché sia successo proprio a lei.
Infilo la mano nella tasca della tuta e prendo il telefono per assicurarmi che Nicole mi abbia o no richiamato, non ci sono né avvisi né messaggi. -Cazzo, Nicole dove sei? Ho bisogno di te!- la verità è che io e lei sappiamo cosa si passa nel conoscere come una persona morirà, nostra madre ci diceva sempre che ci sono cose in questo mondo che non potevamo capire. Per questo io e mia sorella abbiamo spesso cercato materiale e racconti di queste cose soprattutto per come evitare che accasse, e quando siamo stati abbastanza grandi siamo andati direttamente alla fonte: nostra zia.
Ovviamente in segreto dai nostri genitori. « Ben credo che sia il caso di andare da Violet... ho sentito dei passi nel porticato e credo possa essere lei. » Sam chiama il mio nome e mi volto verso di lui che si trova vicino all'amica.
Non so se Violet potrebbe essere nei paraggi, era molto scossa quando è scesa per le scale, probabilmente molto arrabbiata con quel coglione di Alex. Alle volte dovrebbe dimostrare un po' più di tatto, immagino tocchi a me risolvere il casino che ha combinato; per pochi istanti penso a come la serata sia iniziata negativamente tra me e lui.
« Non penso che Violet sia rimasta nei dintorni. Comunque fa freddo e il bosco è pericolo... » Serena lascia intendere qualcosa, resta fredda nonostante quello che le abbiamo appena detto, si mette a sedere nuovamente davanti al tavolo, sposta uno dei suoi disegni e ne comincia uno nuovo.
-Come può disegnare dopo che le abbiamo detto che sta per morire!?- d'altronde però non ne abbiamo la certezza. E finché restiamo qua dentro non può accaderci nulla di male. Ma Violet non è nella baita. È fuori, da sola al buio.
« Vado a parlare con Violet! » spero che sia come ha detto Sam, apro la porta che si trova nel soggiorno e mi trovo nel porticato che gira tutto intorno alla casa.
Mi metto a cercare Violet con gli occhi ma non c'è ne neanche la minima presenza; mi guardo a destra dove si trova un piccolo tavolino e alcune sedie, oltre un leggero strato di neve non c'è proprio nulla che possa dirmi che Violet è stata qui. Mi giro dall'altro lato, ancora vuoto. Faccio alcuni passi in avanti e mi accorgo di un punto sulla ringhiera in cui la neve è spazzata, sembra disegnare l'impronta di una mano, sono passato di qua poche ore fa ma sono sicuro che prima non ci fosse neve, questa impronta è fresca. Istintivamente credo di aver realizzato qualcosa.
Alzo lo sguardo verso la boscaglia e il passaggio ormai innevato che si annida tra gli alberi per arrivare alla diga. Sento un movimento, un fruscio tra gli alberi e scendo i gradini di legno, vengo investito dall'aria gelida e dalla neve che fiocca lentamente, stringo le braccia al petto per ripararmi dal freddo visto che sono senza giubbotto. « Violet? » provo a chiamarla rivolgendomi a un punto indefinito tra gli alberi, mi muovo di alcuni passi fermandomi a poco dalla baita.
Ho come una strana sensazione ed è proprio quella a costringermi a tornare indietro: ritorno sui miei passi dando le spalle alle ombre della notte e salgo i gradini, per un brevissimo secondo ho come avuto l'impressione di aver visto due occhi tra i cespugli; deduco si tratti di qualche cervo o qualche altro animale del bosco visto che Violet non si nasconderebbe mai. Apro nuovamente la porta del salotto ritrovandomi con i miei amici e sfregando le mani contro le mie stesse braccia, sono di nuovo al caldo e subito sento le orecchie bruciare per il cambio di temperatura.
« Allora? Dov'è Violet? » chiede Sam interessato, scuoto il viso in risposta alla sua domanda.
« Non si trattava di Violet. Credo fosse un qualche animale nel bosco. Non preoccuparti, sono certo che non sia molto distante... » è strano come il ragazzo si preoccupi di lei, non sono mai stati amici e specialmente visto il fatto che lei è la ragazza di Alex non mi aspettavo che Sam si preoccupasse.
« Non possiamo lasciarla nel bosco! » si intromette Ingrid, tutti quanti ci voltiamo verso di lei, un po' spaventata all'idea di affrontare il bosco di notte, tuttavia suppongo sia da apprezzare il suo coraggio.
« Non è un problema nostro. Violet non è stupida, tornerà qui. Ha solo bisogno di un po' d'aria, fidatevi: la conosco. » cerco di rassicurare tutti gli altri abitanti della baita anche se ho come l'impressione che la ragazza possa trovarsi realmente in pericolo, non dovrebbe stare fuori da sola!
Nessuno di noi dovrebbe! Controllo nuovamente il cellulare e mi aspetto di trovare un qualunque segno da parte di Nicole ma pare che non mi prenda bene la linea. « Cazzo, Nicole richiamami o impazzirò! » non posso affrontare tutto questo da solo, ho bisogno di mia sorella.
So bene che probabilmente sarà impegnata con James, spero che si stiano divertendo però abbiamo un bel problemino tra le mai e riguarda anche Blair. « Stai bene? » le chiedo avvicinandomi di nuovo, è la seconda volta che glielo chiedo ma quando eravamo in soffitta non sapevo che cosa avesse. I suoi occhi grandi e azzurri tremano mentre si spostano verso di me, apre appena le labbra.
« Ho visto una nostra amica morire: non so chi fosse, non so perché io e soprattutto non ho la minima idea di come poter evitare che... » si blocca, non riesce a continuare la frase, si stringe le mani e chiude gli occhi. « Non sto bene! »
Vorrei poterle dire tutta la verità ma non so come potrei effettivamente aiutarla da solo. Nicole è più esperta di me, nonostante sia lei la più piccola è quella che riesce a gestire la situazione meglio tra noi due. Poggio la schiena contro il divano e rifletto sul passato: quando io e Nicole chiedemmo a nostra zia della sua visione non si tirò indietro dal dirlo.
« Eri bello, grande e camminavi tra le neve in compagnia di una giovane. Ti ho visto nella grotta e quando hai fatto luce tra le ombre hai trovato la morte per via dei lupi! Diffida dai passi nel bosco. »
La zia era però molto più brava di noi nel capire le visioni, vedeva con chiarezza l'ambiente e tutto ciò che accadeva. Riusciva quasi a controllarle certe volte, questo almeno era quello che ci diceva. Non ho mai pensato che stesse mentendo, da sempre ho fatto attenzione a lupi, cani e tutti gli animali in generale. Ne ho sempre avuto una specie di fobia.
Sento il rumore della porta sul retro, quella che si trova nella cucina e che dà sul porticato dietro la baita. Mi alzo dal mio posto e vorrei controllare, mi sento uno stupido quando realizzo che si tratta di Alex, probabilmente alla fine ha capito di essere stato un gran cazzone e sta cercando Violet, certo che ce ne ha messo di tempo per farlo. Sembra quasi che non gliele sia importato, possibile che avesse realmente pensato di lasciarla da sola a sfogarsi?
L'attenzione di tutti quanti viene colta da un forte rumore nel mezzo nella foresta, non ho idea di cosa possa esserci di così assordante, quasi come se un pezzo di montagna fosse crollato su se stesso. Tutti quanti si alzano in piedi per via del tonfo, chiaramente spaventati e confusi. « Che cazzo è stato? » chiede Serena guardando verso l'origine del rumore, o meglio cercandone un'origine. Scrollo le spalle.
« Non lo so... » tutto può echeggiare in questa montagna visto quant'è grande, potrebbe essere stato un guasto alla centrale elettrica poco più in alto rispetto alla baita. Vista la situazione non è da prendere alla leggera. « Forse un guasto... » guardo verso il soffitto, le lampade funzionano ancora, c'è ancora luce qui dentro quindi escludo il guasto alla centrale anche se abbiamo un generatore d'emergenza nel seminterrato. « Penso sia meglio controllare... » mi fermò all'ultimo, dovremmo controllare cosa? L'unica cosa che mi viene in mente è parlare con il guardiacaccia che potrebbe avvertire qualcuno del rumore anomalo nella montagna! Anche se una parte di me dice che è meglio restare a casa, forse è la paura a dirlo. Vorrei solo che Nicole fosse qui con me per decidere insieme cosa fare mentre lei non sembra interessarsi della cosa. Ancora una volta guardo lo schermo privo di notifiche; toccherà a me prendere una decisione!



Nicole
Piano inferiore nella piscina – 23.30



Premo la cornetta ancora una volta ma il cellulare non suona. Per la decima volta di fila metto giù il telefono aspettando che passi qualche minuto e che magari Ben trovi le mie chiamate, sembra però che io e James siamo totalmente isolati qua nella piscina. « Benny perché mi hai chiamato? » chiedo urlando al telefono, quasi come se le mie parole potessero raggiungere mio fratello.
James si stringe nei suoi vestiti completamente fradici e starnutisce più volte, ha dei brividi di freddo e mi ricordo che sono qui per lui. « Forse qualcuno si è sentito male... » prova ad indovinare James, è probabile ma perché non cercano di chiamarci con gli altri cellulari? Realizzo che ci devono essere problemi con la linea, forse il vento è aumentato e questo ha creato una bufera di neve.
« Immagino che il fatto che ci troviamo al piano di sotto della piscina non sia molto incoraggiante per la linea? » chiedo cercando di fare dello spirito, fa una risata velata dal battito violento dei denti, ormai è da un po' che giriamo nei corridoi del piano inferiore della piscina, controllo nuovamente il piano di emergenza per le uscite che mostra la mappa completa della struttura. Siamo quasi vicini al generatore. James starnutisce ancora e ancora.
« Scusami ancora se ti ho portato qui. Suppongo che tu stia congelando... » scuote il viso appena e cerca di fare il duro, è divertente vederlo però in difficoltà perché cerca di mantenere la facciata da mistero che ha di solito.
Scuote il viso e mi fa cenno di continuare. Non riesce neanche a parlare! Agito il mio telefono accendendo nuovamente il flash della fotocamera per farci luce, il posto è praticamente avvolto dalle ombre, sembrano quasi i corridoi dei sottomarini come quelli che si vedono nei film. Tubature che percorrono il soffitto e una goccia continua a cadere a ritmi sempre più snervanti da qualche parte, agito il flash verso destra indicando la strada al mio compagno congelato. Avanziamo fianco a fianco. -Coraggio Nicole, non farti deconcentrare: l'incidente con la piscina non è poi così grave anche se è chiaramente terrorizzato. Devo trovare il modo di rompere il ghiaccio di nuovo...- rido tra me e me del paragone fatto: d'altronde lui sente freddo, la cosa è divertente e non riesco a smettere di ridere fino a che non scoppio.
« Cosa c'è di divertente? » chiede lui battendo i denti. Riesco finalmente a fermarmi anche se con molta fatica. Sono costretta a fermarmi e ne approfitto per appoggiarmi a lui come se non riuscissi a reggermi in piedi per le risate.
Quando tocco i suoi vestiti però le mie risate vengono smorzate, sono freddissimi per non parlare del fatto che sono bagnati e che l'acqua cola da tutte le parti. « Scusami... ecco non volevo. Stavo pensando a una cosa... » ritorno seria e controllo il piano d'emergenza, la stanza della caldaia è ormai vicina, spero per James che sia funzionante.
Dal suo sguardo capisco che è interessato a ciò che ho da dire, penso che più che altro non voglia pensare al freddo che gli sta arrivando fino alle vene! « La tua caduta... è stata esilarante ammetto! » dico infine.
Non saprei come interpretare la sua reazione: sembra incazzato nero quanto lo dico, i suoi occhi si assottigliano, da che prima guarda me adesso guarda davanti per cercare la stanza leggendo le targhette sulle porte. « Quale di queste porte dovrebbe essere? » ho fatto un errore nel canzonarlo.
Lo capisco dal tono: è così distaccato... neanche quando è arrivato il primo giorno di classe era così freddo con me, chiaramente non avrei dovuto prenderlo in giro vista la sua fobia dell'acqua. È inutile che gli chieda scusa anche perché penso che stia esagerando adesso. Controllo le porte in fondo al corridoio dove con mia grande sorpresa una lampada d'emergenza comincia a brillare a intermittenza.
« Questo è strano... » dico osservando la luce. Sposto ancora il mio sguardo e metto la mano sulla maniglia della porta designata. « Siamo arrivati. » dico infine aprendo la porta e facendo luce col flash del cellulare.
La stanza in cui ci troviamo è molto piccola e con piacere noto che è illuminata: una grande luce circolare e gialla illumina la stanza e le sue pareti, l'umidità sembra aver danneggiato la pittura, grossi macchinari riempiono l'intera parete e posso osservare l'intrico di tubi che passano praticamente tra i nostri piedi e nel soffitto. « C'è un bel casino qua dentro... » dall'altro lato della stanza c'è una porta chiusa, controllo la mappa e noto che porta dall'altro lato della struttura della piscina. « Ne capisci di valvole? » gli chiedo, lui mi sposta con delicatezza osservando il pannello di controllo dell'impianto, ne approfitto per guardarmi intorno e noto una grata e metà della parete, sono curiosa di sapere dove porti ma non ne avrei la minima idea!
« Credo possa essere un bel problema. Non ci capisco nulla. Inoltre i cavi sembrano... sembra mancare qualcosa! » si guarda intorno come se stesse cercando i pezzi del pannello ma ovviamente non c'è nulla in giro, si mette per terra per cercarli tra alcune scartoffie e non posso fare a meno di guardarlo alle spalle, in particolare il suo piccolo culo.
Mi scappa un sorriso perché potrebbe essere un buon modo per riprendere gli argomenti lasciati in sospeso. D'altronde le parole finora non hanno funzionato, probabilmente dovrei entrare in azione anche se siamo nel posto meno confortevole del mondo intero. « Trovato qualcosa? » chiedo avvicinandomi a lui con fare innocente.
Lui si alza lentamente, a quel punto ne approfitto per dargli un pizzicotto. « Hai un bel culo sai? » dico scoppiando a ridere, lui sobbalza quando sente il contatto delle mie dita, anche le sue chiappe sono muscolose...
« Che cazzo fai, smettila! » sembra parecchio arrabbiato e sto per controbattere scherzando in qualche modo quando in lontananza sentiamo un rumore che sembra echeggiare per tutta la montagna. È così forte che quasi sembra sia esploso qualcosa, segue un rumore più leggero ma non ho la minima idea di cosa possa essere successo. Quello che so è che è lontano e ho paura si tratti della baita.
« Che cos'è stato? » chiede James guardingo.
« Porca troia! Ben rispondimi! » ancora una volta provo a chiamarlo, preoccupata più che mai e ignorando la domanda di James alla quale non saprei neanche rispondere. Ancora una volta scatta la segreteria telefonica. « Cazzo! » sbatto i piedi per terra e poso il telefono nella tasca nuovamente.
Dopo l'assordante rumore sembra calare il silenzio per tutta la montagna come se nulla fosse successo. Io e James ci guardiamo negli occhi chiaramente preoccupati per i nostri amici. « Ci provo io! » prende il suo cellulare e cerca di sbloccarlo ma è tutto inutile in quanto la caduta nell'acqua lo ha praticamente reso inutile. « Maledizione! Avevo dimenticato che la caduta ha fritto il mio telefono! » anche lui posa il telefono nella tasca, ci fissiamo nuovamente negli occhi e decidiamo di andare via dalla piscina quasi come se ci fossimo letti nella mente.
Quando arriviamo alla porta però sentiamo un rumore al piano di sopra, qualcosa che echeggia per i corridoi, non si tratta del fastidioso rumore del tubo che perde: si tratta di qualcosa più morbido e deciso allo stesso tempo, sono passi di qualcuno. Un nuovo arrivato nella piscina.
Guardo verso James con un'insolita preoccupazione e ansia che cominciano a crescere nel dubbio di chi possa essere l'arrivato. « Che facciamo? » gli chiedo a bassa voce, lui si avvicina a me e sembra quasi che non senta più freddo visti gli eventi accaduti in pochi secondi.
« Forse sono i nostri amici, magari ci stanno cercando... » dice lui, è una possibilità che voglio scartare. L'unico a sapere dov'eravamo era Ben e gli avevo chiaramente detto quanto fosse importante per me che restassi da sola con James; potrebbe essere il guardiacaccia o magari il bel poliziotto che è venuto nelle prime ore di oggi pomeriggio.
Mi guardo indietro: non possiamo stare qui in quanto la piscina è in disuso ed è vietato l'accesso, io e James avremmo una comoda via di fuga dalla porta dall'altro lato della stanza per andare dall'altro lato della piscina, mi avvicino correndo alla porta quando mi fermo a osservare il condotto, la grata potrebbe essere rimossa, non con facilità ma potrebbe portarci fuori dalla piscina, almeno credo...



Alex
Porticato della baita – 23.30



Apro il frigorifero e metto una mano dentro cercando una birra da poter bere, lo richiudo e mi avvicino a uno dei cassetti dove trovo l'apribottiglie così da poterla stappare, porto poi il collo della bottiglia alle labbra e bevo quasi senza neanche sentire il liquido dentro di me, mi sembra quasi di essere imprigionato nei cazzo di sensi di colpa. Per non parlare poi delle parole di quegli idioti nel salotto: Violet è da sola fuori e potrebbe essere in pericolo, non tanto per le loro stupide visioni di morte quanto per il fatto che potrebbe essere così sbadata da finire contro un albero! Sospiro e senza essermene accorto vedo che la birra è vuota per metà.
-Accidenti a me, accidenti a Violet. Fanculo!- fa parte del mio dovere proteggerla e appoggiarla, anche se crede in queste stupidaggini. Suppongo quindi di dover essere io a farla ritornare dentro la baita.
Poggio la birra sul tavolo della cucina e sgattaiolo nell'ingresso senza farmi notare dagli altri, prendo il mio giubbotto e lo indosso tranquillamente visto che la porta che collega il salotto e l'ingresso è chiusa. Mi avvicino alla porta d'ingresso e sto per aprirla quando mi fermo: non voglio che gli altri mi seguano, voglio pensarci da solo e se sarà necessario chiedere scusa a Violet almeno non voglio che altri mi vedano, sono pur sempre una persona orgogliosa!
Ritorno quindi in cucina assicurandomi che gli altri non facciano caso ai miei movimenti, restano in silenzio a tratti; mi avvicino agli scaffali e con la massima delicatezza cerco qualcosa che potrebbe farmi luce nel bosco, trovo uno scaffale con alcune torce elettriche e ne prendo una accertandomi che le batterie siano funzionanti quindi mi avvicino alla porta che dà sul porticato all'esterno della casa, apro la porta facendo attenzione a non fare rumore e poi la chiudo alle mie spalle. Faccio alcuni passi in avanti avvicinandomi alla balaustra di legno, subito alla mia sinistra c'è una porta, suppongo dovrebbe essere un ripostiglio esterno alla casa, il porticato continua e vedo una finestra più avanti, immagino dovrebbe essere quella dello studio del Signor Williams, poco prima c'è un'altra porta con un cartello su di essa ma non vedo di cosa si tratta.
Scendo i gradini che si trovano a destra e mi trovo nel sentiero che gira intorno alla baita, fiancheggio le finestre della cucina e il garage allo stesso tempo, in lontananza da qualche parte un corvo esegue il suo verso e sembra quasi spaventato, sento dei passi nella boscaglia ma immagino sia solo suggestione per via del bosco buio; supero il garage e le nostre quattro automobili e mi trovo praticamente davanti la baita: è molto inquietante osservare la strada principale, anche se è illuminata comunque non sembra essere sicura.
Localizzo subito i passi di Violet: le impronte delle sue scarpe sono impresse nella neve e dall'ingresso principale si spostano verso il bosco, spero che non si sia allontanata troppo visto quanto la cosa sarebbe stupida. Seguo i suoi passi piuttosto silenziosamente immergendomi nel bosco e gettando un'ultima occhiata alla baita, provo uno strano misto di emozioni: sento di essere osservato e penso che si tratti di qualcuno alle finestre, probabilmente avranno sentito il rumore della porta e avranno capito che sono uscito a cercare Violet, una parte di me pensa poi alla baita come se stessi lasciando il nostro piccolo rifugio sicuro.
Scuoto il viso e sospiro facendo uscire una nuvoletta di fumo bianco. -Basta continuare a pensarci. Violet: sto venendo a prenderti!- penso tra me e me. Entro nella boscaglia e la luce dei lampioni lontani mi concede una mano nel localizzare le tracce di Violet ancora per pochi metri, il bosco diventa troppo fitto e sono costretto a farmi luce con la torcia che ho preso dalla cucina ed entro nel mondo del bosco notturno: movimenti tra i cespugli catturano la mia attenzione, scoiattoli che sgattaiolano via al mio passaggio, altri movimenti, forse lucertole o che cazzo ne so!
Le orme di Violet sono ancora visibili, almeno credo che siano le sue visto che si tratta di un piede piccolo. Ad un certo punto però mi trovo davanti due tipi di impronte: uno è chiaramente lo stivale di Violet, l'altra scarpa invece è più grande, sembra quasi andare contro la baita come venisse contro di me, alzo lo sguardo e cerco di far luce tutto intorno, non vedo nessuno ovviamente in quanto il bosco è vuoto, qualcosa poi si muove e sento il rumore di un legno spezzato, ritorno a seguire i passi della mia fidanzata che mi portano verso l'origine del suono che ho sentito.
-Finalmente l'ho trovata! - penso guardando la figura che mi dà le spalle, si tratta di una ragazza visti i lunghi capelli biondi, riconoscerei quel taglio ovunque. Indossa lo stesso trench di Violet, sono sicuro che si tratti di lei.
« Amore? » chiedo facendola voltare, si gira lentamente come se fosse bloccata da qualcosa, un brivido mi percorre la schiena ma svanisce subito quando vedo che sta bene. Ha le mani rosse per il freddo in parte, noto subito che i pantacollant sono rovinati, dev'essere caduta di nuovo.
« Non chiedermi se sto bene perché è una domanda del cazzo in questo momento! » sembra piuttosto nervosa e combatto contro me stesso per decidere come affrontare la discussione: risponderle sgarbatamente non farà altro che accendere ancora di più la sua rabbia nei miei confronti.
« Stavo pensando proprio a quello. Che ti è successo? Sei caduta di nuovo? » chiedo avvicinandomi di pochi metri a lei, sbatte i piedi per terra e sbuffa perché è arrabbiata.
« Davvero!? Sai che non c'è differenza tra il chiedermi se sto bene e se sono caduta? Specie perché la fai sembrare una cosa così stupida. Siamo in un cazzo di bosco, porco troia! Ci sono radici ovunque e sembra quasi che questa foresta sia contro di me e ami vedermi cadere! » parla ad alta voce vista la rabbia che ha dentro, credo di esserne colpevole di una piccola parte o forse di metà.
« Sei comunque adorabile... » provo a fare il dolce e mi avvicino ancora a lei, scuote il viso e abbassa il viso rotondo, compio la distanza che c'è tra di noi così posso abbracciarla, o almeno provarci visto che lei mi sfugge.
« Non dire queste cazzate! » dice lei in risposta.
Sospiro cercando di mantenere la calma, non sono un tipo nervoso anche se probabilmente più volte mi capita di perdere il controllo, si tratta per lo più di quando ho a che fare con Samuel! « So che sei arrabbiata anche con me... » probabilmente ha da ridire quando dico “anche” ma continuo senza farla parlare così che mi ascolti. « Sono stato uno stronzo. Il fatto è che non credo in queste cose, avrei però dovuto stare dalla tua parte in quanto sono il tuo ragazzo e per me è importante sapere come la pensi; posso non condividere questo pensiero ma... »
Non riesco più a finire la frase, non so cosa potrei aggiungere in più e credo di non essere riuscito a convincerla. Lei però sorride e si avvicina prendendomi il viso tra le mani ghiacciate, posso sopportarlo visto che mi stampa un bacio sulle labbra che ricambio ben volentieri.
« Sono stato perdonato quindi? » chiedo facendo la voce dolce e chinando il volto per farle gli occhi da cane bastonato, è un'espressione che lei definisce adorabile.
« Potrei pensare di perdonarti... » resta seria e arrabbiata in un primo momento ma non riesce a mantenere la sua facciata. « Va bene, potrei perdonarti se fai il carino con me. » il vento si alza improvvisamente e dei fiocchi di neve volano contro il nostro viso, rabbrividisco anche se ho la giacca da giocatore e il giubbotto a ripararmi. « Hai freddo? »
« Un pochino. Tu no? » chiedo gentilmente.
Non ha il tempo di rispondermi in quanto un boato interrompe il nostro momento, echeggia in tutto il bosco ed entrambi ci voltiamo per cercare l'origine. Quasi come se fossero fuochi d'artificio ma nel cielo non si vede nulla visto che gli alberi sono troppo alti. « Che cazzo è stato? » chiede lei subito messa in allarme. Faccio spallucce perché non saprei dirle, nulla fa un così grande rumore nel bosco!
« Meglio tornare alla baita! » dico io, mi sono fatto prendere dal freddo e sento la pelle accapponarsi. Lei però mi tiene per il braccio sbattendo le ciglia degli occhi.
« Restiamo qui un altro po'. Voglio un momento solo per noi e se tornassimo alla baita saremmo nuovamente con gli altri anche se ci chiudessimo nella stanza... » mi fa gli occhi languidi, uno sguardo che mi fa impazzire, vorrei dirle di sì ma di certo sento parecchio freddo. Pochi minuti nel bosco insieme alla mia fidanzata però cosa potrebbero mai farmi?
Magari ci riscaldiamo da soli...



Warnig:
Link del progetto: https://www.facebook.com/groups/1166158216733219/
Ripeterò questo avviso ad ogni capitolo: ho creato una pagina Facebook riguardante la mia storia nella quale potrete vedere aggiornamenti, scelte da compiere, foto e altro materiale che mi appresterò a pubblicare per allietare la notte di terrore e la vostra esperienza.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: Inquisitor95